Non c'è paese, o comune siciliano che non abbia i suoi alberi di gelsi; financo alcune strade statali o provinciali (vedi la Comiso-Vittoria) sono fiancheggiate per chilometri e chilometri dal gelso, questa pianta che un tempo (antico) costituiva la materia prima per la cultura del baco da seta e conseguente artigianato.
Anche per il gelso esistono superstizioni. Dormire sotto un gelso nero può provocare la morte. In alcuni paesi della Sicilia era d'uso per la festa di San Nicolo portare la statua del Santo in processione fuori città, ed in campagna raccogliere alcune fronde di gelsi che — benedette — venivano sistemate in casa, o nella stalla, per assicurarsi la protezione da ogni male.
Il gelso, nel linguaggio dei fiori, rappresenta la prudenza e la saggezza. Con lo sciroppo ricavato dalle more del gelso nero, nella medicina popolare, si cercava di guarire il "mughetto", quella malattia che colpisce le mucose della bocca.
Forse per l'abbondanza, e per il fatto che è facile procurarsele, le gelse non sono mai vendute presso i fruttivendoli. Ciò non esclude che se ne faccia uso, specie nei mesi di maggio e giugno quando il frutto è suc-coso, maturo e profumato.
Inviato da: joeblack1963
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