Con le fette di prosciutto sul cuore

Post n°16 pubblicato il 28 Febbraio 2008 da verenice
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Diciamoci la verità: quando siamo innamorate, o anche solo infatuate, gli occhi, il cuore ed il cervello ci vengo progressivamente ricoperti dalle famose fette di prosciutto che ci impediscono di vedere, sentire e ragionare chiaramente…
Così capita che delle cose che normalmente ci farebbero allontanare o almeno diffidare di una persona, nel caso dell’oggetto dei nostri sentimenti, diventano addirittura motivo di maggiore attrazione.

Esempio #1

Fase uno.
“Questa volta mi hai stupita.”
Se a dirlo è l’oggetto dei nostri desideri, questa frase ci riempie di orgoglio, ci fa sentire come avessimo fatto goal, sorridiamo ebeti e ci gongoliamo dell’effetto che siamo riuscite a suscitare, dei punti che abbiamo guadagnato ai sui occhi…. vero?
Care le mie prosciuttine annebbiate, pensateci solo un istante… se vi dice che l’avete stupita, vuol dire che prima la sua opinione su di voi era veramente scarsa, voglio dire, cosa mai siete riuscite a fare di così incredibile da averla stupita?
3.000 rose rosse nel suo pianerottolo di casa?
Avete scoperto una nuova stella e le avete dato il suo nome?
Avete scritto la divina commedia?
Le avete regalato una villa con piscina in costa smeralda?
Cosa ragazze?! Magari le avete solo scritto una poesia, una dolcissima ed emozionante poesia, oppure avete semplicemente detto la cosa giusta, oppure siete apparse quando lei meno se l’aspettava… insomma, magari non è che avete proprio fatto una cosa da “stupire”, certo il nostro orgoglio ci fa pensare che in effetti stupiva, ma pensateci, vi prego. Avete davvero fatto una cosa che ha stupito anche voi stesse? Oppure avete fatto una cosa certo molto bella ma che in fondo fa parte di voi, una cosa piena di Amore ma che poi non è così stupefacente… insomma, provate un attimo a ribaltare la frittata: non è che magari è lei, l’oggetto dei vostri desideri, ad essere un filo superficiale nei vostri confronti, a non aver saputo guardare anche dentro, a stupirsi solo perché non è abbastanza vitale da essere curiosa e ad avere una opinione piuttosto bassa, approssimativa, poco meno che indifferenza?
Certo, il fatto di aver fatto colpo è comunque un risultato superfantastico… da zero a mille in un attimo non è un traguardo da poco, c’è almeno una possibilità!
Ma con CHI ce l’avete questa possibilità?!

Fase due.
Il nostro cervellino foderato di prosciutto può farci degli scherzi davvero strani, ad esempio può illuderci che, se l’oggetto dei nostri desideri ha un carattere un po’ rude, magari sarcastico, scostante e si comporta in modo da scoraggiare ogni approccio, il fatto di aver aperto anche una minuscola breccia nel suo caratteraccio può essere una cosa stupenda.
Il carattere un filo ombroso ha il suo fascino, ci fa sognare situazioni romantiche, profondi turbamenti che solo noi, con il nostro smisurato Amore, saremo in grado di lenire, belle così, stagliate contro un tramonto infuocato.
Nella vita reale oltre il prosciutto è molto più facile che un carattere di questo tipo nasconda una persona insicura, certamente provata dalla vita ma che ha risposto con un atteggiamento di fuga e di chiusura.
Quindi è abbastanza probabile che, se effettivamente abbiamo aperto una breccia e riusciamo ad entrare nell’armatura, quello che troveremo sarà un’anima piccola che scappa e si arrocca e probabilmente si lamenta.
Era quello che cercavamo?!

Fase tre.
Ragazze, a questo punto siamo arrivate a scoprire tutti gli altarini di una persona che ci pareva tanto forte ed inarrivabile e che invece nasconde semplicemente una enorme fragilità, tanto egocentrismo e tanta insicurezza.
Così il nostro trio occhi-cuore-cervello, ancora completamente fasciati da fette di prosciutto, non demorde e decide che la fragilità e l’insicurezza sono due cose dolcissime da raccogliere e proteggere, ci viene l’istinto da crocerossina e siamo più innamorate di prima perché abbiamo scoperto un cucciolo indifeso dietro tutta quella scorza e vogliamo prendercene cura.
Eccola là!
In questo modo siamo diventate decisamente indifendibili, se prima potevamo dar ad intendere che non avevamo compreso la vera natura dell’oggetto dei nostri desideri, adesso ce la stiamo proprio andando a cercare.
Infatti non è possibile non aver avuto esperienza di quanto possa diventare cattiva una persona insicura. Per definizione la persona insicura ha sempre un osceno senso di rivalsa nei confronti degli altri, siano esse persone amiche o nemiche. Probabilmente molto più nei confronti delle persone amiche, che si fidano e che prestano il fianco.
Amare e vivere con una persona insicura è una delle esperienze più devastanti che si possa fare. Ci si ritroverà oggetto di gelosie, mal celate invidie, rivalse per ogni dettaglio, continui ricatti morali, continue richieste di conferma e di attenzioni. Un vero inferno.
Era questo che volevamo?

E poi non dite che non vi ho avvisate!

 
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SMS #4

Post n°15 pubblicato il 27 Febbraio 2008 da verenice
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Vieni a bere una birra con me in un locale tanto carino in centro? Ci facciamo quattro chiacchere rilassate e prometto che ti riporto a casa presto.

 
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La solitudine

Post n°14 pubblicato il 26 Febbraio 2008 da verenice
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La mia vita è cambiata la notte in cui ho visto morire una persona alla quale volevo molto bene.
Il dolore per la perdita è venuto dopo, quella notte di cui ricordo ogni minuto, è stata la sua assoluta solitudine a sconvolgermi, eravamo in tanti al suo capezzale ma è morta sola perché è voluta vivere sola, arroccata nella sua superbia e nella sua arroganza.
Col tempo, crescendo, ho capito che la sua era solo paura, paura di non essere abbastanza, paura di soffrire, una vita orgogliosa fino alla solitudine assoluta perché nessuno poteva essere alla sua altezza.
Nelle mie vene scorre il suo stesso sangue, la stessa famiglia “impegnativa” per la quale se sei meno che un professore universitario si vergognano a parlare di te, la sua stessa tentazione di sposare un cavalier servente solo per salvare le apparenze e far stare zitte quelle voci insistenti e assurde, un misto di invidia per la libertà che pare non ti meriti e di vergogna per quello che penserà la gente.
Fino a quella notte avevo più o meno resistito cercando di salvare capra e cavoli, pur essendo la pecora nera vivevo lontana e sentivo poco le richieste altrimenti continue, ma con un lavoro “per bene” che mi faceva guadagnare abbastanza da farli stare un po’ zitti.
Dopo quella notte tornai a casa e tutto mi apparve assurdo e ridicolo, un solo mantra nella mia testa:
io non sono come lei,
io non voglio morire sola,
io non sono come lei,
io non voglio morire sola.

 
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La mia cucciola ha compiuto 18 anni

Post n°13 pubblicato il 24 Febbraio 2008 da verenice
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La festa, anzi le due feste (una per i grandi e una per gli amici) ci hanno tenuto impegnate in centomila preparativi, inviti, giri per cercare gli accessori giusti (e a me per cercare i regali da parte di tutti!!!). Una giostra di impegni per non pensare.

Non pensare. Non pensare che i 18 anni sono un traguardo di cartone, sei uguale rispetto al giorno prima e a quello dopo. Eppure quante cose cambiano se la legge “è dalla tua parte” e le istituzioni ti devono proteggere, assistere, tenere per mano al posto della tua famiglia… Se sei a casa con i tuoi, 18 anni sono solo l’emozione di poter firmare la giustificazione a scuola, poter prendere la patente, tornare a casa all’ora che vuoi (o quasi!!!).
Ma la mia cucciola lo sa che per lei 18 sono un’altra cosa.
Nella sua stanza, in mezzo a centomila vestiti scartati sul letto, ridendo e piangendo dalla rabbia per non avere “niente da mettere”, improvvisamente si volta verso di me e mi dice: ho paura.
Nei suoi occhi lo smarrimento, la sua vita profondissima come il buio del cielo fra le stelle, da domani sarò una delle tante, da domani dovrò cavarmela da sola, lo so che me la cavo da sola già da un pezzo ma da domani un errore potrebbe essere molto più grave, da domani ci sarò solo io a pensare a me, al mio destino che sappiamo sarà più breve di quanto comunque si vorrebbe.
Non è così, le dico, e lo sai. Non sarà da domani cucciola, non da domani.
Io ci sono e continuerò a esserci. Finché vorrai ci sarò… e pure se non vorrai!
Finalmente mi sorride. Per una volta le ho detto la cosa giusta. Lo sento nella forza del suo abbraccio, mi manca il fiato, mi stritola come volesse portarmi con se, nell’abisso della sua paura di morire. A 18 anni.

 
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SMS #3

Post n°12 pubblicato il 24 Febbraio 2008 da verenice


Cioè, lo so che non sei stupida, anzi, ma se io lo fossi (e non lo sono) penserei che lo sei (e non lo penso) perché mi parli così e non ti starei dicendo queste cose (e invece te le sto dicendo). Capito?

 
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Come stai?

Post n°11 pubblicato il 20 Febbraio 2008 da verenice
Foto di verenice


Come stai?
Come stai?
Ciao… Come stai oggi?


Come sto oggi?
Come sto?
Come sto?
Come sto?
Come sto?
Come sto?

Il desiderio mi tormenta
le tue mani
il tuo corpo
il respiro corto
ti offri a me
sei il dono
sei il battito
non esisto che dentro di te.

Come sto?
Come sto?
Come sto?
Come sto?
Come sto?
Come sto oggi?

Why do all the things I say
Sound like the stupid things I've said before?

http://it.youtube.com/watch?v=oxum11CAwFs&feature=related


 
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Solo i tuoi occhi

Post n°10 pubblicato il 19 Febbraio 2008 da verenice
Foto di verenice





Banale e nuovo
magnifico e orribile
atroce e dolcissimo
Il ricordo di te
è la nostalgia
è la scoperta mancata
insieme.
Se adesso guardassi nei tuoi occhi
cambierebbe qualcosa?
Vale uno sguardo da lontano?
Quanto posso ancora rischiare?
Quanta vita devo ancora spendere per trovarti?


 
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I wanna be somebody else

Post n°9 pubblicato il 17 Febbraio 2008 da verenice
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Voglio essere qualcun'altra.
Voglio essere poesia.
Voglio essere il sorriso che illumina la giornata del mio Amore.
Voglio essere il coraggio di amare oggi, adesso, in questo istante, domani si vedrà.
Voglio essere forza, entusiasmo, gioia.

Invece sono soltanto io.

Sempre e solo io.

http://it.youtube.com/watch?v=qx10ZrVeKBk&feature=related

 
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Qualcosa Che Non C’è

Post n°8 pubblicato il 13 Febbraio 2008 da verenice
Foto di verenice







Tutto questo tempo a chiedermi
Cos'è che non mi lascia in pace
Tutti questi anni a chiedermi
Se vado veramente bene
Così
Come sono
Così

Così un giorno
Ho scritto sul quaderno
Io farò sognare il mondo con la musica
Non molto tempo
Dopo quando mi bastava
Fare un salto per
Raggiungere la felicità
E la verità è

Ho aspettato a lungo
Qualcosa che non c'è
Invece di guardare il sole sorgere

Questo è sempre stato un modo
Per fermare il tempo
E la velocità
I passi svelti della gente
La disattenzione
Le parole dette
Senza umiltà
Senza cuore così
Solo per far rumore

Ho aspettato a lungo
Qualcosa che non c'è
Invece di guardare
Il sole sorgere

E miracolosamente non
Ho smesso di sognare
E miracolosamente
Non riesco a non sperare
E se c'è un segreto
E' fare tutto come
Se vedessi solo il sole

Un segreto è fare tutto
Come se
Fare tutto
Come se
Vedessi solo il sole
Vedessi solo il sole
Vedessi solo il sole

E non
Qualcosa che non c'è

(Elisa)

www.lyricsmania.com

http://it.youtube.com/watch?v=3h-S1pLrjdk

 
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Il loro pensiero stupendo

Post n°7 pubblicato il 12 Febbraio 2008 da verenice

Attenzione: contenuti espliciti

E’ successo.
L’abbiamo fatto in tre.
Io sono l’altra.
Fino ad ieri sera ero solo l’amica, innamorata certo, ma solo l’amica innamorata della più bella delle due, un terzetto come ce ne sono tanti, con la più carina che si lascia corteggiare “segretamente” dall’amica comune della coppia.
Ma questa volta è successo.
Mi ha mandato solo un sms: Mi manchi. Punto. Capito?! “Mi manchi.” PUNTO! Condizione assoluta e ineluttabile! MI MANCHI. Punto. LE MANCO!!!!!!!
E allora via in auto verso casa sua, le strade deserte, è notte fonda, la testa ancora piena delle chiacchere della cena con gli amici, forse anche piena di vino buono…
Sono sotto casa sua, guardo la sua finestra, scrivo: “Hai ancora la luce accesa. E’ tardi, dovresti andare a dormire!”. Opzioni. Invia. Cerco il suo numero nella rubrica. Conferma. Gli occhi incollati al micro schermo del cellulare che fa scorrere le freccette del messaggio che viaggia nell’etere. Sento un piccolo bip in lontananza, è il suo. Attesa infinita. Lo legge?
Eccola! Si affaccia. Intravedo il suo profilo in controluce. Si ritira dentro.
Adesso che succederà? Sono andata oltre? Forse voleva solo mandarmi un messaggino carino, forse ho esagerato, non mi sono regolata, vorrà dirmi che sono scema a comparire così nel cuore della notte…
Uno. Due. Tre secoli.
Clang! Il portone.
E’ Lei.
Da questo momento forse non sarò più l’amica simpatica che la fa ridere. L’amica con cui condividere le cose più interessanti. La donna con cui stare se non avesse già preso un impegno serio. Da adesso potrei diventare quella di troppo, una presenza noiosa e invadente.
Non respiro più.
Il cuore è un dolore nel petto.
Viene verso di me, guarda a destra, poi a sinistra, attraversa, mi guarda. Sorride. Adesso muoio qui.
“Ciao, peste!” Mi abbraccia forte. Miodio, il suo profumo, quello dei suoi capelli, del bucato, di golf di casa, mi stringe a se. Il suo seno contro il mio. Mi accarezza la nuca, i capelli. Si fa spazio sul mio collo, cerca la mia gola. La bacia.
Ecco l’infarto, che bello morire così!
“Vieni su.” proposta innocente ma occhietti scintillanti, oddio come sei bella.
Ho perso la facoltà della parola. Che vuol dire “vieni su”? So benissimo che su c’è l’Altra, che vuol dire vieni su con quello sguardo?!
Le scale non le vedo nemmeno, siamo dentro, si volta verso di me.
Mi guarda dritto negli occhi, i suoi stupendi occhi azzurri, sorride e senza dire una parola mi posa piano le mani sul seno, una vampata mi assale le guance. Un gesto e scivola giù la giacca, tira giù la zip del golf e via, tutto in terra.
In un attimo ci sono solo le sue mani dentro la mia maglietta, sui miei fianchi, sento le mie forme tra le sue mani calde, mi attira a se. La bacio piano. Una. Due volte. La sua bocca finalmente. Dolcemente. Da quanto tempo desideravo questo momento?
Da quanto tempo sono al mondo? Ecco, direi più o meno lo stesso tempo.
La temperatura è altissima, ci spogliamo a vicenda, il respiro è dell’urgenza, siamo ancora alla porta d’ingresso, “andiamo a letto” mi fa.
Ho i sensi annebbiati dall’eccitazione, mi porta per mano in camera, è un po’ buio, mi abbraccia di nuovo, i suoi capelli lunghi mi fanno il solletico, mi spinge dolcemente sul letto, andiamo giù, il peso del suo corpo su di me fa diventare tutto vero, stiamo facendo l’amore, la donna che amo in segreto da più di un anno mi desidera, è qui che mi spoglia e mi bacia, il suo respiro corto mi fa impazzire di desiderio.
Crik! Il letto fa un cigolio e lo sento sbilanciarsi un po’ da un lato, che succede?! Sempre di più il letto si muove, Lei su di me mi impedisce di vedere ma sento qualcosa, una mano mi accarezza la gamba nuda, ho un brivido, è l’Altra! Ero così presa da essermi dimenticata dell’Altra, ma è sempre stata qui, forse ci guardava e adesso è qui, sempre più vicina, ci accarezza e comincia a insinuarsi fra noi, è completamente nuda, la sua pelle scura fa contrasto con la nostra quasi candida.
Mi si sdraia affianco, mi bacia la spalla, il collo, mi acchiappa per un fianco e inequivocabilmente mi vuole sopra di se.
Lei lascia fare, si solleva per farmi girare e si posa sulla mia schiena, mi prende da dietro, all’improvviso, sono così eccitata che vengo quasi subito con un gemito profondo, primitivo, che stupisce ed eccita anche me. L’Altra mi prende la testa fra le mani, mi guarda in estasi, le sono venuta sopra, è eccitatissima. Mi fa “dai…”, mi accoglie fra le sue cosce, non è bagnata, è allagata! Le scivolo dentro semplicemente, in balia del suo ritmo. Non guarda me ma Lei, alle mie spalle, che si punta sulle mani per lasciarci muovere ma è ben presente, sento il suo bacino premere sui miei glutei, il suo respiro segue la cadenza dei nostri movimenti.
Sono il loro pupazzo erotico, mi usano per eccitarsi a vicenda, guardo l’Altra e mi accorgo dei suoi occhi scuri, hanno un taglio molto dolce, vedo i suoi capelli corti da ragazzina, un po’ arruffati, la vedo attraverso gli occhi di Lei e la vedo bella per la prima volta.
Viene all’improvviso, inarcando la schiena con forza, ci solleva entrambe con un urlo liberatorio, affonda le unghie nella mia pelle ma non fa tanto male, si controlla come un gatto che gioca.
Mi riposo qualche istante, poso il viso sul suo seno sconosciuto, respiro la sua pelle, sento il suo cuore che batte a mille. Sono di nuovo eccitatissima e sento che Lei non trattiene più la sua urgenza, preme, acchiappa, mi bacia sulla nuca, respira forte.
Ma ho imparato le regole del gioco, non mi faccio più cogliere alla sprovvista, adesso conduco io.
Mi volto piano e con dolcezza, baciandola, la costringo ad andare giù, le sono sopra, le tengo le mani sopra la testa.
La bacio sulle labbra, meravigliose e generose, poi sul collo, sul seno dai capezzoli così rosa da sembrare caramelle alla fragola.
Ma Lei non ha più pazienza, mi prende per i capelli e piano ma decisa mi spinge sotto, vuole concludere, non ce la fa più.
Mi libero della sua presa, adesso il gioco lo conduco io.
L’Altra ci guarda languida, sdraiata su un fianco, si diverte.
Indugio sul suo ombelico delicato, poi finalmente comincio ad accarezzarla e scopro con un sorriso che è una bionda naturale, sento il profumo della sua eccitazione.
La bacio piano, continua a muoversi verso di me, vuole concludere ma ancora non la accontento, la sento fremere sulle mie labbra.
“Ti prego, daiiii!” dice ridendo, ma con le mani mi trattiene forte.
Faccio passare ancora qualche istante, voglio arrivare al limite, poi arriva il momento, mi muovo decisa e la sento venire palpitante sulla mia lingua, ride di piacere.
Ci riposiamo solo qualche istante perché già reclama un bacio per sentire il suo stesso sapore. Si sporge anche l’Altra, mi bacia per prima, è molto dolce, chiude gli occhi e pare si goda il profumo della sua amata sulle mie labbra sconosciute.
Andiamo avanti per un bel po’, passo dal piacere al sonno senza accorgemene.
Mi sveglio con la luce che filtra dalla persiana. Non mi oriento, dove sono? Mi giro e vedo la nostra immagine riflessa nello specchio dell’armadio.
Siamo proprio uno spettacolo carino: la schiena bianca della mia bellissima bionda, i capelli lunghi sparsi sul seno della sua bruna, così dolce, pelle scura, viso da angelo rivolto verso di me, intrappolata in un doppio abbraccio, dietro la testa e sulla pancia.
Mi muovo piano per liberarmi senza svegliarle. Mi assalgono a ondate i ricordi della notte, improvvise fitte di piacere mi fanno girare la testa, è grande la tentazione di ricominciare.
E invece mi alzo facendo pianissimo, recupero i miei vestiti sparsi per mezza casa, mi rivesto in corridoio ed esco in punta di piedi, chiudendo la porta di casa senza far rumore.
L’aria fredda del mattino mi riporta alla realtà.
Salgo in macchina, c’è un gran traffico, cerco di tornare a casa, ci impiego una vita, non vedo né le macchine, né le strade, né la città. Davanti agli occhi ho le sue labbra, i suoi seni che si confondono con quelli dell’Altra. Si mischiano i sapori e gli odori, le forme, i colori, le mani.
Arrivo a casa, accendo il pc, faccio il caffè, controllo la posta, leggo le notizie, sono restia a mettermi sotto la doccia, non voglio lavare via questa nottata.
Il mio cellulare vibra, vedo il numero: è Lei.
Lo guardo squillare ma non rispondo. Ho una sensazione strana, un misto di nostalgia ed euforia, guardo il suo nome animato che si illumina. Smette. 1 chiamata persa.
Un minuto dopo arriva un messaggino, è sempre Lei: “Buongiorno peste! E’ stata una bella serata, vieni anche domani?”
Elimina messaggio? Si.
Bisogna stare attenti a quello che si desidera, diceva sempre mia nonna, perché potrebbe avverarsi.

Il loro pensiero stupendo si è avverato.
Il mio sogno da innamorata è naufragato nella banalità di un po’ di sesso.

Vado in bagno, apro l’acqua, metto la mano per sentire la temperatura. Diventa calda. Mi spoglio e mi infilo nella doccia, mi lavo via la nottata, i ricordi, l’illusione, il profumo del mio sapone porta via le sensazioni languide, è finito un periodo, penso che non la rivedrò più.
E’ la cosa migliore da fare.
Mi manca già.

 
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SMS #2

Post n°6 pubblicato il 11 Febbraio 2008 da verenice

Se non la smetti immediatamente ti riduco un tale mozzicone che quando ti ritrovano neanche si immaginano quanto ti ho fatto male prima di darti fuoco!

 
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SMS #1

Post n°5 pubblicato il 06 Febbraio 2008 da verenice
Foto di verenice

La notte nel bosco è magica di lucciole e profumi, mi sveglia il fresco del mattino ed è ora di andare a cogliere la colazione di fragoline, susine e more.

 
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Siamo streghe di Benevento

Post n°4 pubblicato il 05 Febbraio 2008 da verenice
Foto di verenice


Il dono di mia madre è la preveggenza.

Se mia madre ti dice di prendere l’ombrello perché viene a piovere, è meglio che tu lo prenda…
Se prenderai l’ombrello farà uno scroscio di pioggia e tu sarai ben felice di aver seguito il suo consiglio perché così avrai evitato di bagnarti i capelli.
Se non prenderai l’ombrello, non farà mica uno scroscio, pioveranno lavatrici! Pioveranno alberi e mucche e farà tanta di quell’acqua che non rimpiangerai di non aver preso l’ombrello, ma di non aver preso la scialuppa di salvataggio!!!
Mia mamma è così, meglio darle retta.

 
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Il mio nik

Post n°3 pubblicato il 01 Febbraio 2008 da verenice
Foto di verenice

Ti guardo mentre cammini dall'altra parte della strada,
gli occhi dritti davanti a te,
ad un tratto ti viene un piccolo sorriso,
ti volti verso una vetrina,
la mia immagine riflessa ma non mi vedi,
non puoi vedermi,
non mi conosci,
per te sono solo un nik,
il mio viso non esiste.
Spero così tanto che il tuo sorriso sia rivolto a me,
spero che tu stia ripensando al mio nik buffo,
alle mie cialtronerie,
alle nostre ultime battute in chat,
ieri sera,
prima di andare a dormire.
Eppure potrei farti un cenno,
mi basterebbe avvicinarmi a te,
pochi passi e dire una sola parola,
il mio nik,
per esistere!
Ma ho paura di perdere la mia unica illusione,
potrei non esistere più per tua scelta
e non lo potrei sopportare,
allora ti lascio andare, come ogni mattina,
ti aspetterò domani e dopodomani e dopo ancora.

 
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Il gatto in un appartamento vuoto

Post n°2 pubblicato il 27 Gennaio 2008 da verenice
Foto di verenice

Morire - questo a un gatto non si fa.
Perché cosa può fare il gatto
in un appartamento vuoto?
Arrampicarsi sulle pareti.
Strofinarsi tra i mobili.
Qui niente sembra cambiato,
eppure tutto è mutato.
Niente sembra spostato,
eppure tutto è fuori posto.
E la sera la lampada non brilla più.
Si sentono passi sulle scale,
ma non sono quelli.
Anche la mano che mette il pesce nel piattino
non è quella di prima.
Qualcosa qui non comincia
alla sua solita ora.
Qualcosa qui non accade
come dovrebbe.
Qui c'era qualcuno, c'era,
e poi d'un tratto è scomparso,
e si ostina a non esserci.
In ogni armadio si è guardato.
Sui ripiani si è corso.
Sotto il tappeto si è controllato.
Si è perfino infranto il divieto
di sparpagliare le carte.
Cos'altro si può fare.
Aspettare e dormire.
Che provi solo a tornare,
che si faccia vedere.
Imparerà allora
che con un gatto così non si fa.
Gli si andrà incontro
come se proprio non se ne avesse voglia,
pian pianino,
su zampe molto offese.
E all'inizio niente salti né squittii.

(Wislawa Szymborska)

 
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Verso l'entropia

Post n°1 pubblicato il 23 Gennaio 2008 da verenice
Foto di verenice

"In termodinamica l'entropia è una funzione di stato che si introduce insieme al secondo principio della termodinamica e che viene interpretata come una misura del disordine di un sistema fisico o più in generale dell'universo. In base a questa definizione si può dire, in forma non rigorosa ma esplicativa, che quando un sistema passa da uno stato ordinato ad uno disordinato la sua entropia aumenta. (...)
Assumendo che l'intero universo sia un sistema isolato (...) il primo ed il secondo principio della termodinamica possono essere riassunti da un'unica frase:
l'energia totale dell'universo è costante
e l'entropia totale è in continuo aumento

valida per qualsiasi sistema isolato.” (*)

Scoprire che l’entropia nel mio appartamento è regolata da una precisa legge fisica mi ha donato un certo senso di sollievo.
Quindi, ho pensato, non sono io che faccio casino, è l’entropia che aumenta
inesorabilmente in tutto l’universo!
L'importante è avere la giusta prospettiva, no?

(*) http://it.wikipedia.org/wiki/Entropia_(termodinamica)

 
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