Vita e Anima

Una storia qualunque

 

ZZ TOP - SLEEPING BAG

 

Ho ricevuto con piacere questi premi da GardiniaBlue

persona meravigliosa, una donna vulcanica con tanta voglia di dare!

A lei dedico questo spazio!

 

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Semplicemente . . . . buon compleanno, amore mio!

Post n°33 pubblicato il 27 Ottobre 2012 da angiolettopm
Foto di angiolettopm

Allucinazioni, inconscio o subconscio, giochi sadici della mente, non saprei come definire tutti quei casi in cui si pensa qualcuno, qualcosa, e poi a posteriori ci si spiega il perchè! Vi racconto il mio sogno del 23 notte.

Mi trovavo in un posto accogliente, all'aperto, una specie di ricevimento tranquillo, informale. Sapevo di incontrarla, la stavo aspettando, e nel frattempo mi guardavo freneticamente intorno, incontrando con gli occhi tante persone che frequentavo con lei, anche qualche suo parente. Ma il tempo dei sogni scorre diversamente che nel reale, e infatti tutto questo che vi ho detto è trascorso in un attimo, si, un attimo, perchè immediatamente vedo arrivare lei, bellissima come il sole, di spalle, con un vestito verde blu che le donava una meraviglia. Era venuta con i suoi genitori a quel ricevimento. Mi illumino nel guardarla, lei ancora non mi ha visto. La cosa strana è che anche nel sogno ero consapevole del fatto che lei non stava più con me, io non ero più suo. Ma si trattava di una consapevolezza iniziale, leggera, quasi insignificante, che veniva subito sopraffatta dalle emozioni del momento, dalla consistenza crescente del sogno, che sembrava materiarizzarsi.

Non ci volle tanto tempo perché lei si girasse ei nostri sguardi si incrociarono, e poi non si sono più distaccati per tutto il tempo. Il tempo stesso cominciò a scorrere più lentamente, mentre lo spazio cominciò a distorcersi come uno strano effetto visivo. Lei rimase al centro della scena, davanti ai miei occhi, tutto il contorno appariva sfocato e in profondità, distorto e scuro. Lei cominciò a sorridermi, e cominciammo ad avvicinarci l'uno verso l'altra. Avevo il cuore che mi batteva forte, e mentre lei mi si avvicinava il suo sorriso si affievoliva lasciando gradualmente il luogo ad una espressione di tristezza. Poi me la ritrovo davanti a me, mi guardava con i suoi grandi occhi, che cominciavano a diventare lucidi. Una lacrima le scappò immediatamente prima che mi toccasse, che sentissi il suo meraviglioso abbraccio, quell'abbraccio speciale che solo lei ha saputo darmi...

Poi mi svegliai, provai a riaddormentarmi ma niente più sogno. Il mattino presto, seduto sul letto, restai perplesso per qualche minuto, sembrava che fosse stato tutto così vero.... ci volle un pò per rendermi conto.

Poi mi alzai mormorando tra me e me qualche imprecazione in dialetto (ogni tanto pecco di finezza, lo ammetto) e poi mentre mi radevo, mi resi conto che era il giorno 24 ottobre 2008, esattamente il giorno del suo 38esimo compleanno.

....

Buon compleanno Amore mio, buon compleanno mio primo Amore.

24 ottobre 2008

 

 

 
 
 

Io ti amo

Post n°32 pubblicato il 09 Marzo 2010 da angiolettopm
Foto di angiolettopm

Era una ventosa sera d’autunno, lei si atteggiava a donna nel vestirsi, apparendo più grande dei suoi sedici anni appena compiuti. D’altra parte io, diciotto anni da poco, non mi sforzavo affatto di apparire più grande, anzi il mio vestire perenne in jeans e la barbetta da novizio mi dava un’aria piuttosto trasandata. Poi una moto old-style truccata e malandata completava il tutto.

Pensandoci bene non era sera, ma tardo pomeriggio, visto che massimo alle 21:00 avevamo un rientro quasi obbligato, se non altro per cenare, e dopo cena non era assolutamente concepibile uscire di casa, a maggior ragione allora, che stavamo insieme da qualche mese solo con bacetti e abbracci.

Ci incontravamo in tanti verso le 18:00, dopo i compiti, ma quella sera eravamo in pochi, non ricordo chi c’era con noi, ma ricordo perfettamente le foglie che svolazzavano e gli alberi in continuo oscillare. Noi eravamo riparati davanti una vetrina secondaria, dietro l’angolo di un noto negozio di abbigliamento. Mi chiedevo sempre per quale motivo la addobbassero quella vetrina, visto che non la vedeva nessuno.

Io ero appoggiato sulla moto e lei era in piedi davanti a me, la tenevo per i fianchi mentre lei aveva le braccia appoggiate sulle mie spalle, come un principio di abbraccio. Arriva una raffica di vento e lei istintivamente mi si avvicina, facendomi sentire quel suo profumo che poco si addiceva ad una adolescente. Mi sembra ancora di sentire i suoi capelli che mi sfioravano il volto, mentre mi sentivo avvolto il collo da un suo tenero abbraccio. Sentivo già un crescendo di sensazioni che partivano da dentro, e a quel punto lei mi sussurra dolcemente nell’orecchio:

-“Angioletto, mi vuoi bene?”

-“Si, tanto!” io risposi, ma prima di rispondere in modo scontato mi era salito un fuoco da dentro, una sensazione nuova e imprevista che mi ha spiazzato e sconvolto. Mi è durata tutto il tempo dell’abbraccio, anche il mio respiro aveva ritmi alterati, come se avessi bisogno di ossigeno.

Non credo di avere sentito più quelle sensazioni, forse era la prima volta e mi è rimasto impresso magicamente nella mia mente, ma di certo non l’ho più avvertita.

L’amore non ha età.

A volte quando due adolescenti si lasciano, noi grandi definiamo il tutto “cose da ragazzi”, ma quello che due ragazzi provano innamorandosi non ha età. Occorre avere il massimo rispetto per i sentimenti di tutti, soprattutto per gli adolescenti, aventi un carattere non ancora forgiato e quindi suscettibili di veri e propri traumi nell’animo.

Pensandoci bene l’amore non ha età ma ha una sua evoluzione. Da bambini basta una carezza della mamma, da adolescenti basta un abbraccio, cose che da adulti fanno solo sorridere. Un adulto che si innamora solo con baci e carezze apparirebbe ridicolo agli occhi degli altri.

Io non saprei spiegarmi definitivamente quello che ci succede. Saranno le esperienze negative, saranno le maggiori esigenze e aspettative, sarà un timore recondito ad “aprirsi” verso un’altra persona, ponendo nelle sue mani la facoltà di renderci felici o tristi. Di fatto è sempre più difficile.

L’amore non ha età, ma l’innamorarsi si sfuma negli anni.

 
 
 

La raccolta

Post n°31 pubblicato il 14 Gennaio 2010 da angiolettopm
 
Foto di angiolettopm

Aderisco alla forma di protesta civile contro il razzismo che avverrà sabato 16 gennaio 2010, scrivendo un post dopo tanto tempo

 

Ero un ragazzino, quando in pieno inverno, tra l'erba bagnata e le gocce di pioggia della notte appena trascorsa che cadeva dalle foglie sempreverdi, raccoglievo agrumi insieme ad altri coetanei. Mani fredde e piedi bagnati, ma poi a fine giornata bagno caldo e relax, e questo pensiero mi dava conforto.

L'atmosfera era bella, come se fosse una festosa vendemmia. In genere si aiutava la famiglia di un amico, oppure ci si ritrovava tutti insieme a fare qualcosa di produttivo. Si lavorava comunque, le ceste si riempivano velocemente, mentre venivano portate a bordo strada e caricate sul camion dagli adulti. Dopo cinque o sei ore di raccolta ci si ritrovava tutti insieme, si andava a pranzare nei casolari, dove veniva offerto di tutto e di più a quei ragazzi affamati e meritevoli. Più grandicello ricordo che venivo pagato circa 10000 lire, che per me era una grandissima cifra. L'atmosfera era sempre festosa, e le 10000 lire erano un regalo.

Dopo un pò le cose cambiano, il valore degli agrumi cala, si rischia la raccolta. Non c'erano braccianti immigrati, ma semplici contadini del posto che svolgevano il loro duro e onesto lavoro. Ma il prezzo al mercato era così basso che i contadini non potevano essere impiegati per la raccolta, quindi l'unica alternativa era lasciare gli agrumi sugli alberi. Ci riunimmo tre amici, facemmo una proposta al proprietario: metà incasso a lui, metà a noi. Bene, per due anni abbiamo lavorato a cottimo, guadagnando qualcosina in più delle semplici 10000 lire. Nel frattempo però eravamo cresciuti, ed eravamo noi stessi a portare le ceste a bordo strada. Sono stato per la prima volta imprenditore di me stesso!

Ma allora non c'erano i nuovi schiavi!

I fenomeni di schiavismo moderno, che ci danno le immagini assurde e anacronistiche di questi ultimi giorni, sono legati a molteplici fattori. E' troppo facile prendersela con la tolleranza all'immigrazione se stai nella lega, con il razzismo e la mafia se stai a sinistra o nella chiesa, con la mafia e l'ordine pubblico di chi non poteva non sapere se stai a destra. Già queste diverse interpretazioni fanno capire quanto complesso sia il problema e quanto incapace sia la classe politica. Che la causa scatenante sia stata una falsa notizia di immigrati morti non vuol dire che tutto quello che è successo è stato un evento sporadico. Il malessere di fondo c'è.

Ho raccontato quella mia storiella per dire quanto sia importante il mercato e la globalizzazione in questo contesto. Gli agrumi venivano pagati 6 centesimi al chilo, un prezzo a dir poco assurdo. In un contesto di globalizzazione sono sul mercato agrumi africani, spagnoli e "chissà da dove", senza tenere presente qualla notizia di qualche mese fa che è possibile produrre aranciata senza arance per via chimica. Da una parte il produttore si trova davanti ad una scelta: o ricorrere alla manovalanza della disperazione, oppure lasciare le arance sugli alberi. Dall'altra parte un esercito di disperati si trova davanti ad un'altra scelta: o raccogliere le arance a un prezzo ridicolo o morire di fame.

In questo contesto si sviluppano le più disparate forme di degrado: i caporali, spesso loro conterranei, che lucrano le 5 euro al giorno su ogni disperato, le loro risse su chi deve lavorare, il padrone che non viene pagato e non paga, i loro ambienti, la prostituzione. Insomma un mix esplosivo, che inevitabilmente viene a contrapporsi alla gente comune, che fa finta di non vedere nulla.

La gente della Calabria non è razzista, ha il senso dell'accoglienza e della tolleranza innato nel proprio essere. Coloro che hanno preso a botte gli immigrati non rappresentano i calabresi, come coloro che hanno distrutto una cittadina non rappresentano il lavoratore immigrato. Comunque la convivenza con gli immigrati diventa una cosa tanto più difficile quanto l’incremento della loro comunità.

Io non credo che sia stato detto tutto. Le fucilate ad aria compressa non sono state generate da odio razziale o discriminazioni religiose. Probabilmente qualche immigrato è uscito fuori dalle “regole” della convivenza territoriale (vigenti ma non scritte) con le persone locali. Conosco molto bene la mentalità di quei luoghi, a volte basta un apprezzamento ad una ragazza o uno sguardo storto per generare una reazione spropositata. Poi dopo reazioni e discussioni, ecco che viene fuori l’arma. Questo può accadere a chiunque, che sia italiano o meno.

Hanno perso tutti. Hanno perso i braccianti neri perché non hanno più quel misero lavoro e adesso non ci sono più; hanno perso i proprietari perché non troveranno più conveniente raccogliere gli agrumi; hanno perso le arance che resteranno sugli alberi.

Hanno perso tutti. Ha perso la Calabria che viene vista come una regione razzista senza assolutamente esserlo; hanno perso le amministrazioni locali dimostratesi incapaci di gestire l'accoglienza di quelle persone; ha perso la classe dirigente nazionale, che è apparsa disgregata, confusa e smarrita.

Sembra vedere delle scene di un film. Ma i residenti non sono i padroni, i braccianti neri non sono Kunta Kinte, e soprattutto quello che è successo non è un romanzo.

 
 
 

I momenti sereni di oggi saranno i pensieri tristi di domani (BM)

Post n°30 pubblicato il 06 Marzo 2009 da angiolettopm
Foto di angiolettopm

E' da qualche giorno che mi soffermo su un pensiero.

I rapporti con i partners non sono tutti uguali, e ancor di più la loro fine, che in genere è un completamento o una rottura.
Nel caso di completamento, che poi alla fine altro non è che un esaurimento del rapporto, il problema non si pone. Chiuderlo significa liberazione.
Quando c'è una rottura, le cose si complicano.
I motivi possono essere i più diversi, ma non interessa ciò che ha scatenato la rottura, bensì la reazione successiva.
I primi mesi sono duri per tutti, ma poi si arriva ad uno stato di consapevolezza.

Se si tratta di un semplice "amore", allora il tempo è un ottimo antidoto per la completa guarigione. Dopo un pò ci rinnoviamo nelle abitudini, ci guardiamo intorno, abbiamo una reazione quasi spontanea a proseguire con le cose della nostra vita, e alla fine il tutto si trasformerà in ricordo, magari anche bello. Dopo quanto non so, credo che dipenda da caso a caso.

Invece, quando si rompe "l'Amore", purtoppo il tempo si ferma, si solidifica, si blocca. Anche a distanza di mesi o anni ci accorgiamo che la ferita è ancora aperta e sanguinante. Possono passare settimane, mesi, ma poi si ripiomba nel ricordo amaro, nell'angoscia, sembra quasi che sia successo ieri.

Alla fine non so che dire, sicoramente il tempo aiuta a dimenticare gli amori, ma l'Amore vero, quell'unico che si incontra nell'unica nostra vita, lascia il segno profondo nelle nostre carni, e non si guarisce più.
Per mitigare gli effetti non basta il tempo, ma occorre sostanzialmente cambiare vita.

Concludo citando un aforismo di un grande della musica, Bob Marley:

i momenti sereni di oggi saranno i pensieri tristi di domani.

 
 
 

Rinascere

Post n°29 pubblicato il 15 Gennaio 2009 da angiolettopm

No, non sono rinato per riscrivere nel blog. In fondo le mie non sono assenze, ma solo lunghe pause. Il mio modesto blog esiste e non intendo chiuderlo, in fondo c'è un po di me stesso dentro!
Sono rinato stamattina, sto vivendo una vita lunga un giorno, stanotte morirò per poi rinascere domani mattina, con un rivitalizzato entusiasmo di vivere una lunga vita di ... un solo giorno!

I ritmi biologici umani, basati sull'ordinato e perpetuo alternarsi del giorno e della notte ci permettono di interpretare la nostra quotidianità come un continuo rinascere e morire, esattamente come una fenice, che nasce, muore e rinasce dalle proprie ceneri.
Ogni giorno che passa è sempre un giorno duro per tutti, per motivi più o meno importanti e comunque variabili nel tempo.
L'interpretare il risveglio del mattino come una rinascita è come approcciarsi ad una nuova giornata con maggiore entusiasmo, dove la semplice lumnosità di un nuovo giorno si piò accostare ad una nuova speranza, nuove opportunità, e soprattutto nuova energia.
Nei periodi più bui capita di risvegliarsi con un pensiero fisso nella mente, come aprire gli occhi e vedere davanti a se stessi la causa del malessere. Quel giorno, o tutti i giorni di quel periodo, non saranno i migliori vissuti, ma basta ricordarsi che esso morirà, il periodo cupo finirà, e rinascerà un nuovo giorno, una nuova vita.
In ogni caso la giornata avrà sempre dei problemi, è difficile che si vada a dormire felici. Ma la cosa certa che mi da molta speranza è che il risveglio è sempre meno triste dell'addormentarsi, come se durante il sonno la mente avesse la capacità di rigenerarsi metabolizzando gli eventi.
Poi ci sarebbe il sogno, ma questa è un'altra storia.
Il più delle volte capita di vivere una giornata identica alla precedente, senza emozioni e con molte angosce. La cosa importante non è quella di vivere, ma di iniziare a vivere con maggiore entusiasmo. Infatti è proprio durante la sera che si fomentano i peggiori stati d'animo, proprio prima di morire quel giorno.

Nonostante tutto, il mio pensiero non muore, ma si trasforma, si evolve o si involve, muore solo la vita lunga un giorno. Confesso che mi piacerebbe ancora vivere la bellezza della notte, vivere lo spendore della luna, vivere con un benessere interiore tutta la vita lunga un giorno, morire quel giorno con un sorriso e con un senso di pace nel cuore. Non so quando accadrà.
Intanto vivo, e soprattutto aspetto di rinascere domani!

 
 
 
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Un blog di: angiolettopm
Data di creazione: 11/01/2008
 
 

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