SOLI CONTRO LA MAFIA

Debiti, scandali e stipendi d'oro
Taranto, così "fallisce" una città.

Eccomi nel mio quartiere generale. (BLOG)

Carissimi signori, mi rivolgo a tutti voi Tarantini emigrati e non.

Non trovo giusto criminalizzare e criticare la nostra bella città.

Con il nostro mancato amore, sì e arrivati  al punto di veder affogare nella merda la nostra città.

Vi sembra giusto dire o far leggere a tutta l’Italia, che alcuni cittadini si vergognano di essere di Taranto?

Io sono molto orgoglioso della mia città.

Dobbiamo amarla di più proprio ora che e stata ferita nell’orgoglio.  

Solo unendo le forze possiamo far sì che i colpevoli di tutto questo sfacelo, siano puniti seriamente dalla legge.

Da alcune fonti non confermate, si vocifera che l’ex sindaco di Taranto ROSANNA DI BELLO.

Con tutto quello che ha rubato, ha acquistato, o ha fatto costruire un lussuoso hotel vista mare a Capri, in più, una MEGA villa o appartamento in America, che sicuramente non sarà intestato a nome e cognome suo.  Se, tutto questo sarebbe confermato, noi tutti non la lasceremo tranquilla.        

Il prefetto ha portato con sé 5 sub commissari e 6 alti funzionari che ha piazzato nelle ripartizioni chiave del Comune, quelle dove tiranneggiavano dirigenti da 100 mila euro in, su. Dopo aver messo a posto le carte - e averle spedite in procura - non basterà più ormai per sottrarsi al tracollo. "Solo un atto straordinario dello Stato può mettere in salvo Taranto", spiega il prefetto. A Palazzo Chigi ha chiesto 60 milioni d’euro sino alla fine dell'anno. Se non arriveranno, Taranto è spacciata.
È cominciato con lei, Rossana Di Bello - una che da Forza Italia è passata a capeggiare una lista civica - con l'inizio della fine del Comune di Taranto.

Il sindaco Di Bello, si è dimesso subito dopo una condanna a 16 mesi per l'appalto dell'inceneritore, in 33 sono già sotto inchiesta per falso in bilancio. "Il Comune è stato una fabbrica di distribuzione indiscriminata di ricchezza, c'è stato un saccheggio", spiega Roberto Nistri, insegnante di storia e filosofia al liceo classico Archita per tanti anni, scrittore anche lui. Aggiunge Gino d'Isabella, uno dei segretari della Cgil: "L'ultima giunta ha costruito il suo potere su sabbie mobili che poi hanno risucchiato la città". Hanno mandato in rovina Taranto. "Stiamo solo cercando di farla migliore e ci riusciremo". È stato uno degli ultimi solenni giuramenti dell’ex sindaco Di Bello alla "Voce del Popolo", battagliero quindicinale che ha seguito ogni passo della vicenda amministrativa. Poi è sparita.
È una sacca Taranto. Di veleni, di soperchierie. Uno Stato nello Stato come ai tempi di Cito. Adesso hanno chiuso le mense scolastiche, cancellati i buoni libri, ridotto le auto dei vigili urbani. Al fine mese, i dipendenti comunali non avranno più lo stipendio. TARANTO - I primi a fermarsi saranno i camion della spazzatura, poi gli autobus. Tutti a piedi, per strade sporche e buie. In cassa non ci sono più i soldi per pagare le bollette, in ogni pubblica via, si spegneranno le luci. Per la festa dei morti non si seppelliranno più i morti: i servizi cimiteriali saranno, ufficialmente sospesi il primo novembre. Il Comune di Taranto non ha più niente. Neanche un solo miserabile euro.

Dalle ultime notizie che apprendo, per il mancato pagamento delle bollette, hanno staccato la corrente allo stadio di calcio. Resteranno a casa 500 addetti alle pulizie, operanti in vari settori del territorio, di cui:

Ospedale, tribunale, uffici, mense, ecc. ecc.