my magic life with R

... e venne il giorno.

E' stata una notte strana quella appena passata e non mi aspettavo il contrario perchè non sono mai stata brava a collocarmi al margine di una fotografia, non so sentirmi a mio agio sulla soglia, le zone liminari non fanno per me.

E in questo caso nel pieno svolgimento del passare del tempo ho preso a schiaffi tutte le certezze per poterne creare delle altre, ho gridato senza voce, pianto affrontando tutti i demoni. Perchè è vero che a volte accade tutto in una notte.

La consapevolezza di dover ricominciare, la paura di stare sbagliando tutto, l'amarezza di dover volgere sempre e solo il pensiero al futuro per potersi consolare.

Alle dodici in punto di questo 28, in preda alla più ardita fame di vita, venivo al mondo ventisette anni fa. Tanto è il tempo che è passato sulla mia pelle. La pioggia, a detta di chi ancora se ne ricorda, è identica.

Mia madre ha inaugurato l'evento cantando vecchie canzoni di Ranieri mentre sbriga le sue immancabili faccende domestiche del sabato mattina, mio padre è da quel giorno, invece, l'addetto ai dolciumi che ricordano la festa.

Il pensiero costante poi, dopo sette anni, è ancora rivolto a mia nonna, che scelse proprio questo giorno per andarsene via.

L'augurio più importante è quello di riuscire a scovare sempre le pietre preziose tra i sassolini ordinari della vita. Io che nutro un pessimo rapporto con l'Errore, inseguendo la perfezione degli intenti, ne percepisco oggi tutte le sfumature.

Lo stimolo è a diventare una persona migliore. Senza lasciare che tutti i giorni trascorsi siano passati invano, senza insegnamenti. Maturando le scelte che fanno di un essere umano una persona consapevole, della sua meta e delle infinite strade per raggiungerla.

Smettendo di guardare troppo oltre, cercando di rendere il presente sempre più vicino al desiderio. Il regalo più bello sarà l'abbraccio affettuoso e nobile di un imperituro, ritrovato coraggio. A guardar in faccia l'umanità e riconoscerne bellezze e menzogne.