A.T.T.I.L.I.O.
Attivisti Territoriali Terribilmente Incazzati Lievemente Inconsapevoli a Oltranza
Post n°240 pubblicato il 13 Maggio 2009 da votattilio2008
Stamani accendo il Pc e ti trovo una "marchettona" della segreteria romana del Pd al capogruppo Pd in Comune, Umberto Marroni. Penso: ma questi so diventati scemi. E la storia di Acea? Ma non lo cacciamo con pacati e sereni calci nel culo? Poi andando avanti nella mattinata ho capito che evidentemente ci devono essere state almeno due riunioni della segreteria ieri sera. Basta leggere per capirlo. E poi ancora: Ma la giornata è ancora lunga... Mo magari interverrà pure lo storico... |
Post n°239 pubblicato il 08 Maggio 2009 da votattilio2008
Causa insulti dai soliti noti che vigliaccamente si fanno scudo dell'anonimato, scusate ma devo venire meno ai miei principi di assoluta lbertà su questo spazio e devo applicare una forma di moderazione dei commenti. In pratica leggerò tutti i commenti prima che vengano pubblicati. Mi sono stufato di leggere insulti gratuiti e soprattutto falsità da chi si fa scudo dell'anominato sul web. Ovviamente, le critiche sono sempre ben accolte, gli insulti d'ora in avanti saranno cancellati. |
Post n°238 pubblicato il 07 Maggio 2009 da mik154
Pubblico di seguito il documento scritto da una nutrita schiera di dirigenti del Pd. Mi sembra utile, da sottoscrivere. Una vera piattaforma per il congresso di ottobre. IL CORAGGIO DI CAMBIARE ------------------------------------------------------------------------------ Le questioni da noi poste devono trovare una risposta compiuta nel congresso del prossimo autunno. Appuntamento che sarebbe un grave errore rimandare. È tuttavia fondamentale che fin da ora la nostra azione si sviluppi mettendo al centro questi temi di riflessione e andando oltre le logiche di corrente. Il nostro impegno, è a sostegno dello sforzo in atto da parte del gruppo dirigente nazionale per consolidare il progetto del PD e rilanciarne le ambizioni. Il presente documento è aperto al contributo di tutti coloro che nelle istituzioni e sul territorio si riconoscono nelle sue idee fondamentali. Vogliamo anche nel metodo superare una fase caratterizzata da esasperati personalismi e valorizzare la centralità dell’elaborazione collettiva, dando un significato non retorico o formale alla parola squadra. Giuseppe Berretta Francesco Boccia Antonio Boccuzzi Michele Bordo Giulio Calvisi Franco Ceccuzzi Anna Paola Concia Paola De Micheli Stefano Esposito Pierangelo Ferrari Emanuele Fiano Massimo Fiorio Laura Garavini Francantonio Genovese Dario Ginefra Sandro Gozi Daniele Marantelli Andrea Martella Margherita Mastromauro Antonio Misiani Alessandro Naccarato Andrea Orlando Vinicio Peluffo Caterina Pes Luciano Pizzetti Luca Sani Alessandra Siragusa Fausto Recchia Ettore Rosato Silvia Velo |
Post n°237 pubblicato il 07 Maggio 2009 da mik154
I candidati per le Europee sono partiti. Hanno già riempito di faccioni, sempre sorridenti non ne trovi mai uno appena preoccupato, i muri di Roma. Sono già partite le cene, organizzate dai capobastone che fanno vedere quante persone portano in maniera da accreditarsi. Girano come matti in convegni, dibattiti. Ce n’è uno, Roberto Gualtieri, che presenta addirittura il suo programma elettorale, con tanto di presenza di Massimo D’Alema. Su Facebook imperversano i gruppi che ti spiegano perché bisogna votare un candidato piuttosto che l’altro. Badate bene all’espressione perché non è casuale “votare un candidato”, non votare il Pd e dare la preferenza. Insomma, sarà una campagna elettorale ancora all’insegna della rincorsa alla preferenza. E, di conseguenza, una campagna elettorale chiusa al nostro interno, tutta tesa alla conta fra correnti. Questo è il dato vero. Le correnti che compongono il Partito Democratico hanno deciso che si conteranno attraverso le elezioni europee. Non a congresso, non attraverso un confronto libero e sui programmi, ma attraverso un confronto sui candidati. E’ una gara a chi prenderà più preferenze. Sarò strano io, ma sono convinto che la sera del 7 giugno, tutti staranno a guardare quanti voti ha preso il Pd, quanti il Pdl, Di Pietro, la Lega e via dicendo. E sono convinto che il risultato del Pd sarà essenziale per il futuro di questo progetto, a cui molti di noi hanno dedicato in maniera disinteressata e appassionata tante energie in questi anni. Sia chiaro, lo dico per fugare ogni equivoco, anche io sosterrò i candidati che ritengo più vicini alle mie posizioni (Cioffredi e De Angelis) e che ritengo più in linea con il progetto del Pd. Di certo non potrei mai votare una persona che presenta il suo programma elettorale. Perché trovo che questa sia la deriva ultima della degenerazione personalistica dei partiti. Ci deve essere un progetto del Pd per l’Europa e non il programma di un candidato. Ma detto questo, per i motivi che dicevo prima, trovo sia prioritario il voto al Partito. E credo sarà un bene se troveremo tante schede senza alcuna preferenza. Perché vorrà dire che c’è ancora un voto di opinione, libero, di chi crede nel Pd e delle nostre beghe interne se ne frega. Anzi le vorrebbe cancellare insieme ai protagonisti delle beghe stesse. Ma per fare questo credo che bisogna invertire subito la tendenza. Bisogna fare un forte campagna elettorale di partito e non “di candidato”. Bisogna fare una campagna elettorale tra la gente e non tra i ristoranti. Perché nei ristoranti girano sempre i soliti. Nei mercati, davanti alle Asl, all’Università, nei posti di lavoro, invece, si trovano i cittadini, quelli a cui dobbiamo, ancora una volta, chiedere un voto per cambiare e non un voto per mandare tizio al parlamento europeo. In X Municipio, nel nostro piccolo, quattro circoli, hanno organizzato per stasera una festa, al tennis Garden di via delle Capannelle. Vogliamo cominciarla così la campagna elettorale: con il coordinatore romano, con il segretario regionale, con il capolista. Mi sembra significativo. Come mi sembra significativo che i soliti benpensanti abbiano lanciato una vera e propria campagna contro questa iniziativa. Ancora non ho capito bene perché. Una parte del Pd vorrebbe una campagna elettorale di questo tipo. Qual è lo scandalo? Poi verrà il momento in cui ci divideremo sulle preferenze. Ma questo momento deve essere secondario. Io voglio farla così la campagna elettorale: poche cene, tanto contatto con i cittadini. Nelle piazze e non nei ristoranti.
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Post n°236 pubblicato il 04 Maggio 2009 da mik154
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Post n°235 pubblicato il 23 Aprile 2009 da mik154
"Invece di rinnegare il suo passato, Alemanno farebbe meglio ad occuparsi del futuro di Roma". Lo dichiara in una nota Roberto Giachetti del Partito Democratico, a proposito della polemica tra il primo cittadino di Parigi e il sindaco della Capitale. "Ogni giorno un nuovo episodio, l'altro ieri il video con Mussolini ai Fori, ieri il dibattito vietato al Pigneto, oggi il battibecco a distanza tra Parigi e Roma, consiglierebbe al sindaco di fare pace una volta per tutte col suo passato e di evitare di fare finta di niente, occupandosi piuttosto di ciò per cui è stato eletto e su cui sta facendo un disastro - sottolinea Giachetti - E' inutile che Alemanno smentisca, chieda l'intervento della Farnesina, minimizzi o prenda le distanze da se stesso o dalla destra romana. Dimostri, piuttosto, di essere in grado di fare il sindaco, invece di far finta di essere un altro, perché in un anno non è riuscito a fare nulla per questa città, in nessun ambito, dall'ambiente alla sicurezza, dall'economia alla cultura". |
Post n°234 pubblicato il 20 Aprile 2009 da a13leonardo.b
Sabato scorso, 18 Aprile, in occasione dei festeggiamenti per il 65° anniversario del rastrellamento del Quadraro, mi è stato detto che il Presidentissimo ha ringraziato tutti i suoi collaboratori e fedeli consiglieri...giusto e doveroso, però nell'emozione e nella fretta ha dimenticato di menzionare 2 consigliere della sua giunta. Penso che ciò sia dipeso dal fatto che le 2 consigliere, non faccio nomi, Maria e Federica, erano impegnate nella raccolta di firme contro la legge 1360 se non vado errato, e non facevano passerella come i loro colleghi....il motivo della dimenticanza è soltanto questo, non le ha volute distrarre e non ci sono altri motivi come qualcuno malignamente ha pensato. Un mio vecchio professore soleva dirci spesso " Ferdinando Ferdinando eri 4° e fosti 1°, ma se seguita lo sherzo, via quarto e via primiero va a finire che resti zero Saluti cari da Lillo |
Post n°233 pubblicato il 20 Aprile 2009 da mik154
Lunedì 27, nel pomeriggio ci sarà un interessante incontro al tempo di Adriano, in piazza di Pietra, a cui parteciperanno Michele Meta, Goffredo Bettini, Paola Concia, Ignazio Marino, Enrico Gasbarra, Roberto Morassut. Purtroppo, o per fortuna a seconda dei punti di vista, a quell’ora sarò a Viareggio, a godermi qualche giorno di meritatissima (me lo dico da solo) vacanza.
Mi dispiace perché avrei avuto qualcosa da dire, anche dopo una lunga chiacchierata con Enzo Puro, la mia guida spirituale. E allora provo a farlo qui, non c’è Bettini, ma tanto i messaggi a lui arrivano sempre.
1) Non ero d’accordo con la sua candidatura alle Europee proprio per le ragioni che lui stesso ha scritto la settimana scorsa sul Messaggero. Una persona che in questi due anni si è spesa con tutte le sue energie per il rinnovamento della politica, per un partito che non fosse una somma di correnti, non poteva guidare una lista dove l’unico criterio è proprio quello della conta fra correnti. Se noi “bettiniani” non ci consideriamo una corrente, perché partecipare a questo rito? Ha senso contarsi su una persona, sia pur autorevole come Bettini? Oppure ha senso confrontarsi e contarsi su un progetto di partito e, ancora di più di società? 2) Io credo che, più che alle europee, dovremmo cominciare a porci il problema di quello che succederà dopo. Io sono uno di quelli che non crede, almeno dal 1989, che siano sufficienti gli aggettivi e le qualificazioni “geografiche” per creare una forza in grado di cambiare il futuro del nostro Paese. Non basta definirsi di sinistra, comunisti, socialisti, riformisti, per esserlo davvero. Bisogna praticare davvero l’innovazione per essere innovativi, cercare soluzioni nuove ai nuovi problemi che abbiamo di fronte se vogliamo uscire, una volta per tutte, dalle categorie del ‘900. 3) Se questo è quello che vogliamo provare a fare, a costruire, non serve una corrente che dispensi posti di lavoro e cariche e incarichi e poltrone e sgabelli. Serve un luogo, una rete di luoghi, dove avviare il confronto, dove riprendere un lavoro di formazione della classe dirigente. Il resto, la selezione, le nuove leve da mettere in campo e anche il consenso necessario a metterle in campo, verrà di conseguenza. E verrà naturale e spontaneo quando smetteremo di chiedere a ogni persona che incontriamo “con chi stai” e proveremo al contrario a domandargli “dove andiamo”. Il luogo, i luoghi, dove fare questo vanno creati. E devono essere luoghi e metodi che tengano conto della rete, dello scambio globale che questa permette, ma devono anche essere luoghi “fisici”. Io credo che guidare questo processo sia la funzione che può e deve svolgere Goffredo Bettini e provo a spiegare per quale motivo e con quale compito. 4) Bettini è stato, non da solo, il creatore del cosiddetto “modello Roma”. Per i detrattori è stato un mero sistema di gestione di potere. Gente che applica agli altri categorie che è solito usare. Sia chiaro il modello Roma è anche un sistema di gestione del potere, la politica senza potere diventa un esercizio di stile. Ma il modello Roma è stato innanzitutto uno schema di interpretazione per governare una città altrimenti difficilmente comprensibile. Attorno a questo nucleo forte di analisi e idee si sono costruiti gli strumenti per portarli avanti. Provo a ricordare: Roma città dell’integrazione e della solidarietà, Roma al centro di una sorta di nuovo patto sociale per lo sviluppo, Roma città della cultura e del turismo. Sono soltanto titoli. Ma è il metodo che mi interessa. Il metodo che ci ha permesso di costruire una città in cui fenomeni come la balie parigina in fiamme non erano nemmeno pensabili e che adesso invece si avvicinano pericolosamente. 5) Detto ciò, qualcosa non ha funzionato, è evidente a tutti. Confusione, indecisione di Veltroni, pratica correntizia esasperata ed esasperante, mancanza di coraggio nel rinnovamento, strenua opposizione del vecchio (e che vecchio!) che si è organizzato grazie a risorse finanziarie “insospettate” e, alla fine, ha preso per le gambe il nuovo e l’ha tirato giù. 6) Io credo che Bettini sia stato, nei mesi scorsi, la persona che con più lucidità abbia descritto questo fenomeno. E’ stato quello che per primo, ad alti livelli, ha dato voce a quanti, a dire il vero da tempo, avevano descritto, parzialmente e in maniera frammentaria, questa degenerazione profonda della politica e del nostro partito in particolare. Quanti speravano che il Pd fosse lo strumento per invertire questa tendenza hanno avuto una scioccante delusione. Ci siamo accorti che la degenerazione che tanti anni fa Berlinguer denunciava nei suoi scritti e nelle sue interviste sulla “questione morale” ormai dilagava in casa nostra. Molti hanno mollato e hanno ricominciato a occuparsi di altro. 7) Non sarà facile invertire una tendenza che attraversa l’intera società italiana. Io credo che il problema non sia semplicemente Berlusconi e neanche il berlusconismo, inteso come modello sociale. Il tema vero è questa cappa opprimente che avvolge il nostro Paese, fatta di mediocrità e conformismo, di stuoli di signorsì che avanzano e ci affossano con la loro incapacità di qualsiasi attività che abbia a che fare con il pensiero. 8) Questo avrei voluto dire, se ce ne fosse stata la possibilità, il 27 aprile. Da parte mia, sono disposto, come sempre a lottare, a mettere in campo le mie poche capacità: so mandare le mail, fare manifesti, andarli ad attaccare, aggiornare un sito internet. Poco altro. Ma quello che so fare lo metto a disposizione. Purché ci sia un’idea chiara. E possibilmente anche condivisa in maniera democratica. |
Post n°232 pubblicato il 17 Aprile 2009 da mik154
Andiamo con ordine, perché altrimenti, se non si sa come si è evoluta la vicenda del cosiddetto registro del testamento biologico in X Municipio, si rischia di fare confusione sulla mozione che, ieri sera, ha portato alla richiesta da parte di 13 consiglieri su 25 di sospendere quel provvedimento. |
Post n°231 pubblicato il 15 Aprile 2009 da mik154
Nell'ambito delle manifestazioni organizzate dal X Municipio per ricordare il rastrellamento del Quadraro, sabato 18 aprile 2009 alle 20,00 in Piazza dei Tribuni si terrà lo spettacolo ANNUSKA Tratto dal libro di Teresa Vergalli “Storie di una staffetta partigiana”, interpretato da Rosa Sironi per la regia di Ferdinando Vaselli. Lo spettacolo sarà un’occasione per riflettere sui valori della resistenza, sulla nostra storia e soprattutto, in un momento politico delicato come questo, sul valore della memoria. Un invito speciale lo rivolgo soprattutto a chi ha letto il libro, ai tanti che conoscono Teresa Vergalli, e soprattutto ai tantissimi ragazzi che attraverso la sua testimonianza hanno potuto toccare con mano il valore dell’impegno e del sacrificio che altri giovani hanno fatto per lasciare proprio a loro un’Italia migliore. |
Post n°230 pubblicato il 14 Aprile 2009 da mik154
Il Consiglio regionale del Lazio ha bandito concorsi per oltre cento posti di lavoro nelle diverse categorie.
Info: http://83.103.43.254/ConcOnLine/EntiServlet?entiFormBean.comando=C01&entiFormBean.idEnte=46 |
Post n°229 pubblicato il 09 Aprile 2009 da mik154
Oltre ai punti di raccolta di viveri per i terremotati dell'Abruzzo, continuano le iniziative organizate dal Pd nel X Municipio. I Giovani democratici di Subaugusta saranno presenti davanti al Pewex di via Serafini: venerdì 17-19,30 e martedì 17-19,30. Il Circolo Pd di Capannelle, invece, sarà davanti ai supermercati di zona, domani, venerdì 10 aprile, dalle 17 alle 19. |
Post n°228 pubblicato il 08 Aprile 2009 da mik154
Nel X Municipio di Roma, il Partito Democratico sta organizzando una raccolta di:
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Post n°227 pubblicato il 07 Aprile 2009 da mik154
Il PD ha attivato una unità di coordinamento per indirizzare aiuti concreti per le persone colpite dal sisma abruzzese. Chiama l'l' 848-888800 Per offrire disponibilità di alloggio: C/C BANCARIO n° 218020 presso: Banca Nazionale del Lavoro-Filiale di Roma Bissolati Tesoreria - Via San Nicola da Tolentino 67 – Roma intestato a Croce Rossa Italiana Via Toscana, 12 - 00187 Roma. Coordinate bancarie (codice IBAN) relative sono: IT66 - C010 0503 3820 0000 0218020 Causale: PRO TERREMOTO ABRUZZO. Oppure Caritas: Per sostenere gli interventi in corso (causale "Terremoto Abruzzo") si possono inviare offerte a Caritas italiana tramite il conto corrente postale 347013 o tramite Unicredit Banca Roma (Iban IT38 K03002 05206 000401120727). ... L'Abruzzo si sta appoggiando all'Avis del Lazio, CERCANO URGENTEMENTE SANGUE DI RH 0 NEGATIVO. Per INFO 06 491340. La ONLUS MODAVI sta reclutando volontari civili.... www.modavi.it Info: MO.D.A.V.I. Onlus Tel.: 06/84242188 E-mail: emergenzaabruzzo@modavi.it - Responsabile:Giovanni Corbo – cell. 327/0499296 http://ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_932356682.html POSSIAMO DONARE IL SANGUE ANCHE AL NOSTRO OSPEDALE CHIEDENDO CHE VENGA DATO ALLE PERSONE DELL'ABRUZZO MEDIAFRIENDS, l'onlus di Mediaset, Medusa e Mondadori, ha aperto un conto corrente per chi volesse dare il proprio contributo per i terremotati dell'Abruzzo. Il conto corrente è intestato a Mediafriends, la causale è "emergenza terremoto Abruzzo". Il beneficiario è Mediafriends, codice Iban: IT41 D030 6909 4006 1521 5320 387 http://www.tgcom.mediaset.it/sociale/articoli/articolo446215.shtml EMERGENZA SANGUE: Chiunque fosse interessato a donare sangue, può farlo recandosi o presso il Centro Trasfusionale dell'ospedale Santo Spirito di Pescara, via Fonte Romana n. 8 (ingresso pronto soccorso), o presso il centro raccolta sangue Avis Pescara, corso Vittorio Emanuele II n.10. |
Post n°226 pubblicato il 02 Aprile 2009 da mik154
Alcune discussioni avute ieri mi stimolano, in una giornata tutto sommato tranquilla, a provare a fare un ragionamento su uno dei temi che ritengo essenziali per un partito politico, ovvero il metodo di selezione della propria classe dirigente. Anzi, più che essenziale, direi costitutivo, insieme alla forma e all’identità. E a queste intrinsecamente legato. Perché il modo in cui un partito politico determina la selezione e la formazione dei suoi dirigenti è essenziale per capire la natura stessa del partito. E’ un tema non di oggi, basta pensare che su questo Togliatti scrisse un corposo quanto – ma questo è ovvio – splendido saggio. Apro parentesi, il Togliatti teorico è stato dimenticato e ingiustamente sottovalutato, ci sono molti scritti che sarebbe bene rileggersi. Nel Pdl la questione è risolta essenzialmente in modo lineare quanto banale: sceglie Berlusconi, non in base a un criterio di merito o competenza, ma in base alla fedeltà personale. Basta guardare alla composizione del suo governo, quello che porta di più la sua impronta, un esecutivo fatto essenzialmente di comparse e non certo di uomini e donne di primo piano. In pratica sceglie personaggi noti al pubblico oppure giovani di bottega, ma tutti con la medesima caratteristica comune: non devono oscurare il capo supremo. Nel Pd la questione è del tutto aperta. La questione non è tanto primarie, elezione diretta da parte degli iscritti delle cariche di vertice, elezioni di secondo livello, parità di genere. Questi sono strumenti che si possono o meno adottare, manca una indicazione di natura valoriale, sui criteri di scelta. Ci sono al tempo stesso due tentazioni: la prima è quella di adottare anche qui un criterio di fedeltà, non tanto al leader assoluto (non ne abbiamo e neanche Veltroni era tale) quanto al riferimento locale. Si determina una sorta di catena: si parte dal circolo, che fa riferimento a un consigliere municipale, il quale a sua volta a un riferimento a livello romano e così via, fino ad arrivare a una cerchia ristretta di capi corrente, i quali in assoluta solitudine decidono quali siano le persone da promuovere e quelle da bocciare. Si tratta di un meccanismo che tende naturalmente alla conservazione dell’esistente che tende a integrare le spinte che arrivano dal basso con un meccanismo di premialità tendenzialmente proporzionali alla fedeltà dimostrata. Ovvero sei stato un bravo esecutore, allora di candido, ti inserisco in un cda e via dicendo. E in questa maniera ti lego ancora di più alla logica di corrente. Ti rendo dipendente, sia economicamente che psicologicamente, dalla fazione alla quale appartieni. Il concetto di fedeltà si lega al concetto dei portatori di voti. Questo è l’unico concetto meritocratico che viene applicato: quanti voti, anzi quante preferenze porti. E quindi quanto pesi. Questo è, in sintesi, l’esistente. Inutile raccontarci baggianate, questo è il meccanismo dominante nel Pd, mutuato pari pari dai partiti “genitori”. Questo sistema provoca però un progressivo impoverimento della classe dirigente, uno scollamento dalla realtà e un ricambio non tanto rallentato quanto del tutto paralizzato. Le cause di questo sistema vanno ricercate nell’improvvisa scomparsa di una categoria importante nella vita interna dei partiti: quella della battaglia politica. Non trattasi di violenti scontri, che nessuno si preoccupi. Si tratta di quella pratica per cui si affermavano in passato idee e persone. Per essere breve, il ricambio non l’ha mai regalato nessuno: va conquistato. E’ anche vero che in passato, quei giovani che dimostravano indipendenza, capacità, analisi, veniva “coltivati” e non emarginati come succede oggi, ma questo è una conseguenza, non la causa, della generale mancanza di coraggio a cui assistiamo oggi. Nessuno si espone, nessuno, come si suol dire, ci mette la faccia, perché, essendo ormai entrato nel circuito di dipendenza “fisica” dalla politica, avrebbe troppo da perdere. Quali sono gli antidoti e quali le strade diverse che si possono percorrere? Arrivo a questa domanda stimolato dalla ventilata candidatura della Serracchiani alle elezioni europee. La prendo a esempio, ma è solo un esempio. La rete, si è detto, è l’unico strumento per far emergere figure nuove non compromesse con il metodo descritto sopra. Meglio se a internet si uniscono le primarie. Io credo che siano strumenti, lo ribadisco. Che in sé non hanno l’automatica soluzione del problema. Anche l’osannato Renzi, non è uno qualunque. Il rischio è quello del partito ultraleggero, in cui non conta più il proprio vissuto, l’esperienza fatta nel e insieme al partito, ma semplicemente quanto si è telegenici. Quanto si sa approfittare del momento. Quanto si è bravi a usare un determinato strumento. La soluzione non c’è, se non quella di rifare un partito vero, in cui gli strumenti non rappresentano il fine. Ma in cui, al contrario, si valutano le persone, si parla, ci si confronta e dal confronto nasce la classe dirigente. Bastano le primarie? Basta internet, io non credo. Bisogna ricominciare a fare politica, a creare i luoghi del confronto prima che del voto. Fare politica significa provare a convincersi, dialogare, non essere chiusi dentro il proprio fortino da proteggere dal nemico. Il nemico non può essere il tuo compagno di partito. Il nemico, anzi l’avversario sta fuori.
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INTERVENTO ALL'ASSEMBLEA DEI CIRCOLI DEL PD
Tal figuro, ed esclusivamente lui, è responsabile politicamente e penalmente del contenuto dei suo scritti. Per prenderlo a testate, lo potete incontrare nei corridoio del consiglio regionale, oppure al circolo Pd di Capannelle
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