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Un blog creato da verdilecco il 21/02/2007

OCCHI VERDI A LECCO

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Nostalgia di nucleare

Post n°117 pubblicato il 28 Aprile 2009 da verdilecco
 
Foto di verdilecco

Col voto contrario della minoranza di centro destra, il Consiglio Provinciale ha approvato la proposta presentata dai Verdi per sancire la contrarietà al nucleare di terza generazione, l'indisponibilità alla costruzione di una centrale nucleare sul nostro territorio e promuovere la massima diffusione della produzione di energia rinnovabile e pulita. Il voto contrario la dice lunga sulla attenzione che il centro destra pone alla tutela del territorio e della salute dei suoi abitanti. Questo dovrebbe far riflettere; a maggior ragione se si pensa che la futura amministrazione provinciale sarà chiamata a decidere su questioni delicatissime come il piano cave o la possibilità di aumentare la quantità di rifiuti bruciati dal forno inceneritore di Valmadrera.

Stupisce che il nostro governo punti su una scelta di retroguardia come è quella della costruzione di centrali nucleari di terza generazione, in un momento in cui la priorità del Paese è il reperimento delle risorse necessarie per il superamento della crisi e la riconversione di buona parte del sistema industriale verso settori dell’innovazione di prodotto. Primo fra questi è senza dubbio quello della produzione di energia da fonti rinnovabili, alternative e pulite, come stanno facendo in modo deciso numerosi Paesi europei e gli USA di Barak Obama.

Studi internazionali indipendenti, dimostrano che il nucleare, oltre che essere la fonte energetica più costosa, a causa dei costi per la sicurezza, lascia aperta la questione cruciale dello smaltimento delle scorie radioattive che rimangono tali per migliaia di anni, compromettendo il futuro delle nuove generazioni.

Esiste, inoltre, il problema della individuazione dei siti in cui collocare le centrali nucleari. E’ questo un tema, delicatissimo, dal momento che il nostro Paese non solo è più piccolo della Francia per estensione, ma, soprattutto l’80% del territorio italiano è in zona sismica. I possibili siti per collocare queste centrali non potranno che essere nella pianura padana, Lombardia compresa. Alternativamente sarà necessario affrontare un ulteriore incremento dei costi per la sicurezza delle centrali, come avviene in Giappone.

L'annuncio sembra andare maggiormente incontro alle esigenze del governo francese, oggi in grossa difficoltà sulla questione nucleare, che non agli interessi italiani di approvvigionamento energetico.

La scelta delle fonti rinnovabili avrebbe l’indubbio valore aggiunto di mettere subito a disposizione ingenti risorse che verrebbero utilizzate dalle piccole e medie aziende presenti anche sul nostro territorio, che in questa fase di difficoltà economica potrebbero trovare un’utile alternativa sia nel settore della produzione di energia pulita che nel settore edile con il miglioramento qualitativo degli edifici dal punto di vista energetico.

E’ dunque indispensabile che si sviluppi in tutta Italia una mobilitazione, a partire dalla Istituzioni locali, affinché si indirizzi il Piano Energetico Nazionale verso queste fonti, come sta avvenendo in tutti i Paesi sviluppati, con notevoli ritorni dal punto di vista economico e occupazionale e con la possibiltà di avere subito energia pulita senza dover aspettare i tempi lunghi che inevitabilmente la scelta nucleare imporrebbe.

In base a questi ragionamenti, su proposta dei Verdi, il consiglio provinciale di Lecco, nel corso dell'ultima seduta, ha deliberato di:

  1. esprimere, il proprio dissenso verso la decisione del Governo di realizzare in Italia quattro centrali nucleari di terza generazione con tecnologia EPR;

  2. dare atto che sul territorio della provincia di Lecco non esistono le condizioni per ospitare centrali termoelettriche di grossa taglia e impianti nucleari;

  3. chiedere alle province lombarde e della pianura Padana, di opporsi alla costruzione sul proprio territorio di queste centrali nucleari;

  4. chiedere al Governo che la programmazione energetica nazionale sia basata sullo sviluppo da fonti rinnovabili, alternative e pulite, con impianti ambientalmente sostenibili;

  5. impegnare la Giunta Provinciale e gli uffici competenti affinché siano sempre più incentivati il risparmio energetico ed i sistemi di produzione delle energie rinnovabili sia nella progettazione delle proprie opere che mediante appositi bandi rivolti ai cittadini.

 
 
 
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Secondo molte medicine gli uomini sono creati per vivere e per funzionare in armonia con se stessi e con il loro ambiente. Ogni persona e quindi l'intera collettività influenza lo spazio intorno e al tempo stesso ne viene influenzata. Ogni individuo e tutta l'umanità nel suo insieme hanno pertanto la possibilità di elevarsi, facendo evolvere la creazione. La corrispondenza tra uomo e natura è la condizione necessaria per la salute e quindi deve essere abbandonata la credenza che l'io sia un tutto unico separato dagli altri organismi.

 

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Quella che ci proponiamo è la politica della qualità e dell’armonia, di un benessere vero non minacciato dall’inquinamento, dagli sconvolgimenti climatici dalle guerre e dalle ingiustizie.

 
 
 
 

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