Creato da effegent il 22/08/2007

I suoni del silenzio

Appunti e graffiti di un viandante

 

 

Joanne McIver e Christophe Saunière

Post n°51 pubblicato il 23 Marzo 2009 da effegent

Concerto di musica celtica
Un viaggio attraverso la Scozia
Chiesa di S. Bernardino alle Monache
Via Lanzone, 13 – Milano (MM2 – Sant’Ambrogio)
19 aprile 2009 - 20h30

L’Antica Credenza di Sant’Ambrogio, in linea con i propri obiettivi associativi, allo scopo di valorizzare la cultura milanese e lombarda, in concomitanza del secondo corso di Storia di Milano Celtica organizza un concerto di musica.
Il concerto sarà tenuto dal duo di artisti McIver/Saunière che arriveranno da Parigi per iniziare il loro tour da Milano e per concluderlo in Germania.
La loro musica scozzese ci accompagnerà per tutta la durata del concerto di due ore, offrendo la magia delle composizioni originali degli artisti.
Joanne McIver
Canto (in gaelico e scozzese), cornamusa scozzese, piccola cornamusa, flauto traverso, flauti irlandesi.
È cresciuta sull’isola di Arran, nel sud ovest della Scozia. Ha appreso a suonare la cornamusa all’età di sei anni e suona con il gruppo dell’isola da quando ne aveva dodici. In seguito, imparerà a suonare il flauto traverso e seguirà gli studi all’Università di Glasgow, dove si specializzerà in composizione.
Dopo aver incontrato Christophe Saunière, va a vivere a Parigi dove decide di scrivere una raccolta di melodie per la cornamusa che diventerà finalmente un disco intitolato Leaving Arran.
In seguito all’uscita del cd, seguiranno numerosi concerti sia in Francia che all’estero.
Nel 2004 seguirà un altro album, “The Dwarfie Stone”, composto anche in questo caso interamente da Joanne.
Nel 2006 uscirà il terzo album “Glenfinnan to Glasgow” e, nel 2008 “The Three Sisters"
Joanne McIver divide il suo tempo tra la composizione di musica, le registrazioni, l’insegnamento e i concerti in giro per il mondo.
Joanne è la suonatrice ufficiale dell’Ambasciata della Gran Bretagna a Parigi.

Christophe Saunière
Arpa irlandese, percussioni.
Bretone, arpista talentuoso e rinomato, il suo è un percorso atipico…
Dopo aver suonato nelle principali formazioni sinfoniche francesi (Orchestra di Parigi, Orchestra Nazionale di Lione, Orchestra di Bordeaux-Aquitanie), suonando nel frattempo anche il basso e la batteria in diversi gruppi, diventa in seguito l’Arpista dell’Orchestra Nazionale di Scozia, terra in cui risiede per cinque anni.
Durante questo periodo di residenza scozzese, approfitta della situazione per riscoprire le sue radici celtiche e accompagnare Joanne McIver nelle tournées in Europa, Giappone e Stati Uniti.
Stabilitosi in Francia, ora si occupa di sessioni di registrazione, Jazz, musica classica, World. Ha suonato inoltre nelle principali formazioni di musica contemporanea europea come EIC, Courtcircuit, Klangforum Wien.
Il suo curriculum è “impressionante”: è stato l’Arpista delle colonne sonore di film come “Star Wars-Episode 1, “Titanic”, “Il Paziente Inglese”, “Alien 4, e altri…
Ha registrato una sessantina circa di dischi.

I canti limpidi e espressivi, densi di poesia gaelica, risuoneranno nella splendida cornice gotico/lombarda della Chiesa di San Bernardino alle Monache, facendoci viaggiare con sensualità in tutto il simbolismo delle nazioni celtiche.
L’arpa dagli accenti moderni, risposta naturale ai paesaggi in cui il tempo sembra fondersi con l’eternità, si unirà alla magia dei flauti e della cornamusa, per legare in una comunione perfetta il pubblico e i due artisti presenti sulla scena.
Il luogo
Il concerto, si terrà all’interno dell'antico Monastero di San Bernardino alle Monache, edificio sobrio nella sua bellezza, ma anche austero, elegante e di calibrata armonia. Un’oasi di inaspettata bellezza, stretta tra edifici e palazzi, ancora fuori purtroppo dal grande circuito turistico milanese.
Nelle forme di questa chiesa, in mattone rosso-rubino, c’è tutta la semplicità e l’eleganza dell’arte lombarda, che i moderni rifacimenti hanno solo assecondato. La fronte a capanna, l’uso dei laterizi e delle decorazioni in cotto hanno fatto giustamente supporre alla mano dei Solari , padre e figlio, emblema dell’architettura ambrosiana del Quattrocento prima delle dirompenti innovazioni del Bramante.
Il piccolo campanile è di chiara impronta lombarda e uno dei pochi conservati a Milano.

http://www.mciversauniere.com/english/concerts07.html

 
 
 

Straordinario VELINO

Post n°50 pubblicato il 19 Dicembre 2008 da effegent

come disse il marito di Vittoria, esperto alpinista,
IL VELINO E' SEMPRE IL VELINO!

 
 
 

The Right Brain vs Left Brain test ...

Post n°49 pubblicato il 05 Dicembre 2008 da effegent

...do you see the dancer turning clockwise or anti-clockwise?

If clockwise, then you use more of the right side of the brain and vice versa.

Most of us would see the dancer turning anti-clockwise though you can try to focus and change the direction; see if you can do it.

LEFT BRAIN FUNCTIONS
uses logic
detail oriented
facts rule
words and language
present and past
math and science
can comprehend
knowing
acknowledges
order/pattern perception
knows object name
reality based
forms strategies
practical
safe

RIGHT BRAIN FUNCTIONS
uses feeling
"big picture" oriented
imagination rules
symbols and images
present and future
philosophy & religion
can "get it" (i.e. meaning)
believes
appreciates
spatial perception
knows object function
fantasy based
presents possibilities
impetuous
risk taking

 
 
 

ELIO E LE STORIE TESERIFIUTANOL'AMBROGINO D'ORO

Post n°48 pubblicato il 02 Dicembre 2008 da effegent

Elio e le Storie tese non accettano l'attestato di benemerenza che il Comune di Milano gli ha assegnato e che gli sarebbe stato consegnato durante la tradizionale cerimonia del 7 dicembre, giorno di Sant'Ambrogio, patrono della città. Elio e le Storie tese lo annunciano in una lettera inviata al Comune e nella quale spiegano che la loro decisione è motivata dal disaccordo con la scelta di non assegnare l'Ambrogino d'oro a Enzo Biagi e la cittadinanza onoraria a Roberto Saviano.

 
 
 

MA CHE BELLA FIGURA!

Post n°45 pubblicato il 06 Novembre 2008 da effegent

Berlusconi, prima gaffe su Obama
"E' giovane, bello e abbronzato"

Italian leader: Obama 'handsome and even tanned'

Obama is young, handsome and tanned, says Silvio BerlusconiThe Italian prime minister raises eyebrows

From

November 6, 2008
Silvio Berlusconi in racism row over 'suntanned' Barack Obama asideBERLUSCONI LOBT OBAMA"Jung, hübsch und gebräunt"

Für Peinlichkeiten ist Silvio Berlusconi bekannt - jetzt hat sich der italienische Regierungschef eine besondere Geschmacklosigkeit geleistet, als er Barack Obama lobte: Der künftige US-Präsident sei "jung, hübsch und gebräunt", sagte er über den schwarzen Senator.

LA OPOSICIÓN LE CRITICA
Berlusconi, sobre Obama: 'Es joven, guapo y está bronceado'

Berlusconi hails Obama as "suntanned"

Berlusconi: «Obama? Bello e abbronzato»Il premier: «L'ho detto a Medvedev: è giovane e ha tutte le qualità per andare d'accordo con te»

 
 
 

UN CAMION CARICO DI SPRANGHE

Post n°44 pubblicato il 30 Ottobre 2008 da effegent


AVEVA l'aria di una mattina tranquilla nel centro di Roma. Nulla a che vedere con gli anni Settanta. Negozi aperti, comitive di turisti, il mercatino di Campo dè Fiori colmo di gente. Certo, c'era la manifestazione degli studenti a bloccare il traffico. "Ma ormai siamo abituati, va avanti da due settimane" sospira un vigile. Alle 11 si sentono le urla, in pochi minuti un'onda di ragazzini in fuga da Piazza Navona invade le bancarelle di Campo dè Fiori. Sono piccoli, quattordici anni al massimo, spaventati, paonazzi.
Davanti al Senato è partita la prima carica degli studenti di destra. Sono arrivati con un camion carico di spranghe e bastoni, misteriosamente ignorato dai cordoni di polizia. Si sono messi alla testa del corteo, menando cinghiate e bastonate intorno. Circondano un ragazzino di tredici o quattordici anni e lo riempiono di mazzate. La polizia, a due passi, non si muove.
Sono una sessantina, hanno caschi e passamontagna, lunghi e grossi bastoni, spesso manici di picconi, ricoperti di adesivo nero e avvolti nei tricolori. Urlano "Duce, duce". "La scuola è bonificata". Dicono di essere studenti del Blocco Studentesco, un piccolo movimento di destra. Hanno fra i venti e i trent'anni, ma quello che ha l'aria di essere il capo è uno sulla quarantina, con un berretto da baseball. Sono ben organizzati, da gruppo paramilitare, attaccano a ondate. Un'altra carica colpisce un gruppo di liceali del Virgilio, del liceo artistico De Chirico e dell'università di Roma Tre. Un ragazzino di un istituto tecnico, Alessandro, viene colpito alla testa, cade e gli tirano calci. "Basta, basta, andiamo dalla polizia!" dicono le professoresse.
Seguo il drappello che si dirige davanti al Senato e incontra il funzionario capo. "Non potete stare fermi mentre picchiano i miei studenti!" protesta una signora coi capelli bianchi. Una studentessa alza la voce: "E ditelo che li proteggete, che volete gli scontri!". Il funzionario urla: "Impara l'educazione, bambina!". La professoressa incalza: "Fate il vostro mestiere, fermate i violenti". Risposta del funzionario: "Ma quelli che fanno violenza sono quelli di sinistra". C'è un'insurrezione del drappello: "Di sinistra? Con le svastiche?". La professoressa coi capelli bianchi esibisce un grande crocifisso che porta al collo: "Io sono cattolica. Insegno da 32 anni e non ho mai visto un'azione di violenza da parte dei miei studenti. C'è gente con le spranghe che picchia ragazzi indifesi. Che c'entra se sono di destra o di sinistra? È un reato e voi dovete intervenire".
Il funzionario nel frattempo ha adocchiato una telecamera e il taccuino: "Io non ho mai detto: quelli sono di sinistra". Monica, studentessa di Roma Tre: "Ma l'hanno appena sentito tutti! Chi crede d'essere, Berlusconi?". "Lo vede come rispondono?" mi dice Laura, di Economia. "Vogliono fare passare l'equazione studenti uguali facinorosi di sinistra". La professoressa si chiama Rosa Raciti, insegna al liceo artistico De Chirico, è angosciata: "Mi sento responsabile. Non volevo venire, poi gli studenti mi hanno chiesto di accompagnarli. Massì, ho detto scherzando, che voi non sapete nemmeno dov'è il Senato. Mi sembravano una buona cosa, finalmente parlano di problemi seri. Molti non erano mai stati in una manifestazione, mi sembrava un battesimo civile. Altro che civile! Era stato un corteo allegro, pacifico, finché non sono arrivati quelli con i caschi e i bastoni. Sotto gli occhi della polizia. Una cosa da far vomitare. Dovete scriverlo. Anche se, dico la verità, se non l'avessi visto, ma soltanto letto sul giornale, non ci avrei mai creduto".
Alle undici e tre quarti partono altre urla davanti al Senato. Sta uscendo Francesco Cossiga. "È contento, eh?" gli urla in faccia un anziano professore. Lunedì scorso, il presidente emerito aveva dato la linea, in un intervista al Quotidiano Nazionale: "Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand'ero ministro dell'Interno (...) Infiltrare il movimento con agenti pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto della polizia. Le forze dell'ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti all'ospedale. Picchiare a sangue, tutti, anche i docenti che li fomentano. Magari non gli anziani, ma le maestre ragazzine sì".
È quasi mezzogiorno, una ventina di caschi neri rimane isolata dagli altri, negli scontri. Per riunirsi ai camerati compie un'azione singolare, esce dal lato di piazza Navona, attraversa bastoni alla mano il cordone di polizia, indisturbato, e rientra in piazza da via Agonale. Decido di seguirli ma vengo fermato da un poliziotto. "Lei dove va?". Realizzo di essere sprovvisto di spranga, quindi sospetto. Mentre controlla il tesserino da giornalista, osservo che sono appena passati in venti. La battuta del poliziotto è memorabile: "Non li abbiamo notati".
Dal gruppo dei funzionari parte un segnale. Un poliziotto fa a un altro: "Arrivano quei pezzi di merda di comunisti!". L'altro risponde: "Allora si va in piazza a proteggere i nostri?". "Sì, ma non subito". Passa il vice questore: "Poche chiacchiere, giù le visiere!". Calano le visiere e aspettano. Cinque minuti. Cinque minuti in cui in piazza accade il finimondo. Un gruppo di quattrocento di sinistra, misto di studenti della Sapienza e gente dei centri sociali, irrompe in piazza Navona e si dirige contro il manipolo di Blocco Studentesco, concentrato in fondo alla piazza. Nel percorso prendono le sedie e i tavolini dei bar, che abbassano le saracinesche, e li scagliano contro quelli di destra.
Soltanto a questo punto, dopo cinque minuti di botte, e cinque minuti di scontri non sono pochi, s'affaccia la polizia. Fa cordone intorno ai sessanta di Blocco Studentesco, respinge l'assalto degli studenti di sinistra. Alla fine ferma una quindicina di neofascisti, che stavano riprendendo a sprangare i ragazzi a tiro. Un gruppo di studenti s'avvicina ai poliziotti per chiedere ragione dello strano comportamento. Hanno le braccia alzate, non hanno né caschi né bottiglie. Il primo studente, Stefano, uno dell'Onda di scienze politiche, viene colpito con una manganellata alla nuca (finirà in ospedale) e la pacifica protesta si ritrae.
A mezzogiorno e mezzo sul campo di battaglia sono rimasti due ragazzini con la testa fra le mani, sporche di sangue, sedie sfasciate, un tavolino zoppo e un grande Pinocchio di legno senza più una gamba, preso dalla vetrina di un negozio di giocattoli e usato come arma. Duccio, uno studente di Fisica che ho conosciuto all'occupazione, s'aggira teso alla ricerca del fratello più piccolo. "Mi sa che è finita, oggi è finita. E se non oggi, domani. Hai voglia a organizzare proteste pacifiche, a farti venire idee, le lezioni in piazza, le fiaccolate, i sit in da figli dei fiori. Hai voglia a rifiutare le strumentalizzazioni politiche, a voler ragionare sulle cose concrete. Da stasera ai telegiornali si parlerà soltanto degli incidenti, giorno dopo giorno passerà l'idea che comunque gli studenti vogliono il casino. È il metodo Cossiga. Ci stanno fottendo".
(Repubblica - Curzio Maltese - 30 ottobre 2008)

 
 
 

IN PIEDI CONTRO LA POVERTA'

Post n°43 pubblicato il 17 Ottobre 2008 da effegent
Foto di effegent

Milioni di persone in tutto il mondo "si alzeranno in piedi", cioè faranno "stand up", per sostenere gli Obiettivi del Millennio a partire dal 17 ottobre, giornata dedicata dalle Nazioni Unite alla lotta alla povertà, fino al 19 ottobre. Le due precedenti edizioni hanno visto la partecipazione straordinaria (entrate nel Guinness dei Primati) di 24 milioni nel 2006 e di 43 milioni nel 2007 di persone in tutto il mondo che si sono alzate in piedi per sostenere gli Obiettivi del Millennio.
Quest'anno in Italia si farà Stand Up dal 17 al 19 ottobre. In qualsiasi momento della giornata. Ci alzeremo in piedi e faremo sentire le nostre voci per ricordare al Governo italiano di rispettare i propri impegni a partire dalla finanziaria di ottobre!!
VISITA: http://www.millenniumcampaign.it

 
 
 

CHE VERGOGNA!

Post n°41 pubblicato il 23 Settembre 2008 da effegent

La biblioteca comunale di Avezzano rischia di tramutarsi in polvere. Un tesoro
di idee, composto da circa 15mila volumi, molti dei quali di grande valore, sta
marcendo in locali inadeguati e umidi. La biblioteca è chiusa da sette anni
nella fatiscente sede Ater di via Fontana, e rischia di finire al macero (!!!!!) a causa
delle cattive condizioni dei locali che non sono idonei per la conservazione dei
volumi, che dovrebbero essere trasferiti.

 
 
 

Post N° 39

Post n°39 pubblicato il 16 Settembre 2008 da effegent

image

 
 
 

Che c'entra Gandhi con Telecom!

Post n°38 pubblicato il 15 Agosto 2008 da effegent

Rispetto profondamente Gandhi ed ho fatto miei i princìpi della non-violenza che ha professato e divulgato in tempi difficili. Ma non vedevo l'ora che arrivasse il 15 agosto perchè terminasse quello spot martellante diffuso e pagato da Telecom su tutte le frequenze televisive. A parte il fatto che già qualcuno ha fatto notare che non si tratta di un documento inedito ( http://attivissimo.blogspot.com/2008/08/telecom-e-gandhi-il-testo-del-discorso.html ), ma questa campagna la ritengo anche strumentalizzante, come avvenne anche nel 2004. Mi aspetto qualcosa di poco umanitario da Telecom, non fosse altro per il fatto che decine di spot al giorno e decine di "paginoni" su ogni quotidiano nazionale hanno un costo ben consistente: e chi lo paga alla fine? Continuerò ad ammirare Gandhi e a disprezzare Telecom. 

 
 
 

Buon Ferragosto a tutti!!!

Post n°37 pubblicato il 15 Agosto 2008 da effegent

(...io me ne sto a casa...)

 
 
 

IL MONDO DI WEEGEE

Post n°35 pubblicato il 12 Agosto 2008 da effegent

UNKNOWN WEEGEE in mostra a Milano fino al prossimo 12 ottobre al Palazzo della Ragione. Occasione imperdibile per "vedere" i racconti della Grande Mela degli anni Trenta e Quaranta.

“Quando scatto una foto mi sembra davvero di entrare in trance: è l’effetto del dramma in corso o in procinto di scatenarsi: nasconderlo e andarsene in giro con occhiali dalle lenti rosa è impossibile. In altre parole, abbiamo bellezza e bruttezza: tutti amano la bellezza, ma la bruttezza permane.”

 
 
 

La storia di Avezzano al museo del Louvre

Post n°34 pubblicato il 12 Agosto 2008 da effegent

AVEZZANO. Un pezzo di storia marsicana tra i capolavori del Louvre. A rispolverare il mistero dell'architrave della chiesa di San Nicola di Avezzano, esposta nel museo francese, è stato "Falco73", un lettore che ha inviato sul sito internet del Centro la foto del reperto scattata a Parigi durante un viaggio. Su come l'opera sia finita Oltralpe ci sono due versioni storiche contrastanti. Da un lato c'è chi sostiene che sia stata portata via dai tedeschi, dall'altro chi crede che a trafugarla siano stati i napoleonici. Già otto anni fa un lettore del Centro notò l'opera al Louvre e segnalò il fatto al giornale.
E tra i dipinti di Raffaello, i capolavori di Michelangelo e le opere di Leonardo che fa bella mostra un frammento di orgoglio marsicano.
Un architrave dell'antica chiesa di San Nicola è esposto in uno dei più importanti musei del mondo. La segnalazione su www.ilcentro.it ha però scatenato la curiosità dei centinaia di visitatori del sito del giornale. Ma come è finita lì quella testimonianza di una Avezzano che non c'è, scomparsa sotto le macerie di un terribile terremoto?
Sulla risposta ci sono opinioni contrastanti. L'architrave in pietra, che riproduce in rilievo un ambiente naturale, risale al XIII secolo e probabilmente è stato realizzato da una scuola di scultura di stile marsicano.
La chiesa di San Nicola aveva in origine due portali identici. Dedicata al santo di Bari, fu realizzata su un altro edificio più grande. Lo storico Gavini, nell'opera intitolata «Storia dell'architettura in Abruzzo», sostiene che gli autori del portale provenivano da una scuola marsicana, che lasciò il segno del suo passaggio nel territorio proprio nei due portali di San Nicola.
La chiesetta fu sconsacrata nel 1874, come riporta anche l'iscrizione del Museo nazionale di Parigi. Secondo lo storico avezzanese Alvaro Salvi, la chiesa fu depredata dalle truppe napoleoniche e i reperti trasportati in Francia. In tal caso, la chiesa sarebbe andata distrutta prima del terremoto del 1915 che rase al suolo Avezzano e la Marsica. Ma secondo un'altra teoria, l'architrave sarebbe stata trafugata dopo il terremoto, quando la chiesa era già crollata. Antonello Alici, docente di Storia dell'Arte all'Università degli studi di Ancona, sostiene che il trasporto in Francia sia avvenuto solo alcuni anni dopo la tragedia. Secondo il docente, infatti, l'architrave è stato fotografato dopo - nel 1920 - e solo successivamente trasportato in Francia, quindi nell'immediato dopoguerra.
A trafugare l'architrave, insieme ad altri reperti, secondo Alici sarebbero stati i tedeschi. In qualunque modo l'opera avezzanese sia finita nel museo del Louvre, e chiunque sia stato a trafugarla, una cosa è certa: a realizzarla sono stati dei marsicani ed è stata asportata da una chiesa antica di Avezzano. (p.g.)

 
 
 

Post N° 32

Post n°32 pubblicato il 07 Agosto 2008 da effegent

 
 
 

Post N° 31

Post n°31 pubblicato il 07 Agosto 2008 da effegent

 
 
 

Saluti a Tufo!!!

Post n°29 pubblicato il 06 Agosto 2008 da effegent

Un abbraccio al mio amico Gianni, che forse un giorno passerà da queste parti.
Tanto a Milano non verrà mai....



 
 
 

EDIZIONESTRAORDINARIA

Post n°27 pubblicato il 14 Luglio 2008 da effegent

 
 
 
 
 

Tutti in fila per l' iPhone

Post n°24 pubblicato il 11 Luglio 2008 da effegent

 
 
 

Sciopero dei ferrotramvieri, ma non solo...

Post n°23 pubblicato il 07 Luglio 2008 da effegent

 
 
 

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Chi pratica regolarmente il Tai Chi Chuan
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ECHISSENEFREGA

Elisa Isoardi, conduttrice Rai, rivela: Elisa Isoardi, conduttrice su RaiUno di 'A Conti Fatti'  ROMA - "Matteo Salvini è una bella persona. Mi piace la sua grinta da leader giovane. E' uno che parla a tutti. Ci stiamo frequentando, ci vediamo. Io sono libera. Lui pure. Chi vivrà, vedrà". A dirlo è Elisa Isoardi, conduttrice su RaiUno di A Conti Fatti, che conferma così il gossip che circola da mesi sul suo legame con il numero uno della Lega Nord.

L'ex miss Cinema e il segretario del Carroccio si conoscono dal 2009, ma  hanno iniziato a frequentarsi appena tornati entrambi single (lei è stata legata all'imprenditore Canio Mazzaro, ex di Daniela Santanchè e di Rita Rusic): "Sull'educazione sentimentale io cado", ha detto la Isoardi a Chi, ma "sono concentratissima sul lavoro". E mentre "molte mie colleghe, da Veronica Maya a Caterina Balivo sono già sposate e con figli, io non ho fretta anche se in amore mi ritengo una passionale e vivo tutto sino in fondo".
 

IL PARCO NAZIONALE DEL POLLINO

A cavallo tra Calabria e Basilicatasi estende il Parco Nazionale del Pollino, il più esteso d'Italia con isuoi 192.565 chilometri. Nel suo territorio sono comprese fortezzemedioevali, reperti greci e paesini in cui sopravvive "l'arbeshe", unatradizione culturale e linguistica italo-albanese. E sulle vettepotrete incontrare l'aquila reale, il lupo appenninico e il caprioloautoctono...
Il parco presenta ambienti naturali profondamente diversi traloro. A est e a ovest è bagnato dal mare. Mentre tra le vette sicontano le più alte dell'Appennino meridionale, come il Dolcedorme(2267 metri) e il Monte Pollino (2248 m). Sui rocciosi pendii di questecime si inerpica il pino loricato, l'emblema del parco. Il loricato ha una storia molto antica, che risale finoall'ultima glaciazione. Il suo territorio prediletto è la nuda rocciadelle zone più impervie, dove il forte vento, l'aspro gelo e i fulminimodellano il suo tronco nella crescita...

(da: www.montagna.org/node/4660)



 

 
 
 

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