un volo nel cielo

chi nella vita non avrebbe voglia di farlo ???

 

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Vivi la vita con stile, non nasconderti fra la gente,  fa di te il futuro della vita e vivi per quello che ti senti dentro...accetta con orgoglio i giudizi, perchè quelli che ti stimano lo fanno perchè vorrebbero assomigliarti e quelli che ti criticano perchè non ci sono riusciti..

 

MIA DEFINIZIONE

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Dare una definizione precisa di me, credo che non ci riuscirò mai. E se non ci riesco io… Sono un uomo semiliquido, tenuto dentro una rete, che a pigiarlo un poco da una parte, si squaglia dall’altra

 

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unvolooltrelenubi
unvolooltrelenubi il 15/10/12 alle 20:19 via WEB
la sedicesima edizione dell’Eroica si è regalata a ben 5479 appassionati; di questi 1450 erano stranieri da 33 diversi Paesi; un gran successo internazionale, dunque, sottolineato anche dal progetto Eroica Japan, in programma nel mese di maggio 2013. L’Eroica è sempre più un appuntamento da non perdere; un occasione per incontrarsi e condividere le più forti emozioni che solo la bicicletta è in grado di regalare. Specialmente se si tratta di biciclette d’epoca e percorsi di assoluto splendore naturale come quelli che si incontrano nella Toscana del Chianti. Tra tutti gli Eroici il primo a prendere il via, al buio totale delle 5.00 del mattino, è stato Vittorio Zanobili, settantaduenne di Firenze uno dei tre soli appassionati ad aver partecipato a tutte le sedici edizioni della cicloturistica d’epoca più famosa, desiderata ed amata al mondo. Dei partenti 2590 si sono cimentati nei due percorsi di 38 e 75 chilometri. Altre curiosità in ordine sparso; al via si sono schierate ben 450 donne; il più anziano al via è stato Pasquale Tenti, 83enne, il più giovane al via è stato Teo Guerrini, tredicenne. L’Eroica ha registrato la partecipazione entusiasta di 4 tandem con un non vedente ed un’atleta handbiker. Sono stati tantissimi anche i grandi campioni del ciclismo di un tempo; pur consapevole di qualche grave dimenticanza citiamo Francesco Moser, Franco Bitossi, Giuseppe Guerini, Mirco Gualdi, Fred Morini, Sante Ranucci, Idrio Bui, Silvano Contini, Livio Trapè; Brett Lancaster, Morena Tartagni, Tommy Prim.
 
unvolooltrelenubi
unvolooltrelenubi il 15/10/12 alle 20:16 via WEB
C’è un piccolo spunzone che avanza dietro, sui pedali di una volta. Basta dare un colpetto e il pedale viene su quel tanto per infilare il piede nella gabbietta. È un attimo e si parte, niente clic clac dei pedali moderni. Per chi ha qualche capello bianco questo movimento è un meccanismo sperimentato tante di quelle volte che torna subito alla mente. Anche se sono passati trent’anni dall’ultima volta. Anche se quegli scarpini si sono dovuti riportare in vita con olio di gomito e grasso speciale da spalmare sulla tomaia per ricordarle che era in pelle, una volta, non in cartone come sembra dopo tanti anni di soffitta. L’Eroica, insieme a quei pedali, è ritrovare gesti che sembravano dimenticati: dal cambio con le levette a quel casco che comunque lo allacci ti sembra sempre troppo stretto e ti chiedi quanto protegga veramente. Eroi, appunto, quelli del ciclismo epico che pedalavano su strade che i tubolari sottili vanno in crisi scappando via dappertutto, mica le hanno inventate per caso le mountain bike. L’Eroica riporta indietro nel tempo, oltre la propria memoria. È da tanto che non si parte più di notte per una corsa in bici. Ora per fortuna ci sono le luci led, unica modernità ammessa su biciclette così storiche e il fascino è tutto lì, anche in quel fiume luminoso che sferraglia e chiacchiera nel freddo del sole che sorgerà dopo un po’ di chilometri. E intanto c’è da affrontare la prima salita. Quella del Castello di Brolio è sicuramente la più suggestiva. Le fiammelle che costeggiano il percorso disegnano la strada nella notte e annunciano una discesa tutt’altro che facile tra buio e fondo spesso poco compatto che porta la bici dove non t’aspetti. Ma si fa, andando piano si fa tutto. Chi va veloce rischia di cadere o di forare, inutile pensare come una mountain bike, la bici da corsa ha le gomme sottili, non tengono e a frenare troppo si scaldano i cerchi e i tubolari si spostano rischiando di strappare le valvole. Il giusto compromesso, a volte, diventa fermarsi e far abbassare le temperature. E magari l’adrenalina scatenata da qualche spavento. È una cicloturistica, il numero al telaio non è per il photofinish e quello sulla schiena ha i caratteri dei corridori antichi. Anche i capelli bianchi non bastano quasi più per averlo nei ricordi. Si pedala come una volta, pane e salame ai ristori, magari un bicchiere di Chianti ché da queste parti l’acqua serve ad annaffiare le vigne. E poi fatica e polvere. Ecco il ciclismo, lo sport della fatica e della volontà. Sì perché l’Eroica spinge a fare cose che vanno oltre le proprie possibilità. Essere eroici non significa pedalare a tutta ed arrivare freschi, è uno stato mentale che nasce dal momento in cui si ha la consapevolezza di fare parte di un gruppo ristretto. Il gruppo di quelli che sono riusciti ad aggiudicarsi un numero a scapito delle migliaia di richieste che restano insoddisfatte. L’Eroica ormai, da anni, è diventata un fenomeno internazionale. Ci sono anche altre manifestazioni su strade bianche, ma l’Eroica vogliono farla tutti, da tutto il mondo, “di maglia e di lingua diversa”. E se inizi a pensarci non basta il possibile, devi puntare all’impossibile. Perché per sentirsi eroici bisogna andare oltre la forza, quella ce l’hai o non ce l’hai, devi tirare fuori la volontà. Sapere che arriverai in fondo, in qualche modo, anche se non hai più tubolari da cambiare, magari con l’aiuto di un altro ciclista con la chiave giusta. Si deve pedalare dosando le forze in quest’angolo di Toscana benedetto dalla grazia ma con strade che diventano maledette sotto le ruote. Nostro Signore, qui, ha dimenticato la pianura e allora o sali o scendi. Se sali soffri, e ad andare giù è pure peggio perché lo sterrato vuole concentrazione continua e le pendenze sono spesso cattive, in un verso o nell’altro. C’è chi osa lasciando andare la bici come se fosse un mountain bike, ma le buche non perdonano, così come la ghiaia, e spesso il coraggio finisce nella polvere, oppure a bordo strada a cambiare il tubolare. La lana di maglia e pantaloncini dopo un po’ punge, ma non dà fastidio, la polvere entra in bocca e nei pensieri e a ogni sorso della borraccia si finisce col masticarne sempre un po’. Il bello dell’Eroica è la fatica, ma anche pedalare e chiacchierare cercando di indovinare la lingua dell’interlocutore. E si finisce per parlare in inglese anche tra Italiani e accorgersene solo dopo un po’. D’altra parte su 5.479 partecipanti (un record) più di 1.400 erano stranieri, da 33 paesi diversi con viaggi organizzati oppure no. Tutti lì a pedalare. Che poi c’è poco da dirsi, magari chiedere qualche notizia sulla bici o sul percorso (ma sicuri di voler sapere?), che tanto è meglio andare piano e guai a fare l’errore di considerare i chilometri come se fossero di strada normale. Lo sterrato è “di più”, e magari da fare a piedi che la bici non basta. Poi un po’ di equilibrismo e fortuna serviranno sempre. Un po’ di più, forse, si può osare nelle discese asfaltate, la strada è buona e le curve non troppo strette. Ma ad andare troppo veloci si rischia di non apprezzare il paesaggio, e magari saltare qualche cantina da visitare. Le bici appoggiate alle Cantine Ricasoli la dicono lunga sulla processione continua che c’è stata ad assaggiare vino, pedalando o no. Un brindisi e un ricordo con una dedica un po’ speciale a Bruno Marzi, il 56enne che sul percorso dei 75 chilometri ha chiuso gli occhi non per sognare, ma per salire ancora più su.
 
unvolooltrelenubi
unvolooltrelenubi il 15/10/12 alle 20:12 via WEB
Io una bicicletta nemmeno l’avevo più. Da anni. Le incontravo leggendo dei viaggi di Paolo Rumiz e i racconti del Tour di Gianni Mura, ma era una voglia che si esauriva nel tempo di girare pagina. A un certo punto però succede che accompagno un amico a Berlino, in uno strampalato andata e ritorno da Milano in poco più di due giorni con un furgone carico di telai, freni, manubri. Nelle tante ore di guida ci raccontammo delle pieghe che stavano prendendo le nostre vite, delle ragazze, degli amici e, inevitabilmente, di biciclette: fu allora che sentii parlare per la prima volta dell’Eroica. “Potremmo farla tutti insieme, è spettacolare.” Finì che tre giorno dopo comprai la Legnano che avevo visto nel suo laboratorio, otto mesi più tardi mi iscrissi davvero all’Eroica e adesso sono qui a raccontarla. Alla partenza avevo le farfalle nello stomaco: un po’ di eccitazione, un po’ d’ansia e un po’ di paura. L’ansia dello ”speriamo di non forare”, la paura perché in discesa proprio non sono capace di andare mentre l’eccitazione faccio presto a spiegarla: trovatevi l’anno prossimo alla partenza e vedrete se non vi pruderanno le gambe. La prima salita la incontro al Castello di Brolio: una strada buia, stretta, affollata. Le gambe vanno, si sale. Ecco invece la maledetta discesa: le mani fanno male a furia di frenare e non desidero altro che mollare la bici in picchiata. Se vai forte però rischi di forare o cadere, se freni troppo invece il cerchio si scalda, il tubolare si muove e la valvola si rompe: non resta che provare a trovare un compromesso e sperare che vada tutto bene. Le strade bianche mi riempiono i polmoni di polvere, mi colorano la bici e la faccia, mi impregnano la maglia di lana, mi fanno faticare il doppio: mi scopro a desiderare l’asfalto, quando sono sull’asfalto però pagherei per tornare sullo sterrato. I tratti pianeggianti e i momenti di riposo permettono finalmente di guardarmi intorno: le colline, gli uliveti e le vigne infinite ricordano a tutti che siamo in Chianti. La conseguenza di tutto questo spettacolo della natura la vedo nelle pedalate che rallentano, nelle bici appoggiate ai muretti in pietra e nei tanti “Scusa, ci fai una foto?” che sento. Se si chiama cicloturistica un motivo ci sarà. Salite e discese si alternano, arriva la terribile Volpaia e la caduta di un tizio pochi metri avanti, costringe tanti a fermarsi e farla a piedi. Uno strazio: gli scarpini scivolano sulla terra e spaccano i piedi. La maglia di lana punge, il sellino non aiuta. Mai sofferto così tanto in vita mia. Imparo che il ciclismo è davvero sofferenza. In cima, il ristoro tanto sognato: ribollita e vino rosso, frutta, salumi e dolci. Tempo di riposare un poco, scambiare due parole e si riparte. Negli ultimi 15 km le gambe sono di legno, ogni pedalata è una puntura di spillo, anzi una pugnalata. Non fanno male solo le gambe, anche la schiena è indolenzita, il collo rigido. Una salita interminabile, costante, un cartello “Gaiole in Ch. 7 km” ci illude: dobbiamo andare dalla parte opposta, fare il giro lungo. Impreco, pedalo, impreco, pedalo. Avanzo di 30 centimetri alla volta, non alzo nemmeno più la testa ma tengo lo sguardo fisso davanti alla ruota. L’ultima strada bianca, sono esausto. Un tizio pedala accanto a me, si volta a guardarmi due volte e mi dice di stare tranquillo che ormai è fatta, da qui in poi è tutta discesa fino a Gaiole. Giù in picchiata allora, che tanto non capisco più niente, qualche curva e finalmente il traguardo. Arrivano gli altri, pacche sulle spalle e sorrisi. Vorrei poter ripartire in sella già la mattina successiva, invece ci vediamo l’anno prossimo. 205 km, sarò anche più allenato, lo giuro.
 
unvolooltrelenubi
unvolooltrelenubi il 15/10/12 alle 20:09 via WEB
ciao cara radio dg voce............sai te sai fare post bellissimi e dovresti farcene uno. una manifestazione dove partecipano 5.500 persone di ben 33 nazioni lo vale, ed anche il percorso del bellissimo chianti e val d' orcia lo meritano. sai che spettacolo e che pubblicità sarebeb anche x te. potreste pqrtecipare come gruppo tutti con biciclettine d' epoca evestitini dello stesso periodo magari con un bel cartello davanti dg voice c' è. un grosso abbraccio
 
unvolooltrelenubi
unvolooltrelenubi il 15/10/12 alle 20:06 via WEB
eheheheh troppo facile cavarsela con due righetti cosi...............leggi e scrivi...un emozione non si puo ridurre ad un quanto scrivi......sai per descrivere quello che ho provato secondo me ho scritto anche troppo poco............vivere 15 ore di emozioni e scriverle raccolte denrto un post è come prendere un pezzo di cielo sereno e rinchiuderlo dentro un baule. partecipa anche te...non ti manca nulla per farlo. hai gia partecipato ad una gara di 24 ore no stop in mountain bike quindi puoi fare fisicam,ente anche questa...prova con il percorso da 48 .il 75 ha una variante è vero che è spetatcolare e ricca di panorami favolosi ed in più hai un altro rifornimento in più ma devi fare anche un oretat e mezza di salità il più.......decidi te che fare ma partecipaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa è solo una sfida con te stessa. un abbraccio
 
unvolooltrelenubi
unvolooltrelenubi il 15/10/12 alle 20:01 via WEB
grazie manu contraccambio.............,ma perchè non partecipi anche te? sai durante il percorso i pensieri volano e la mente si rilassa forse ti aiuterebbe un po a ritrovare energia. un abbraccione
 
unvolooltrelenubi
unvolooltrelenubi il 15/10/12 alle 19:59 via WEB
ti mando uan descrizione di alcuni partecipanti. Anche se non è una gara richiede una buona preparazione perchè il dislivello è importante. I tratti sterrati, sia in salita che in discesa, sono difficili. Ma la cosa più bella è l'atmosfera che si respira durante tutto il percorso, tra gli stupendi paesaggi delle campagne toscane, i ristori tipici ( ribollita,vino,panini,salumi, uva,crostate ecc. ) , lo spettacolo dei partecipanti provenienti da ognidove con biciclette ed abbigliamento coloratissimi e rigorosamente vintage. Si pedala in armonia senza alcun furore agonistico anche se non ci si può mai distrarre perchè il rischio di cadere e farsi male è costante. NB l' ho spolverataaaaaaaaaaaaaaaaa ora devo rimetetre in moto i muscoletti hihihihi un abbraccione
 
unvolooltrelenubi
unvolooltrelenubi il 15/10/12 alle 19:58 via WEB
ciao dolly ti ringrazio per il commento gradito. le tue parole sono bellissime da leggere. Se vuoi partecipare è semplice puoi fare la corta di 38 km la 75 è gia un po' più impegnativa. Viste le condizioni delle strade, breccia, sconnesso e dure salite, e non conoscendo il tuo stato di allenamento ma viste le tue caratteristiche fisiche ed il tuo allenamento nelle camminate montane credo che ti ci voglia come tempo effettivo 6 ore circa a questo devi aggiungere il tempo per il rifornimento che puo durare dai 20 minuti all' oretta e mezza a seconda delle persone che conosci e dalle foto che fai oltre al particolare cibo che mangi...ribollita, salami, marmellatine fatte a mano, bruschette, fagioli, polenta, e intrugli vari. Dimenticavo il tempo per le varie foto durante il percorso e le soste di piacere dopo i le varie salite bah...che dire forse per le 15 o 16 sei li ma tanto hai a disposizione l' intera giornata perciò perchè non sfruttarla tutta...un grande abbraccio ah dimenticavo..chissà che il prossimo anno non ci troviamo li...te sei per queste imprese tipo la marcia della pace di 25 km a perugia assisi. Ancora ciao. leggi bene il tempo per l inscrizione hai solo pochissime ore dalla mezzanotte di un giorno di maggio e 5.500 inscrizioni sono poche e si riempiono subito.........rimediatio una bici d' epoca ed anche dei costumi
 
oranginella
oranginella il 14/10/12 alle 17:04 via WEB
e di sicuro la tua amata bicicletta non ti lascerà a piedi, e tu ogni tanto vai a spolvelarla fino a che arriverà di nuovo il giorno della grande pedalata, ciao Volo e buona domenica.
 
DgVoice
DgVoice il 13/10/12 alle 23:52 via WEB
Che bella iniziativa! Un saluto dalla tua Radio! David Staff Radiodgvoice
 
 
 

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Un blog di: unvolooltrelenubi
Data di creazione: 10/09/2007
 

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RICORDA CHE

     

Ricorda che:
ti criticheranno sempre
parleranno male di te
ti sarà difficile incontrare
qualcuno al quale tu
possa piacere come sei
quindi vivi come vuoi.
Fai quello che ti dice il
cuore. Fa ciò che vuoi
la vita è un opera di
teatro che non ha prove
iniziali, quindi canta,
ridi, balla, ama, vivi
intensamente ogni
momento della tua vita
prima che cali il
sipario e finisca tra
gli applausi.

 

COME L ACQUA

(print image)

Vorrei essere come l'acqua
che si lascia andare,
che scivola su tutto,
che si fa assorbire,
che supera ogni ostacolo
finche' non raggiunge il mare
e li si ferma a meditare
per scegliere
se esser ghiaccio o vapore,
se fermarsi o
se ricominciare...

 

PANORAMI

Cambiano gli orizzonti,

cambiano i paesaggi,

ma i veri problemi

rimangono dentro

di noi. 

 

FANTASIA

Senza la fantasia, senza la capacita' di sognare
siamo soltanto degli uomini.
Con la fantasia e la poesia possiamo invece 
VOLARE o perlomeno sollevarci da terra
quel tanto che basta per sentirci qualcosa di piu'.
     

  

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LA VITA

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La vita è un miracolo,. è un sogno, .é un gioco,. .é  un'avventura,. é felicità, .è dolore ma quello che ho imparato è che la vita.......è un viaggio che deve essere vissuto fino in fondo e le persone che incontri saranno i tuoi compagni di questo viaggio spettacolare. 

 

GIOSTRA

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ogni volta che alziamo gli
occhi al cielo e vediamo
le stelle sono tutte tue e
tutte mie..... per fortuna
non si possono comprare
per fortuna ci sono
ancora cose che sono
davvero di tutti.....
e quello che è
meraviglioso è che
pur lontani....
guardando il cielo
vedremo sempre la
 stessa stella....
un abbraccio ...
unvolooltrelenubi

 

CIAO

 

MUORE LENTAMENTE
CHI EVITA UNA
PASSIONE, CHI
PREFERISCE IL NERO
SU BIANCO E I PUNTINI
SULLE “i”, PIUTTOSTO
CHE UN INSIEME
DI EMOZIONI, PROPRIO
QUELLE CHE FANNO
BRILLARE GLI OCCHI,
QUELLE CHE FANNO
DI UNO SBADIGLIO
UN SORRISO.

 

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