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Tour di Campeggi in Francia - Provenza

Post n°9 pubblicato il 09 Novembre 2010 da SnoopyHood
 

Sono passati più di due mesi dalla fine della mia vacanza estiva del 2010. Forse sarebbe il caso di parlarne un po'...

Avevo già preannunciato quello che sarebbe stato il mio viaggio e a grandi linee l'itinerario è stato mantenuto, salvo qualche cambiamento di rotta per esigenze di sopravvivenza (come evitare una tirata da millemila ore l'ultimo giorno, decidendo quindi di splittare il rientro in due date). 

Riassumendo:
Tour in auto di Campeggi della Francia: Provenza, Loira, Normandia.
4 persone. Un automobile. 2 tende.
Durata: 18 giorni.
Spesa: circa 550 euro a testa.

Partenza iniziale in 6, tre coppie, ma una ci accompagna solo all'inizio (e non sempre durante il giorno è con noi), poi proseguirà lungo la costa mediterranea, mentre noi ci avventureremo verso il gelo del continente. La nostra auto è una Skoda Octavia riempita in ogni suo pertugio: abbiamo borse ovunque, pacchi di pasta in ogni dove, dato che campeggeremo e abbiamo intenzione di risparmiare a più non posso.



Primo giorno:
Il giorno della partenza è martedì 10 Agosto. Sveglia prestissimo. L'auto, ovviamente, è stata già caricata la sera prima dagli uomini. Alcuni compiti devono essere divisi in base al sesso: caricare l'auto è un lavoro lasciato all'ala maschile, così come preparare il fuoco per il barbecue, cosa che il mio ragazzo ama fare e che risveglia in lui lo spirito da uomo delle caverne che deve procacciare il cibo. Potrei aiutare anche io in queste attività, ma lascio a loro il divertimento. Non fa parte del mio ruolo.

Pronti, partenza, via. Si parte verso la prima tappa. Più o meno. Dobbiamo raggiungere un qualche capeggio che sia vicino a CampeggioNizza, ma anche ad altri posti che dobbiamo visitare. Finiamo in un paesino fra i monti, Bagnols en Foret, dove provo la primissima esperienza di campeggio della mia vita. Montiamo le nostre meravigliose tende (questa cosa la faccio anche io, non si può mica lasciare tutto il divertimento agli uomini), cerchiamo di capire come devono stare le gambe home-made del fornelletto da campo, apriamo i tavolini e le sedie, sistemiamo corde qua e là per lampade e biancheria, ci agganciamo alla corrente. Efficientissimi. Che figata!
Non c'è tempo per veder molto in questa giornata. Con questa vacanza ho imparato a calcolare con più attenzione i tempi di viaggio, sono cose che uno deve capire sul campo.A

Alla sera cena a Cannes. McDonald's. A noi ci piace. Lo stare in questa città, a contatto con ricconi e yatch di varie forme e dimensioni ci fa avviare una discussione sulla gente facoltosa che spende una barcata (anche letteralmente parlando) di soldi per potersi divertire e che non conosce i piccoli piaceri della vita (la fiera dei luoghi comuni, direte... essendo comuni, la gente dovrà pur parlarne, no?). Passeggiata fra mercatini dell'artigianato poi rientro a casa, guidati dal mitico navigatore Garmin di Fabio. Fantastici i Garmin... ne riparlerò più avanti in questo post.

[[Giusto! Un accenno ai nomi dei viaggiatori. La nostra auto: io (Laura), il mio ragazzo (Claudio), Chiara e Fede. Altra auto: Elena e Fabio.]]

 

Secondo giorno:
Nel corso della notte avviene qualcosa di misterioso. Elena deve andare in bagno, posto qualche metro più in là rispetto alle tende e Fabio l'accompagna. Sono davanti al gabinetto, al buio, con la loro torcia accesa, quando si sente la vice di una bambina italiana. “Mamma, mamma” inizia a dire. Poi comicia ad urlare: “Aaaaaaah. Aiutooooooo! Mammaaaaaa. Aaaaaaaaaah!” Elena e Fabio nel panico: loro non vedono nulla, ma tutti possono vedere loro dato che sono quelli con la torcia. Noi ci svegliamo di soprassalto (tranne Chiara che dorme della grossa). Uno “sssssht” deciso zittisce di botto la bambina terrorizzata e tutto torna calmo. Come prima notte in campeggio non c'è male.Spezie provenzali

La nostra auto si dirige ad Eze. Promontorio vista mare. Godibile visita al borghetto antico, pieno di botteghe di vario tipo. Concettualmente mi ricorda un po' Calcata, ma la città laziale mi è piaciuta di più. Una bancarella di spezie ci calamita per qualche minuto e la sommergiamo di fotografie, affascinati da quelle polverine colorate. O per lo meno lo siamo io e Chiara. Amare i colori delle spezie è cosa da donne.

Seconda tappa è il Parco Phoenix di Nizza. Il biglietto costa solo 2,00 euro ed è una sorta di zoo-giardino botanico. Adorabile lo spettacolo delle fontane danzanti che fa quasi danzare anche noi. Io poi impazzisco a guardare gli animali quindi mi è piaciuto un sacco trovarmi tra wallaby, patatosissimi cani della prateria, iguane, gufi, struzzi, ecc. Ho avuto una discussione animata con un rumoroso pappagallo. Ci tenevo a fargli capire che non era lui a comandare. Andate a vedere la civetta lappone, a noi ha fatto crepar dal ridere solo a guardarla... spero non s'offenda. Se amate i vaporizzatori andate anche dove c'è il parchetto dei giochi per bambini e sballatevi lì. Altra nota: attenti alle oche;iguana sfidarle potrebbe essere rischioso. Ho iniziato a prenderne in giro una e questa ha cominciato ad agitarsi ed inseguirmi. Sono quindi uscita dal suo recinto, ma lei ha radunato il suo esercito e da dietro le sbarre si è avvicinata a noi per minacciarci. Un po' di strizza l'ho avuta.Dopo aver dato da mangiare ad altre, più pacifiche, papere (cosa che mi ha reso molto felice), ci siamo riavviati verso l'auto. Accendiamo il navigatore per tornare in campeggio. Ok. Ho detto, accendiamo il navigatore per tornare in campeggio. Non so se mi sono spiegata. Accendiamo il navigatore per tornare in campeggio. Fantastico!!! E' il secondo giorno e il navigatore si è già impastato. Non perdiamo la calma. Sfoderiamo lo stradario e avventuriamoci per i monti. Evitiamo le strade a pedaggio che dobbiamo risparmiare. Ecco appunto, facciamo la strada più difficile che è sempre uno spasso continuare a perdersi. Comunque, alla fine ce la facciamo. D'ora in poi dovremo riuscire a girare con stradario e fotografando il percorso in qualche internet cafè, su viamichelin. Ce l'abbiamo fatta e io sono piuttosto soddisfatta.

 Gole del Verdon

Terzo giorno:
Quattro viaggiatori a Castellane. Contiamo (alcuni ci sperano, altri incrociano le dita che non si possa fare) di vedere le Gole del Verdon in canoa o a dorso di cavallo, ma niente. Bisogna prenotare le visite parecchi giorni prima perché c'è molta richiesta. Non ci resta che spostarci  in macchina, facendo qualche tappa fotografica e scendendo in basso, dove scorre il fiume. Questo posto è considerato il Gran Canyon d'Europa, per la sua grandezza. Ci assomiglia relativamente, è molto più verde, ma è carino. Mentre i miei compagni di viaggio fanno una puciata di piedi circondati da una marea di altri italiani, io mi avventuro su sassi e fra gli arbusti lungo il corso del fiume, mi arrampico su una roccia e mi godo la pace in solitaria. Fantastico.


Quarto giorno:
Bisogna cambiare campeggio. Sveglia presto per smontare tutto e partire. Vedo sbucare dal sentiero qualcosa in movimento. Un rospo in posizione da combattimento viene deciso verso la mia tenda. Proviamo a fermarlo con una ciabatta, ma continua a spingere assolutamente non intenzionato a rinunciare al suo obiettivo. Non posso fare a meno di scoppiare a ridere e faccio di tutto per farlo piano, dato che sono le 7/8 del mattino. La bestia, ingrossata e gommosa, viene infine afferrata e allontanata e si riprende la fase di smontaggio. Molto meno divertente di quella di montaggio.
Secondo campeggio a Tarascon. Adocchiate immediatamente delle griglie che i clienti del camping possono utilizzare.Le Baux

Visita pomeridiana a Le Baux, un borgo medievale, in parte visitabile solo dopo aver acquistato un biglietto (5,80 euro). Lo compriamo e ci danno una buona audioguida in italiano a testa. La visita ci piace e anche la vista panoramica (vitigni, campi e altri vitigni). Assistiamo all'utilizzo di una catapulta: viene caricata, preparata e un pallone è scagliato. Forte! Ci facciamo anche delle foto alla berlina. Consiglierei questa tappa.

Dato che abbiamo visto le griglie andiamo a comprare carbonella, carne e verdure per una super-cena-barbecue. Gnam!

 

Quinto giorno:
Avignone. Che fa rima con delusione. Insomma... Avignone, la città dei papi... quella della cattività Avignonese (non che io sappia altro su questo posto)... chissà che bello sarà! Insomma. Il palazzo non è male, mezzo ponte d'Avignonema costa una manata (9,50 a testa da studenti) e non soddisfa. All'interno sono esposte opere di un artista innegabilmente disturbato (non so se avete presente un elefante un po' sciolto a testa in giù sulla proboscide... credo sia attualmente a Barcellona). Il ponte d'Avignone è un mezzo ponte. Diciamo che questa non è la tappa che più abbiamo apprezzato. Però c'erano degli artisti di strada bravissimi davanti al Palazzo dei Papi. E siamo riusciti a pranzare in 4 con qualcosa come 3 o 4 euro. Baguette con salame norvegese (Oh, è Norvegese!). Sossoddisfazioni!
Altro divertimento è fare sequenze fotografiche idiote davanti al ponte d'Avignone. Credo che le foto idiote siano per molti viaggiatori le cose più belle delle vacanze e vale anche per noi.

 

Sesto giorno:
Elena e Fabio ci salutano e proseguono per la loro strada. Noi invece ci dirigiamo in Camargue, a Saintes-Maries-de-la-Mer desiderosi di vedere cavalli bianchi, tori neri e fenicotteri rosa. Li vediamo! Assieme ad un plotone di animaletti spappolati lungo la strada, che passa attraverso ad una riserva, che è appunto il Parco regionale della Camargue. Per chi non lo sapesse, cito Wikipedia: “Con un'area di oltre 930 km² la Camargue è il più grande delta fluviale dell'Europa occidentale (tecnicamente è però un'isola, essendo completamente circondata dalle acque). Essa è una vasta pianura comprendente vaste lagune (étangs) di acqua salata divisi dal mare da banchi di sabbia e circondati da paludi coperte da canneti, a loro volta attorniati da grandi aree coltivate. Approssimativamente un terzo della Camargue è formato da laghi o paludi.
Però aspettate... vi devo citare anche questo pezzo perché mi piace: “Gli stagni sono poi favorevoli anche alla vita di insetti, fra cui alcune delle più feroci zanzare di tutta la Francia.
Avete capito? Le più feroci zanzare di tutta la Francia!!! Portatevi un bazooka!

Pranzo: prosciutto e melone su una panchina sul lungomare. Di Saintes-Maries... Ci imbrattiamo mani e bocca all'inverosimile, anche perché disponiamo solo di fazzoletti e di un coltellino svizzero tarocco per nutrirci. Comunque è buono :)
La cittadina è molto carina, piena di negozietti tentatori (compriamo solo del riso Camarguese  tricolore per le nostre famiglie... che tra l'altro non ho ancora mangiato).

Il nostro sogno è fare una passeggiata fra i fenicotteri a dorso dei cavalli bianchi e riusciamo a realizzarlo. Ci facciamo un'escursione di un'ora emmezza in uno dei millemila maneggi che sono lungo la strada per il paese. Ovviamente ricerchiamo il più economico,a cavallo in Camargue anche se i prezzi sono a grandi linee simili. Spendiamo 28 euro a testa. Purtroppo i tizi del maneggio non capiscono nulla di italiano ed inglese, ma a gesti ci facciamo capire (naturale che non sappiamo nulla di francese!). Ovviamente mi danno il cavallo più pigro di tutti, infatti sono l'unica a cui viene consegnato un rametto-frustino per risvegliarlo un po' quando finisce in stato comatoso. Una delle ragazze che ci guida (tra l'altro mia omonima) cerca di farmi capire come tenere Oscar e come convincerlo a non appisolarsi. Pian piano prendo confidenza con lui. Non completamente, ma, ehi, siamo principianti! Cerco di recuperare tutti i miei ricordi di equitazione provenienti da una campo WWF fatto dieci anni fa in Toscana e in una maniera presumibilmente imbarazzante riesco a trottare senza farmi rimbalzare stroppo su e giù dal mio pigrone. La passeggiata è molto bella e mi lascio affascinare dalle ombre della nostra carovana di cavalieri sulla sabbia. Credo siano poche le cose al mondo più belle di questa, non so spiegarlo, ma è magico. Il ritorno è piuttosto traumatico: siamo a passeggio da molto tempo e le mie gambe non sono conformate per andare a cavallo quindi ho l'impressione che perderò le rotule e/o le caviglie a breve. Inoltre sono reduce da un colpo di frusta (se avete letto il mio post sulla Tuscia viterbese ne sapete qualcosa), e la cosa non aiuta di certo. Alla fine sopravviviamo, ognuno orgoglioso del suo cavallo.

Spezie provenzali


Consigli in tema:
- ascoltare la canzoncina “Sur le Pont d'Avignon”, anche se non sarà mai bella come quella improvvisata per noi da Fabio :P
- guardare il corto Ferdinando, della Walt Disney, in tema di tori neri della Camargue.
- aiutarmi a spiegare il mistero della bambina terrorizzata la prima notte (nessuno l'ha mai vista, tra l'altro).

 
 
 
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Buona lettura e buon divertimento!

 

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