La Coop non sei tu !
Bisogna combattere la povertà, non i ricchiLa politica economica e sociale italiana in questi decenni non l'ha decisa nè tanto meno indirizzata la grande finanza internazionale ma le oligarchie di casa nostra. I boiardi di stato, l'assillante burocratizzazione del paese, gli industriali "di stato" le grandi testate giornalistiche legate ad interessi economici e finanziari, un sindacato venduto e mantenuto, una magistratura politicizzata, la pletora di banchieri, tutti anelanti e smaniosi qualche anno fa di votare alle primarie e di accaparrarsi la tessera numero uno del PD, determinano e hanno determinato più di ogni altra cosa le sorti del popolo italiano.
La grande finanza mondiale per quanto possa essere manipolatrice non gestisce la nostra sicurezza, non gestisce un sistema previdenziale ormai vicino alla bancarotta, non ti obbliga ad avere il doppio dei dipendenti pubblici rispetto alla media dei paesi occidentali rendendoli perfino intoccabili e sottraendo immense risorse al sistema Italia, non è causa di un sistema pubblico poco efficiente, non rende le nostre banche le più care d'Europa come non rende il nostro sistema giudiziario indegno di un paese civile. Possiamo incolpare la finanza internazionale di speculazione, ma la speculazione è quasi sempre una conseguenza assai raramente la causa.
Semmai dato che siamo legati alla moneta unica dobbiamo chiederci quanto potrà pesare e quanto ci sta costando il legame indissolubile che esiste tra questo potere e la BCE. Infatti sta avvenendo un fenomeno inaudito: la massa monetaria negli Stati Uniti e in Europa è diminuita tantissimo a causa, della svalorizzazione degli attivi bancari che poi si ripercuotono sull'economia reale, questo da un segnale chiaro di deflazione mentre al contrario i rincari delle merci segnalano invece inflazione. il capo della Banca Centrale Europea alla pari dei ragazzini delle medie sa benissimo che questultima è causata dal rincaro del petrolio ma facendo finta di equivocare ha scelto di combattere un’inflazione che non esiste in termini monetari, mantenendo altissimi i tassi d’interesse. Poco gli importa se rinforzando ulteriormente l'euro finirà per strozzare economie indebitate come la nostra, sa bene che divaricando ancora di più il differenziale tra i tassi in Europa e i Buoni del Tesoro americani, ottiene enormi quantità di denaro che si riverserà nel circuito bancario europeo.
Dobbiamo renderci conto che l’eurosistema altro non è che una costruzione oligarchica. Il cuore dello stesso non è il parlamento europeo, tanto meno la Corte di Giustizia europea o il Consiglio d’Europa, ma la Banca Centrale Europea, e questo non è affatto un ente democratico, è formalmente un ente di diritto pubblico, ma nella sostanza è un ente dominato dalle grandi banche private. Ma la grande idea era quella di creare un Europa dei popoli, non una Europa delle banche e di inutili burocrati che hanno il compito di consolidarne il potere, tutto questo inevitabilmente finirà per portarci al disastro soprattutto in termini di tenore di vita.
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Da notare che nè il Corriere della Sera, nè Repubblica, hanno dato risalto alla notizia, ecco perchè la riporto volentieri sul mio blog.
Piena assoluzione di tutti gli interessati e la totale insussistenza dei fatti contestati. Sono cosi' terminati oltre 10 anni di processo che era stato avviato dalla Procura di Milano con l'invio degli atti e con l'indicazione delle asserite condotte antigiuridiche ai colleghi spagnoli.
Stranamente da quando Berlusconi si è candidato è stato oggetto di innumerevoli attenzioni da parte di alcune procure uscendone sempre indenne, e pensare che sono stati circa 900 i magistrati che si sono occupati di lui, neanche la camorra riceve così tanta attenzione. Eppure un medico, un ingegnere quando sbaglia più volte rischia di finire in galera, questi magari invece si danno alla politica.
Qui non credo affatto che siamo di fronte alla guerra dei buoni contro il cattivone, ma alla perpetua, costante, infinita aggressione delegittimatrice che si alimenta da sé e non finirà mai, fintanto che il Cavaliere si ostinerà a stare in politica
Di Berlusconi adesso comunque sappiamo tutto.
Quanti soldi ha, dove li ha, perchè li ha, cosa mangia, chi si tromba, come si veste, come parla, come canta e come balla.
Teniamoci il nostro re travicello come consigliava Fedro alle rane perchè dopo arriva il serpente.
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Recentemente la Banca centrale europea tramite il suo presidente Jean-Claude Trichet ha deciso per una nuova stretta monetaria portando i tassi di riferimento da 4% al 4,25%, questo sui i nostri conti porterà un aggravio di circa 10 miliardi di Euro ma per gli inutili euroburacrati questo non conta. Cosa volete che gliene importi del costo sociale ed economico che si sta prospettando, se questo inutile, anzi demenziale inasprimento penalizzerà ulteriormente le nostre imprese e peserà sulle tasche dei cittadini, l'importante è che i rigidi parametri di Maastricht vengano rispettati.
Il dato di inflazione della zona euro è uscito al 4%, un mezzo shock e il doppio di quello che la BCE ha come obiettivo per cui si sino sentiti in dovere di alzare i tassi ma sbagliano, non abbiamo un inflazione anni '70 perchè allora la domanda dei consumatori cresceva e questo è l'ingrediente indispensabile perchè esploda l'inflazione.
Trenta anni fa :
a) i consumatori non erano indebitati,
b) chiedevano aumenti salariali tramite i sindacati
c) esistevano meccanismi di indicizzazione degli stipendi tipo scala mobile,
d) i governi avevano poco o niente debito per cui spendevano, assumevano, davano aumenti senza problemi
e) si svalutava la lira di continuo
f) c'era meno concorrenza internazionale per le imprese
per cui alla fine in seguito ad un balzo del petrolio e ad una politica monetaria facile si creò la "spirale prezzi-salari" che si rincorrevano e l'inflazione esplose fino al 15% quasi ovunque nel mondo
Oggi non vedi proprio salire gli stipendi, e poi c'è l'immigrazione e delocalizzazione, gli stipendi non sono indicizzati, le famiglie hanno debiti, lo stato è indebitato al limite massimo, ha vincoli europei e spende ancora ma con difficoltà e infine hai più concorrenza per i beni importati con la globalizzazone e l'euro che impedisce di svalutare
perchè i prezzi salgano ovunque non basta che aumentino i costi dell'energia, le bollette, le tasse e le materie prime, se i consumatori riducono i consumi in corrispondenza a questi aumenti di costi l'inflazione più di tanto non sale
La sensazione di inflazione però è reale secondo me da tempo anche per un motivo strutturale, perchè tantissime piccole cose che una volta non costavano niente oggi lo stato fa in modo che costino o costino 5 volte tanto a causa di una serie infinita di piccole "regole" che dissanguano piano piano senza che te ne accorgi
Questo è un aspetto "micro-economico" che nessun economista si degna di notare perchè non è quantificabile e gli economisti parlano solo di quello che appare nelle statistiche e nei dati finanziari, le cose reali che stanno sotto le statistiche sfuggono in molti casi
Una volta tagliando e revisione dell'auto erano ogni sette oggi ogni due anni, mandavi il bimbo all'asilo con il pranzo da casa per risparmiare, oggi è vietato dargli anche una merenda, una volta le multe erano di 20mila lire, oggi di 140 o 180 euro, se devi ristrutturare qualunque cosa o anche far ispezionare una caldaia rischi di pagare 100 o 200 euro dove una volta lo facevi quando ti ricordavi, se hai figli piccoli ad un anno devi comprare un seggiolino obbligatorio e a due anni un altro, qualunque cosa tu faccia in casa tua richiede certificati che costano perchè se cambi destinazione o cambi qualunque cosa occorre rivolgersi al geometria che ti faccia la domanda in comune e devi pagarlo... se non sentissi affanno nel scrivere queste cose potrei andare avanti quasi all'infinito ad elencare le cose che ora lo stato impone di pagare che prima costavano niente o poco o che erano facoltative e specialmente poi alle imprese e lavoratori autonomi... Questo però è un processo lento e graduale inarrestabile che si manifesta solo in parte nelle statistiche ed è però percepito indirettamente alla fine da tutti, ma alzare i tassi di interesse anche qui non serve.
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Un altro Giudice che non risponde a nessuno di quello che fa...o non fa
Lo hanno arrestato per l'ennesima volta Michelangelo D'Agostino sicario camorrista , con all'attivo 15 OMICIDI. Nell'ottobre del 1997, quando da collaboratore di giustizia in regime di semilibertà si trovava in Piemonte, D'Agostino portò a termine due rapine in rapida successione . Inseguito dai carabinieri, iniziò una folle corsa per le strade di Torino fino a schiantarsi contro un semaforo alla periferia della città. Cominciò a sparare contro i carabinieri, prese in ostaggio tre persone, tra cui una donna che spingeva la carrozzina con il figlioletto e si è arreso solo dopo essere stato ferito con due colpi di pistola. Ciò nonostante era in permesso PREMIO per tre mesi , permesso che ha subito messo a frutto ammazzando un padre di famiglia.
Ovviamente non tutti i magistrati sono tanto caproni da mandare in libertà simili escrementi, ma dobbiamo purtroppo prendere atto che all'interno del sistema giustizia, anzi all'interno di quel corpaccio informe, lento e ansimante che ci ostiniamo a chiamare "giustizia, esiste un generale clima di incosciente perdonismo attuato spesso per motivi ideologici, a tale proposito è curioso come per certi reati le toghe hanno le maniche larghe e per altri somigliano alla tonaca di Torquemada
Gli italiani hanno bisogno di magistrati davvero indipendenti, suprattutto da filosofie politiche, non di nuovi principi. Il senso di superiorità castale, che spinge alle decisioni più eccentriche, è favorito dalla certezza che nessun magistrato pagherà mai per i suoi eccessi di lassismo o di accanimento persecutorio. Le carriere di chi commette errori clamorosi continueranno a scorrere sui binari del privilegio garantito e questo nuoce, oltre che ai cittadini, anche ai magistrati seri ed imparziali.
Quando si da un tale potere ad un ordine il quale si ritiene in diritto di fare come gli pare, quando questo potere non deve rispondere a nessuno di quello che fa e nemmeno di quello che non fa, quando non tiene in nessuna considerazione il giudizio del cittadino che sulla propria carne paga per per i suoi errori, quando all'interno di questo "sistema" non esistono responsabilità e gerachie meritocratiche, quando lo stesso arriva a non riconosce il potere legislativo ( il popolo) questo sistema può sconvolgere un'intero ordinamento politico sociale e mettere a rischio la democrazia.
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Lo sostiene la professoressa Giuliana Ammannati, pedagogista clinico e formatrice dell'Anpec nazionale, esperta in interventi comportamentali ed educativi. "Uno stato è civile quando è educante e garantisce la scuola, il sostegno e la genitorialità responsabile ai bambini sfruttati che ne sono privi"
Pesaro, 2 luglio 2008 - "Uno stato è civile quando è educante e garantisce la scuola, il sostegno e la genitorialità adulta e responsabile ai bambini sfruttati che ne sono privi. Lo sostiene la professoressa Giuliana Ammannati, pedagogista clinico e formatrice dell'Anpec nazionale, esperta in interventi educativi e comportamentali. "Per aiutare i rom ad uscire dall'isolamento delle loro comunità, occorre favorirne l'integrazione, anche attraverso una genitorialità consapevole. Il primo passo in questa direzione è l'obbligo di far registrare all'anagrafe ogni bambino nato e ogni nucleo familiare completo delle singole indvidualità, per assicurare controllo e attenzione ai membri delle comunità, prevedendo nel contempo pene severe nei confronto di quanti volessero mantenere nell'ombra e senza identità la popolazione dell'infanzia.
E' quindi essenziale sapere chi sono, quando sono nati, come rintracciarli, controllare che vadano a scuola, che facciano le vaccinazioni, che vivino in ambienti fisicamente ed emotivamente salubri, secondo quanto stabiliscono le nostre leggi e non le tradizioni rom. Se questi bambini non hanno certificati, documenti, carte bollate, bisogna identificarli attraverso le impronte digitali e se necessario attraverso il Dna. E' una manifestazione di sovranità italiana e di considerazione per la legalità e per l'infanzia.
Dunque quale sarebbe il motivo di cotanta vibrata protesta contro il governo?
Il proporre forse una soluzione migliore al drammatico problema dello sfruttamento minorile?
No, il motivo è solo ed esclusivamente attaccare, meglio, delegittimare con accuse infamanti l’avversario politico. Della sorte dei bimbi rom a loro non importa un bel niente. Per un lurido interesse politico e per un cieco opportunismo si condanna quei bambini ad una vita nel degrato, questa gente dovrebbe vergognarsi.
Ho provato a pensare a cosa potrebbe succedere ad un minore, di questi tempi, sconosciuto all’anagrafe cioè civilmente mai nato:
- essere comprato e venduto
- essere costretto a fare il delinquente
- essere costretto a guadagnare prostituendosi
- non sapere nemmeno chi sono i suoi genitori veri
- scomparire senza lasciare traccia
- vivere senza lasciare traccia
- essere preso e fatto a pezzi per fornire pezzi di ricambio….
continuate pure, la cronaca fornisce ampia ispirazione.
Dica chi non vuole l’edentificazione : vuole essere complice di quanto sopra?
UN BAMBINO NO PUO’ ESSERE CONSIDERATO SCHIAVO PERCHE’ LA SUA CULTURA LO CHIEDE.
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Nella magistratura italiana è talmente forte la componente ideologica che se i giudici smettessero di andare in procura a guadagnarci sarebbe l'intero sistema giudiziario, tanto i processi anche quelli civili procederebbero alla stessa velocità.
La giustizia è ormai malata in modo terminale, sono stati persino liberati i Rom che costringevano i figli a rubare sotto minaccia.
Ieri il giudice Giorgio Piziali ne ha liberati quattro perchè a suo "imparziale" parere l'istituto del fermo è stato piegato da altri fini tutti gravemente lesivi delle regole che presiedono la libertà personale. In realtà siamo di nuovo di fronte ad un'altro Gip che piega la giustizia ai suoi ideali per il quale il sacrosanto diritto dei bambini di non essere maltrattati e sfruttatti non conta nulla. Secondo quest'uomo il fermo è stato piegato da odiose motivazioni razziste, non lo dice certo esplicitamente ma il senso lo si legge chiaramente nel suo giudizio che arriva a farneticare l'assoluta assenza di un reale e concreto pericolo di fuga..ricordo che stiamo parlando di nomadi.
mi chiedo come le minacce di stupro per le bambine e botte per i bambini possano essere giudicate da un magistrato come semplici "espressioni rudi e volgari". Simili motivazioni davvero incompresibili a molti probabilmente non lo sono per chi ha dovuto o voluto subire quella dottrina sociale cattocomunista che giustifica tutti gli usi e costumi più ignobili e degradanti.
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Se siamo quello che mangiamo Luttazzi deve essere quello che credo, d'altra parte lui che è un esperto del ramo dice che siamo in un paese di m...., e come dargli torto, se accade che comici di partito rubano il mestiere ai politici ma con un’aggiunta di fanatismo moralista che mette i brividi. Lo stuoino di certa sinistra massimalista incarna perfettamente il modello dell'intellettualino che crede di essere un missionario per conto di Dio. Questo è un emerito imbecille, così lo consacrato qualche anno fa leggendo una sua lettera al Foglio nella quale rispondendo a Fabrizio Rondolino, il comico razzista scriveva: "sono contento che Rondolino sia sionista: disprezzarlo per il Grande Fratello era troppo poco". Evidentemente per questo esserino "sionista" suona come qualcosa di ripugnante e c'è da chiedersi che razza di atmosfera ha respirato finora questo individuo e chi gli ha imbottito il cervello di così tanta spazzatura ideologica .
Adesso purtroppo è tornato su Rai 3...volevo dire La7, ( spesso non ne individuo la differenza ) e autoplocamandosi il re della satira si permette di dire e fare qualsiasi sciocchezza. Il risultato sembra essere un cumulo di volgarità estremamente infantili e un disgustoso quanto criminale eccesso. Nell'ultima puntata ha vomitato una serie infinita di banali e stereotipate battutine contro gli Stati Uniti; dalla guerra all'Irak al Kosovo dimenticando casualmente le Torri Gemelle, le innumerevoli vittime del fondamentalismo e il nucleare dell'Iran nazislamico, sa bene che un po' di antiamericanismo fa sempre comodo per alzare gli ascolti di un pubblico in media abbastanza ignorante. fin qui tutto prevedibile e tutto lecito, anche se criticabile. Il problema sorge subito dopo, quando Luttazzi si permette di sparare un'assurdità non solo imbarazzante per quanto è falsa, ma soprattutto, e questo è grave, vergognosa perchè calpesta il sangue di vittime innocenti: dice il simpaticone che in Serbia Milosevic fece duemila vittime mentre la Nato diecimila! Ora, a parte la stupidità intrinseca nella polemica dell'affermazione ( se la Nato non fosse intervenuta le conseguenze sarebbero state infernali e Milosevic avrebbe portato a termine completamente la pulizia etnica, ma questo ad un invasato in effetti può sfuggire ) ciò che mi indigna è la falsità palese del dato numerico, un dato strettamente legato a vite umane spezzate!
Questa non è satira ma bestialità, non è genialità, ma spazio mediatico sfruttato per indottrinare all'odio contro l'Occidente sabotando la realtà storica. Questa non è cultura, ma offesa ad un dramma umano operata ignorando volutamente i fatti. Tutto questo oltre ad essere dozzinale e politicamente corretto, non fa ridere e si presume che un comico dovrebbe anche far ridere a meno che non ho colto il lato umoristico di una gag in cui due personaggi che inscenavano due barboni mentre uno vomitava l'altro si mangiava ciò che il primo aveva rimesso. Se questa è satira allora nei reparti per i malati di tubercolosi si ride a crepapelle.
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Il pregiudizio, il clichè dei politicamente corretti.
Se l'Italia si sta riducendo a un paese del terzo mondo anche in termini di criminalità è a causa di questo radicato modo di pensare che purtroppo è maggioritario nei media e in politica e influenza tutto il sistema giudiziario e penale e la legislazione italiana. I pregiudizi di chi si definisce "progressista" ma non lo è affatto, impediscono di prendere logiche misure contro l'immigrazione clandestina, la criminalità e il fondamentalismo. La pena di morte come l'ergastolo o il carcere duro sono misure che sarebbe preferibile evitare, così come sarebbe preferibile che non ci fossero la povertà o gli incidenti stradali. In Scandinavia o Germania o Nuova Zelanda non ce n'è bisogno. In quasi tutto il resto del mondo invece la polizia la applica in modo "informale" quando non è prevista dalle leggi
In Brasile quando non ne possono più Lula o chi per lui danno ordine e la polizia per dare una lezione alle gang entra nelle favelas e fa una dozzina di morti che lascia per strada oppure li mette in carcere e li ammazza di botte. Questa è la realtà di tutto il terzo mondo dall'India al Messico alla Tunisia all'Indonesia alla Russia. Non stanno a fare come negli Stati Uniti un processo che dura qualche anno con cinque appelli e controappelli spendendo miliardi in spese giudiziarie per quei 40 casi all'anno che arrivano all'iniezione letale. Non hanno nè i soldi nè le risorse e hanno troppa criminalità da contenere per permettersi questi lussi (e poi però anche molta corruzione nella polizia). La pena di morte in realtà esiste in tutti i paesi in cui la criminalità supera la soglia di guardia, cioè esiste in pratica in quasi tutto il mondo, solo che viene amministrata direttamente per la strada o in carcere senza fare processi. In questo modo evitano le spese e anche il fastidio delle proteste dell'Onu e del governo italiano, che lascia che la pena di morte venga applicata ai suoi cittadini da parte dai deliquenti, per agitarsi invece quando criminali simili se la meritano in america.
In secondo luogo, il pregiudizio per cui i neri sono le vittime della pena di morte o del sistema giudiziaro in America perchè finiscono condannati più frequentemente dei bianchi (o dei gialli) è altrettanto stupido di un commento per cui, visto che gli albanesi o romeni finiscono condannati in Italia statisticamente più degli italiani si possa sostiene che gli immigrati in Italia siano colpiti più degli italiani da arresti e quindi sono discriminati. Chiaramente non è così, e allora perchè sostenere come fanno molti blogger di sinistra un analoga idiozia per l'America ? I "neri" sono responsabili della maggioranza degli omicidi in quel paese per cui non sarebbe logico che venissero condannati in proporzione maggiore degli asiatici, messicani o bianchi che ne commettono proporzionalmente di meno ? A New York ad esempio i neri sono il 24% della popolazione ma commettono il 68% degli omicidi, stupri, rapine ed aggressioni, (dato ricavato dalle descrizioni dell'aggressore da parte delle vittime).
".. Though blacks, 24 percent of New York City’s population, committed 68.5 percent of all murders, rapes, robberies, and assaults in the city last year, according to victims and witnesses, they were only 55 percent of all stop-and-frisks.."
I bianchi sono il 30% della popolazione di NY e ne commettono circa il 5%. questo significa che a New York i neri commettono circa 16 volte più crimini violenti dei bianchi. Io a NY ci sono stato più volte e se le statistiche non vi convincono provate a farvi un giro per i diversi quartieri dopo il tramonto per verificare di persona.
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Adesso una sinistra cieca e rozza proclama l'emergenza, ma le emergenze sono il pane quotidiano di governi incompetenti, ignoranti e arroganti, che non sanno ma credono di sapere tutto, un pò come molti bloggisti di sinistra.
Le emergenze sono inevitabili, quando chi ne ha il dovere non sa prevedere.
E per giunta deride i suoi cittadini per la loro insicurezza mentre In tutto il resto d'Europa. i ministeri competenti sapevano che in Romania esistono due società: i veri rumeni e gli zingari.
Sanno che questa seconda società è criminale, ferocissima, di accattoni minacciosi, inaspriti dalla sopravvivenza sotto un regime demente-comunista di cui, all'occasione, si facevano spie e delatori o peggio.
Tutti i governi europei erano informati, ed hanno preso le misure necessarie in anticipo, sospendendo per questa torma di accattoni delinquenti, neo-cittadini «europei» la libera circolazione secondo Schengen.
Tutti, tranne il governo di Roma.
Tutti tranne Giuliano Amato, l'intelligentissimo ministro dell'Interno.
Tutti sapevano questo dato antropologico, tranne la sinistra e una parte minoritaria del loro popolino, talmente indottrinato, inerte e irrazionale da non riuscire ormai da tempo a distinguere tra carnefici e vittime.
E intanto quei parassiti umani che non hanno rispetto neanche per i loro bambini, abituati da sempre a succhiare il sangue del popolo rumeno, sono venuti a succhiare il nostro ben consapevoli che l'Italia è il loro paradiso.
E adesso un governo formato da delinquenti politici e da coglioni permeati da un ideologia ottusa, emanano un decreto d'urgenza: espulsioni più rapide.
Il rom stupratore assassino probabilmente sarà dunque espulso, anzichè sorbirsi i regolari due-tre mesi di galera con TV a colori in Italia.
Mentre il rom ubriacone che ha fatto strage di quattro giovani dovrà lasciare i caldi arresti domiciliari per tornare ad ammazzare i rumeni normali. L'unica cosa certa è che sotto accusa sono finiti sia i rumeni, e la loro comunità è in grande maggioranza composta da lavoratori, che gli zingari. Vuoi vedere che saranno espulsi innocenti e farabutti insieme ?! Questo è lo splendido diritto italiota.
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CONTINUA L'IMBARBARIMENTO DEL SISTEMA GIURIDICO MENTRE SPARISCE LA CULTURA DEL DIRITTO
Sequestro beni per chi ha un tenore di vita sospetto
Il sequestro preventivo dei beni potrà essere applicato a chi si comporta e ha un tenore di vita superiore alle proprie possibilità: lo prevede il ddl che sarà sottoposto al Consiglio dei ministri. Lo schema di provvedimento si riferisce a persone che per condotta e disponibilità, diretta o indiretta di beni non giustificati dal lavoro che svolge e dal reddito dichiarato al fisco, o di somme di cui non dimostrano la provenienza legittima, sono sospettati di vivere grazie al profitto e ai soldi ottenuti con l' attività illecita o al loro reimpiego.
La misura riguarderà anche chi si occupa di raccogliere, fare da intermediario, custodisce o mette a disposizione fondi e risorse economiche per favorire l' attività di associazioni per delinquere. Un altro passaggio rilevante prevede che il sequestro preventivo dei beni possa essere disposto anche a prescindere dall' esercizio dell' azione penale. Il provvedimento prevede inoltre che le sentenze di proscioglimento o di assoluzione non escludono la sussistenza dei presupposti per applicare o mantenere le misure di prevenzione.
Con questo provvedimento, di fatto è possibile sequestrare di tutto e a qualsiasi cittadino anche in assenza di procedimento penale. Inoltre, pur se assolti, ovvero innocenti, il sequestro ha la possibilità di continuare a vivere autonomamente. Che cosa è questo se non un esproprio proletario ?! Considerando che un processo nei tre gradi di giudizio, in Italia talvota supera i 30 anni ?! Di fatto, le prove ed il processo sono inutili, l' importante e' il "sospetto".
E' veramente preoccupante e sinistro che in questo decreto il sequestro non sia preventivo ma che possa essere disposto a prescindere dall'azione penale e venga mantenuto anche in caso di proscioglimento.
Quando andrà via questo governo sarà sempre troppo tardi !
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Sono state centinaia le vittime di questo sterminio. Quanto terrore hanno seminato per anni, e quante famiglie hanno distrutto. Eppure i casi di ex terroristi assassini elevati ad incarichi istituzionali o assunti in enti pubblici non si contano più. sono talmente tanti da diventare un problema morale. Una volta per trovare un posto di lavoro occorreva una laurea, adesso la figura professionale più ricercata è l'ex terrorista rigorosamente di sinistra e con un curriculum di tutto rispetto fatto di omicidi, furti e gambizzazioni. E' evidente che stiamo assistendo ad una legittimazione a posteriori dei brigatisti rossi e sinceramente in tutto questo vi trovo un ulteriore sgretolamento effettuato dalla sinistra nei confronti dei valori che da sempre hanno retto la nostra società.
Tralascio il pluriassassino Cristoforo Piancone di cui ho già narrato le gesta nel post precedente e inizio quella che in realtà è solo una piccola parte della lunga conta.
Il primo, forse il più famoso, è l'ex terrorista e ora deputato D'Elia a cui è stato assicurato un prestigioso posto di segretario alla camera . Dopo di che è stata sistemata l'ex brigatista Susanna Ronconi al Ministero della Solidarietà Sociale. La pluriomicida lavora alle dipendenze del ministro rifondatore del comunismo Ferrero che ha fatto di tutto per averla. Poi abbiamo il brigatista Di Bello che non ci si crede è in forza al Ministero dell'Interno.
La lunga lista con quasi tutti gli altri:
Claudia Gioia, è una delle dirigenti del Museo d'arte contemporanea di Roma, quattromilacinquecento euro di stipendio. Era stata condannata a 28 anni di carcere per l'omicidio del generale dell'Aeronautica Licio Giorgieri e per il ferimento dell'economista Da Empoli, era nelle Unità comuniste combattenti. Nel 91 era stata intercettata mentre parlava in prigione col Br Melorio di un tentativo di ricostruzione delle Ucc.
Nicola Solimano Ex di Prima linea, condannato a 22 anni lavora alla Fondazione Michelucci di Fiesole, costituita nel 1982 dalla Regione Toscana e dai Comuni di Pistoia e Fiesole. È stato consulente della Regione Toscana per la nuova legge a tutela dei popoli Rom e Sinti e fra i coordinatori di un campus internazionale nell'ambito dell'iniziativa regionale Porto Franco, per conto dell'Assessorato alla cultura della Regione.Corrado Federico Alunni Fondatore Br, 58 anni, arrestato nel 1978 dopo esser passato nelle Formazioni comuniste combattenti. Nel 1980 tenta la fuga da San Vittore insieme a Vallanzasca, nel 2003 scrive un libro con altri autori (La rapina in banca, storia, teoria, pratica), da anni è fuori di galera, lavora in una coop informatica.
Anna Cotone Ex bierre del Partito Guerriglia, coinvolta nel sequestro dell'ex assessore dc Ciro Cirillo, arrestata nel 1982, in semilibertà da anni, lavora dal 2002 nella segreteria politica dell'europarlamentare di Rifondazione comunista, Luisa Morgantini.
Vittorio Alvaro Antonini Già responsabile della colonna romana Br, coinvolto nel sequestro Dozier, arrestato nel 1985, è in semilibertà dal 2000. Presiede l'associazione culturale Papillon-Rebibbia promotrice della protesta che nel 2004 si è allargata a tutte le carceri d'Italia. Ha avuto l'onore di essere convocato a Montecitorio dalla commissione-giustizia per discutere dei problemi delle galere.
Lauro Azzolini Membro esecutivo delle Br nel processo a Moro, 62 anni, tre ergastoli, l'uomo che sparò a Montanelli, è libero. Da semilibero ha iniziato a lavorare in una coop che si occupa di non-profit, settore disabili, per la Compagnia delle Opere. Barbara Balzerani Svariati ergastoli, ai vertici delle prime Br-Pcc, autrice del libro Compagna Luna per Feltrinelli, ha lavorato con la coop Blow Up di Trastevere specializzata nell'informatica musicale. Arrestata nel 1985 ottiene i primi permessi agli inizi degli anni Novanta. Marco Barbone L'assassino del giornalista Walter Tobagi si è pentito ed è tornato libero. Lavora in una tipografia a Milano. Vittorio Bolognese Colonnello delle Br-Partito Guerriglia, è in semilibertà dal settembre 2000. Ha lavorato come operatore informatico alla coop romana Parsec dove ha trovato Pancelli, Piccinino e altri ex irriducibili. Franco Bonisoli Brigatista del commando di via Fani, ergastolano, 13 anni di carcere, dissociato, è libero. Ha fatto il grafico in una Coop di Sesto San Giovanni, lavora in una società di servizi ambientali. Paola Besuschio Il suo nome venne fatto dalle Br durante il sequestro Moro, era detenuta, ne volevano la liberazione in cambio del leader dc. Lavora in una cooperativa statistica. |
Anna Laura Braghetti Ex compagna di Prospero Gallinari, è coinvolta nell'omicidio del giudice Vittorio Bachelet, è la carceriera di Aldo Moro in via Montalcini, nota come signora Altobelli: condannata al carcere a vita. Ha scritto alcuni libri, dal 1994 lavora tutti i giorni all'organizzazione di volontariato vicina ai Ds, Ora d'Aria che si interessa alle problematiche dei detenuti.
Paolo Cassetta Esponente tra i più duri del partito armato, raffica di condanne alle spalle, è semilibero da un bel pezzo. Lavora stabilmente alla coop 32 dicembre, collegata al Centro Polivalente circoscrizionale intorno a cui gravitano vecchie conoscenze degli anni di piombo, come Bruno Seghetti e Cecilia Massara.
Geraldina Colotti Militante delle Ucc, ex insegnante di filosofia, ferita in un conflitto a fuoco nel gennaio del 1987, ha lavorato alla coop romana 32 dicembre, oggi è impiegata al quotidiano Il Manifesto dove lavora anche l'ex bierre Francesco Piccioni, semilibertà dal 1999.
Renato Curcio Fondatore e ideologo delle Br, gira l'Italia facendo conferenze in scuole, università, consigli comunali, presenta i suoi libri ai festival dei partiti. In tv, sulla berlusconiana Canale 5, è arrivato a dire che le vittime degli anni 70 sono i suoi compagni di lotta morti sul campo. Da dieci anni è a capo della coop editoriale Sensibili alle foglie che si occupa di studi sulla lotta armata, carcere e droga, tema quest'ultimo cavalcato da don Gallo, il parroco antagonista di Genova, che ha presentato il libro edito da Curcio insieme a Dario Fo. Condannato a 30 anni, ne ha scontati 24, è semilibero dal 1993.
Alessandra De Luca Anche lei brigatista nel processo a Moro, è in semilibertà da tempo. È stata candidata col partito di Bertinotti alle regionali del Lazio, ma non ce l'ha fatta.
Roberto Del Bello Ex brigatista della colonna veneta, condannato a 4 anni e 7 mesi per banda armata, oggi lavora al Viminale come segretario particolare di Francesco Bonato, sottosegretario agli Interni per Rifondazione comunista.
Diego Fornasieri Insieme ad altri ex detenuti è attivo nel non-profit attraverso la cooperativa sociale di prodotti biologici Arete. Guerrigliero di Prima linea, incassa una condanna a 30 anni nel 1983. Libero. Alberto Franceschini Fondatore con Curcio delle Brigate rosse, nel 1983 si dissocia. Oggi lavora a Roma con la Braghetti all'associazione per detenuti Ora d'Aria. Condannato a più di 50 anni di galera, esce dal penitenziario nel 1992 dopo 17 anni di reclusione. Scrive libri, partecipa a conferenze. Prospero Gallinari Membro del commando che sparò alla scorta di Moro in via Fani, responsabile della prigione del popolo, è libero da tantissimi anni per problemi di cuore. Eugenio Pio Ghignoni Brigatista coinvolto e condannato nel processo Moro, è il responsabile della Direzione Affari Generali dell'Università Roma Tre, cura la sicurezza. Maurizio Jannelli Già capocolonna romano delle Br, ergastolo per vari crimini (tra cui la strage di via Fani) ha lavorato alla Rai come autore a partire dal 1999. Per il Tg3 ha seguito Il mestiere di vivere, Diario Italiano, Residence Bastogi, fa parte dello staff della trasmissione sportiva Sfide. |
Natalia Ligas Nome di battaglia Angela, la dura delle Br-Partito Guerriglia che partecipò al massacro di piazza Nicosia a Roma, ergastolana, permessi premio a partire dal 1998, dal 2000 è semi-libera nonostante non si sia mai dissociata.
Maurizio Locusta Partecipa al delitto Giorgieri (24 anni di pena), viene estradato dalla Francia nel marzo 1988, dopo qualche anno esce ed è assunto alla fondazione Lelio Basso-Issoco come assistente di sala consultazione.
Francesco Maietta Ex militante delle Ucc, condanne pesantissime, lavora part time in un ente importante dal 1990. Si è sposato nel 1998 a Ostia con una ragazza della Caritas.
Corrado Marcetti Ex di Prima linea, oggi è direttore della Fondazione Michelucci a Fiesole.
Nadia Mantovani Dissociata, condannata a 20 anni per appartenenza alle Br, ottiene la condizionale a gennaio '93 quando sconta due terzi della pena. Ex fidanzata di Renato Curcio, è tra le fondatrici dell'associazione per il reinserimento dei detenuti Verso Casa. Il 23 agosto 2004 la sua performance sugli anni di piombo al meeting di Rimini ha riscosso molto successo tra il pubblico di Cl.
Mario Moretti Il numero uno delle Br, leader della direzione strategica, partecipa al sequestro Moro, dopo 17 anni di carcere, 9 di clandestinità e 6 ergastoli, nel 1994 ottiene il permesso di andare alla Scala. Una volta fuori, in lavoro esterno, si occupa di volontariato. Esperto di informatica partecipa alla fondazione della Cooperativa Spes composta da ex irriducibili dissociati. Scrive libri.
Valerio Morucci L'ex postino delle Br durante i 55 giorni del caso Moro, scontati 17 anni di prigione, dissociato, è libero. Autore di libri di successo (l'ultimo, La peggio gioventù) vincitori di premi letterari con Il collezionista (la VI edizione di Esperienze in giallo) lavora come consulente informatico.
Ave Maria Petricola Quest'anno la Provincia di Roma ha assunto quest'ex pentita brigatista, nome ricorrente al processo Moro, come responsabile del centro di Torre Angela, VII municipio della Capitale, che trova lavoro ai disoccupati. Amnistiata nel 1987, nel 2004 la ritroviamo nella lista degli assistenti sociali regionali.
Remo Pancelli Killer dell'ala militarista delle Br Colonna 28 marzo, l'ex dipendente delle Poste del sequestro D'Urso, viene bloccato dai carabinieri il 7 giugno del 1982. Pluricondannato, è inserito in una coop sociale (che ha ospitato altri ex terroristi rossi).
Marco Pinna Soldato della colonna sarda delle Br, è vicepresidente della coop ambientale Ecotopia.
Susanna Ronconi Storica figura del troncone toscano di Prima Linea, lavora al Gruppo Abele di Torino dove ha la responsabilità delle cosiddette Unità di strada. È stata consulente di Asl e Comuni del nord Italia, collabora alla pubblicazione del Rapporto sui diritti globali a cura dell'associazione Informazione&Società per la Cgil Nazionale. Un'interrogazione di Gasparri (An) e Giovanardi (Ccd) la segnalano come beneficiaria di una consulenza da parte dell'allora ministro Livia Turco.
Giovanni Senzani Il criminologo delle Br-Partito Guerriglia, irriducibile fino al midollo, mai pentito, sospettato di essere il Grande Vecchio del sequestro Moro, ergastolano per l'omicidio del fratello del pentito Patrizio Peci, esce nel 1999 in semilibertà ma un anno dopo è dietro la scrivania di un centro di documentazione della Regione Toscana denominato Cultura della legalità democratica e inserito nel progetto Informacarcere. Nel 2001 si è scoperto che il centro poteva clonare tutti gli atti, anche quelli segreti, della commissione parlamentare sulle stragi. È coordinatore della casa editrice di sinistra Edizioni Battaglia.
Marco Solimano Ex di Prima linea, oggi è consigliere dei Ds al Comune di Livorno. Da circa dieci anni è assistente volontario al carcere di Livorno come responsabile Arci.
Trovo vergognoso che questi assassini in quanto comunisti non solo non scontino tutta la loro pena ma che addirittura usufruiscano di un trattamento di favore che li porta a ricoprire prestigiosi e ben retribuiti incarichi per lo stato a discapito di chi ha rispetto per la vita umana, ha rispetto delle leggi e si è sempre comportato onestamente.
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Oggi ci si accorge di quanto il gozzinismo, forma giudiziaria del cattocomunismo, abbia fallito e creato soltanto un generale clima di perdonismo soprattutto nei confronti di quel terrorismo che avrebbe dovuto combattere regalando clemensa in cambio di dissociazioni, pentimento e collaborazione. Fatto sta che questa legge si è rivelata quasi inutile ai fini della lotta al terrorismo mentre ha contribuito a creare all'interno del sistema giudiziario un clima di comprensione nei confronti di chi delinque.
In realtà furono ben altre le svolte che decisero la lotta al terrorismo, soprattutto contò molto la decisione e il coraggio del generale Carlo Alberto Dalla chiesa di ordinare ai suoi uomini di entrare in un bar a Genova ed ammazzare in caso di necessità i terroristi che vi si trovavano. Da allora ebbe inizio il cambiamento che decise le sorti di quel conflitto; chi si armava contro la democrazia sarebbe morto sotto il fuoco di chi difende la democrazia. Era il segnale che finalmente la parte migliore dello stato si era mossa coraggiosamente contro quelli che invece una parte del sistema politico considerava semplicemente come "compagni che sbagliano"
Si seguì finalmente l'esempio dall'allora Repubblica Federale Tedesca. Anche lì una nazione aderente alla Nato dovette subire l'attacco terroristico finanziato dai comunisti dell'est, ma la loro risposta era stata diversa dalla nostra, lì il parlamento era più forte e la sinistra di governo era socialdemocratica, mica comunista. Lì dei comunisti si aveva poco rispetto e se lo eri non potevi neanche accedere ai pubblici uffici, altro che MAGISTRATURA antiDEMOCRATICA. E sempre lì presero i capi della Raf e li fecero fuori, qui da noi invece gli ex capi brigatisti godono di ottima salute. Molti si dilettano nello scrivere libri o articoli su giornali, alcuni sono persino impegnati in Parlamento. Una vera vergogna per chi il terrorismo lo ha subito sulla propria carne o su quella dei propri cari.
La legge Gozzini però non va eliminata ma modificata radicalmente introducendo sicuramente norme che impediscano a certi magistrati di sbagliare VOLUTAMENTE. A proposito, il giudice che ha messo in semi libertà il brigatista Cristoforo Piancone è tuttora convinto di essere nel giusto.. che arroganza, ma sa che se la può permettere, appartiene ad un'orgia corporatica, unica vera casta di intoccabili. In questo caso poi c'erano tutti gli estremi per non concedere al terrorista la libertà. Se un brigatista rosso, mai pentito, condannato per concorso in sei omicidi e per averne tentati altri due invece di stare a marcire in galera se ne va a spasso armato come un talebano non è colpa della legge Gozzini ma di chi riconoscendo a Piancone la vecchia figura del "compagno che sbaglia" altro non fa che dimostrare la sua totale inidoneità nel giudicare. Un simile atteggiamento certifica quanto sia secondaria se non superflua l'intelligenza per elementi capaci di accedere ad una lussuosa carriera in magistratura armati di sola buona memoria e magari della giusta aderenza politica.
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La prima grande malattia dei comunisti è il rifiuto a confrontarsi con la realtà fattuale se questo serve a salvare l'integrità del proprio schema mentale. Non che ve ne fosse bisogno, ma un ulteriore conferma arriva dall'assurdo quanto ostinato tentativo di molti blogger di sinistra di opporsi a chiunque in modo legittimo indica come di stampo marxista il regime militare birmano. Allora vediamo quale è la storia di questo regime: intanto scopriamo che esiste da oltre quarant'anni e più precisamente dal 1962 anno in cui un colpo di stato militare destituì un governo eletto democraticamente e vide il generale Ne Win insediarsi con un progetto rivoluzionario ben definito descritto come "la via birmana al socialismo" che nulla aveva a che vedere con il socialismo democratico ma che seguiva totalmente l'utopismo socialcomunista di Lenin con un programma che prevedeva la soppressione della libertà individuale, la fine della libera impresa e uno sviluppo economico totalmente pianificato in cui tutte le risorse economiche e umane sarebbero appartenute allo stato padrone.
Tutto ciò inevitabilmente portò il paese ad un costante declino economico e a una completa perdita di tutti i diritti civili, finchè il popolo stremato e affamato nel 1988 decise di manifestare in massa. La risposta del regime militare comunista fu cruenta tanto da determinare in poche settimane la morte di migliaia di persone. A causa di questo bagno di sangue l'indignazione e la pressione internazionale fu tanto forte da indurre il generale Ne Win a sciogliere il partito unico del PPSB e a nominare a capo di un nuovo partito, lo SLORC, alcuni personaggi fantocci; i generali Saw Maung e Than Shwe i quali, probabilmente consigliati, promisero di indire elezioni. Aung San Suu Kyi diventa così leader dell'opposizione, ma l'illusione durò ben poco. subito dopo venne messa agli arresti per reati di opinione ma il suo partito, la lega nazionale per la democrazia ( LND ) il 27 maggio del 1990 riusci ugualmente ad ottenere una vittoria schiacciante ottenendo l'82% dei consensi contro l'11% dello SLORC mentre il restante 7% dei consensi finirono sparpagliati tra gli altri 18 partiti in competizione.
Ma la promessa di trasferire i poteri alla società civile non fu mai mantenuta. La giunta militare impedì ai capi del partito democraticamente eletto di governare, e molti di loro vennero perseguitati, imprigionati o costretti all'esilio, mentre con il benestare dei comunisti cinesi, il potere passò direttamente nelle mani del generale Than Shwe che in seguito modificò i rapporti di chiusura con l'estero autorizzando gli investimenti di capitali stranieri e attuando una grossolana apertura al libero mercato da cui ottiene risultati piuttosto sconfortanti colpa anche della totale mancanza di infrastrutture sufficienti ed efficenti. Problema questo che il regime tenterà di risolvere con l'aiuto della manodopera forzata. Un ulteriore forma di schiavitù.
Intanto il rapporto tra il regime birmano nei confronti di quello cinese è di totale subordinanza tanto che oltre a regalare intere isole ai cinesi sono state assegnate quasi tutte le concessioni per lo sfruttamento di gas e petrolio che in parte viene poi rivenduto alla Russia, all'India e alla Tailandia. Dobbiamo quindi prendere atto di quanto possa essere fondamentele il ruolo che il regime comunista cinese potrebbe avere in questa crisi. Riflettendoci credo che abbiano tutto l'interesse ad evitare che la situazione degeneri visto che nel 2008 ospiteranno le olimpiadi e di certo non vorrano complicazioni o incidenti. Magari gli Stati Uniti e l'Europa potrebbero minacciare di boicottare le olimpiadi, altrimenti credo che possano fare ben poco, sia perchè il loro rapporto economico con la Birmania è quasi nullo sia perchè al momento nessuno si può permettere di togliere un simile boccone tra i denti del regime di Pechino.
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Il comunismo come filosofia annienta la personalità ed è lontano dall'essere sconfitto, come l'islam in maniera subdola si è infilato tra le maglie di molte democrazie . Bisognerebbe iniziare a rendersi conto che esiste un processo di saldatura tra comunismo, altrimenti chiamato "movimento antagonista", e l'islam radicale, in entrambe le ideologie c'è un nucleo dottrinale che le rende irriducibili ai canoni propri della civiltà democratiche e libere come quelle occidentali.
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Dopo questo comizio in stile ducetto del grillo parlante dico che la sinistra, visto l'inconsistenza del centrodestra, ha scoperto il modo di farsi opposizione da sola e si è trovata un'altro capopopolo capace di occupare una protesta che sapranno veicolare e strumentalizzare a loro piacimento. Intanto con estrema tranquillità hanno finito di papparsi anche la Rai in barba alla regola dei pesi e contrappesi che salvaguardano la democrazia. Ma tornando al paraculo-Day ho soltanto sentito la voce sguaiata e ruffiana di un'altro imbonitore che ama sguazzare spesso nel fregnacciume ideologico e nel fanatismo ecologista tipico della sinistra, e ho come il sentore che nulla di tutto quello che sta accadendo ultimamente intorno al mondo politico sia frutto della casualità. Come nel 92 i post e i veterocomunisti sono in grande crisi e non solo di consensi, e per una strana coincidenza proprio come allora improvvisamente è iniziata a furoreggiare l'antipolica insieme ad una sorta di giustizialismo ben mirato. Che i parlamentari poi godano di di tanti benefici è cosa ben nota da sempre ma è anche giusto constatare che altri e di ben altra portata sono in realtà i problemi che assillano il nostro paese, ma tra le varie e raggruppate combinazioni, sempre casuali, mirate ad esaltare il sentimento antipolitico troviamo anche un libro che soltanto adesso hanno deciso di pubblicare per poi di pubblicizzare in modo a dir poco martellante. Un libro che contiene anche inesattezze tanto è feroce nell'attaccare la classe politica italiana.
A parte il fatto che la vera e grande casta è composta di clientele fameliche legate soprattutto al carro della sinistra che da mezzo secolo a questa parte ha occupato tutte le istituzioni e i punti chiave della società, c'è anche da rilevare che di categorie sociali compatte nel difendere i propri privilegi e interessi in questo paese ce ne sono un infinità a partire da una magistratura di impunibili che da tempo ha perso gran parte della sua credibilità. Eppure Grillo e il suo compagno di strada Travaglio pretenderebbero che siano proprio quest'ultimi, alla faccia della sovranità popolare, a decidere chi indicare come degno concorrente per un posto da parlamentare. E questo nonostante il nostro ordinamento giuridico sia stato il sistema principale con il quale la sinistra e i suoi accoliti di "magistratura democratica" hanno condizionato la libertà politica del popolo italiano, e sono talmente "democratici" che un avviso di garanzia o una condanna in primo grado non la negano a nessuno. Devo comunque ammetere che si tratta di un piano ingegnoso, ben orchestrato da chi in modo occulto fiancheggia Grillo e tutti gli altri. Chissà se riusciranno a far credere all'italiano parecchio medio che per risolvere i problemi del paese sia necessario sostituire un ipotetica casta con un'altra raccomandata dalla supercasta dei togati ?! Se avranno successo sarà ancora una volta a causa della complicità involontaria di tanti sprovveduti. Certo si tratta di roba raffinata e quindi in grado di arrivare allo scopo e cioè riuscire a tenere definitivamente in scacco la democrazia costruendo un parlamento debole in modo che assecondi definitivamente il governo ombra delle procure, della triplice e dei poteri forti composta da banche e grandi giornali che fanno del lobbismo a spese del popolo.
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Detesto il qualunquismo che avvelena i suoi discorsi e il fatto che qualsiasi cosa affronti lo fa sposando la prospettiva più facile, quella populista per intendersi, che gli consente di ottenere, senza mai assumersi nessuna responsabilità, l'adorazione e l'applauso del pubblico che si riconosce nel novello Savonarola. Inoltre è vero che colpisce le sue vittime a casaccio ma lo fa sapendo bene cosa mancare. Per esempio la Parmalat è stata il suo grande cavallo di battaglia, su Calisto Tanzi ha scritto centinaia di post, ma mai, dico mai, ha fatto il nome di Ciriaco De Mita eppure era il vero grande referente politico dell'ex patron della Parmalat. Come è possibile che non lo abbia mai menzionato visto che praticamente erano "culo e camicia" ? Su suo blog Grillo aveva anche individuato in Fassino il personaggio più onesto della politica italiana e ironia della sorte soltanto due giorni dopo il segretario dei Ds venne intercettato mentre si complimentava con Consorte ( uomo a cui gli inquirenti troveranno ben 50 milioni di euro nei propri conti privati ) esordendo così: " allora, siamo finalmente padroni di una banca ?"Praticamente Fassino con quella telefonata metteva a nudo gli interessi striscianti del suo partito e dava per assodato il collateralismo tra il loro potere politico e quello economico delle grandi cooperative che sono ormai dei veri e propri potentati industriali e finanziari. Insomma, è stato messo a nudo un conflitto di interesse talmente grande da poter arrivare a veicolare la nostra democrazia e il caro Grillo parlante cosa fa ? Niente, si limita a bofonchiare che il povero Fassino è stato vittima della sua ingenuità. A questo punto mi sorge un dubbio; vuoi vedere che il nostro imbonitore ha la stessa "ingenuità" di cui è affetto Fassino ??
Un ultima cosa. Nei suoi ultimi spettacoli Beppe Grillo sostiene che Ahmadinejad non ha mai negato la Shoah e non ha mai auspicato la distruzione di Israele . Che nemmeno Bin Laden non ha mai detto ciò che gli è stato fatto dire. Glielo ha assicurato suo SUOCERO che è musulmano e legge il labiale del terrorista su Al Jazeera. Non sto scherzando, avete proprio capito bene. La fonte di tutto questo è suo SUOCERO. Quando si dice delirio di onnipotenza.
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Seppure in leggero ritardo ho voluto onorare la morte del povero Fabrizio Quattrocchi ucciso barbaramente il 14 aprile di tre anni fa da un gruppo di terroristi denominatisi "Falangi verdi di Maometto". Lo hanno assassinato ma un'attimo prima di morire ha voluto mostrare ai suoi carnefici quale coraggio e orgoglio ha dentro di se un italiano. Purtroppo quell'orgoglio e quel coraggio appartengono a lui e a pochi altri, in realtà la sua è una sincera ma ingannevole rappresentazione della realtà. Ha attribuito ai suoi connazionali virtù che purtroppo non hanno. Grazie comunque Fabrizio.
A proposito anche di questa vicenda precisamente un anno fa ho scritto un post che alla luce di quanto è accaduto ultimamente credo possa essere definito argomento di viva attualità.
LA NOSTRA PAURA E' LA LORO VITTORIA
Si stanno rivelando sempre più veritiere le affermazioni di una Fallaci che notava la codardia della nostra società europea. Gli europei e in particolar modo gli italiani non hanno più il senso della loro identità, di conseguenza ritengono che tutte le culture siano uguali, dalla qual cosa nasce la famosa questione del multiculturalismo che una cosa assai diversa dal pluralismo statunitense. Una società pluralistica da ad ogni cultura un suo significato pur mantenedo intatti i propri valori. Il multiculturalismo invece comporta che tutte le culture siano uguali perchè valgono allo stesso modo. Alla fine accettiamo la diversità degli altri, ma tra le altre culture finirà per imporsi la più settaria fino ad arrivare ad non accettare la nostra.
Noi in nome di un relativismo che fonda le sue radici nella cultura massimalista di sinistra ci troviamo nella conseguente drammaticità di non aver più amor patrio nè un identità spirituale. Il mondo islamico ha avvertito la nostra fragilità, sa di trovarsi di fronte ad una società stanca, vecchia e pavida, gestita da politici genuflessi o nei migliori dei casi frenati da una sottocultura dominante che difende le diversità anche se queste scadono nel razzismo e nell'intolleranza, senza mai curarsi di usare gli stessi criteri con chi in modo democratico afferma di avere un pensiero politicamente diverso.
I fondamentalisti non possono al momento tentare col terrore di conquistare spazi territoriali in occidente, cercano innazitutto di conquistre spazi mentali, un'altra vittoria l'hanno ottenuta con l'assurda vicenda delle vignette, dove come al solito abbiamo ceduto alle loro violenze prostrandoci al loro ricatto e sacrificando in nome di non si sa bene quale dialogo la nostra libertà di espressione. Non ce ne rendiamo conto ma ogni giorno la paura che nutriamo nei loro confronti ci rende sempre meno liberi, stiamo perdendo il diritto di comportarci come abbiamo sempre fatto secondo dettami che abbiamo conquistato con orgoglio e che invece adesso ci sembra plausibile disconoscere insieme a quelli che sono i principi fondamentali della democrazia.
Tutto questo ci viene imposto con la paura, per questo motivo i combattenti di Allah non volevano rendere pubblica la cassetta dell'assassinio del povero Quattrocchi: sapevano benissimo che a tale visione gli occidentali avrebbero finalmente avuto una reazione di orgoglio. Quelle parole, quel gesto hanno esorcizzato le nostre paura e scrollato il nostro torpore rendendoci per qualche tempo meno vulnerabili alla loro propaganda del terrore. Ma tutto questo è durato poco, almeno finchè la solita retorica sfascista di certa sinistra non abbia pensato di umiliare quel gesto per renderlo vano.
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" Saddam in carcere divideva il pane con gli uccellini e rimproverava il suo carceriere che inizialmente gli passava il piatto con il cibo attraverso le sbarre ammonendolo che così non si trattano neanche gli animali". Oggi al tg5 sembravano tenerci particolarmente nel darci la versione romantica quasi fiabesca di Saddam Hussein, evidentemente ci contano che il ditatore acquisti una sua dignità in modo da poter creare un senso di pietà verso quell'opinione pubblica che stanno tentando di addomesticare a un punto tale da farle ritenere questa specie di macellaio di carne umana come una povera vittima non degli stessi irakeni che l'hanno condannato ma della politica statunitense. Ho letto qualche tempo fa un sondaggio in cui a dispetto dei giornalisti la maggioranza degli italiani era favorevole che venisse applicata la pena capitale nei confronti di questo dittatore, e ancora una volta ( in realtà accade quasi sempre ) il popolo diverge in maniera netta da quello che gli vogliono imporre i media e i cosiddetti "illuminati".
Premesso che non sono favorevole alla pena di morte tranne che per i Tiranni.
Bisognerà anche constatare che dopo l'impiccagione dei criminali nazisti e di quelli giapponesi i loro simpatizzanti sono quasi del tutto spariti e che con Saddam non ci sono state reazioni particolari. Io come opportunità politica non avrei consentito le innumerevoli foto e filmati dell'esecuzione . Il Saddam in vita è diverso che da morto, sono etnie tribali che mantengono alti i toni finche rimane un capo popolo, e Saddam non è un portatore di ideali e di pensieri tali da poterne fare un martire almeno che non si sia nazisti. Yassim Majid, uno dei consiglieri del premier iracheno Nuri al Maliki a mio parere giustamente ha voluto rispondere al presidente del consiglio italiano, Romano Frodi, ricordandogli che alla fine della seconda guerra mondiale Mussolini è stato processato per un solo minuto il tempo di chiedergli il nome e che quindi prima di condannare l'esecuzione dovrebbe ricordarsi che non si deve interferire nelle leggi degli altri paesi e che al contrario del processo a Mussolini il processo a Saddam è stato regolare.
Per non dimenticare chi era Saddam
Un testimone al suo processo:
"C'era una macchina che veniva usata per triturare la plastica. Vi buttarono dentro degli uomini e di nuovo ci fecero stare a guardare, a volte li buttavano a testa in giù e morivano alla svelta, a volte invece cadevano in avanti e morivano tra urla terrificanti. Era orribile. Ho visto morire in questo modo una trentina di persone, i resti li mettevano in sacchi di plastica e ci dicevano che sarebbero stati usati come mangime per i pesci. Una volta ho visto Qusay il figlio più piccolo di Saddam gestire personalmente questi assassini".
E il tg 5 si preoccupa di farci sapere che durante l'ora d'aria Saddam era avvezzo dividere il suo pane con i passerotti..
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Mario Scaramella è stato arrestato alla vigilia di Natale al suo arrivo all'aeroporto di Napoli impedendogli di fatto qualsiasi contatto con i media. Alcuni magistrati evidentemente ritenevano necessario mettere subito in arresto un uomo accusato di calunnia, peccato che per un reato minore come questo che io ricordi, nessuno è mai finito in galera, per non parlare che in Italia in galera non riusciamo più neanche a tenerci i criminali, quelli veri.
Ma entriamo nello specifico. Scaramella ormai come molti sanno è un consulente della commissione Mitrokhin ed è stata l'ultima persona ad incontrare Litvinenko, l'ex spia russa oppositore di Putin avvelenato con il polonio 210 dal KGB ( adesso FSB ) a Londra. Sapendo che era disponibile a collaborare quest'uomo è stato messo stranamente in galera per l'accusa di calunnia quando per un reato simile al massimo si chiedono risarcimenti, come mai allora questa urgenza di mettere in carcere subito prima di natale una persona incensurata per poi sentirlo solo dopo che i magistrati avranno passato serenamente le feste tra panettoni torroni e spumante ?! Che urgenza c'era ? Come mai tanto accanimento per un reato di opinione, perche come tale andrebbe considerato.
Ricordiamoci che questo arresto è stato preceduto da una campagna di Repubblica centrata su un'intervista ad un altro esule russo a Londra anche lui ex spia del KGB, Oleg Gordievsky, il quale sembrava dire che Scaramella e Guzzanti ( presidente della commissione ) erano parte di un piano per screditare Prodi. In realtà Gordievsky adesso afferma tutto il contrario ed è solidale con tutti e due, dice che Repubblica ha manipolato la sua intervista e che basta guardare quella cassetta per rendersi conto che dice il vero, peccato che dal giornale di De Benedetti ci fanno sapere che la cassetta con l'oriiginale non la trovano più, che sbadati. Gordievsky afferma insiema alla polizia britannica che il piano per uccidere Litvinenko prevedeva di avvelenarlo appena prima che incontrasse Scaramella in modo che la colpa ricadesse sull'italiano ma hanno esagerato nelle dosi per cui annche scaramella insiema ad altri sono stati contaminati. Quindi, secondo il "teste" che Repubblica ha usato per attaccaccare Scaramella e perciò di conseguenza Guzzanti, in realtà Scaramella era la vittima del piano del KGB che cercava di farlo apparire come la persona che aveva versato il polonio nel cibo di Litvnenko, ma dove il KGB ha fallito a quanto pare arrivano a supporto Repubblica e dei fedelissimi magistrati italiani.
Oltre a questa intrigata vicenda, la cosa interessante che dice è quella che ho notato anche ripetuta in quasi tutti i libri e interviste degli ex ufficiali del KGB che si trovano adesso in occidente. Anche Gordievsky sostiene in base alle sue esperienze che:
Domanda: Lei pensa che quello che ha scritto Repubblica in questi giorni sia autentico e corretto ?
"io ho molti fondati sospetti su quel giornale e non soltanto su quello, Il KGB pagava giornali e spesso giornalisti occidentali e li usava per costruire il falso usandolo contro l'occidente"
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Il reddito di migliaia di magistrati ha raggiunto i 110 mila euro l'anno.
Ho voluto scrivere questo post perchè solo due mesi fa c'era l'agitazione dei magistrati e titoli di giornali sul fatto che la finanziaria sembrava riducesse il loro costo. Devo dire che la cosa mi sembrava alquanto strana e infatti si trattava della solita cortina fumogena perchè da Mani Pulite in poi i loro stipendi sono aumentati continuamente e tantissimo in quasi tutte le finanziarie. Nel 93 non superavano i 45 mila euro euro l'anno ora praticamente prendono quasi il triplo e sono la categoria che in Italia ha visto il maggior aumento del reddito, superiore persino a quello dei parlamentari.
La ragione per cui è accaduto tutto questo è semplice. 3 mila arresti di politici negli anni 90 e poi le interferenze continue dei magistrati in politica che fanno si che i politici specie di sinistra li abbiano voluto legare a se usando lo strumento più efficace, il denaro. Ho sentito il Procuratore Caselli in un dibattito tv denunciare la mancanza di fondi per qualunque cosa legata alla giustizia raccontando come i magistrati si paghino ormai il computer e persino la carta per la stampante. Ovviamente è falso, si spendono in Italia per le intercettazioni più di tutta l'Europa e gli Stati Uniti messi assieme, la stessa cosa accade per mantenere i 5 mila pentiti e per le scorte dei magistrati che, si, vanno in ufficio con la scorta, ma per dimostrare quanto queste siano necessarie la domenica molti di loro ne fanno persino a meno.
Comunque, uno a cui non dispiaccia studiare legge se si impegna a passare l'esame da magistrato dai 30 anni in poi per tutta la vita ha un reddito garantito di 110 mila euro senza preoccupazioni di licenziamenti e crisi economiche...e poi lamentiamoci che mancano le opportunità per i giovani .
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Liberati dal giudice Giorgio Piziali i Rom che costringevano i figli a rubare sotto minaccia di stupro le bambine e con continue percosse i bambini.
Simili comportamenti da parte dei magistrati sono possibili perchè l'ordinamento giuridico italiano e le sue tonnellate di codici consentono la più assoluta discrezionalità e l'assoluta libertà di interpretazione. In pratica secondo i nostri codici ed ordinamenti ad assoluta discrezione chiunque potrebbe essere arrestato e tenuto in galera persino per un semplice saluto, e sempre a discrezione, chi viene ritenuto un assassino potrebbe, per volere del giudice, immediatamente essere prosciolto e tutto senza contraddire i suddetti codici e ordinamenti. Oltretutto tale "settore" non è sottoposto ad alcun controllo democratico. Quindi tutto perfettamente, dal punto di vista italiano, legale e formalmente ineccepibile. Che poi lo sia anche dal punto di vista dei diritti umani, civili e politici è un'altro conto. Perchè di potere assoluto si tratta. L'ordinamento giuridico è, come dimostrano i fatti da quindici anni a questa parte è nella sostanza intoccabile, anche se formalmente il parlamento può emanare leggi in tal senso. Chi tocca muore questo è quello che è sempre capitato. Per bilanciare un simile potere , unico nell'intero mondo occidentale, la costituzione prevedeva l'immunità parlamentare (cioè la tutela per tutta la legislatura dei rappresentanti del popolo) abolita proprio per volere di quella sinistra antidemocratica che continua a starnazzare ipocritamente al proprio popolino che la costituzione è sacra ed intoccabile.
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