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Un blog creato da guyfawkes_1976 il 27/09/2006

Io, Libertario

La vita, la libertà o la proprietà di nessun uomo sono al sicuro mentre è riunito il Parlamento

 
 
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97 SONGS OF MY LIFE

1. Wish you were here - Pink Floyd 2. Come together - Beatles 3. Love me two times - The Doors 4. Stairway to heaven - Led Zeppelin 5. Hotel California - The Eagles 6. Romeo and Juliet - Dire Straits 7. What it takes - Aerosmith 8. Have I told you lately that I love you - Van Morrison 9. My melancholy blues - Queen 10. With or without you - U2 11. Una settimana un giorno - Edoardo Bennato 12. Every breathe you take - The Police 13. Nothing else matters - Metallica 14. Knockin' on heaven's door - Guns'n'Roses 15. How deep is your love - Bee Gees 16. Don't give up - Peter Gabriel 17. Like a rolling stone - Bob Dylan 18. Love of my life - Queen 19. Englishman in N.Y. - Sting 20. Angie - Rolling Stones 21. Don't dream it, be it - The Rocky Horror Show 22. All I want is you - U2 23. She - Elvis Costello 24. La cura - Franco Battiato 25. La leva calcistica del '68 - Francesco De Gregori 26. Angel - Aerosmith 27. I won't dance - Frank Sinatra 28. Here we go again - Ray Charles 29. More than words - Extreme 30. Mi vendo - Renato Zero 31. Dolcenera - Fabrizio De André 32. Wonderful tonight - Eric Clapton 33. How can I go on - Freddy Mercury & Monserrat Caballé 34. I heard it through the grapevine - Marvin Gaye 35. Everybody needs somebody to love - The Blues Brothers 36. When a man loves a woman - Percy Sledge 37. Hey Jude - Beatles 38. Tears in Heaven - Eric Clapton 39. I've got you under my skin – Frank Sinatra duet with Bono 40. Wild world - Cat Stevens 41. Samba pati - Santana 42. Losing my religion - R.E.M. 43. The logical song - Supertramp 44. What's good - Lou Reed 45. Hey Joe - Jimi Hendrix 46. You never can tell - Chuck Berry 47. Money for nothing - Dire Straits 48. I want you - Bob Dylan 49. Under pressure - Queen & David Bowie 50. Another brick in the wall - Pink Floyd 51. I will survive - Gloria Gaynor 52. Highway to hell - AC/DC 53. Streets of Philadelphia - Bruce Springsteen 54. Fortuna - Renato Zero 55. Una canzone per te - Vasco Rossi 56. I'm easy - Faith No More 57. Alive - Pearl Jam 58. Mouth for war - Pantera 59. Start it up - Robben Ford & The Blue Line 60. Il mio canto libero - Lucio Battisti 61. Un tempo piccolo - Tiromancino 62. Sei nell'anima - Gianna Nannini 63. Staying alive - Bee Gees 64. As time goes by - Jimmy Durante 65. Disco inferno - The Trammps 66. Girl you'll be a woman soon - Urge Overkill 67. Via con me - Paolo Conte 68. Paradise city - Guns'n'Roses 69. Ayrton - Lucio Dalla 70. La donna del mio amico – Pooh 71. Uno di questi giorni ti sposerò - Luigi Tenco 72. Il valzer delle donne facili - Enrico Ruggeri 73. Mal di te - Pino Daniele 74. Summer in Siam - The Pogues 75. Dreams - The Cranberries 76. Y.M.C.A. - The Village People 77. Mamma mia - ABBA 78. California girls - David Lee Roth 79. Cupid's dead - Extreme 80. In alto mare - Loredana Berté 81. Sex Bomb - Tom Jones 82. Morire qui - Renato Zero 83. Una palabra - Carlos Varela 84. Piccolo uomo - Mia Martini 85. The importance of being Ernst - Oasis 86. Sonnet - The Verve 87. It's probably me - Sting & Eric Clapton 88. Rime of the ancient mariner - Iron Maiden 89. Acqua azzurra acqua chiara - Lucio Battisti 90. Lo scrutatore non votante - Samuele Bersani 91. Jump - Van Halen 92. Cool - Gwen Stefani 93. Quanti anni hai - Vasco Rossi 94. Fantasmi - Renato Zero 95. Always - Bon Jovi 96. Under the bridge - Red Hot Chili Peppers 97. Fade to black - Metallica
 

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Complotto a Manhattan  

Post n°58 pubblicato il 12 Ottobre 2006 da guyfawkes_1976
 
Foto di guyfawkes_1976

Fonti non governative confermerebbero le tesi non ufficiali secondo cui l'aereo da turismo che ha colpito un palazzo di Manhattan fosse invece un razzo teleguidato con a bordo Duck Dodgers. Gli inquilini di quello stabile, infatti, avevano cospirato contro gli Stati Uniti d'America teorizzando la fuga dei cartoons da Hollywood per colpa del Presidente Bush definito "un irresponsabile". Subito si sarebbe scatenata la reazione dell'Amministrazione che avrebbe inviato il proprio scudiero più fedele, il famoso papero appunto.immagine

 
 
 

Prove tecniche di Soviet

Post n°57 pubblicato il 11 Ottobre 2006 da guyfawkes_1976
 
Foto di guyfawkes_1976

Sinceramente non avrei mai pensato di abusare in questo modo di una parola che speravo consegnata ai manuali di storia. Eppure mi rendo conto di aver parlato di Soviet in almeno 5 post nel giro di qualche settimana. Un motivo, purtroppo, esiste.
Fonti vicine al governo fanno sapere che è partita una circolare, firmata Romano Prodi e destinata a tutti i Ministri, in cui si precisa che "qualunque proposta di modifica dovrà essere sottoposta in via preliminare al Ministro dell'Economia e al Ministro per i Rapporti col Parlamento. Dovrà superare un'istruttoria tecnica, quindi una politica". L'obiettivo è scongiurare orde barbariche di proposte, richieste, sconti, regali e cotillon che si moltiplicano con regolarità in dirittura d'arrivo. Ogni emendamento, quindi, va proposto secondo un criterio ben preciso e deve essere vagliato preventivamente. I Ministri, tutti tranne due, perdono gran parte del loro peso politico. Il Governo diventa un club tra Romano e i suoi fratelli, un club in cui si decidono ai dadi le sorti degli elettori. Qui, ragazzi, non si parla di opposizione: si parla di rappresentanti del governo... La situazione peggiora... La situazione crolla.

 
 
 

Avanti così

Post n°56 pubblicato il 11 Ottobre 2006 da guyfawkes_1976
 
Foto di guyfawkes_1976

I numeri parlano chiaro: la Moto Guzzi, dopo il lifting by Colaninno, sta crescendo. In particolare sono quasi 6.000 le immatricolazioni nel primo semestre 06, con una crescita del 70% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il tutto alla vigilia di un esordio importante, quello della 1200 sport, e di un sogno che potrebbe diventare realtà: il ritorno alle corse.

 
 
 

Fatemi piangere!

Post n°55 pubblicato il 11 Ottobre 2006 da guyfawkes_1976
 
Foto di guyfawkes_1976

Vorrei tanto poter piangere. Nel senso che, se certe sparate demagogiche non lasciassero il tempo che trovano, io potrei davvero essere tra quelli che piangono sulla Finanziaria ma che si possono permettere lo yacht.
E invece no. Lo yacht riportato sui manifesti "Anche i ricchi piangano", promossi da Rifondazione e dall'Unione (sebbene ieri D'Alema lo abbia definito "sbagliato" alle Iene), si chiama Kogo. E' prodotto dai cantieri francesi Alstom e costa più o meno 80 milioni di euro. Supponendo che chi percepisce 75 mila euro lordi all'anno (3 mila 500 euro netti al mese) decida di vivere con soli mille euro al mese potrebbe, con quello che risparmia, acquistare il Kogo nel 5434 se è un lavoratore dipendente. Se volesse noleggiarlo per una settimana ci vorrebbero 15 anni di risparmi.
Poichè scopriamo che la Finanziaria demolirà i sogni di risparmio sin dai 30 mila euro a famiglia, mi sovviene un simpatico detto romano per gli ideatori di questo manfesto... MA LI MORT____ VOSTRI!

 
 
 

I punti? Teneteveli

Post n°54 pubblicato il 11 Ottobre 2006 da guyfawkes_1976
 
Foto di guyfawkes_1976

A chi ancora oggi storce il naso per l'eventuale sconto di penalizzazione alla Juventus. A tutti quei 'falsi moralisti' come li ha chiamati Luciano Moggi. A tutti coloro che non sono capaci di togliersi le fette di salame dagli occhi perchè quel salame ha colore e odore della propria squadra del cuore. A chi trova giusta la sanzione combinata alla Juventus rispetto alle altre squadre coinvolte in Calciopoli. A chi trova che la Juventus abbia schiacciato il calcio italiano per le proprie malefatte e non per il proprio gioco. A tutti questi dico: i punti? Teneteveli. La Signora tornerà lo stesso in Serie A. E ci tornerà per vincere. Come sempre. Un anno di sollazzo non basterà a nessuno e per chi considera la Juve come un incubo, bè... gli incubi ritornano.

 
 
 

Aiuta Robertino

Post n°53 pubblicato il 10 Ottobre 2006 da guyfawkes_1976
 
Foto di guyfawkes_1976

Beppe Grillo ci tiene parecchio e, nel mio piccolo, voglio dare una mano anch'io a Robertino. Uno dei tanti bambini che rischiano di morire in silenzio.
Riporto il testo integrale dal blog di Beppe Grillo:


Robertino è un bambino di tre anni. Vive in Sardegna e soffre di una rara malattia genetica, la leucodistrofia metacromatica che porta a un progressivo ed inesorabile deterioramento delle funzioni neurologiche e mentali. Per salvarlo sono necessari 800.000 euro. E’ nato un comitato www.proroberto.it per raccogliere la somma e salvargli la vita. Sono stati raccolti circa 500.000 euro. Ne mancano 300.000. Aiutiamolo con un versamento. Non facciamolo morire.

Molte persone mi chiedono di commentare la Finanziaria. Cosa devo dire? Una finanziaria che lascia morire di malattia i bambini, ma pensa al ceto medio, a quello medio alto, all’imposta progressiva, alle Suv, alla stretta sulle auto aziendali, alle addizionali pesanti. Di questa finanziaria non mi interessa un c..o e meno ancora dei girotondi di protesta.
Quali sono le priorità degli italiani? Quanti sono i bambini affetti da malattie rare? Dove sono ministri e ministresse in questi casi? L’opposizione e il Governo? Contano di più il ponte di Messina e l’aumento degli stipendi dei parlamentari o la vita dei nostri bambini?
Mi domando perchè una famiglia italiana debba ridursi a chiedere, implorare, mendicare la beneficenza delle persone per salvare il proprio figlio mentre il Governo spende miliardi di euro per pattugliare il Libano e fare conversazione con gli Hezbollah.
Uno Stato che non salva i suoi bambini dalla morte per malattia non è uno Stato civile. E’ una banca, un consorzio di interessi, una cosa estranea, quasi ripugnante.
Quanti bambini ci sono in Italia come Robertino? Chiedo alle famiglie di descrivere la loro vicenda in questo post. Sono 1.000, 10.000, 1000.000 bambini? Vanno salvati tutti.
Rosy Bindi, Prodi e lo Schioppa trovino i soldi in fretta, facciano una finanziaria addizionale, si diano una mossa.

 
 
 

Garante incoerente?

Post n°52 pubblicato il 10 Ottobre 2006 da guyfawkes_1976
 
Foto di guyfawkes_1976

I giornali lo avevano annunciato ieri: le Iene avrebbero 'testato' 50 politici riscontrando che uno-su-tre si fa (canne o coca). Il servizio, in onda questa sera, avrebbe catalizzato l'attenzione di milioni di persone. Non certo per la notizia: in sè non è mica una novità! Ma per la sottile abilità con cui è stata 'estorta' la prova. Ebbene il servizio non andà in onda: il garante della privacy ha detto no. Alla faccia di Davide Parenti, autore del programma, che difende la posizione del programma che non ha mai leso i diritti degli individui. Al bar, e non solo, qualcuno sorride: Amato si fa beffe della privacy di chi va a zoccole; la Telecom ha messo il naso negli affari privati di politici, sportivi e industriali... ma la santa faccia di cinquanta politici va certo difesa. Mai dirò che quella privacy non va difesa, ma ragazzi che differenza di trattamento! Evviva il V° emendamento.

 
 
 

Rapine legalizzate

Post n°51 pubblicato il 10 Ottobre 2006 da guyfawkes_1976
 
Foto di guyfawkes_1976

Nella pittoresca versione della società ideale per ogni libertario, o anarco-capitalista, che si rispetti c'è senza dubbio un'assenza pesante: l'assenza dello Stato nella sua accezione contemporanea. Stato soppiantato, nella quotidianità, nonostante le illusioni dei collettivisti che mentono anche a se stessi, dal Mercato, dai contratti, dagli individui stessi. L'assioma hegeliano secondo cui lo Stato (come la Storia) è superiore alla somma degli individui che lo compongono, bè, è semplicemente umiliante ed inaugura un'epoca di efferati e turbolenti pensieri di estrema materializzazione della coercizione, in ogni sua forma. Nella mia pittoresca versione della società ideale, quindi, lo Stato non c'è o comunque non tassa. Non tassa perchè non ha servizi da vendere: argh, direte voi... ma come vendere?!? Bè, di solito io pago quello che compro. E siccome il buon collettivista sostiene che le mie imposte servono a pagare i servizi resi a tutti, allora io dico che quei servizi li sto comprando. A che prezzo non si sa. Non certo un prezzo... di mercato.
La tassa è, come insegna Rothbard, una rapina legalizzata: lo Stato, infatti, a differenza del malfattore, usa altri metodi per riscuotere. Ma sono metodi altrettanto coercitivi. Ed oggi, con l'avvento della Sinistra Illuminata, quei metodi vengono addirittura inaspriti. La sottrazione indebita si trasforma in rapina vera e propria (è Montezemolo a parlarne) quando la Finanziaria decide di mettere mano alle casse delle aziende. Proprio come nel 1992, quando si toccarono i conti correnti dei cittadini, qui si decide di sottrarre il TFR dalle casse delle aziende per destinarlo all'INPS: al di là degli strattoni, dei se e dei ma... al di là del fatto che questa norma NON PUO' e NON DEVE passare... al di là del fatto che le piazze urleranno la loro avversione ad un simile atteggiamento da gerarca stalinista, resta un fatto; resta la consapevolezza che per una certa politica, oggi riconducibile all'Unione (con tutti i suoi rametti e le sue piantine), l'esproprio è considerato atto lecito se finalizzato al bene comune. E' la solita storia del fine che giustifica i mezzi, della rivoluzione che viene prima della verità: fu Bertinotti a dirci che "siccome c'è tanta gente che fa fatica ad arrivare a fine mese, se un miliardario ci mette una lacrima della sua ricchezza non è un male per il Paese".  Che i ricchi piangano. Una colpa da espiare ce l'avranno pure: essere ricchi.

 
 
 

Sognare il regime...

Post n°50 pubblicato il 10 Ottobre 2006 da guyfawkes_1976
 
Foto di guyfawkes_1976

C'è chi sogna la libertà. C'è chi sogna il successo. C'è chi sogna la pace. E c'è chi sogna il Regime. Ora, è bene sottolineare che questi sogni vengono frequentemente estrinsecati dai nostalgici e dai frequentatori dei centri sociali e la cosa, per quanto grottesca, non procura particolari intolleranze al Paese dove tutto scorre. Ma quando è la terza carica dello Stato a farlo, in televisione e in diretta (Otto e mezzo del 9 ottobre 2006), il fatto prende le forme di una gaffe inquietante. Fausto Bertinotti, Presidente della Camera dei deputati, ha dichiarato su La7: "Mi piacerebbe ci fosse una dittatura di Rifondazione Comunista ma, con tutta evidenza, non è così".
Chi mi ha letto recentemente sa benissimo cosa penso delle intenzioni espresse dai nostri rappresentanti (che, ricordo, sono delegati a rappresentarci e, pertanto, nostri "dipendenti"). L'intenzione esprime un'idea e l'idea esprime l'azione che perseguiremmo se le condizioni lo permettessero. Ecco che l'intenzione di instaurare un regime, che esso sia del PRC o del vecchio MSI poco importa, appare come un fatto spregevole anche e soprattutto nelle intenzioni, soprattutto se a diffonderla è una carica dello Stato.
Chi lo conosce lo evita, questo è chiaro. E chi lo conosce (Fausto) sa benissimo che occulta, dietro a quella verve da intellettuale illuminato, dietro a quel sentimento di vocazione proletaria, dietro a quello charme fatto di velluti pregiati, una tensione politica degna di Fidel Castro. Ancor più sconcertante trovo la sua personalissima posizione conflittuale che, nonostante le parole, lo pone in una posizione di estremo potere e sommi benefici. Gli ultimi, che hanno fatto inorridire i pochi elettori della sinistra che ne sono accidentalmente venuti a conoscenza, sono quelli relativi alla sua vacanza in Bretagna, accompagnata da tanto di aereo blu. Il potere, si sa, logora chi non ce l'ha: e tra le suite di Gentiloni (1.100 euro a notte), l'elicottero di Stato del Pecoraro Scanio e gli aerei blu del Fausto Nazionale... bè, i nostri maroni sono belli-e-logori.

 
 
 

 

Post n°49 pubblicato il 10 Ottobre 2006 da guyfawkes_1976
 
Foto di guyfawkes_1976

 Egregio Lettore,
l’Italia sembrerebbe un Paese libero. Nel web, per esempio, si trovano siti di tutti i generi, dalla propaganda fondamentalista a quella politica con spiccata vocazione terroristica passando per la più spudorata nostalgia di regime. Senza dimenticare tutto ciò che sfiora la pedofilia. In Italia ci sono siti oscurati con rigore quasi maniacale e ci auspicheremmo tutti che, al limite, fossero quelli poc’anzi elencati. Ma non è così: mentre quei siti restano on-line, sono i siti di scommesse gestiti da compagnie che non dispongono di una concessione emessa dai Monopoli di Stato (AAMS) a cadere sotto l’occultamento di Stato. Bwin, sponsor del Milan; Ladbrokes e Sportingbet, quotate sui principali mercati europei; e poi William Hill, Stanley Leisure, Paddy Power, Victor Chandler, Unibet, Expekt, Befair: la lista è lunga, così lunga da contare più di 700 nomi tra bookmaker, casino on-line, giochi di abilità con premi in denaro, scambio di scommesse ecc. Lei si starà chiedendo: possibile che nessuno ne parli? Non si tratta forse di una delle azioni più coercitive nei confronti del cittadino da quando la banda larga ha messo piede in questo Paese? Ebbene, nessuno ne parla perché gran parte dei media è condizionata dal Verbo dell’AAMS. AAMS che, trasversalmente ai governi, ha sempre riscosso grande successo presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Ma come si può accettare, ed in qualche modo difendere, un provvedimento che limita la possibilità di reperire informazioni, prima ancora che acquistare servizi, da parte del cittadino? A quale modello ci siamo ispirati, Cuba o la Cina?
L’aspetto più triste è che questo provvedimento è stato varato, ebbene sì, sotto il Governo Berlusconi. Ed oggi, oggi che Bersani si professa Ministro delle liberalizzazioni, tale provvedimento non può che restare in auge. Alfiero Grandi, Sottosegretario all’Economia, ha infatti dichiarato in un’intervista rilasciata al quotidiano economico Italia Oggi: “perché la norma non dovrebbe rimanere in vigore? Se ci saranno argomenti convincenti sulla possibilità di controllo effettivo e di rispetto delle norme italiane ci si può sempre tornare sopra, ma se resterà la volontà di sfuggire alle leggi italiane e al pagamento del dovuto non si può che oscurare”. Non si può che oscurare. Eh già.
Mi permetta di fare ora un esempio pratico: il latte in polvere H. costa in Italia quasi il 150% più che in Germania; ma io posso comprarlo (sempre in Germania), via internet, sul sito www.flaschenmilk.de. Il prossimo passo sarà oscurare anche i siti che vendono beni e servizi non tassati in Italia? Siamo o non siamo in quell’Unione Europea tanto invocata dall’Unionista ed attuale Presidente del Consiglio, Romano Prodi? Evidentemente no. Evidentemente l’Unione Europea è, in certi ambiti di estremo interesse finanziario per uno Stato Membro, una bandiera da esibire e a cui aggiungere, al limite, qualche stella. Niente a che vedere con la Costituzione unica e le economie di mercato. Non c’è Commissione che tenga se uno Stato intende perpetrare azioni illiberali e mirate ad azzerare la competitività di altri soggetti con lo scopo di proteggere taluni interessi economici: c’è ben poco da fare.
Il commissario europeo ha provveduto ad avviare procedure di infrazione contro Paesi come l’Italia, l’Austria, la Germania, La Francia: basterà?

 
 
 

Smascherare una finta liberalizzazione

Post n°48 pubblicato il 09 Ottobre 2006 da guyfawkes_1976
 
Foto di guyfawkes_1976

 

Egregio lettore
il buon Bersani, che purtroppo di nome non fa Samuele e non scrive canzoni splendide come Lascia stare, che sembra scritta ad arte per certi politicanti, è balzato alle cronache per il suo famigerato decreto estivo; ma il suo acuto mitologico è intonato solo per i cultori del qualunquismo politico-economico: ha saputo vendere come liberalizzazione un provvedimento che rappresenta, nei fatti, l’esatto contrario e che potenzialmente danneggia migliaia di lavoratori. Mi riferisco alle scommesse sportive ed ippiche, settore in cui la mano dello Stato pesa ben più che in altri contesti, come i taxi e le farmacie.
Partirò proprio da qui, ovvero smascherando questa finta liberalizzazione, per raccontarLe un purgatorio degno delle più ciniche pellicole noir. E, se lo vorrà, potrò dedicare le prossime settimane alla narrazione dettagliata di una storia tragicomica che inizia nel lontano 1998, con il primo Bando di Gara che distribuì le concessioni per l’esercizio delle scommesse sportive e che, da allora, ha seminato fallimenti piccoli e grandi tra l’imprenditoria di settore.
Per trasformare in azione quel chiodo fisso, ovvero l’idea “liberale” del Bersani, i tecnici dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato pubblicano in tutta fretta, udite udite, un Bando di Gara per l’assegnazione di circa 16.300 punti di raccolta delle scommesse sportive ed ippiche. Ma Lei ha mai visto una liberalizzazione in cui viene assegnato all’asta un diritto? Una liberalizzazione in cui viene premurosamente specificato chi risponde ai requisiti per partecipare alla gara stessa e quali sono le modalità con cui solo i candidati più generosi accederanno a quel mercato? Io no e posso asserire, con piglio scientifico, che si tratta di una finta liberalizzazione: tecnicamente parlerei di un rastrellamento di denari privati per le fameliche casse dello Stato, ovvero un’iniezione ex-novo di tasse in uno scenario dove c’è ben poco da rastrellare; ma viene trasformato, grazie alla frenetica propaganda cui sono addestrati certi media, in una grande e sensazionale liberalizzazione a tutto vantaggio dei consumatori. Facendo due conti, l’asta porterà in cassa circa 350 milioni di euro già a gennaio grazie alle offerte in busta; cui si aggiungeranno le imposte sul gioco che, calcolate sulla base del mercato allargato, dovrebbero attestarsi sui 150 milioni di euro nel 2007. Una mossa cioè da 500 milioni di euro, ovvero quasi il 2% dell’ipotetica manovra Finanziaria, un 2% poco impegnativo se paragonato ai delicati equilibri economico-sociali del Paese.
Ma cosa produrrà questo bando, nel dettaglio? Non un vantaggio per i consumatori, che avranno a che fare con gli stessi servizi dato che non viene liberalizzata l’offerta di gioco, che resta nelle mani dell’AAMS. Ma un riassetto della rete di vendita delle scommesse, questo sì. Rete oggi frammentaria e contraddistinta da una concatenazione di lacunae legis che ne rendono pressoché indecifrabile la struttura per la presenza di punti di raccolta non autorizzati e border-line. Potrà il bando di gara, che distribuisce sul territorio diritti di raccolta come fossero bandierine del Risiko, riportare tutto il business nei canoni della legalità (traduco: nella scia di chi paga le tasse all’AAMS e non all’estero)? Assolutamente no, prima di tutto perché la mappa tracciata dai tecnici del governo scaturisce non da un censimento reale, ovvero dall’analisi dell’offerta che oggi è effettivamente appoggiata a terra grazie ad agenzie, ricevitorie, centri internet, punti semi-illegali e così via, bensì da un mero esercizio geografico. Secondariamente perché questa gara scatena un nuovo ed imponente problema: quello delle ricevitorie che sino ad oggi hanno raccolto il gioco dagli italiani. Ricevitorie che sono sul piede di guerra. Ma questa, almeno per adesso, è un’altra storia.

 
 
 

Le buone intenzioni

Post n°47 pubblicato il 09 Ottobre 2006 da guyfawkes_1976

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La patata tira...

Post n°46 pubblicato il 09 Ottobre 2006 da guyfawkes_1976
 



Restituiamo a Rocco Siffredi tutta la genialità di questo spot, scippata ai telespettatori dalla solita scelta assurda di una commissione. Lo spot in questione è eccentrico, innovativo, mai volgare e restituisce agli annali un nuovo Rocco.

 
 
 

Memorabile

Post n°45 pubblicato il 09 Ottobre 2006 da guyfawkes_1976
 
Tag: Musica
Foto di guyfawkes_1976

 

LO SCRUTATORE NON VOTANTE (Samuele Bersani, L'Aldiqua)
Lo scrutatore non votante
è indifferente alla politica
Ci tiene assai a dire “ohissa!”
Ma poi non scende dalla macchina
È come un ateo praticante
Seduto in chiesa alla domenica
Si mette apposta un po in disparte
Per dissentire dalla predica
Lo scrutatore non votante
È solo un titolo o un immagine
Per cui sarebbe interessante
Verificarlo in un indagine
Intervistate quel cantante
Che non ascolta mai la musica
Oltre alla sua in ogni istante
Sentiamo come si giustifica
Lo scrutatore non votante
È come un sasso che non rotola
Tiene le mani nelle tasche
E i pugni stretti quando nevica
Prepara un viaggio ma non parte
Pulisce casa ma non ospita
Conosce i nomi delle piante
Che taglia con la sega elettrica
Lo scrutatore non votante
Conserva intatta la sua etica
E dalle droghe si rinfresca
Con una bibita analcolica
Ha collegato la stampante
Ma non spedisce mai una lettera
Si è comperato un mangia-carte
Per sbarazzarsi della verità
Lo scrutatore non votante
È sempre stato un uomo fragile
Poteva essere farfalla
Ed è rimasto una crisalide
Telefonate al cartomante
Che non contatta neanche l’aldiquà
Siccome è calvo usa il turbante
E quando è freddo anche la coppola
Lo scrutatore non votante
Con un sapone che non scivola
Si fa la doccia 10 volte
E ha le formiche sulla tavola
Prepara un viaggio ma non parte
Pulisce casa ma non ospita
Conosce i nomi delle piante
Che taglia con la sega elettrica
Lo Fa svenire un po’ di sangue
Ma poi è per la sedia elettrica

 
 
 

In Tax veritas

Post n°44 pubblicato il 09 Ottobre 2006 da guyfawkes_1976
 
Foto di guyfawkes_1976

Il Centro di informazione e documentazione parlamentare e del Cespes (Centro europeo di studi politici, economico-giuridici e sociali) ci informa oggi che la pressione fiscale, l'anno prossimo, salirà di 1,2 punti percentuali attestandosi al 42,8% del PIL, dopo essere scesa costantemente nel periodo 2001-2005 toccando il 40,6%. La consolazione (magra) è che la nuova normativa fiscale ci permetterà di rispettare gli impegni presi con l'Europa. Consolazione inutile per chi, come me, vede nell'Europa una chimera, un lusso, un accessorio da esibire quando fa comodo ma che naufraga quando naviga in temi scottanti come quello delle scommesse, solo per fare un esempio.
Quello che l'analisi mette in luce, in maniera talmente inequivocabile da trovare il consenso di Giorgio Benvenuto (DS), presidente della commissione finanze del Senato, intervistato da Italia Oggi, è che la manovra colpirà oltre il 50% della famiglie italiane. Cioè a dire che tutti i single oltre i 25 mila euro di reddito e le famiglie sopra il 30 mila euro pagheranno lo scotto della "vanga schioppesca".
Incredibile rilevare come l'80% delle entrate pianificate dal Governo provenga dalla tassazione, nonostante i paroloni sui tagli alle spese e sui rilanci all'economia. L'economia piccola, medio-piccola e media sarà invece massacrata dalla modifica del TFR, vera e propria rapina perpetrata ai danni delle aziende. Entriamo in un terreno arduo per il lettore poco informato, ma gli basti sapere che da un giorno all'altro, proprio come nel '92 per i poveri cristiani, le imprese dovranno girare tutto il TFR dei dipendenti all'INPS. TFR su cui, tra l'altro, cadrà un nuovo regime fiscale che penalizzerà tutti i dipendenti. Benvenuto ammette: "No, il programma elettorale non prevedeva simili misure. perciò è necessario migliorare la manovra sotto il profilo redistributivo. Ci sono norme da correggere, come la determinazione della base imponibile della nuova curva Irpef e la tassazione del Tfr".
Dannata Rivoluzione: l'espediente per arrivare al potere, violare la verità, è giustificato dal fine, raggiunto. Ma i conti senza l'oste non possono ancora farli: c'è sempre la lotta, questa volta libera. Lotta di capitale.

 
 
 
 

NON DIMENTICARE...

...di cominciare la giornata come se avesse uno scopo.
 

BIG ONES

28 Gennaio 1966: la Hit n°1 della settimana è Day Tripper/We Can Work It Out dei Beatles 

28 Gennaio 1979: la Hit n° 1 della settimana è Le Freak dei Chic


 

 

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