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Una volta tanto cercherò di essere breve; forse ho bisogno di uno sfogo virtuale, una porta diversa dalle altre per cercar di "guarire" espellendo il disagio, prima che diventi rabbia, impotenza, dolore o anche pegio. Attorno a me il mondo mi regala il suo solito spettacolo di bellezza e di tristezze, e proprio perché una parte di me ricerca la concretezza non mi faccio ammaliare dalla prima e non mi faccio trascinare verso il basso dalle seconde. A dispetto di tanti discorsi fatti di sole parole, quando i giochi si fanno duri l'unica persona veramente importante resto IO, e non venitemi a raccontare che per voi è tanto diverso, perché è solo una questione di punti di vista. Questo mio essere egoista però non è così negativo, perché se per voler èpretendere la mia libertà di essere me stesso è anche libertà di essere diverso da quel che mi circonda. Volevo fare un post sul consuimismo emozional-sessuale, questa moda che vede alcuni valori buttati del cassonetto in virtù di una libertà, quella sì, egoistica all'ennesima potenza, dove l'importante è prendere ciò che si desidera sempre e comunque, senza aver rispetto per quello che gli altri vogliono. Mica è un problema mio o tuo, sono soliti rispondere, la gente è ora che si svegli, quindi se non è abbastanza in gamba da poter evitare di essere schiacciato dalla mia esigenza di volere, sarà una scuola di vita per il loro futuro. NO! Non ci sto! Non è corretto, giusto, ragionevole! Se fosse così la vita sarebbe una continua lotta per evitare che ivadano il tuo io, sempre con il fucile in mano, sempre all'erta su quel che vogliono o peggio pretendono da te. Non voglio uniformarmi, non voglio essere come voi, non voglio finire per credere ancora una volta che sono io quello sbagliato, che sono io che rinunciando in quello in cui credo profondamente alla fine non mi resti nulla... non avete voi capito un'accidente, schiavi del bisogno e del consumo! Scusate lo sfogo, presumo anche non troppo chiaro, ma volevo depurare anche il mio io virtuale. |
![]() La costellazione dei pesci è antichissima; si pensa sia una raffigurazione celeste già rappresentata (ed immaginata) dai Babilonesi, ma la mitologia ad essa inerente è, come gran parte delle costellazioni, di origine greca. Come già anticipato la loro collocazione nel cielo ricorda una serie di collegamenti tra vari episodi mitologici e quella dei pesci fa riferimento alla guerra che c’era tra gli dei dell’Olimpo capeggiati da Zeus ed i Titani figli di Urano. Interessante come la storia sia nata da un “colpo di stato” organizzato da Zeus per detronizzare il proprio padre Crono. Tornando ai Pesci, tutto cominciò quando il mostro Tifone (o Tefeo, o Tifeo) figlio di Gea, dea della Terra e madre dei Titani, venne mandato ad attaccare gli dei dell’Olimpo. Costui , enorme ed infuriato, provocò il terrore tra gli dei che cercarono di fuggire dove potevano per non incorrere nell’ira provocata dalla voglia di vendetta. Il primo che si accorse del suo arrivo fu Pan, che trasformandosi in un animale metà capra e metà pesce si gettò in un fiume (Eufrate?). Ad Afrodite parve un’ottima idea tanto che volle trasformare se stessa ed il figlio Eros in pesci per poter trovare riparo tra le stesse acque, dopo però essersi uniti con una corda che li legava alla coda per evitare di allontanarsi e perdersi. Un’altra leggenda parla invece che madre e figlio siano stati aiutati a scappare e successivamente salvati appunto da due pesci (ma la corda allora???). La corda è comunque stata ritenuta importante tanto che la stella alfa della costellazione è stata chiamata dagli astronomi arabi Al Rishah, Okda e Kaitan, ovvero corda o nodo. La costellazione non è sicuramente tra le più appariscenti nel cielo, pur essendo abbastanza estesa, e questo è dovuto perché composta essenzialmente da stelle inferiori alla magnitudine 4, e solo qualcuna si avvicina alla 3. Di conseguenza non è facile individuarla tra le altre; si può soltanto notare che le stelle sono disposte in modo da formare un’enorme lettera “L” maiuscola (o per qualcuno “V”) . Il punto di incontro delle linee che compongono la lettera è dato dalla stella alfa già citata prima, che ha la particolarità di essere un sistema quadruplo, ovvero le due stelle di colore bianco-azzurro sono già binarie spettroscopiche, ma sono anche gravitazionalmente interagenti tra loro con un periodo orbitale di 720 anni. L’oggetto non stellare più bello che si può osservare nella costellazione è sicuramente M74 (o NGC 628), una galassia a spirali con grandi bracci sviluppati ed estesi. Molto bella anche la galassia NGC 488 ![]() |
Post n°11 pubblicato il 09 Ottobre 2006 da threecharlie
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![]() In realtà ad occhio nudo si potrebbero vedere anche qualche nebulosità, qualche sbuffo indistinto tra il nero del cielo buio, ma dovrebbe esserci appunto un cielo nero, che dalle nostre parti è difficilissimo trovare, mentre con un po' di fortuna ed in una zona riparata si può ancora scorgere la parte centrale della galassia più vicina (...) a noi, ovvero la galassia di Andromeda. Che c'entra Andromeda? Chi era Andromeda? Se c'è tra di voi chi abbia studiato con passione la mitologia greca lo sa, però forse sa meno che in cielo gli antichi greci hanno riportato la loro mitologia come Michelangelo disegnò la Cappella Sistina. Come in quel semplice giochino che avremo fatto tutti, che si trova nella Settimana Enigmistica, dove unendo i puntini si scopre una figura, gli antichi usavano unire le stelle con segmenti immaginari, per creare in un primo momento probabilmente animali e fatti di vita quotidiana, in un secondo la prova che i segnali "divini" ci erano sempre accanto. I greci hanno trasferito i personaggi mitologici nel cielo, con logica, mettendo, ad esempio, le Pleiadi vicino a Orione (sì quello dello spot Lavazza) che le stava cacciando, e dove Orione è armato di tutto punto e dalla cui cintura pende la sua spada. Se vi devo dire la verità, a me ricorda solo una clessidra, ma l'importanza di attribuire una forma familiare a quel gruppo di stelle ben riconoscibili era data dalla necessità di sapere che sorgevano ad est piuttosto che ad ovest in un certo periodo dell'anno, quando naturalmente il sole era già tramontato e la luna non era ancora sorta. L'esempio più classico di questo sforzo è la stella polare, basilare perché sempre visibile in tutti i periodi dell'anno, e con la particolarità di trovarsi sempre, in qualsiasi ora della notte, nello stesso posto. Non è nemmeno una delle stelle più splendanti, né vicine, non è colorata e la sua costellazione è piuttosto banale (piccolo carro che fa parte dell'orsa minore), ma è stata per centinaia d'anni un efficace sostituto della bussola, arrivata molto più tardi (e nemmeno affidabilissima...). |
Post n°9 pubblicato il 26 Settembre 2006 da threecharlie
Credo, per i lettori del mio blog (ed anche un po' per me stesso), che vi racconti un po' di come sono arrivato ad approfondire le mie curiosità sul cielo sopra di noi. Che io sia un curiosone oramai l'avrete capito tutti, che io rimanfga affascinato dal concatenarsi di curiosità che si svelano nel susseguirsi della scoperta delle prime, forse anche, quindi mi accingo a fare rivelazioni compromettenti sul mio primo approccio alla letteratura. Ebbene sì, lo confesso, il primo approccio affascinato alla letteratura nell'età della scelta lo devo alla mia ex moglie. Devo confessare che prima di lei c'era stata una rapida scoperta di quel genere letterario, prendendo a prestito da mio fratello alcuni libri che si comperavano già da anni in edicola, per merito della Mondadori. La collania era "URANIA", sia nel primo che nel secondo episodio in ordine temporale. Ero in ospedale militare a Trieste, credo nell'aprile del 1984, ricoverato con la varicellache avevo evidentemente evitato di contrarre da piccolo, dato che un compagno di CAR l'aveva addosso al primo "36" usato per visitare Trieste. Quella che allora era la mia ragazza partì da quel di Musile di Piave per venire a trovarmi con qualcosa che mi aiutasse a passare il tempo; ricordo che avevo un pigiama che sembrava proprio quello di un carcerato... (ricordi & nostalgie...). Vabbeh, quel libro era "l'altra faccia della spiirale" di Isaac Asimov, copia che ho ancora nella mia libreria, naturalmente, ed era FANTASCIENZA, genere letterario spesso schernito e snobbato dai lettori chesi autoproclamavano "seri" (un'amica la chiamava fantascemenza). Già il cinema mi aveva regalato "2001 odissea nello spazio" di Kubrik, visto con amici quando credo di non aver avuto nemmeno 10 anni, poi, "Battaglie nella galassia" e naturalmente "Guerre stellari", mi avevano convinto che quello era il genere di cose per cui avrei speso volentieri i miei soldini, ma senza quel regalo non avrei cominciato a divorare la fantascianza. Di Asimov e compagni parlerò in un post apposito o rischio di essere chilometrico, e torno al filo conduttore del post, perché più leggevo fantascianza e più comparivano stelle, pianeti, sistami planetari e stellari, galassie, pulsar, galassie. La mia curiosità ed una delle mie parti razionali volevano capire se quel che leggevo poteva essere così verosimile da poter essere possibile, quindi ho cominciato a guardare enciclopedie e riviste, a non perdere una puntata dei programmi di Piero Angela a tema, insomma di rendermi conto di cosa si parlasse e che non restassero solo paroloni buttati nel racconto per far sensazione. Con Asimov non accadeva quasi mai, e se nel genere fantasy bisogna accettare passivamente mondi Tolkieniani, con quel geniaccio spesso i racconti erano proprio basati sulle teorie che riusciva a carpire nell'ambiente accademico che frequentava. Fu così che una stella, un bel puntino luminoso nel cielo, si trasformò piano piano in quel bagaglio di conoscienze che oscillano tra la cruda scienza delle dimensioni e della matematica alllo stupore ed al romanticismo e gusto estetico di non scordare la sensazione che il guardare quella luce nel cielo ancora mi da. |
![]() Vincent Van Gogh era uno di questi; e seppur con una scala assolutamente imprecisa, nel suo dipinto "cielo stellato sul fiume Rhone" ha immortalato una delle costellazioni se non riconosciute, almeno più citate: il grande carro (che poi è parte dell'orsa maggiore). ![]() Ma vorrei tornare al motivo che mi ha fatto scrivere questo pezzo, e che è direttamente correlato all'immagine messa all'inizio della mia riflessione. Quello è il cielo che si vede a Ritter Butte, Oregon (USA), fotografato dall'astrofilo Thomas W. Earle. Quella striscia chiara che si vede nella foto è un'altrettanto nota, purtroppo solo a parole, zona del cielo notturno che sicuramente sarà impossibile da vedere ai più (a meno di un black out generale come quella di qualche estate fa). Si tratta della via lattea, che altro non è che la visione nella nostra prospettiva della galassia in cui il nostro pianeta, il nostro sole, il nostro sistema solare sono immersi. Alla stesura di questo mio thread c'era una foto meravigliosa fatta dall'osservatorio dell'ESO (European Southern Observatory) sul Cerro La Silla, appartenente alla Ande Cilene. Anche se non si vede in tutta la sua imponenza (ma a me piaceva la foto così com'era) volevo comunque proporvela; purtroppo la sua dimensione originale non mi consente di pubblicarla qui. Voglio comunque lasciarvi il link, perché merita di essere vista. (clicca qui ----> Milk way from ESO-La Silla). La mia curiosità negli anni è stata placata dalle conoscenze documentali sull'astronomia e sull'astrofisica, nulla di accademico per carità, ma l'aspetto romantico di una osservazione di questo tipo è solo immaginato o preso a prestito dalle fonti di informazione. Nel web sono presenti migliaia di foto e contenuti multimediali, come poi anche le riviste specializzate e le enciclopedie dedicate che si possono trovare in edicola o in libreia e/o biblioteca, danno l'idea di come sarebbe quello spettacolo. Ma riuscire a vederlo di persona è una cosa fantastica, un'esperienza unica da riuscire a fare almeno una volta nella vita; credo di esserci riuscito in solo un'occasione, in montagna, anni fa, ma di sfuggita e non certo nella magnificenza offerta agli astronomi dall'altezza dei 2.400 metri in un territorio praticamente desertico. Ritengo che siano tra quelle cose, tipo vedere, l'oceano, il deserto, un ghiacciaio, insomma quelle sfumature della natura che ci circonda e che sono fondamentali nella crescita culturale ed emozionale di chiunque. Concludendo, se la nottata lo permette, date un'occhiata con curiosità al cielo, anche solo per riconoscervi puntini luminosi di colore diverso, anche solo per andare a caccia della costellazione immortalata da Van Gogh, anche solo per ricordarvi che da qualche parte c'è la stella polare, anche solo per dire... toh, c'è una serie di stelle che sembra una W (è cassiopea quella). Poi magari, passando di qui, ogni tanto posso parlare di quello che vedo, che ho visto, e con voi condividerlo. A presto. |
Post n°5 pubblicato il 03 Novembre 2005 da threecharlie
Premessa: Mi è stato consigliato da una giovane amica, giovane solo nell'età anagrafica, perché nel leggerlo sono stupito ancora di come una giovane mente possa essere attratta da un simile libro. E' un viaggio dolce attraverso la filosofia, una favola che favola non è, che parla di crescita intellettuale e voglia di affermazione del proprio essere "diverso" o, come dice un'altra mia carissima amica, essere normale in un mondo di diversi, dove loro pensano di essere normali solo perché sono in maggioranza. Ho appena cominciato a leggerlo, ma presenta tutte le caratteristiche che ame piacciono; mi appassiona, perché lascia sempre qualcosa da scoprire nel suo svolgimento, mi diverte, perché ci sono alcuni tocchi di autentica ilarità, mi insegna, perché è un viaggio in parti della storia passata che fino ad ora avevo solo sfiorato, mi arrichisce, perché nel leggerlo apprendo qualcosa che poi cercherò di fare mio. Chissà, forse anche qualcuno di voi lo potrebbe fare; sarebbe un interessante esperimento, non trovate? Un caro saluto a chi mi legge (comprendendomi!) |
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Nickname: threecharlie
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Inviato da: rachele662
il 24/08/2011 alle 17:46
Inviato da: annina79dgl
il 16/04/2009 alle 23:27
Inviato da: annina79dgl
il 16/04/2009 alle 23:25
Inviato da: rosacaninaxxx
il 24/03/2009 alle 13:45
Inviato da: annina79dgl
il 05/03/2009 alle 16:11