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Note a margine

A volte di vince, a volte si perde ma la lotta è sempre impari

 

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Il Manipolatore "perverso"; come riconoscere un "narcisista maligno"

Post n°280 pubblicato il 01 Giugno 2016 da Web_London

 


"So a te piacciono queste cose, ti ricorda qualcuno?"

Stamattina, ho ricevuto questa mail da una mia collega con allegato un articolo
Ultimamente, lei non ha passato dei gran bei momenti, è appena uscita da una storia che viveva male,
due figli alle scuole elementari, un marito che comunque ama e un uomo che aveva incontrato a un convegno e che da quasi un paio d'anni a questa parte le rovistava l'anima e la derubava dalle sue energie per alimentare le proprie.
Ogni volta che si raccontava di quell'uomo e del senso di colpa verso la famiglia la sentivo sempre peggio, (scappa via!) fino all'epilogo, circa tre mesi fa, quando decise di rompere definitivamente con quell'uomo e di farsi aiutare.
Le ho dato il nome di un'amica che conosco da quindici anni e che fa la terapeuta nelle carceri ed è in contatto con un'associazione a cui sono vicino io.
Da un po' di tempo la vedo meglio.
Ricevere oggi la sua mail (anche se lei è a meno di cinque metri da me) e le sue parole, così diverse da quelle che usava fino a qualche mese fa, mi ha fatto sorridere.

Pubblico qui oggi l'articolo che mi ha inviato, pari pari a come l'ho ricevuto io e con la stessa motivazione della mia collega ...
"So che anche a te piacciono queste cose, ti ricorda qualcuno?"

Ola

...


Il manipolatore narcisista "maligno": l'inganno è il pane quotidiano di coloro che fanno della manipolazione uno stile di vita al fine di soggiogare l'altro.

di Francesca Fiore

 


 

Il narcisista maligno (manipolatore perverso): l'inganno e il raggiro sono il pane quotidiano di tutti coloro che fanno della manipolazione un'arte, uno stile di vita avente come fine ultimo annientare l'altro.
Si tratta di ragni che tessono bene la loro tela, in attesa della prossima vittima.

Dottor Jekyll e mister Hyde, dolce al cospetto degli altri, ma vendicativo e subdolo alla spalle. Avete capito di chi stiamo parlando?
No, nessun soggetto in particolare, ma sole persone: narcisisti maligni o manipolatori perversi.
Non la persona affetta da disturbo narcisistico di personalità in generale, ovvero colui che ha dei tratti inerenti a questo disturbo, ma il narcisista cattivo, il narcisista maligno (come lo chiama Otto Kernberg), il più patologico dei narcisisti.

I narcisisti maligni sono bugiardi, ipocriti e manipolatori affettivi.
Hanno un'alta considerazione di loro stessi, esagerano le proprie capacità, appaiono spesso presuntuosi, credono di essere speciali, superiori, di dover essere soddisfatti in ogni loro bisogno e pretendono di avere diritto ad un trattamento particolare.
Ma questo non basta, altrimenti avremmo a che fare con un "normale" narcisista. Il tutto risulta condito dal comportamento maligno che porta tale soggetto ad avere anche tratti borderline, antisociali e paranoici.

I manipolatori perversi hanno come obiettivo quello di agire attraverso la manipolazione e il raggiro per far compiere al proprio interlocutore delle azioni che tornano ad esclusivo vantaggio personale, si approfittano dell'amore altrui a scopo egoistico. I manipolatori non provano senso di colpa per quello che fanno poiché tutto è finalizzato a soddisfare il proprio ego. Manipolano la vittima amorosa con falsa tenerezza, e dopo averla conquistata se ne nutrono in maniera avara.

Le vittime sono minate e fiaccate nei loro punti deboli e, di conseguenza, piombano in una spirale negativa dalla quale non escono senza traumi.
Ogni relazione deve soddisfare regole e richieste rigidamente imposte.


Identikit del manipolatore perverso

L'indizio che ci fa capire se abbiamo a che fare con un manipolatore perverso è la sensazione di soffocamento, la presenza costante di critiche, insinuazioni, sarcasmo che hanno come scopo finale quello di distruggere l'autostima dell'altro fino all'incapacità di vivere. I manipolatori godono dell'umiliazione altrui e non vorrà mai mettersi in discussione, non accettano alcuna critica. Preferiscono criticare e accusare piuttosto che confrontarsi in modo adulto e maturo con l'altro.

I manipolatori fanno finta di amare, ma non provano alcun sentimento anzi tendono a maltrattare: l'altro è solo lo specchio in cui si riflette.
Si tratta di persone altamente danneggiate, che a loro volta hanno subito traumi, maltrattamenti, abusi comportamentali ed emotivi verificatisi in tempi molto precoci e a causa di questo perpetuano il trauma traumatizzando a loro volta.

La manipolazione costituisce il fulcro di ogni relazione e la perseverazione nella stessa la connota di perversione, ed è l'unica modalità per entrare in contatto con l'altro.


Gli strumenti di manipolazione più diffusi sono:

1. Il ricatto affettivo e le minacce
L'affettività diventa una merce di scambio, il ricatto è sottile a volte impercettibile, ma alla lunga si ha l'impressione di essere imprigionati in una modalità di relazione che non da libertà di scelta poiché ogni gesto viene valutato e misurato in funzione del tornaconto personale.

2. La colpevolizzazione
La causa dei propri problemi è sempre attribuita all'altro e se si trova rimedio si è sottoposti a minacce di vario tipo che confluiscono spesso nell'interruzione della relazione.

3. Le bugie e le lusinghe
Quando arrivano complimenti e apprezzamenti in quantità e limitati nel tempo molto probabilmente il vostro interlocutore vuole ottenere qualcosa da voi. È fondamentale ricordare la differenza tra affetto e gentilezza, il primo è un sentimento profondo la seconda invece è un comportamento che non coincide necessariamente con un sentimento genuino.

4. La denigrazione
E' un processo continuo e minuzioso, mirato a denigrare il partner, a minarne l'autostima attraverso la restituzione di una immagine negativa di sé che con il tempo finirà per fare propria.

5. L'invadenza
Consiste nel mettersi sempre al posto dell'altro e di intromettersi nelle sue scelte e decisioni senza prendere in considerazione il suo punto di vista.

6. Le spalle al muro
E' la tecnica che chiude il dialogo mettendo in evidenza le contraddizioni dei ragionamenti, manipolandoli in modo tale così da far passare l'altro come una persona incoerente e dalle idee poco chiare.

7. La dipendenza indotta
Comprende sia la dipendenza affettiva che materiale, entrambe hanno come obiettivo di depotenziare e minare l'autonomia e l'indipendenza del partner mettendone in luce le debolezze e gli errori.


Fonte: http://www.stateofmind.it

 

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