valeria76

Dopo breve periodo di latitanza eccomi di nuovo qui….

Ero lì che me ne stavo bella bella nel mio letargo quando sono stata risvegliata da un po’ di voci che chiamavano Valèèèèèè, ‘ndo stai? Valè, che fine hai fatto? Valèèèèèèèèèè rispondiiiiiiiiiiiii

Emozionante , devo ammetterlo

Sapere che ci sono persone che mi aspettano e che si chiedono che fine abbia fatto mi fa davvero piacere…

Allo stesso tempo dentro di me ha iniziato a frullarmi un’idea strana, una domanda che mi ha lasciata un po’ perplessa…..….ma se dovesse mai succedermi qualcosa come cavolo faccio a comunicarlo ai miei amici qui???????

Vada per un ricovero ospedaliero, se non ho la pazienza di aspettare il ritorno a casa me faccio comprà una chiavetta e mi metto a scrivere nel mio lettuccio d’ospedale….

ma se non fosse un semplice ricovero a impedirmi di tornare ma qualcosa di più grave?????? Insomma un impedimento tale ha un nome che non voglio nemmeno pronunciare [anche perché  in questo momento non trovo ferro da toccare  per fare gli scongiuri(fortunati voi maschietti che c’avete sempre a portata di mano l’antisfiga)]

insomma in un caso simile che faccio? Vado dai miei amici uno per uno mentre dormono e gli dico nell’orecchio che il blog è definitivamente chiuso a causa di forza maggiore?

Porca paletta detto chiaro e tondo va a finire che se muoio i miei amici non lo sapranno mai e resteranno lì a chiedersi che cavolo di fine ha fatto la  Vale …

Probabilmente mi rivolterò nella mia tomba ogni volta che qualcuno penserà “che stronza la Vale, non si fa più vedere”

Che tristessssssa……

Vi racconto il mio San Valentino...

devo dire che non c'è molto da raccontare...è stata una cosa tranquilla...Ma  per capire bene occorre  un piccolo flash back

24 ORE PRIMA

-tesoro domani è San Valentino

-ah si? ti devo fare il regalo?

-naaaa, che poi devo fartelo anche io

24 ORE DOPO (San Valentino)

-ora che mi ricordo...auguri...

-ah già...auguri

*************

E voglio vedere se qualcuno ha ancora l'ardire di credermi una romanticona.... 

Delirioooo…

Il soooole finalmente!!!!!

Bisogna approfittare di una giornata così perché ultimamente se ne vedono proprio poche.

La prima cosa da fare in una giornata come questa è telefonare al capo e avvisare che si è malati, che ci è morto il gatto, che si è rotta l’auto la bici e il femore e che quindi , con nostro grande dispiacere e disappunto, non possiamo andare a lavorare.

Poi si portano i figli a scuola e ci si assicura che si fermino a mensa, al doposcuola al dopo cena e magari pure a dormire…

A quel punto………..

Bhe a quel punto si torna a casa , si disfano tutti i letti e si infilano le lenzuola in lavatrice, tra una centrifuga e l’altra si spalancano tutte le finestre e si lavano i pavimenti,ci concediamo una  sigaretta sul balcone aspettando che il pavimento asciughi (unica pausa concessa)

Nel frattempo la lavatrice ha finito ed è il momento di stendere la prima partita di lenzuola.

Parte la seconda lavatrice e viaaaaaaa a lavare tutti i vetri di casa perchè con il sole ci siamo accorte che fanno schifo….e se lavi i vetri che fai? Ci lasci le tendine sporche? Naaaaaa……e via la terza lavatrice…….

dov’è rimasto il mocio? Giacchè ci sono…ste scale sono piene di terra…..

dov’è lo straccio per i vetri? Giacchè ci sono do una passatina a specchi e vetrine di casa …

dov’è il pane? Giacchè ci sono preparo un panino al marito che fra un po’ torna e forse gli farebbe piacere trovare qualcosa da mangiare (mogliettina affettuosa).

Mentre stendo i panni la coda dell’occhio continua ad andare sulla polvere che copre il tavolino sul balcone, sotto il tavolino, nell’angolino…..

una ragnatela nella mia pianta di rosmarino????????  NOOOO!!!!!

Alla fine di una giornata così forse forse ti viene da pensare che era meglio andare a lavorare , farsi una passeggiata con i figli magari mangiando un gelato, sorridere a destra e sinistra come una scema…..

Ma che ci volete fare….una brava donna di casa mette da parte il piacere e pensa al dovere….

Ebbene qui lo dico e qui lo confermo : sono una pessima donna di casa e se finalmente esce il sole dopo giorni e giorni di freddo e pioggia, io butto il mocio, lo straccio e anche le lenzuola e me ne vado a passeggio ! (però a lavorare ci sono andata ^__^  )

Quella era una giornata da dedicare al sorriso.

Michela lo aveva deciso quando si era svegliata quella mattina. La sera prima aveva dimenticato di chiudere le imposte e si era svegliata con il sole che inondava la stanza e il cinguettio di un passerotto che beccava il riso lasciato sul davanzale della finestra.

Si era alzata e aveva acceso la tv; mentre inzuppava un biscotto nel caffèlatte aveva ascoltato il telegiornale del mattino…il prezzo della benzina era salito ancora  “non importa, tanto oggi non prendo l’auto!”…il meteo aveva promesso il sole!

Aveva ascoltato anche l’oroscopo, suggeriva di evitare le decisioni importanti e lei avrebbe seguito il consiglio, quel giorno era da dedicare solo al buonumore, senza pensieri negativi o tristi, senza grattacapi.

Si era infilata un paio di jeans comodi e una felpa, aveva tirato fuori la bici dal garage e dopo una gonfiatina alle gomme era partita. Avrebbe evitato il centro, pieno di auto , di pedoni distratti e con poche aiuole qua e là a ricordare che la natura esisteva da qualche parte….

Improvvisamente decise che la meta ideale era la periferia, avrebbe attraversato la “zona ricca” , quella dove i giardini erano sempre in ordine con le siepi tagliate e le altalene in mezzo al prato, dove una foglia secca veniva raccolta non appena cadeva e dove le strade erano pulite dall’immondizia non perché gli spazzini lavorassero di più ma perché i proprietari non sopportavano di vedere il marciapiede di fronte alla loro casa insultato dalla sporcizia.

Era una bella zona in cui posare lo sguardo, ma soprattutto al di là della periferia c’era la campagna…

Michela aveva sempre adorato pedalare in campagna, in qualsiasi stagione. Ascoltare i rumori degli insetti, degli uccelli o il frusciare delle foglie mosse dal vento le aveva sempre dato una sensazione di serenità, la tranquillizzava sapere che c’era un posto dove gli affanni quotidiani non avevano alcun potere. I passerotti cinguettavano anche se la benzina aumentava, le farfalle volteggiavano senza alcuna importante decisione da prendere e le bisce non pensavano sicuramente a un letto di ospedale …

“No Michela, sorridi ! c’è il sole e tu stai bene …sorridi!”

Aveva alzato gli occhi al cielo riempiendosi lo sguardo di azzurro , non una nuvola lo attraversava…

Poi improvvisamente una pietra le aveva fatto perdere il controllo della bici e si era ritrovata con il sedere per terra e i jeans strappati; le mani le dolevano per i graffi…ma Michela rideva come una pazza, rideva e questa volta le lacrime che le rigavano le guance erano solo lacrime di allegria.

Era rimontata sulla bici e aveva preso la strada del ritorno riempiendosi lo sguardo del marrone della strada in terra battuta.