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viaggi e piccole esplorazioni fra parole e fotografie
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Post n°9 pubblicato il 09 Novembre 2010 da SnoopyHood
Sono passati più di due mesi dalla fine della mia vacanza estiva del 2010. Forse sarebbe il caso di parlarne un po'... Avevo già preannunciato quello che sarebbe stato il mio viaggio e a grandi linee l'itinerario è stato mantenuto, salvo qualche cambiamento di rotta per esigenze di sopravvivenza (come evitare una tirata da millemila ore l'ultimo giorno, decidendo quindi di splittare il rientro in due date). Riassumendo: Partenza iniziale in 6, tre coppie, ma una ci accompagna solo all'inizio (e non sempre durante il giorno è con noi), poi proseguirà lungo la costa mediterranea, mentre noi ci avventureremo verso il gelo del continente. La nostra auto è una Skoda Octavia riempita in ogni suo pertugio: abbiamo borse ovunque, pacchi di pasta in ogni dove, dato che campeggeremo e abbiamo intenzione di risparmiare a più non posso. Primo giorno: Pronti, partenza, via. Si parte verso la prima tappa. Più o meno. Dobbiamo raggiungere un qualche capeggio che sia vicino a Nizza, ma anche ad altri posti che dobbiamo visitare. Finiamo in un paesino fra i monti, Bagnols en Foret, dove provo la primissima esperienza di campeggio della mia vita. Montiamo le nostre meravigliose tende (questa cosa la faccio anche io, non si può mica lasciare tutto il divertimento agli uomini), cerchiamo di capire come devono stare le gambe home-made del fornelletto da campo, apriamo i tavolini e le sedie, sistemiamo corde qua e là per lampade e biancheria, ci agganciamo alla corrente. Efficientissimi. Che figata! Alla sera cena a Cannes. McDonald's. A noi ci piace. Lo stare in questa città, a contatto con ricconi e yatch di varie forme e dimensioni ci fa avviare una discussione sulla gente facoltosa che spende una barcata (anche letteralmente parlando) di soldi per potersi divertire e che non conosce i piccoli piaceri della vita (la fiera dei luoghi comuni, direte... essendo comuni, la gente dovrà pur parlarne, no?). Passeggiata fra mercatini dell'artigianato poi rientro a casa, guidati dal mitico navigatore Garmin di Fabio. Fantastici i Garmin... ne riparlerò più avanti in questo post. [[Giusto! Un accenno ai nomi dei viaggiatori. La nostra auto: io (Laura), il mio ragazzo (Claudio), Chiara e Fede. Altra auto: Elena e Fabio.]]
Secondo giorno: La nostra auto si dirige ad Eze. Promontorio vista mare. Godibile visita al borghetto antico, pieno di botteghe di vario tipo. Concettualmente mi ricorda un po' Calcata, ma la città laziale mi è piaciuta di più. Una bancarella di spezie ci calamita per qualche minuto e la sommergiamo di fotografie, affascinati da quelle polverine colorate. O per lo meno lo siamo io e Chiara. Amare i colori delle spezie è cosa da donne. Seconda tappa è il Parco Phoenix di Nizza. Il biglietto costa solo 2,00 euro ed è una sorta di zoo-giardino botanico. Adorabile lo spettacolo delle fontane danzanti che fa quasi danzare anche noi. Io poi impazzisco a guardare gli animali quindi mi è piaciuto un sacco trovarmi tra wallaby, patatosissimi cani della prateria, iguane, gufi, struzzi, ecc. Ho avuto una discussione animata con un rumoroso pappagallo. Ci tenevo a fargli capire che non era lui a comandare. Andate a vedere la civetta lappone, a noi ha fatto crepar dal ridere solo a guardarla... spero non s'offenda. Se amate i vaporizzatori andate anche dove c'è il parchetto dei giochi per bambini e sballatevi lì. Altra nota: attenti alle oche; sfidarle potrebbe essere rischioso. Ho iniziato a prenderne in giro una e questa ha cominciato ad agitarsi ed inseguirmi. Sono quindi uscita dal suo recinto, ma lei ha radunato il suo esercito e da dietro le sbarre si è avvicinata a noi per minacciarci. Un po' di strizza l'ho avuta.Dopo aver dato da mangiare ad altre, più pacifiche, papere (cosa che mi ha reso molto felice), ci siamo riavviati verso l'auto. Accendiamo il navigatore per tornare in campeggio. Ok. Ho detto, accendiamo il navigatore per tornare in campeggio. Non so se mi sono spiegata. Accendiamo il navigatore per tornare in campeggio. Fantastico!!! E' il secondo giorno e il navigatore si è già impastato. Non perdiamo la calma. Sfoderiamo lo stradario e avventuriamoci per i monti. Evitiamo le strade a pedaggio che dobbiamo risparmiare. Ecco appunto, facciamo la strada più difficile che è sempre uno spasso continuare a perdersi. Comunque, alla fine ce la facciamo. D'ora in poi dovremo riuscire a girare con stradario e fotografando il percorso in qualche internet cafè, su viamichelin. Ce l'abbiamo fatta e io sono piuttosto soddisfatta.
Terzo giorno: Quarto giorno: Visita pomeridiana a Le Baux, un borgo medievale, in parte visitabile solo dopo aver acquistato un biglietto (5,80 euro). Lo compriamo e ci danno una buona audioguida in italiano a testa. La visita ci piace e anche la vista panoramica (vitigni, campi e altri vitigni). Assistiamo all'utilizzo di una catapulta: viene caricata, preparata e un pallone è scagliato. Forte! Ci facciamo anche delle foto alla berlina. Consiglierei questa tappa. Dato che abbiamo visto le griglie andiamo a comprare carbonella, carne e verdure per una super-cena-barbecue. Gnam!
Quinto giorno:
Sesto giorno: Pranzo: prosciutto e melone su una panchina sul lungomare. Di Saintes-Maries... Ci imbrattiamo mani e bocca all'inverosimile, anche perché disponiamo solo di fazzoletti e di un coltellino svizzero tarocco per nutrirci. Comunque è buono :) Il nostro sogno è fare una passeggiata fra i fenicotteri a dorso dei cavalli bianchi e riusciamo a realizzarlo. Ci facciamo un'escursione di un'ora emmezza in uno dei millemila maneggi che sono lungo la strada per il paese. Ovviamente ricerchiamo il più economico, anche se i prezzi sono a grandi linee simili. Spendiamo 28 euro a testa. Purtroppo i tizi del maneggio non capiscono nulla di italiano ed inglese, ma a gesti ci facciamo capire (naturale che non sappiamo nulla di francese!). Ovviamente mi danno il cavallo più pigro di tutti, infatti sono l'unica a cui viene consegnato un rametto-frustino per risvegliarlo un po' quando finisce in stato comatoso. Una delle ragazze che ci guida (tra l'altro mia omonima) cerca di farmi capire come tenere Oscar e come convincerlo a non appisolarsi. Pian piano prendo confidenza con lui. Non completamente, ma, ehi, siamo principianti! Cerco di recuperare tutti i miei ricordi di equitazione provenienti da una campo WWF fatto dieci anni fa in Toscana e in una maniera presumibilmente imbarazzante riesco a trottare senza farmi rimbalzare stroppo su e giù dal mio pigrone. La passeggiata è molto bella e mi lascio affascinare dalle ombre della nostra carovana di cavalieri sulla sabbia. Credo siano poche le cose al mondo più belle di questa, non so spiegarlo, ma è magico. Il ritorno è piuttosto traumatico: siamo a passeggio da molto tempo e le mie gambe non sono conformate per andare a cavallo quindi ho l'impressione che perderò le rotule e/o le caviglie a breve. Inoltre sono reduce da un colpo di frusta (se avete letto il mio post sulla Tuscia viterbese ne sapete qualcosa), e la cosa non aiuta di certo. Alla fine sopravviviamo, ognuno orgoglioso del suo cavallo. Consigli in tema: |
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