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Vecchia Storia?

Post n°526 pubblicato il 21 Ottobre 2016 da Spiky03
 

 

di LEONARDO FUNNYGUY,

uno della generazione virtuale

la Repubblica.it

_-_-_-_-_-_-_


Sono un 35enne figlio del suo tempo.

Mi aggiorno, uso la rete per cercare

le informazioni, esploro, navigo, leggo,

ascolto i punti di vista.

Ma la rete mi divora, toglie realtà ai

miei pensieri ed ai miei gesti,

depersonalizza e rende sterile

qualsiasi cosa io faccia. come se

non fossi io.. come se nulla fosse

effettivamente reale, come se il mio

alter ego virtuale avesse il solo scopo

di tirar fuori il peggio da me,

riportandomi ad uno stato primordiale

in cui non sono effettivamente

responsabile di quello che accade.

Mi si può trovare in tutte le principali chat,

nicknames diversi, qualche fotografia,

una grande capacità dialettica che la rete

amplifica, passione per le donne,

desiderio irrefrenabile di novità,

di conquista, di mettersi alla prova.

La rete è diventata il mio terreno ideale..

pullula di casalinghe trascurate, di mogli

il cui brivido si è ormai spento, di madri

la cui interiorità è tesa come una corda,

professioniste, manager, psicologhe,

30enni fidanzate da anni o da pochi

mesi. non fa alcuna differenza.

Poche mi sfuggono, ho imparato come

si fa; so come tentarle e farle sentire

comprese e desiderate, le ascolto e

insinuo subdolamente nella loro testa

la mia presenza, come un porto sicuro,

un confidente aperto e discreto, un uomo

appassionato cui confidare tutto..

qualsiasi desiderio, pensiero proibito,

pian piano tutto viene condiviso con me.

Sono il single perfetto, ho il mio lavoro,

la mia casa in centro, parlo due lingue,

letto matrimoniale, bravo in cucina...

troppo perfetto per essere vero.

l copione è sempre lo stesso,

affinato e perfezionato.

Le scelgo per il loro aspetto,

ma faccio sì che loro non lo pensino;

mi mostro disinteressato alla loro

steriorità e proiettato verso quello

che pensano, nessuna invadenza

n principio.. non chiedo contatti mail.

Non chiedo numeri di telefono..

non chiedo foto osè, nulla di nulla.

Quando le chiacchiere diventano

più profonde.. lascio loro a sorpresa

il mio numero di telefono, senza

chiedere il loro..., in massimo due giorni

mi chiamano. Vengono loro a trovarmi,

è rarissimo che sia io a spostarmi..

la distanza geografica non ha alcuna

differenza. Firenze, Napoli, Bologna, Bari,

Timisoara, Sofia, Venezia, Stoccolma,

Roma.. tutte inseguono il brivido,

tutte fanno salti mortali stordite

dall'illusione della passione,

dal brivido della complicità.

Alcune inventano viaggi di lavoro..

di altre non conosco la scusa.

ma prima o poi da me vengono tutte.

Tutte destinate a fare la stessa fine.

Il momento in cui le faccio mie,

con una notte d'amore intensa

ed appassionata

(due nei rari casi in cui si sia

deciso preventivamente di ospitarle per

una notte in più)

è anche il momento in cui perdo

interamente interesse verso di loro.

Si trasformano in un intruso nella mia casa,

una busta di patatine da gettare via mentre

ho ancora il sapore salato attaccato alle dita..

anche per questo ho sempre una scusa pronta,

un viaggio di lavoro, un malessere

di un parente.. qualsiasi cosa..

tanto loro mi credono, si fidano,

il pensiero che io possa mentir loro

non le sfiora.

Il momento in cui le saluto, in stazione o

in aeroporto..è anche il momento in cui

loro diventano zombie. Ancora non lo sanno,

ma da quel momento esatto non risponderò

mai più ai loro sms, alle loro telefonate.

finiscono con un click nella"lista nera"

e non possono più scrivermi nemmeno in rete..

prima o poi si arrendono.. alcune insultano..

altre mi maledicono.. altre si disperano,

chiedono"dove ho sbagliato??".

ma alla fine si arrendono tutte.

Non riuscirei a contare esattamente

il numero di donne che ho avuto in

anni di permanenza virtuale,

nemmeno se lo volessi. Così come,

se non ci fosse qualche foto, non

ricorderei nemmeno i loro volti.

ospitare tre donne diverse in

un weekend che inizia con la prima

il venerdì notte, la sua partenza e l'arrivo

dell'altra il sabato.. e l'ennesima

la domenica... alla fine ti confonde..

le rende tutte uguali.. cambia il loro odore..

 ma l'odore va via in un lampo...

La mattina del lunedì sono di nuovo a lavoro..

e sono di fronte al computer.

."che hai fatto di bello nel fine settimana??"

chiede l'aspirante prossima vittima

"son rimasto in casa, è un periodo in cui

Ho bisogno di solitudine,

di guardarmi dentro alla luce fioca

di una candela.."..

"dai!!che bella frase profonda..

come ti chiami??".
E' fatta. si ricomincia.

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