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UOMO POLITICO E CAPO DI STATO... BEATO IL PRIMO MAGGIO

Post n°99 pubblicato il 12 Aprile 2011 da universopensiero

.
Santo Giovanni Paolo II? Si è rotto il "cinismometro" con la sua beatificazione.

http://crescendoingrazia.wordpress.com/2011/02/22/santo-giovanni-paolo-ii-2/


Benedetto XVI ha approvato il miracolo attribuito oggi a Giovanni Paolo II ed il Vaticano ha annunciato che il papa polacco sarà beatificato il 1° maggio; Joseph Ratzinger, oggi saluta così il mondo, mantenendosi alla testa di una delle istituzioni più oscure che siano mai esistite. Benedetto XVI sta aiutando Giovanni Paolo II a compiere con i pre requisiti per essere dichiarato "santo" e "benedetto", essere iscritto nella lista dei santi, elevarlo agli altari ed assegnargli un giorno di festa per la venerazione.
Si è rotto il "cinismometro"!!
Ricordiamo i fatti di Giovanni Paolo II e sia lei stesso a giudicare:

*
Copertura e difesa di Paul Marcinkus, presidente della Banca Vaticana (Istituzione per le Opere Religiose - IOR) quando è scoppiato lo scandalo delle operazioni illecite con Michele Sindona, personaggio relazionato alla mafia italiana ed alla loggia massonica P2. Questa truffa ha lasciato un buco di 1400 milioni di dollari alla banca ed è stata la causa del fallimento della Banca cattolica milanese Banco Ambrosiano, diretto da Roberto Calvi. Sindona e Calvi, entrambi morti in condizioni sospette. Giovanni Paolo II ha difeso Marcinkus e gli ha dato via d'uscita agli Stati Uniti, libero da ogni colpa.


*
Appoggio ed autorizzazione al Cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede (ex Sant' Ufficio per l'inquisizione), attuale Papa, nell'elaborazione del documento "Crimen Sollicitacionis" che ordinava esplicitamente ai vescovi di ogni paese di mantenere silenzio di fronte a scandali sessuali dei suoi sacerdoti cattolici.


*
Copertura e riconoscimento a Marcial Maciel, fondatore dei "Legionari di Cristo" e del gruppo sacerdotale "Regnum Christi", noto pederasta e tossicodipendente, che ha avuto per lo meno 4 figli da differenti donne, e che alcuni di questi ha anche abusato sessualmente: Giovanni Paolo II fu un suo grande protettore. "Una guida efficace della gioventù", secondo l'ipocrita definizione di Giovanni Paolo II.

È questa la prossima immagine che vedremo negli edifici cattolici e sulle immaginette?
I sopravvissuti all'abuso sessuale e alla pedofilia dovranno inginocchiarsi a chiedere un miracolo davanti a chi ha coperto i loro aggressori?
Non possiamo tacere davanti a tanti crimini verso l'umanità.
BASTA!
Dr. Myrna Cestero
Collaboratrice di Gesucristo Uomo
Vescovo del Messico

 

I vescovi cileni: "Perdonate i dittatori assassini complici di Pinochet"

http://uticense.blogspot.com/2010/05/uno-stato-che-educa-e-una-dittatura.html

22 luglio 2010

http://www.giornalettismo.com/archives/73612/vescovi-cileni-perdonate-dittatori/

La Conferenza episcopale del paese sudamericano chiede di “passare sopra” i crimini dei generali che uccisero 3mila persone, fra i quali molti cattolici.


In piena osservanza della tradizione Wojtyla, che si affacciò dal balcone con il generale Augusto Pinochet, il quale già all’epoca era universalmente riconosciuto autore di un golpe e di aver fatto uccidere Salvador Allende, i vescovi della Conferenza Episcopale cilena hanno chiesto al governo di perdonare i membri delle forze armate del paese che mostrano pentimento per i crimini commessi sotto il regime militare.

CLEMENZA! - La Conferenza episcopale cilena ha detto che ci dovrebbe essere “spazio per la clemenza”. Le famiglie delle vittime di Pinochet hanno reagito con rabbia, accusando la Chiesa di voltare le spalle  a chi è stato ammazzato dal regime. Nella loro lettera al presidente cileno Sebastián Piñera, i vescovi hanno detto che non tutti i condannati di crimini sotto il governo di Pinochet si sono macchiati di uguali responsabilità. Circa 3mila persone sono morte durante la dittatura militare tra il 1973 e il 1990.

REVOLUCION – Centinaia di parenti degli scomparsi o uccisi durante il regime militare hanno manifestato davanti al palazzo del governo. Lorena Pizarro, presidente dell’associazione dei familiari dei detenuti scomparsi, ha detto che la Chiesa dovrebbe “vedere entrambi i lati della medaglia” quando parla di misericordia. “Ci sono molte donne che sono ancora qui in attesa di sapere cosa è successo ai loro cari”, ha aggiunto. Il presidente Pinera ha 10 giorni di tempo per rispondere alla richiesta. Speriamo che nell’attesa qualcuno gli faccia ascoltare un po’ di buona musica.


Dal forum:

pratton
2 agosto 2010 alle 08:09

L`amicizia di un ventennio

I rapporti di Pinochet con le gerarchie della Chiesa cattolica, almeno con una parte di esse, furono abbastanza conflittuali all`inizio - quando era arcivescovo di Santiago il card. Raul Silva Enriquez - e decisamente collaborativi poi, a partire dall`arrivo nella capitale cilena, nel 1977, di mons. Angelo Sodano come Nunzio apostolico (incarico che ricoprirà fino al 1988, per diventare poi Segretario di Stato vaticano, fino al settembre 2006) e dall`elezione al soglio pontificio, nel 1978, di Giovanni Paolo II.

Dopo qualche incertezza iniziale (v. Adista del 17/9 e dell`8/10 1973), il card. Silva Enriquez divenne uno dei più decisi oppositori del regime militare: diede vita, insieme alle altre confessioni cristiane, al "Comitato di cooperazione per la pace in Cile", sciolto nel 1975 su ordine di Pinochet e sostituito dalla "Vicaria de la Solidaridad", piccola struttura diocesana che garantiva assistenza sociale e legale alle vittime della dittatura. Con Silva Enriquez, l`arcidiocesi di Santiago si trasformò in un importante punto di riferimento per tutti gli oppositori di Pinochet: si faceva ‘controinformazione` su quanto accadeva nel Paese, le famiglie potevano avere assistenza legale e notizie sui desaparecidos, si organizzavano le mense popolari e la distribuzione di generi alimentari per le borgate popolari della città.

Ma con l`arrivo di Sodano alla Nunziatura, nel 1977, le relazioni fra regime militare e Chiesa si fecero meno tese e proseguirono sulla via della pacificazione prima e della collaborazione poi: se la Chiesa di base continuò ad essere fortemente ostile, il nunzio preferì scegliere la via del dialogo, difendendo la Chiesa-istituzione più che l`incolumità delle vittime della dittatura e barcamenandosi fra qualche moderata protesta per singoli crimini del regime (come i sequestri di alcuni sacerdoti antipinochettisti o la richiesta di espatrio per i militanti del Mir che si erano rifugiati nel palazzo della Nunziatura) e inviti alla pacificazione. E lo aiutarono su questa via sia le dimissioni del card. Silva Enriquez per raggiunti limiti di età nel 1983 (sostituito dal più moderato mons. Juan Francisco Fresno Larrain) sia il primo messaggio pubblico di papa Wojtyla, sempre nel 1983 in occasione dell`arresto di preti antipinochetisti, che invitava a trovare le strade per una convivenza pacifica.

La stessa Moneda

La strategia della "distensione" di Sodano culminò nell`aprile 1987 quando, anche con l`aiuto di diversi membri dell`Opus Dei che ricoprivano posizioni importanti nel governo cileno (come Francisco Javier Cuadra, segretario generale del governo), organizzò il viaggio di Giovanni Paolo II in Cile: una "visita pastorale" che si concluse con l`apparizione - ripresa da tutte le televisioni e i giornali del mondo - di papa Wojtyla e del dittatore Pinochet che, insieme, affacciati al balcone della Moneda, salutano e benedicono la folla. La calorosa legittimazione del regime pinochettista da parte del papa provocò dure reazioni, anche in una parte consistente del mondo cattolico, fortemente critico nei confronti della dittatura cilena e dell`alleanza militari-Chiesa (v. Adista nn. 29 e 30/87).

Subito dopo la partenza di Sodano - che si congedò dicendosi preoccupato per "l`attuale situazione del Paese, perché vedo che non vi è un profondo rispetto degli uni per gli altri" - nell`ottobre 1988 Pinochet fu sconfitto dal voto popolare nel referendum per conferire un nuovo mandato presidenziale al generale golpista. Le elezioni politiche si svolsero l`anno successivo e, l`11 marzo 1990, il generale lasciò la presidenza del Paese al suo successore Patricio Aylwin, conservando però sia la carica di Comandante in capo delle Forze armate sia quella di senatore a vita.

Benedizione apostolica

Perso il potere, tuttavia, il feeling fra l`ex dittatore e il Vaticano non si spezzò: il 18 febbraio 1993, giorno della sue "nozze d`oro", Pinochet ricevette due affettuosi messaggi di auguri da parte del segretario di Stato vaticano Sodano, e di Giovanni Paolo II. "Al generale Augusto Pinochet Ugarte e alla sua distinta sposa, Signora Lucia Hiriarde Pinochet, in occasione delle loro nozze d`oro matrimoniali e come pegno di abbondanti grazie divine - scriveva il papa - con grande piacere impartisco, così come ai loro figli e nipoti, una benedizione apostolica speciale". Ancora più caloroso il messaggio di Sodano in cui scrive di aver ricevuto dal pontefice "il compito di far pervenire a Sua Eccellenza e alla sua distinta sposa l`autografo pontificio qui accluso, come espressione di particolare benevolenza"; "Sua Santità - aggiunge - conserva il commosso ricordo del suo incontro con i membri della sua famiglia in occasione della sua straordinaria visita pastorale in Cile". E conclude confermando all`ex dittatore "l`espressione della mia più alta e distinta considerazione" (v. Adista n. 48/93).

La Chiesa difende i diritti umani

E la coppia Wojtyla-Sodano non abbandonò il generale nemmeno cinque anni dopo, quando Pinochet venne arrestato, mentre si trovava in Gran Bretagna per motivi di salute, su mandato del giudice spagnolo Baltasar Garzon, che lo accusava di violazioni di diritti umani nei confronti di diversi cittadini spagnoli durante gli anni della dittatura: prima fecero pressioni sulla Camera dei Lords perché non venisse concessa l`estradizione in Spagna di Pinochet (v. Adista nn. 3 e 17/99), poi rassicurarono il nuovo presidente cileno, Eduardo Frei - durante la visita papale in Cile nel febbraio 2000 -, che il Vaticano si sarebbe impegnato a fondo per la liberazione di Pinochet; "è nostro desiderio - puntualizzò Sodano - e facciamo voti che questa odissea abbia termine quanto prima", perché l`ex dittatore "ha diritto di tornare nel suo Paese" (v. Adista n. 15/2000). Intanto in Cile, criticando il governo che si era costituito parte civile nel processo contro Pinochet avviato dal giudice Juan Guzman Tapia, i vescovi fecero un appello pubblico alla "riconciliazione e al perdono", auspicando per il generale un rapido ritorno a casa che "gli renda più tollerabile il suo delicato stato di salute" (v. Adista n. 23/2000).

Pinochet è rientrato in Cile nel marzo 2002, e si è trovato ad affrontare vari processi per i crimini commessi durante gli anni della dittatura. Ma prima delle sentenze dei tribunali - anche per i numerosi rinvii ottenuti dai suoi avvocati per veri o presunti motivi di salute - è sopraggiunta la morte

 

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