Post n°114 pubblicato il 26 Ottobre 2006 da myk_dee
Pensavo che te ne fossi accorta, ma mi sbagliavo. Pensavo che me ne fossi accorto, ma mi sbagliavo. Chissà perché io mi sbaglio sempre. Chi lo sa il perché? Io di certo non lo so, altrimenti non mi sbaglierei così spesso. Sembra davvero impossibile, ma è così: io mi sbaglio su tutto (e su tutti). Non servono tutte le riflessioni che faccio ogni volta, tutti i mangiamenti di fegato che sopporto, perché mi convinco che in fondo, forse, ne vale la pena. E ogni volta capisco che non è così. Ma ormai è troppo tardi: ci sono cascato ancora. Sai, credo che ci cascherò ancora, e ancora, e di nuovo ancora, finché, un bel giorno, non mi fracasserò al suolo e (forse) capirò cosa c'è che non va. Ma, fino a quel giorno, ti prego: sorreggimi.
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Post n°113 pubblicato il 24 Ottobre 2006 da myk_dee
Essenzialmente penso che tutto ciò sia da attribuire non di certo al destino. E poi mi chiedono: ma tu credi nel destino? Scusate, ma io cosa posso rispondervi se non no? Viste le circostanze ci sarebbe da chiedersi addirittura se il destino è padrone di se stesso oppure è soggetto al destino imposto da un qualcosa di più grande. Siamo padroni di noi stessi o c'è un Mangiafuoco che ci manovra? A volte non so proprio a cosa credere. Cerco una risposta. E se la trovo, ve la dico. |
Post n°112 pubblicato il 17 Ottobre 2006 da myk_dee
Che strano, oggi (e anche ieri), il Dipartimento. C'era tanta gente ma era vuoto. Tutti parlavano, ma c'era silenzio. Il silenzio di chi non c'è, di chi se n'è andato, di chi non ci viene più, di chi preferisce rimanere a casa, di chi ormai si è reso conto che forse non serve più di tanto venire fin là. E siamo rimasti in pochi. Di quelli con cui ho cominciato questa avventura, oggi potevo contarli con un dito. Al massimo mi stanno sulle dita di una mano. E siamo rimasti in pochi. Di quelli che fanno casino a lezione, di quelli che vanno in mensa alle 11.30 perché altrimenti c'è troppa gente e poi abbiamo anche molta fame. Oggi, io e il mio dito, siamo andati in mensa alle 14, perché avevamo lezione fino a quell'ora. Non abbiamo fatto casino. E siamo rimasti in pochi. Di quelli che dopo la mensa stanno a parlare almeno un'ora prima di mettersi, svogliatamente, sui libri. E sparano cazzate a tutto spiano, e ad ogni cazzata si ride come fosse la prima. Oggi non c'era nemmeno un tavolino. E siamo rimasti in pochi. E saremo ancora meno. |
Post n°110 pubblicato il 07 Ottobre 2006 da myk_dee
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Post n°109 pubblicato il 06 Ottobre 2006 da myk_dee
Certo che la vita è assai strana eh? Voglio dire: un giorno sei lì che piangi quasi perché la ragazza che ti piace un sacco ti dice che si è messa con un altro, e il giorno dopo (si fa per dire) a momenti ci sbaruffi per motivi futili e insensati. |
Post n°108 pubblicato il 30 Settembre 2006 da myk_dee
Guardo la bistecca fumante nel mio piatto. Sembra buona. E' ricoperta da un sottile strato di formaggio fuso e, all'apparenza, sembra invitante. «Mangiami» «Certo, prima o poi ti mangio, stai sicura» «Allora cosa aspetti? Mangiami no?» «Perché tanta fretta? Dove devi andare?» «E tu?» «Non cambiare discorso per favore» «Io cambio discorso fin che voglio, caro mio. Del resto sei tu quello che sta parlando con una bistecca» «...» «Allora? Mi vuoi rispondere sì o no?» «Cosa vuoi sapere?» «Dove devi andare sta sera. Dove vai?» «Perdonami ma non credo siano fatti tuoi» «E invece sì. Non nasconderti, dove vai?» «Davvero lo vuoi sapere?» «Sì» «Beh, penso che starò a casa...» «Come mai?» «Ehm... non ho voglia di uscire...» «Raccontalo ad un'altra» «Ma è vero!» «Certo certo. E io sarei un filetto...» «Scusa ma che vuoi da me?» «Voglio solo farti presente che è sabato sera e tu te ne stai a casa» «Ma dove dovrei andare scusa? Ormai, a uno a uno, gli amici con cui un tempo ci si trovava per fare baldoria hanno le fidanzate e...» «E tu?» «Io cosa?» «Dico: tu la fidanzata, quando pensi di trovartela? Non credi che sarebbe anche giunto il momento che ti trovi una femmina? Cazzo, Deezzle, hai 24 anni compiuti e neanche uno straccio di ragazza» «Se devi continuare ad infierire su questa cosa allora è meglio che ti mangio in un sol boccone» «Sì, sì, fai pure. Tanto lo sai meglio di me che è la verità» «Embeh? Che cosa ci posso fare io? Io ci ho provato, credimi mia cara bistecca-con-formaggio, ma ho un carattere di merda» «Ah! Ecco il problema! Posso dirti una cosa?» «Dimmi» «Marco, sei un coglione» «...tsk... fanculo» Era amara la bistecca, forse colpa del formaggio. |
Post n°107 pubblicato il 30 Settembre 2006 da myk_dee
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Post n°106 pubblicato il 18 Agosto 2006 da myk_dee
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Post n°105 pubblicato il 08 Agosto 2006 da myk_dee
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Post n°104 pubblicato il 01 Agosto 2006 da myk_dee
Signori, sto bene. Tutto a posto, grazie. So che è da un po' di tempo che non mi faccio sentire quaggiù, ma sto bene. Inoltre oggi è già il primo di agosto. E fra un mese sarà il primo di settembre. E poi ottobre, novembre, dicembre, gen... insomma, avete capito dove voglio andare a parare. Quindi cambio argomento (e anche paragrafo). Cosa volevo dire? Mumble mumble... ah sì, a proposito del tempo che passa: mercoledì scorso, mentre stavo lavorando, ricevo un messaggio di mia mamma che mi invita a raggiungerla in Pineta, "dove venivi te da piccolo", dice. Io, poiché ero piccolo all'epoca, parliamo di una ventina di anni or sono, minchia quante virgole in questa frase, non stavo lì a preoccuparmi di imparare la strada per la Pineta, quindi mercoledì scorso non sapevo bene dove fosse il posto, per concludere, con una virgola,. Ho tuttavia intuito subito la direzione da prendere quando, uscito di casa, mi si è presentato un cartello stradale bello grande con la scritta "PINETA" che indicava la mia destra. Dunque la Pineta esiste davvero. E così, pedalando e pedalando ancora, arrivo in un posto vagamente familiare e una mano sconosciuta mi spinge a svoltare a destra, per una strada dissestata. Non ci posso credere: è proprio qui dove venivo da piccolo. Ma certo, adesso ricordo! Lì, in fondo al parcheggio c'erano gli sgabuzzini di ferro adibiti a bagni e... lì, sì, proprio lì, pranzavamo con il vecchio tavolino verde... Mercoledì sono tornato ad avere 4 anni. Era bello. |
Post n°103 pubblicato il 04 Luglio 2006 da myk_dee
Il buffet è ora deserto. I clienti sono usciti quasi tutti, eccetto i soliti ritardatari. Nella sala regna il disordine più totale: ci sono ancora molti tavoli da sparecchiare, tazze sporche e piattini pieni di ogni immondizia possibile aspettano di essere ritirati e lavati. Il ragazzo prende il vassoio più grande e si appresta a sbarazzare i tavoli, facendo attenzione a non rovesciare nulla per terra, mentre anche gli ultimi clienti lasciano la sala da pranzo. Ci impiega circa un quarto d'ora per togliere di mezzo tutte quelle schifezze. Dopodiché, MykDeenee comincia a ritirare il buffet, portando all'interno dell'office i contenitori sporchi: qui c'è E. che li lava. Attorno alle 10.30 il buffet è pulito e pronto per il pranzo: sul piano superiore stanno le boules per le insalate, i cestini del pane e dei grissini, mentre sul piano inferiore, che è anche il più ampio, c'è il vassoio con gli olii, la boule in acciaio per la salsa vinaigrette e le pinze atte al self-service delle insalate durante il pasto. Alle 11.00 il ragazzo scende in cucinetta per lavare la macchina dei succhi: lì c'è M., pronta ad accoglierlo con ogni genere di cattiveria di cui MykDeenee se ne strafotte altamente. Alle 11.15 il buon Deezzle ha finito e si dirige al bar dell'albergo per godersi un meritato spritz: seduto ai tavolini che danno sul lungomare, egli osserva attentamente le persone passare, traccia per ognuna di loro una storia immaginaria e si fa domande circa la provenienza e le condizioni economiche di tal gente. Ma un momento: sono di già le 11.30! E questo significa che è giunta l'ora di pranzare. MykDeenee pranza alle 11.30. |
Post n°102 pubblicato il 27 Giugno 2006 da myk_dee
Arrivato in hotel, ad accogliere MykDee è il pakistano del piano di sotto. Dopo un rapido saluto, il nostro ragazzo scende le scale e apre la porta antipanico sulla destra. Qui c'è la cucina, una stanza chiamata "cucinetta" dove si lavano/asciugano bicchieri e posate, la stanza dove pranza e cena il personale e il magazzino. Il ragazzo si dirige in cucinetta dove lascia la giacca della tuta e indossa il grembiule verde. Va in cucina, prende un sacco nuovo per la spazzatura e sale le scale che portano dalla cucina all'office (una stanzetta dove stanno i frigoriferi per le bevande, e seguono il lift, ovvero il montacarichi. Una volta in sala, MykDee mette il sacco nuovo, apre il frigo dove è contenuta la roba per le colazioni ed estrae per prime le due caraffe di succo, uno all'arancio, l'altro al pompelmo. Con le caraffe in mano va in sala e le svuota nell'apposito distributore di succhi. Di nuovo nell'office, il ragazzo estrae i burrini, le margarine, il dolcetto e lo yogurt e li va a posizionare negli appositi contenitori. Successivamente corre in terrazza e prepara i coperti per i tavoli opportuni, ritorna in sala e scende in cucinetta per cucinare le brioches ed il pane. Alle 7.55 il buffet è pronto per il servizio e, stremato, MykDeezzle saluta i primi clienti che entrano in sala per la colazione.
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Post n°101 pubblicato il 20 Giugno 2006 da myk_dee
Il telefonino trilla. Il ragazzo apre gli occhi. Intontito, guarda il telefono: lampeggia una scritta in verde: "SVEGLIA ore 7:00". Preme il tasto "c" e, con un notevole sforzo, si mette a sedere sul letto. Il materasso è terribilmente morbido e la rete sotto è tremendamente elastica. Il ragazzo ha un terribile mal di schiena. Il letto è uno a castello: è in metallo rosso e scricchiola paurosamente ad ogni minimo movimento del ragazzo. Egli dorme sulla parte superiore del castello e si appresta a scendere. Si fa aiutare nella discesa da una sedia sulla quale giacciono gli indumenti dell'utente del piano terra del castello, un Pakistano. Il ragazzo, non completamente sveglio, prende in mano l'asciugamano, lasciato sull'armadio (uno di quelli armadi smontabili traballanti), e il borsello contenente il necessario per la toeletta quotidiana e si dirige verso il bagno. Sbriga in fretta le faccende igeniche e, un po' più sveglio, si appresta ad indossare l'uniforme da lavoro. Apre l'armadio, chiuso con una lampo, e cerca di prendere i pantaloni neri e la camicia bianca senza rovesciare l'armadio con tutto il suo contenuto. Con estrema lentezza e fatica il ragazzo è pronto per il lavoro: indossa la giacca della tuta, prende lo zaino e ci infila dentro il marsupio con il portafogli e i telefoni, e dalla credenza di fronte al letto estrae una merendina farcita all'albicocca riponendola nella tasca sinistra della giacca. A questo punto il ragazzo esce di casa: ad accoglierlo è una bella giornata, il sole non è ancora alto nel cielo ma quest'ultimo è azzurro. C'è una leggera brezza e l'aria fresca lo sveglia dal torpore del letto. Il ragazzo si dirige sul retro della casa, prende la bici, la sua bici, e si incammina verso il cancello. Sale sulla bici e dopo due pedalate faticosissime perchè la strada è in salita, si ritrova sulla via principale non ancora trafficata. Sono le 7.20, e il ragazzo estrae la merendina dalla tasca e, pedalando, percorre quei due chilometri che lo separano dal lavoro. Quel ragazzo fa il cameriere in un albergo di Jesolo Lido. Quel ragazzo è MykDee. |
Post n°100 pubblicato il 20 Giugno 2006 da myk_dee
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Post n°99 pubblicato il 29 Maggio 2006 da myk_dee
Oggi è il 29 maggio 2006. Colgo l'occasione per andare al 29 maggio 2005, per vedere com'ero un anno fa. Inutile dire che il post che ho lasciato l'anno scorso è terribilmente inadatto per quest'anno: molte cose sono cambiate, altre restano le stesse. Cambia, ad esempio, il fatto che quest'anno non metterò mai piede al Molo5, forse per la chiusura a settembre, ma è ancora lunga la strada fino ad allora. Cambia, poi, il fatto che non vedo/sento L. da ormai non so quanto tempo e, a dirla tutta, non mi riconosco quasi nelle parole di quel post. Resta però la Pizzeria dove, ieri sera alle 23, sono andato a farmi una pizzettina con i fioi. Ma anche qui le cose sono cambiate: in pizzeria non c'è più Tommy, in sala non c'è più G., vicino alla cucina non c'è più L. e al bar non ci sono più io. Chi avrebbe mai immaginato, un anno fa, che le cose sarebbero andate in questo modo? Io sicuramente no, preso com'ero da L.: che imbecille che ero! Per fortuna che il tempo chiude le ferite, anche se a volte ne riapre di nuove e terribilmente dolorose. Chissà cosa accadrà fino al 29 maggio dell'anno prossimo! Spero soltanto che questo blog stia ancora in piedi fino a quel giorno. Almeno fino a quel giorno. |
Inviato da: ctthsoe
il 25/03/2009 alle 09:17
Inviato da: minsterr999
il 25/03/2009 alle 07:41
Inviato da: minsterr999
il 25/03/2009 alle 07:29
Inviato da: minsterr999
il 25/03/2009 alle 07:14
Inviato da: minsterr999
il 25/03/2009 alle 06:52