dedalo

cane

cambio di programma. ancora. sabato niente bologna, si torna a vicenza. ti spiego blog. oggi ho parlato ancora una volta con una mia compagna di corso, e di gruppo, del lavoro di progettazione, degli impegni di sabato. e alla fine abbiamo deciso che molto semplicemente ci dividiamo i compiti. io andrò a vicenza, e lei andrà a bologna. certo, la fiera a bologna è forse più utile vedendola con i propri occhi, ma diciamo la verità, l'idea di farmi 3 ore o quasi di viaggio, per passare una giornata distruttiva come poche, tra la confusione, il caldo e tutti i problemi del caso, decisamente non mi va. ma invece, l'idea di passare del tempo in una città come vicenza, tra le architetture del palladio, e soprattutto, con solo un'ora e mezza circa di viaggio, la trovo proprio un'idea migliore. sarò quindi l'incaricato del gruppo a fare il sopralluogo nell'area di progetto. visto che il terzo componente ha un matrimonio, maledetti matrimoni, quando la gente capirà che servono a ben poco?! e vabbè. risolvo anche il problema del treno. l'unico che mi conviene prendere, per tempistica e logistica è un cisalpino. Anche se i posti sono da prenotare, e il prezzo è più elevato rispetto ad un normale regionale, ma questo è, e questo prendo.

Chiusa questa parentesi blog, parliamo adesso di come sto. Questa parte mi si è erroneamente cancellato, ma non importa, si riscrive. Questa mattina bastava guardarmi in faccia per capire che non ero dell’umore solito. Ero silenzioso e stavo sulle mie, e poco propenso ad ascoltare gli altri. E nonostante mi chiedessero cosa c’era che non andava, io facevo spallucce e scuotevo la testa. Sono teso e nervoso in questi giorni. E pensandoci, è un po’ prematuro. Di solito è una sensazione che provo quando sono sotto esami, o sottopressione. E siamo appena alla seconda settimana, e se le cose non migliorano un po’, la vedo molto tragica. Poi le cose sono un po’ migliorare nel corso della giornata, ma conta poco.

Mentre mangiavo, sempre assieme alla mia compagna di corsi, un cane si avvicina a noi. Era molto tenero, non credo fosse un randagio, cioè, dubito che a Venezia ci siano randagi. Prima ruba una bottiglietta d’acqua li abbandonata sulla panchina, se la porta via, e poi torna da noi, e aspetta qualcosa da mangiare. Era davvero dolce. Mi fissava. Così gli ho dato un pezzo del panino.

Domani ci sarà una piccola festicciola a base di spritz a termine dei corsi. Se prima ne ero entusiasta, ora lo sono un po’ meno. Ma è solo colpa del mio umore. Magari domani migliora.

Buona notte blog.