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Il carcere dei libri

Post n°21 pubblicato il 20 Ottobre 2013 da Thamyris

È da tempo che non scrivo su queste pagine virtuali. Il motivo è che semplicemente non sentivo di farlo: scrivere è un'attività dell'animo, non un'imposizione del medico. In questi giorni ho riflettuto su un accadimento personale che mi ha visto protagonista di un breve ma sarcastico dibattito con due bibliotecari della mia città. A seguito di alcune risistemazioni delle scaffalature, la biblioteca ha messo in esposizione la collana completa della Pléiade francese. Una manumentale raccolta di opere in francese dei grandi autori della letteratura. Immerso nella mia ricognizione l'occhio è caduto sull'edizione degli scritti di Montaigne. Ho iniziato a leggere, rapito come sempre mi succede davanti a questo tipo di letture, e decisi di chiedere il volume in prestito per poter godermelo con calma a casa, la sera. Alla mia richiesta mi sento rispondere "Non si può prendere perché è in esposizione!" "Capisco, l'esposizione serve per far vedere che i libri ci sono, ma non si toccano..." "Purtroppo sono le direttive..." "Si, certo. Quando termina l'esposizione?" chiedo candidamente. "Appena avremo sistemato altri libri. Ma non si potranno prendere in prestito perché fanno parte di una collana." "E quindi?" "Direttive, i libri in collana sono solo per consultazione interna." "E cosa significa? Quasi tutti i libri sono inseriti in delle collane." "Sì, ma i libri in quel tipo di collane (indica la Pléiade) non si possono prendere." "Soltanto perché esteticamente sono uguali..." "Mi dispiace..."
Mi venne subito alla mente il capitolo canforiano "Libri in cattività" (Libri e libertà, Laternza) e sorrisi amareggiato di fronte a questa disposizione della direzione. Un libro appartenente ad una collana - dove per collana si intende un piano editoriale che pubblica testi con lo stesso tipo di veste grafica - non può essere preso in prestito. Quindi io per leggere Montaigne, ma anche l'opera omnia Utet di Giordano Bruno o il David Copperfield in inglese, avrei dovuto passare la mia giornata din biblioteca perché questi testi fanno parte "visibilmente" di una collana! Io annovererei tale criterio nell'elenco delle bizzarie bibliotecarie come il giuramento dei custodi della biblitoeca di Atene che non potevano dare in prestito libri dopo il tramonto. 
Quindi, libri che per veste grafica ed editoriale non possono essere separati e concessi in prestito, libri discriminati...e pensare che si teme l'evoluzione dell'ebook. Il progresso continua ad essere un'astrazione. 

 
 
 
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