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Tour di Campeggi in Francia - Loira

Post n°10 pubblicato il 11 Novembre 2010 da SnoopyHood

Continuiamo a parlare di quest'estate. Vi ho lasciati un paio di giorni fa tra le sabbie e le paludi della Camargue, coi suoi torineri/cavallibianchi/fenicotterirosa/zanzareferoci. Giunge il momento di proseguire, quindi... Allons-y! (It's french. For Let's go)

 

Giorno 7:
Si smonta un'altra volta l'accampamento, si rieseguono i calcoli millimetrici per far stare tutti in auto (la pasta continua a viaggiare nelle tasche delle portiere). Una mini-mantide decide di seguirci all'interno di una tenda fino alla distante tappa successiva: Valle della Loira. Arriviamo che è ormai tardi, le autostrade in micro-salita sono talvolta impegative per la macchina stracolma e anche andando a tavoletta poco le importa.
Raggiungiamo stremati Amboise. Il campeggio municipale Ile d'Or è molto grande e molto affollato (ovviamente pullula di italiani), ma non c'è problema a trovare posto. Inoltre è molto economico e vicino al centro. Pecca: i bagno non sono esattamente un granché, dato che la folla è affollante.

Siccome si ha iCampeggiol timore di scrosci nottetempo e la tendina rossa di Chiara e Fede non è molto water-proof, si valuta di issare un telone di cerata per creare una tettoia. Questo telo azzurro è stata la cosa che ci ha fatto litigare più di tutta durante la vacanza... un po' per le discordanze su come metterlo, come legarlo, dove piazzarlo... un po' perché io e Claudio dicevamo di non volerlo sulla nostra tenda super-water-proof (così da guadagnare spazio coperto per cenare) mentre l'altra coppia voleva a tutti i costi che stessimo sotto anche noi...

Giorno 8:
Ma. Che. Freddo.
Note passata a criogenarci. E' necessaria una soluzione per sopravvivere a quella successiva (compreremo poi due fantastiche coperte polari a cui mando ancora uno speciale ringraziamento).

Comincia così il tour dei catelli (per cui è famosa la Loira). In programma per oggi i due di Amboise (ma che belle le casette coi teti grigi appuntiti!). Compriamo ua sorta di carnet con cui abbiamo i boglietti ad alcuni castelli specifici. Con 23,30 euro a testa possiamo vederne 3.
Cominciamo dal più vicino, il castello reale di Amboise. Cosa positiva dei musei/castelli che Amboiseabbiamo visto è che ti danno sempre una audioguida o un depliant di varie pagine che spiega quello che si può vedere, insomma, anche senza portarsi una guida qualche informazione si riesce a racimolarla. Il castello è bello, marcondirondirondello, anche se sviluppiamo un odio profondo per le comitive di turisti con guida che non ci lasciano possibilità di scattare foto, dato che veniamo circondati da un gruppo dopo l'altro e aspettare o passare avanti è inutile. Vabbé, noi vi odiamo, sappiatelo!
Nel giardino facciamo una marea di foto inutili. Nasce in questa data la cosiddetta foto casuale, che continuerà ad accompagnarci. In pratica il fotografo dà un soggetto (che può essere di qualsiasi tipo: torre d'avorio, mezzaluna fertile, chiocciola, verde acido, blasone, australopitecus...) e gli altri tre devono improvvisare una posizione che la rappresenti. E' stato incoredibilmente divertente, è un gioco che consiglio a chi non ha problemi a farsi vedere in condizioni assurde in mezzo alla strada.

Castello pomeridiano: Clos-Lucé, dove si dice che Leonardo da Vinci abbia passato i suoi ultimi anni, ospite Clos-Lucédi... ((corsa a recuperare le informazioni corrette))... Francesco I (mi ricordavo giusto, ma volevo evitare errori). Conversavano insieme e Leonardo progettava e inventava. Cosa positiva: il castello è "arredato". Non ci sono antiche sale vuote, con veccchie sedie negli angoli con scrotto vietato sedersi. No, nelle cucine c'è il tavolo con vari oggetti sopra, fiori e piante, come se il palazzo fosse ancora abitato. Insomma, non c'è l'atmosfera un po' sterile che sono abituata a vedere in giro, qui sembra tutto più vero.
Parte della casa contiene dei modellini delle macchine inventate dal genio italiano con filmati e descrizioni e in tutto il giardino ci sono grosse riproduzioni di alcune di esse (la macchina volante, una pompa per prendere l'acqua dal fiume, una specie di mitragliatrice...). E con queste cose si può giocare e toccarle davvero. Se non sono già circondate dai bambini, è ovvio. Inoltre ci sono le papere. E io amo le papere.

 

Giorno 9:
Chenonceau. Altro bel castello,
Chenonceaumarcondirondirondello. Tante stanze tutte diverse, arredate in vari colori. Mini-guidina molto esplicativa, anzi pressocché infinita. Molto interessante il simbolo in cui le iniziali di Enrico II (H) e Caterina de' Medici (C) intrecciate formano la D di Diana di Poitiers, l'amante di Enrico. Per Caterina è il danno e la beffa...
Ormai ci è chiaro che l'arte italiana torna e ritorna nell'architettura di questi castelli. Insomma... se siamo fyki, siamo fyki... Il palazzo è anch'esso piacevolmente arredato, bei giardini fioriti, millemila fiori e anche i ciuchini. E io amo i ciuchini.

Chambord. Straspettacolare e strabellissimo (più da fuori che all'interno, bisogna ammetterlo). Patrimonio dell'Unesco. Per i minori di 25 anni ingresso gratuito... questa è promozione della cultura! E' un edificio enorme, ci hanno messo moltissimo tempo a costruirlo, aggiungendo delle zone di volta in volta. Calcolate che il suo giardino è un parco in cui Francesco I cacciava cinghiali e quant'altro e il cui recinto è lungo 32 km.
Di sera fanno uno spettacolo proiettando sulla facciata del castello, con speciali apparecchi tecnologicamente avanzati. Ci sono immagini e colori in movimento molto affascinanti. Non siamo riusciti ad assistere, am credo proprio ne sarebbe valsa la pensa (la versione ridotta che vedremo a Rouen è moooolto bella). Vediamo una sorta di nutria-roditore sbucare dall'acqua paludosa. E io amo i roditori.

Chambord

Giorno 10:
Ultimo giorno in Loira. Vorremmo vedere delle dimore di trogloditi, la popolazione che viveva in case
nella roccia di tufo (quella bianca dei castelli). Cava di tufoFraintendimenti coi depliant, alla fine vediamo solo una cava. E' comunque interessante, ma alle donne sarebbe piaciuto un po' più di informazioni sulla vita di casa, rispetto all'estrazione dei sassi, che gli uomini hanno preferito. Ci rifilano una guida in inglese, un telefono e ci chiudono dentro alla cava da soli, nella penombra, regna solo il silenzio e il gelo. Ci facciamo coraggio a vicenda, indossiamo tutti gli indumenti che abbiamo dietro e ci incamminiamo per il sentiero sotterraneo. Sono spiegate le fasi delle estrazioni, l'utilizzo delle pietre e come/quando veniva usata la cava. Qua e là appaiono dei manichini e delle ricostruzioni. Ciò che più ci turba sono le installazioni di un artista che sono in alcune zone e che si attivano al passaggio dei turisti, facendo suoni e rumori inaspettati. Molto belli, ma qualche incipit d'infarto ci ha colto alla sprovvista.

Note finali:
1. La spesa. Ore e ore per fare la spesa, per mettere tutti d'accordo e per trovare ciò che ci soddisfava. Davvero assurdo. Fantastici i pacchi di pasta da 5kg (5kg?!?!) e le confezioni giganti ultrarisparmio di pelati, legumi, ecc.

2. In Francia è pieno di api. E io odio le api.

vetrata


Consigli in tema:
- fare tante foto casuali coi propri amici
- cercare informazioni sulle affascinanti macchine progettate da Leonardo
- sperimentare un ingegnosi sistema di tiranti per coprirvi durante un picnic a rischio pioggia.

 
 
 
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Buona lettura e buon divertimento!

 

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