Addio Verenice

Post n°37 pubblicato il 16 Giugno 2008 da verenice

Ho scritto 36 messaggi. Come i miei anni. Questo è il 37esimo e ultimo messaggio di Verenice, che in realtà ne ha 18 di anni, ma si spaccia per una adulta.
Ultimo messaggio per segnare la fine di un periodo, dunque inevitabilmente l’inizio di uno nuovo.
Ho deciso di non cancellare tutto il blog, come invece sarebbe più semplice fare, ho deciso di conservare questa espressione di Verenice come una foto sul comodino, la guardo ogni tanto per ricordare, oppure mi dimentico proprio che c’è, ma sta sempre lì.
Inoltre tutto quello che ci sta scritto è una prova fondamentale usata contro e a favore di Verenice nel processo a suo carico che è ancora in corso, ancora non hanno raggiunto un verdetto, quindi non la voglio cancellare anche se potrei.
Voglio ringraziare chi mi ha dato il là per aprire questo blog: grazie Patrizia per avermi ispirata.
Grazie anche ai lettori affezionati, a quelli che hanno lasciato una traccia (grazie pro_mos), a quelli che non l’hanno lasciata e anche a quelli che mi hanno semplicemente contattata.
Grazie dei complimenti e anche delle critiche (poche in verità).
Sono lusingata da tutti quelli che mi hanno lasciato dei messaggi di invito ma vorrei precisare che il fatto di non rispondere non è un “silenzio-assenso” ma solo un silenzio perché non sono interessata, non sono in cerca di nessuno, non mi serve una mano (!!!) con la mia compagna e davvero non ho intenzione di provare nessuna nuova esperienza sessual-acrobatica con nessuno che non sia sempre e solo la mia compagna!!! (Aiuto!)
Grazie alle amiche che hanno imparato a usare internet solo per potermi leggere, grazie anche a chi mi legge ma non lo dice e fa finta di niente quando mi incontra.

Così ho deciso di uccidere Verenice.
Verenice muore perché non tutti comprendono che il personaggio è Verenice ma IO non sono Verenice.
Prima non mi interessava che si capisse la differenza, adesso c’è qualcuno per cui è importante si capisca, dunque è diventato importante anche per me.
Verenice muore e resto solo io ad affrontare il quotidiano, resta questa sua foto e resta che ha cambiato la mia vita, come tante altre cose del resto.
Il fatto è che Verenice non può scendere a compromessi con nessuno, non può evolversi, non può cambiare, fa parte di Verenice scrivere certe cose in un certo modo, se cambiasse il modo di scriverle, semplicemente non sarebbe più Verenice. Non può moderarsi, non può “maturare”, non può dimostrare niente, Verenice è così, non è una persona, dunque può solo esserci o non esserci.

Addio Verenice, mi mancherai, lo so che mi mancherai, sto prolungando da giorni l’agonia ma in fondo penso che vada bene così, tu muori ma mi hai regalato emozione pura, mi hai insegnato a vedere l’anima delle cose, mi hai consegnato nelle incantevoli mani di chi era pronta a vedere ME, oltre TE.

Grazie Verenice.

 
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Dichiarazione di resa incondizionata

Post n°36 pubblicato il 10 Giugno 2008 da verenice
Foto di verenice


Ci sono cose Sacre, proibite perché appartengono alla Dea, così belle da far paura e ti tremano le mani, le accarezzi piano, sono così fragili, così pure, così incontaminate da farti sorridere dall’emozione, le guardi con stupore e ti domandi se sia possibile sopportare un tale incanto tutto in una volta…


E tu, Luce della mia Vita, sei davvero una cosa Sacra, i tuoi occhi sono puri e mi fanno sorridere dall’emozione, sei unica e incontaminata, sei grandissima paura ed infinito coraggio, sei tutti i miei pensieri del giorno e tutti i miei sogni della notte.

Per te ho ucciso, e ucciderò ancora draghi e paure, non mi spaventa quello che ci aspetta, sono forte contro invidie e pregiudizi, lo so bene che sarà difficile, che sei una creatura che richiede impegno e dedizione e che sarò messa alla prova ancora e ancora.
Ma niente mi potrà toccare finché sarò illuminata dal tuo sguardo innamorato. Niente.

A me è rimasta solo un’ultima difesa, o forse era la tua difesa, oppure mi sono solo immaginata potesse essere la tua difesa, perché invece era davvero solo la mia, non me lo ricordo più… l’ultimo indugio, l’assoluta emozione che sconfina nell’imprudenza, nel timore che possa essere tutto vero, lasciarsi andare completamente, affidarsi, cuore a cuore, nel buio, nella luce, essere te, essere me, diventare una.

 
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Life's what you make it

Post n°35 pubblicato il 01 Giugno 2008 da verenice
Foto di verenice





Baby, life's what you make it
Can't escape it
Baby, yesterday's favourite
Don't you hate it
Baby, life's what you make it
Don't backdate it
Baby, Don't try to shade it
Beauty is naked

Baby, life's what you make it
Celebrate it
Anticipate it
Yesterday's faded
Nothing can change it
Life's what you make it


 
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Le tue mani

Post n°34 pubblicato il 27 Maggio 2008 da verenice
Foto di verenice

Esisto solo tra le tue mani,
ho la forma che mi dai tu,
accarezzandomi e baciandomi,
la mia pelle nasce dal tocco delle tue dita,
prendo vita nelle tue palme
e nel calore delle tue incantevoli mani.

http://it.youtube.com/watch?v=jt2hKnh7Blw&feature=related

 
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Rose che parlano

Post n°33 pubblicato il 23 Maggio 2008 da verenice
Foto di verenice

...Ora ci si potrebbe interrogare su cosa sia "buon sesso" e cosa no. Per me il sesso è ok se ci si sente a proprio agio, se c'è una buona intesa "epidermica", se c'è compatibilità di fantasie, se c'è complementarietà ma anche un minimo di intercambiabilità nei ruoli sessuali, se c'è rispetto profondo sia nei momenti di tenerezza che durante le pratiche più "rudi" (diciamo così..... tanto ci capiamo no?), se c'è generosità reciproca, desiderio di dare piacere, ma anche di lasciarsi andare fino in fondo (per far questo ci vuole molta fiducia... in se stessi e nell'altra persona)...

(TheRose)

 
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Inno a Iside

Post n°32 pubblicato il 21 Maggio 2008 da verenice

Perché io sono la prima e l’ ultima
Io sono la venerata e la disprezzata,
Io sono la prostituta e la santa,
Io sono la sposa e la vergine,
Io sono la madre e la figlia,
Io sono le braccia di mia madre,
Io sono la sterile, eppure sono numerosi i miei figli,
Io sono la donna sposata e la nubile,
Io sono Colei che dà alla luce e Colei che non ha mai partorito,
Io sono la consolazione dei dolori del parto.
Io sono la sposa e lo sposo,
E fu il mio uomo che nutrì la mia fertilità,
Io sono la Madre di mio padre,
Io sono la sorella di mio marito,
Ed egli è il mio figliolo respinto.
Rispettatemi sempre,
Poiché io sono la Scandalosa e la Magnifica.


Rinvenuto a Nag Hammadi, Egitto; risalente al III-IV secolo a.C.

 
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SMS #9

Post n°31 pubblicato il 20 Maggio 2008 da verenice
Foto di verenice

Senti, però "scemina" non me lo dire più che l'ultimo che me l'ha detto adesso passa le giornate a contare i chiodi con cui gli hanno chiuso la bara... ok?!


http://it.youtube.com/watch?v=X-tbJOFcQw8&feature=related



 
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All'alba

Post n°30 pubblicato il 19 Maggio 2008 da verenice
Foto di verenice

Mi sveglio che mi sei affianco, dormi ancora, girata dall’altra parte, il tuo collo delicato, la linea del viso, respiri leggera e fai un movimento, ti sistemi e sospiri.
Ti passo la mano fra i capelli, ci immergo le dita e ti accarezzo la tempia, piano, con il pollice… so che posso fare quello che voglio e non ti desterai facilmente, so che non ricorderai niente al tuo risveglio, ma è impossibile resistere, mi sollevo sul gomito e ti bacio piano, sulla guancia, sull’angolo della bocca, sei bellissima, con un dito seguo la linea serica del sopracciglio, le ciglia lunghe, scure, che nascondono amabilmente la tua coscienza assopita, seguo il tuo profilo fino alle labbra appena socchiuse… le bacio piano, nel sonno rispondi anche tu con un bacio appena accennato… forse sogni di baciare me, oppure sogni di baciare l’altra, che lo so, ancora risiede nei tuoi sogni.

 
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SMS #8

Post n°29 pubblicato il 16 Maggio 2008 da verenice
Foto di verenice

Sono stressante, lo so
ho un problema con la logica,
la devo perseguire fino alla morte
(dell'interlocutore in genere)

 
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Awareness

Post n°28 pubblicato il 11 Maggio 2008 da verenice
Foto di verenice

Il risveglio
Spiritualità significa risveglio. La maggior parte delle persone, pur non sapendolo, sono addormentate. Sono nate dormendo, vivono dormendo, si sposano dormendo, allevano i figli dormendo, muoiono dormendo senza mai svegliarsi. Non arrivano mai a comprendere la bellezza e lo splendore di quella cosa che chiamiamo esistenza umana.
Sapete, tutti i mistici - cattolici, cristiani, non cristiani, quale che sia la loro teologia, la loro religione - concordano su una cosa: che tutto va bene, tutto va bene. Sebbene regni il caos, tutto va bene.
Certo, é uno strano paradosso.
Purtroppo, però, la maggior parte della gente non arriva mai a capire che tutto va bene, perché é immersa nel sonno. Ha un incubo.
L'anno scorso, alla televisione spagnola, ho sentito una storiella su un tizio che bussa alla porta di suo figlio.
"Jaime", dice, "svegliati!"
Jaime risponde: "Non voglio alzarmi, papà".
Il padre urla: "Alzati, devi andare a scuola".
Jaime dice: "Non voglio andare a scuola".
"E perché no?" chiede il padre.
"Ci sono tre ragioni", risponde Jaime. "Prima di tutto, é una noia; secondo, i ragazzi mi prendono in giro; terzo, io odio la scuola".
E il padre dice: "Bene, adesso ti dirò io tre ragioni per cui (devi) andare a scuola: primo, perché é tuo dovere; secondo, perché hai quarantacinque anni, e terzo, perché sei il preside".
Svegliatevi, svegliatevi! Siete adulti. Siete troppo grandi per dormire. Svegliatevi! Smettete di trastullarvi coi vostri giocattoli.
La maggior parte della gente afferma di voler uscire dall'asilo infantile, ma non bisogna crederle. Non credeteci!
La gente vuole soltanto aggiustare i propri giocattoli rotti. "Ridatemi mia moglie. Ridatemi il mio lavoro. Ridatemi i miei soldi. Ridatemi la mia reputazione, il mio successo".
É questo che vogliono le persone: avere dei nuovi giocattoli. Tutto qui. Persino i migliori psicologi potranno dirvi che le persone non vogliono realmente essere curate. Quel che cercano é il sollievo; una cura sarebbe troppo dolorosa.
Svegliarsi é spiacevole, sapete. Uno se ne sta lì nel letto, bello comodo. É irritante essere svegliato. Per questo il saggio guru non tenta di svegliare la gente.
Spero di saper essere saggio, in quest'occasione, e di non fare alcun tentativo per svegliarvi, se state dormendo. In effetti non sono affari miei, anche se di tanto in tanto vi dico: "Svegliatevi!". Io non devo far altro che andare avanti per la mia strada, ballare la mia danza. Se ne saprete approfittare, bene; altrimenti, pazienza!
Come dicono gli arabi, "la natura della pioggia é sempre la stessa, ma fa crescere le spine nelle paludi e i fiori nei giardini".

(Anthony De Mello)

 
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E buio fu

Post n°26 pubblicato il 04 Maggio 2008 da verenice
Foto di verenice

Si sono fermate le parole
non scorrono più
sono diventate uno sforzo
non volano più alte come aquiloni
non hanno più riflessi di arcobaleno.

Le parole adesso sono pesanti
sono nere e appiccicose come catrame
sono un flusso che non trova più uscita
ristagnano per secondi, minuti, molti minuti,
troppi minuti.

Ormai la poesia è in gabbia
sbarre fatte di paura
paura fatta di buio
paura del niente che vedi, senti, tocchi,
ma è niente, non leggi niente,
non c’è niente dall’altra parte.

Timore di ferire
timore di soffrire
può essere così semplice
basta una carezza
eppure così difficile
non so neanche dove sei.

Non posso leggere nei tuoi occhi
o interpretare il tuo sorriso
potessi vedere un gesto
potessi sentire il tuo respiro
invece solo il niente.

Chiudo gli occhi
ecco, forse ancora il ricordo di un sogno
le mie mani, il tuo viso, il tuo profumo e
sento il calore di un bacio,
un bacio mai dato
la promessa che sarà il più dolce
il più dolce di tutti.


 
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SMS #7

Post n°25 pubblicato il 03 Maggio 2008 da verenice
Foto di verenice


a volte perdo il senso e lo ritrovo nelle cazzate

 
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Quando pensavi di dirmelo, esattamente?!

Post n°24 pubblicato il 30 Aprile 2008 da verenice
Foto di verenice

La festa è di una noia insopportabile, solita musica, solite facce brufolose, soliti lenti d’effetto per pomiciare… tutti devono bere, ridere, sudare, che tristezza.
Ho conquistato un posto sul divano in fondo alla sala e lo tengo stretto, faccio finta di tenere il posto a qualcuno per stare da sola.
Mi accendo una sigaretta e mi concentro sul sapore forte per non sentire odori, rumori, voci, musica… era meglio non venire nemmeno, invece adesso devo aspettare gli altri per tornare a casa… uufffff…

Fa veramente troppo caldo, mi alzo e mi avvio verso la terrazza. Esco, mi chiudo la porta alle spalle e… che meraviglia! Il rumore diventa ovattato, c’è una brezza tiepida che mi lascia finalmente respirare, mi avvicino al muretto e guardo fuori, le luci tremolanti della città in lontananza, il nero profondo del mare, ne sento l’odore e la risacca.

Intuisco la presenza di altre persone nel buio, mi faccio gli affari miei e non mi volto nemmeno a guardarle. Medito sull’eventualità di fumarmi un’altra sigaretta quando sento dei passi vicini. Non mi volto e continuo a guardare fuori, penso che magari si allontana da solo…
“Vuoi?” E’ una voce femminile, mi sembra familiare, mi volto… una ragazza dai capelli lunghi, scuri, ricci, con un sorriso quasi timido mi offre un bicchiere di plastica... ne ignoro il contenuto ma lo prendo, poso le dita sul bicchiere ma lei non molla la presa, solleva il suo indice per toccare il mio.
“Mi sa che non ti conosco..” le dico con ironia.
“Neanche io ti conosco!” e mi sorride di più. “Ti ho osservata, sei stata tutta la sera sul divano in fondo, non ti sei lasciata avvicinare da nessuno… ti annoia questa festa?!”
Sento che nell'oscurità divento rossa, l’idea di essere stata osservata mi mette in imbarazzo…
“Fosse per me andrei via, ma aspetto gli amici con la macchina che mi riportino a casa”
La ragazza fa un passo verso di me, ne sento il profumo, mi accarezza di nuovo la mano sul bicchiere “Io ho la macchina, se vuoi ti riaccompagno”

E’ andata proprio così, niente di più, nessun gioco di seduzione, nessuno scambio malizioso di battute, numeri di telefono, appuntamenti, uscite imbarazzanti, niente, mi ha solo offerto da bere un succo di frutta e si è proposta per riaccompagnarmi a casa.
Tutto qui.
E io ho accettato.

Dopo dieci minuti siamo per strada, dirette alla sua Panda parcheggiata dietro l’angolo.
Salgo a bordo e mi volto a guardarla. Alla luce del lampione pare molto bella.
Infila la chiave, fa per avviare il motore ma si blocca e si volta anche lei. Mi sorride.
“Andiamo?”
“Certo, andiamo…”
Avvia e partiamo lentamente, prende le curve con dolcezza, i fari illuminano alberi e cespugli, apriamo i finestrini ed il profumo della notte rende tutto irreale, la luna, il rumore del mare in lontananza.

Viaggiamo in silenzio, potremmo domandarci tutto, invece è come godessimo di questo anonimato così intrigante, siamo quasi sulla strada principale, lei va spedita per imboccarla, le faccio “Ti va di andare un minuto al mare?”
Rallenta e senza rispondere prende il sentiero che porta in spiaggia.
Siamo quasi alla sabbia quando frena e spegne il motore.

Si volta verso di me, non guardiamo il mare, lo sentiamo forte, si percepisce il bagliore sotto la luna, la nera profondità.
Ci muoviamo quasi insieme, una verso l’altra, con la calma del tempo infinito, quando siamo vicinissime le porto una mano sul viso caldo.
Mi bacia piano, la sua lingua educata ha un sapore dolce e aspro, di succo di frutta direi!
Come se io potessi svanire mi tocca con delicatezza, mi sbottona la camicia con entrambe le mani, si stacca un istante e porta una mano sul sedile, basta tirare una leva e spingere per farlo andare giù, che sollievo!
Monta sopra di me, si solleva e si sfila la maglietta. Nella luce della luna intuisco la forma del suo seno bellissimo, grande e formoso, alzo le mani per accarezzarlo e mi rendo conto che nelle mie mani non ci sta tutto!
Si abbassa per baciarmi ancora, i suoi capelli lunghi oscurano la luna, nel buio sento più intensi i sussulti, sono di piacere, forti e pulsanti, inarco la schiena e lei ride fra i sospiri, sei bellissima, mi dice, sei perfetta.
Con un gesto abbatte anche il suo sedile.
Mi muovo sui gomiti verso l’alto, i sedili ribaltati formano un letto assieme quello di dietro, mi porto al centro, mi segue a quattro zampe con un sorriso che pregusta delizie.
Ci spogliamo con sempre più urgenza, le sfilo i jeans e la faccio girare sulla schiena spingendola piano con dei baci sulle spalle, sul collo, le sono sopra, le apro piano le gambe per scivolare su di lei, i miei fianchi nudi si fanno strada e combaciamo perfette. Mi avvolge con le gambe e diventa tutto un incanto, ogni gesto un fremito, ogni sospiro un brivido.

Ci risvegliamo che sorge il sole. Ancora qualche bacio, qualche carezza languida mentre ci rivestiamo. Altre macchine sono parcheggiate nello spiazzo, chissà se sono arrivate dopo di noi o c’erano già, sembrano tutte vuote e senza sedili!!!

Mette in moto e riprende lentamente la strada verso la città.
Quando siamo quasi arrivate a casa mia mi chiede se mi può accompagnare da qualche parte, sono quasi le otto e tanto lei oggi non lavora.
“Certo, se mi aspetti un attimo prendo i libri e mi accompagni a scuola.”
“Quale scuola?!”
“Le industriali.”
“Sei insegnante?”
Mi viene da ridere, penso mi stia prendendo in giro…
“Ma no, sono in quarta!”
“In quarta? Ma quanti anni hai?”
“… uh, diciassette…”
“Cooosa?! E quando pensavi di dirmelo, esattamente?!”
“Ma… come dirtelo? Che differenza fa?”
“Fa la differenza che mi sembrava avessi almeno vent’anni e invece sei minorenne e posso passare i guai perché abbiamo fatto sesso! Per strada! In macchina! Al mare! Eeeehhhh... Oddio, mi sento male…”

E’ iniziata così la più bella storia d’amore della mia vita… non ci avrei scommesso un soldo quella mattina, invece è impossibile sapere come andranno le cose, inutile illudersi, nel bene o nel male non possiamo saperlo.

http://it.youtube.com/watch?v=bW2LTnzD-vE


 
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Affinità

Post n°23 pubblicato il 24 Aprile 2008 da verenice
Foto di verenice

A volte non lo sai dove vanno a finire i pensieri… ti pare che hanno una direzione e invece ne prendono un’altra e ti ritrovi a condividere con una sconosciuta un pezzetto di strada e scopri che la sconosciuta è invece molto più conosciuta di quanto credi perché la pensa come te, oppure la pensa in modo diverso ma complementare, perché sai di cosa parli con lei, si crea quella magia assoluta che è l’ironia, la comprensione con un gesto, uno sguardo, un segno di punteggiatura…
Poi finisce il viaggio, o torni a casa, o spegni il pc, o metti giù il telefono e torni alla tua vita che in fondo non è male, anzi magari è stupenda, hai un Amore che sboccia o un Amore sincero, non stai male, anzi, ma vorresti condividere pure questa sensazione bella ma non puoi, non lo so, diventa tutto complicato, claustrofobico…
Comincio a pensare che non sono fatta per la vita a due… a due è troppo poco, ho voglia, desiderio, bisogno, di avere più vite…. più piani su cui sperimentare tutte le sfaccettature della mia personalità...

 
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Nel cuore

Post n°22 pubblicato il 20 Aprile 2008 da verenice
Foto di verenice


Quante cose sono cambiate in questi mesi… quanto siamo cambiate noi!
…sei più morbida, più accogliente, mi piaci molto così…
“E tu sei smagrita, si vede che lavori troppo e poi non mangi! ti si vedono i muscoletti…” mi passi la mano sulla spalla nuda, ambrata dal sole, sul braccio, sul seno, sul ventre, la tua mano candida sui piccoli rilievi biondi.
Sorridi, mi porti le mani ai fianchi e mi attiri, fai coincidere i nostri seni e mi stringi forte, mi baci sul collo, ho i brividi, i tuoi capelli lunghi mi fanno il solletico.
Sei un’altra persona, sei come non ti ho mai sentita… è come se per più di un anno io avessi ammirato solo da lontano un’immensa laguna cristallina nella quale adesso sto invece nuotando, è così piacevole da commuovermi, ti sento in ogni molecola del mio essere.
Non sei più un gioco, non sei più solo emozione, adesso sei tutto, ti respiro, sei il mio sangue nelle vene, sei i miei pensieri, la mia gioia selvaggia e tutta la dolcezza del mondo insieme.
Nel profondo, nel profondo del mio cuore, ho paura.
Paura di cadere da così in alto. Incapace di contenere l’immensità di questo assoluto mi senti sospirare… Cos’hai?!
Ho te, ma ancora non ci credo…

 
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La sofferenza

Post n°21 pubblicato il 17 Aprile 2008 da verenice
Foto di verenice

Io dico che murare viva la propria sofferenza è rischiare di lasciarsi divorare da lei, dall’interno e
attraverso vie oscure e insensate.

Che la forza di ciò che non si esprime è implosiva, devastante, autodistruttrice.

Che esprimere è cominciare a liberarsi.

(Frida Kahlo)

 
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Sono qui

Post n°20 pubblicato il 13 Aprile 2008 da verenice
Foto di verenice

Sono qui nella penombra,
sul letto che ti aspetto,
ho fatto la doccia e mi cospargo
di olio di rosa la pelle,
mi preparo per te.

Sul tavolo due riviste,
la tua faccia sorridente in copertina,
ho messo su un tuo vecchio cd,
sono una romantica,
lo so,
ma a me piace da morire la tua voce,
anche se mi sussurra Amore
tutti i giorni.

Eccoti, alzo lo sguardo
sei sulla porta,
i capelli sciolti,
gli occhi scuri,
il sorriso aperto
che pregusti la nottata.
Ciao, ancora sveglia?

Non è una domanda,
è un rito,
è un segnale,
non mi chiedi se non dormo
ma se sono sveglia
e pronta
e se ho voglia
anche io
di quello
di cui hai voglia tu.

Entri,
abbassi le spalline del vestito di scena,
lo lasci scivolare ai tuoi piedi,
lo scavalchi
e ti avvicini al letto.

I tuoi baci sono caldi
e hanno un sapore dolce,
le tue mani cercano delizie.

E’ bellissimo quando fai così,
sei ancora un po’ la diva
e un po’ la donna che amo.
Non posso non pensare
a tutti quelli che ti adorano,
ai tuoi fans,
a chi ti guarda con desiderio
ma tu sei qui con me,
vuoi solo me.

 
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SMS #6

Post n°19 pubblicato il 05 Marzo 2008 da verenice
Foto di verenice

Tu parti da troppo lontano per cercare di capirmi, devi essere concreta, renderti conto che io ci sono da
appena entri in casa, come fossi il gorgonzola!

 
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SMS #5

Post n°18 pubblicato il 02 Marzo 2008 da verenice
Foto di verenice

Mi sveglio alle 10 di domenica mattina e un muso di cane mi guarda curioso dal mio letto. Questa notte ha deciso che la pet-therapy toccava a me. Il dottore è lui!

 
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Il prosciutto nuoce gravemente alla salute

Post n°17 pubblicato il 29 Febbraio 2008 da verenice
Foto di verenice


Lo sapevo che eri tu.

Io ti sento quando ci sei.
Anche se ti nascondi dietro un altro nik, io ti sento.
E poi le tue parole.
Inconfondibili.
Ti hanno tradita, ti avrei riconosciuta fra mille.
Le tue parole erano lì a dirmi: "sono io, mi hai ferita, ce l’avevi con me? Dimmelo, dimmi con chi ce l’hai, stronza bastarda, non vedi come mi hai fatto male?"
Ma io non ce l’ho con nessuna.
Mi sono inclusa nell’elenco delle crocerossine!
Parlo da ferita.
Come te.
Ho sofferto e ho fatto soffrire. Sono vittima e carnefice insieme.
Non sono diversa o migliore.
Sono solo fatta così: ci devo ridere sopra per sopravvivere.
Devo tirare fuori le cose, ricordi? Te l’ho già detto. Devo farlo.
Solo che io lo faccio con il mio nome. Sempre.

http://it.youtube.com/watch?v=zI9hZVMbK8A

 
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