Creato da: Martin_ScorTese il 08/12/2012
L'ignavo sa di essevlo?

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Quattordici... come gli uomini che cantano sotto la doccia

Post n°14 pubblicato il 08 Settembre 2014 da Martin_ScorTese
 

La parola “puttana” da cosa deriva?

Tanto tempo fa, in pieno medievo, vi era la simpatica usanza di mandare al rogo le dolci e soavi fanciulle che intrattenevano presunti rapporti carnali col Maligno. Grazie al prezioso aiuto del Malleus Maleficarum (Martello delle streghe, per i profani) la giustizia trionfava.

Ricchi premi, cotillons, fascia d'oro per la miss.

Il rogo rappresentava l'evento della settimana, ogni povero Cristo trovava modo di estinguere la propria sete di rivalsa ammirando arrostire un'allegra donzella seminuda, piangente ed ansimante dopo le sevizie e le torture subite per trovare il punto del Diavolo (allora era il punto insensibile al dolore, oggi penso sia quel fottuto punto G). Non che non condivida il modus operandi adottato, ma la voglia di sangue poteva essere appagata in altro modo, purtroppo non esistevano ancora i social networks e, quindi, la gente non poteva sfogarsi con promesse di rivalsa contro chi li invidiava, chi voleva loro rovinare la vita e chi fissava da dietro perché parlava alle spalle, non esisteva neppure Vin Diesel, era quindi un serio problema, descrivere il proprio stato d'animo senza il link adatto o, peggio, senza la possibilità di condividere l'altrui pensiero nella propria bacheca. In bacheca andavano le teste mozzate dei nemici, mica le donne guerriere o i cuccioli di gatto tanto amati in queste piattaforme.

Ma, bando alle ciance.. il popolino addentava, subdolamente, ogni brandello di dignità delle povere stelle amanti del caprone.

Un bel giorno del 1484, nella contea di Senlis, la più bella, famosa e rinomata prostituta si rifiutò di partecipare ad un festino organizzato da un inquisitore per festeggiare il suo centesimo rogo e dovette quindi subire l'ira funesta del frate, brutto ma potente, che per ripicca fece arrestare la sventurata con accusa di stregoneria.

È mai possibile, o porco di un cane, che le avventure in codesto reame debban risolversi tutte con grandi puttane? (cit.)

Il giorno dell'esecuzione, tra le lacrime e lo stupore generale, avvenne qualcosa di mistico: due dolci puttini dal viso angelico piombarono giù dal cielo per liberare la donna dai facili costumi. Uno prese la parola e, tra la folla incredula, con soave voce disse: “Chi siete voi per decidere la sorte di un essere umano?”

I presenti esplosero in pianti isterici e sfiorarono addirittura l'orgasmo alla vista di cotanta bellezza e innocenza, sembravano parole provenienti direttamente da un arcobaleno incantato, intonarono quindi all'unisono il coro: “Vive les puts!”, e la donna fu liberata.. ebbe poi una crisi esistenziale e trovò in un monastero la sua tranquillità e serenità per i suoi restanti trentatré anni di vita dedicati alla preghiera ed alla penitenza. Amen.

Da allora tutte le “donnacce” vennero etichettate come puttane, ovvero benedette dai putti.

Una storia indubbiamente emozionante che ci spinge a riflettere sulla cattiveria umana e su quanto realmente buio fosse quel periodo.

E pensare che per inventarmi questa cazzata ho sprecato ben quattro minuti della mia vita.. e cosa posso farci? Non me ne vogliate, ma sto aspettando che si liberi il bagno perché ne ho urgente bisogno e lo scrivere mi aiuta e deconcentrarmi e non pensare al peggio. Non c'è limite al peggio, in questi casi.

 


La lunghezza di un minuto dipende dal lato della porta del bagno da cui ti trovi

(Legge della relatività di Ballance)

 


Dedicata a chi... rimpiange d'esser nato ricco.

 

 
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Tredici... come gli orsetti di pezza

Post n°13 pubblicato il 27 Febbraio 2014 da Martin_ScorTese
 

Credo che una vita vissuta con passione abbia un valore inestimabile.

Oggi è stato tutto così strano, apparire, rivivere certi momenti e leggere di nuovo quel nome.

Sono riuscito a dirti tutto ciò che avevo dentro da tanto tempo.

C'è chi cammina sotto la pioggia per cancellare le proprie lacrime, non io. Io amo la pioggia, mi fa sentire vivo anche se dentro sto morendo. Oggi è andata così, mi sono tolto un peso e non avevo l'ombrello per godermi la bellezza di naufragare tra i labirinti della mia mente.

Ah.. quasi dimenticavo.. devo mettere la testa a posto, presto saremo in tre.

 


Non sottovalutare mai il potere di un sogno

 

 

Dedicata a chi... non vuol sapere se sarà maschio o femmina.

 

 
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Dodici... come le fobie immotivate

Post n°12 pubblicato il 06 Febbraio 2014 da Martin_ScorTese
 

Vi capita mai di non indossare un vestito, un paio di scarpe, un cappello o una sciarpa, solo perché evoca ricordi particolari e rischierebbe di uccidere la vostra anima?
Oggi è toccato a me: ho  un cappotto finito in dimenticatoio, non so come e non so perché, ma l'avevo inconsciamente eliminato dalla mia vita.

Riabituarmi a quell'odore particolare è stato molto piacevole e, a tratti, devastante. Sì, è proprio il famoso cappotto-cammello che tutti mi invidiano.. da premettere che non ha nulla di "cammelloso" e non può definirsi un cappotto vero e proprio.. ma alla persona che me lo regalò, piaceva chiamarlo così.
Ricordo, con un pizzico di nostalgia, il giorno che lo ricevetti, era un mio compleanno, non ricordo quale anno correva e non voglio ricordarlo, fuori diluviava e, tanto per cambiare, ero a letto con l'influenza.

Venni dapprima accusato di ipocondria galoppante da chi me lo regalò, la quale poi passò la notte, da brava infermiera improvvisata, cercando di far calare la mia febbre a quaranta. E tra un lamento e l'altro, straparlando le dissi quanto le volevo bene e mi fidavo di lei.

Oggi, dopo tanto tempo, posso affermare di aver passato una delle più belle notti della mia vita quella volta. Non è stata una serata di sesso sfrenato, non ho toccato alcool, non ho detto neanche una parolaccia, non ero sotto effetto di nessuna droga, mi bastavano quelle piccole forti braccia a stringermi per capire quanto fosse speciale quella persona e quanto tenesse a me.
Inutile a dirsi, quella persona non c'è più.

Pagherei col trentatré percento della mia anima per rivedere, in qualche modo, quella crocerossina e dirle che ha invaso la mia mente e la mia anima per tutto il giorno, ma soprattutto vorrei dirle che pensandola mi son reso conto che quel cappotto scalda più del sole.

 

 


Dedicata a chi... comprava la birra a rate


 
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Undici... come le sedie da smontare

Post n°11 pubblicato il 30 Gennaio 2014 da Martin_ScorTese
 

Hai aspettato le 21:48 per avere mie notizie, per troppo tempo.

Hai atteso le tre di notte per avere un bacio.

Mi hai cercato, anche in questa vita, per essere torturata.

Hai voluto bruciarti e ne vai fiera.

Hai scelto di tornare a vivere in un mondo che non è migliore di una stalla.

Hai finalmente capito che l'amore vero esisteva ma hai avuto paura.

Scrivo tutto ciò dopo “appena” cento giorni che non ci vediamo, e stranamente coincide con il tuo compleanno. Nulla da rimproverare, nulla da dimenticare, nulla da rinfacciare, NULLA.. com'è strana questa parola detta proprio da me.

Con te ho davvero finito. Ormai ci separano solo poche ore di viaggio, potrei venire a riprenderti come e quando voglio, ma renditi conto che non ne vale la pena perché lo farei solo per ucciderti l'anima ancora una volta.

Da oggi non scriverò più niente che ti riguardi; cento giorni son bastati per capire, accettare e riderci su.

Buon compleanno, scimmietta. Ricordami sempre col sorriso, quel sorriso che ho amato a lungo. Ecco il tuo bel regalo. Ho regalato la mia assenza a chi non ha saputo apprezzare la mia presenza.

 

Non c'era tempo e valeva la pena di perderci un secolo in più.

 

 

 

Dedicata a chi... sentirà mancare il respiro tutte le volte che leggerà il mio nome.

 
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Dieci... come gli anni in quella città

Post n°10 pubblicato il 25 Gennaio 2014 da Martin_ScorTese
 

Pensieri recuperati da un'agenda di tre anni fa... neanche ricordo se la lettera è, poi, arrivata al mittente...

Ho capito cosa intendi col tuo discorso dicotomico tra inverno ed estate. O, almeno, credo di aver intuito il tutto. Però mi vien da pensare ad una cosa. Perché vuoi fuggire dalle illusioni? M'era parso di capire che ami sognare. A colori o no, è quella la nostra natura: sognare. Tu intendi l'estate come la libertà e l'inverno come "un sentimento" che racchiudiamo in noi stessi, una cosa bellissima ma solo per pochi che sanno apprezzarla. Questo dice molto sul tuo carattere. Sei una tipa che aspetta la persona giusta per aprirsi, aprire il proprio cuore e la propria mente per sentirsi libera (è arrivato Freud di 'sto cazzo, dirai) e quando avverrà sarà fantastico o devastante, dipende da come prenderai il tutto.

Ho comprato un orologio perché la società me l'ha imposto. Fino a Maggio scorso nemmeno conoscevo la data, figurati l'orario.. ora invece sono diventato un fottuto schiavo del sistema. La "cricca" controlla pedissequamente i miei movimenti e la mia mente, è questo il prezzo da pagare per avere un lavoro ben retribuito e una vita (apparentemente) normale. Siccome mi son rotto di uscire dalla tasca il cellulare (che tanto odio) per vedere che ore sono, ho deciso che la cosa migliore da fare era arrendermi all'evidenza e acquistare un orologio). Ti prometto che se un giorno dovessimo incontrarci, mi presenterò senza orologio, per non distruggere la nostra illusoria isoletta felice, fondata sulla strafottenza. Renditi però conto che anche tu sei schiava del tempo: orari da rispettare per vivere e sopravvivere. Tutto ha un orario: il cinema, l'autobus, la partita, i negozi, le lezioni all'università.. è la nostra quotidianità che ci costringe a guardare continuamente l'ora e sentirci a disagio per il tempo perso. Non so te.. ma io nasco ritardatario, faccio enormi sacrifici per essere sempre puntuale. Alla fine ci riesco, ma pago tutto in neuroni e sono prossimo alla crisi nervosa.
E mentre il tempo scorre, noi cresciamo.. lasciandoci alle spalle ricordi, inquietudini, speranze e tanti sogni. L'età è solo un numero, la numerologia è un'altra nostra condanna. Noi stessi siamo solo un numero. Sono un numero a lavoro, sono un numero per la mia banca, per la società, sono addirittura un numero quando gioco a pallone. Adesso ti dirò la frase alla base di tutto questo mio pensiero. Sono sicuro che ci ripenserai lungo il tragitto per andare a lezione. Ma se io, almeno per una volta, anziché essere un numero, volessi essere IL numero? Chiederei troppo? Nella mia vita solo stato il numero per poche persone, tutti coloro che porto nel cuore, sono semplicemente un numero per tutti quelli che non hanno saputo lasciare un segno tangibile. Tu sei il numero di qualcuno? E sei un numero primo? Qual è il tuo numero preferito? (a che siamo in tema) Il mio è il 9, il numero più ambiguo di tutti. Quel numero che capovolto diventa un 6, e forse è proprio quel numero a rispecchiarmi. Deludo sempre le aspettative, mostrandomi come la gente non mi crede. Spero di non avere lo stesso effetto su di te.

Ecco, penso che hai sintetizzato tutto il pensiero con questa frase: "Il destino è per i codardi". Sono però d'accordo a metà, se talvolta è troppo facile dare la colpa al destino per qualcosa, dobbiamo pure affermare il contrario. Insomma, un discorso in antitesi con sé stesso. Roba da psicoterapia. Personalmente credo parecchio al destino. In passato, tante occasioni mi hanno spinto a farlo. Era destino trovarmi lì, controvoglia, quel giorno ed innamorarmi di quegli occhi. Lo era pure sentire, per caso, quella telefonata. O forse anche rispondere un giorno ad un telefono non mio e sentire quella voce stupenda. O, magari, entrare in quella libreria di quella città sconosciuta solo perché avevo pestato la cacca di un cane e volevo pulirmi sulla moquette. Troppi episodi mi hanno guidato in certe occasioni, come se la mia vita fosse pilotata da qualcosa ed anche se mi fingo parecchio scettico in merito, devo ammettere che qualcosa succede. Hai presente quando sta succedendo qualcosa e senti quella strana sensazione piacevole? E' anche vero che siamo noi a dargli una mano. Pensa.. io questa mattina non ho nessuna intenzione di uscire, magari invece lo farò e incontrerò la donna della mia vita. Ci sposeremo e avremo tre bambini, si può dire che è stato il fato a decidere per me oppure ho deciso io, senza volerlo, di uscire perché sentivo che sarebbe successo qualcosa di bello (o brutto)? A proposito.. che fai stamattina? Magari incontro proprio te ahahhahahaha. In conclusione: secondo me il destino esiste, sta a noi saperlo decifrare, e se ci pensi i concetti vanno nettamente contro la tua tesi, ma nello stesso tempo rispecchiano appieno il tuo pensiero. Io sono stato più diretto con gli esempi e le similitudini, giusto per confonder(ti) le idee, ma ti assicuro che pure io c'ho un casino nella testa quando cerco di esprimere scrivendo ciò che penso.

Beh.. il bacino lo accetto volentieri. Non perché sia un sentimentalone.. ma perché il fatto di mettere qualcuno a disagio mi riempie il cuore di gioia ahahahah. Soprattutto se penso che sei tu, con la tua timidezza ahahahahah. C'è gente che afferma che mettere la gente timida a disagio è il mio sport preferito, ma non lo faccio con cattiveria, è divertentissimo!! E poi mi lamento se mi chiamano stronzo..

Cioè.. e io mi son perso C in gonna?!? E me lo dici così?? Avvisami quando avverrà il nuovo sciopero della lavatrice, perché certe immagini, di rara bellezza, non posso perdermele.
Ti inviterei a colazione, a pranzo, a cena, a teatro, al cinema (no, quello meglio di no).. ma credo che i nostri impegni e le nostre vite ce lo impediscano. Tanto so che è più facile beccarci a Dublino che trovare 10 minuti per prendere un caffè. E' questa la mia vita: una totale incertezza, ovvio che tutte prima o poi si stanchino di me e della mia instabilità.

Scusa se ti ho risposto con due giorni di ritardo. Non è mio uso fare attendere una bella ragazza, sia chiaro. Ma la tua email era così profonda ed interessante che ho dovuto rileggerla un paio di volte e anche se ti ho pensata parecchio, avevo bisogno di schiarirmi le idee prima di elaborare i miei concetti e scriverti come la penso su tutto. Non pensare mai che sei noiosa o cose simili, se in passato qualcuno ti ha detto ciò, evidentemente è stata una persona banale e dozzinale a farlo. Ti assicuro che starei giorni interi a leggere i tuoi pensieri, mi affascinano parecchio. Così come mi affascina parecchio il pensare che un'altra persona pensa controcorrente e non ha paura di descrivere le proprie idee, talvolta bizzarre ma sempre sincere.

Buongiorno 

 

Questo fu il preludio di una pentola a pressione

 

 


Dedicato a chi... vorrebbe sapere chi ha detto che non vive più senza te.

 

 
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