Il Veleno della Passione..

Se hai un desiderio, inseguilo,

cercalo!

Lascia che quel desiderio

ti fermi mentre il mondo va avanti.

Se qualcosa è abbastanza buono,

aspetta, ma fai attenzione a non lasciare

che il tuo passato abbia più ricordi

di tempi di attesa che di felicità.©

—

Mi sono sempre guardata dal di dentro.

Infinite volte. Ci ho provato da fuori.

Una sola volta.

E ho visto…solo..gioia sempre

—

Ironizzo la tua serietà davanti allo specchio,
così che lì rifletti la mia anima in piccola disperazione
rimpiango le lacrime versate sui sassi scheggiati
che spuntano al posto del tuo cuore
Ma non rimango più qui,
a meno che il perdono non germogli in me.

—

Mentre rubo attimi al tempo

Lascio andare ogni pensiero,

Violento arriva il vento,

Mentre la mia fame mi ferisce

mi piega in due,ti sento,

eccoti, mi soffi vicino, sei sopra di me,

mi trascini tra i tuoi vari infiniti profumi,

mi sommergi,mi togli il fiato, mi strozzi,

apro le labbra cercando di respirare

ma tu..lesto mi sommergi di te,

nutrendomi di solo vento.©

.L’amore è una forza che non scompare.

Ci permette di maturare,

di morire di alcuni sentimenti e di rinascere.

È qualcosa da vivere nelle nostre collaborazioni,

dove la passione si trasferisce nell’intimità

e dove nel tempo è importante far nascere

un amore nuovo e più intenso.

Hai violato ciò che abbiamo giurato,

che un giorno non avremmo mai infranto.

Il nostro profumo, già riconosciuto da lontano,

si mescola al sudore e al profumo di colei

che ci hai lasciato interrompere nel nostro tempio dell’amore.

Apro la porta perché tu possa salutarmi con il sorriso di una persona ingenua,

che porta i sensi di colpa di qualche bigamo.

Ti lascio pensare, che il tuo sorriso mi ha ingannato ancora una volta e nello stesso

tempo che il tuo bacio accarezza il mio corpo in segno di piacere e di affetto,

il mio cuore sanguina per il taglio trasversale che ci hai fatto.

Non ho avuto il tempo di salutarlo,

non ho avuto il tempo

di dargli un ultimo abbraccio stretto

come quelli che mi ha dato appena arrivata.

Non ho avuto il tempo di dire ALTRO.

A volte la vita è così ingiusta, vero?

Strappa da noi le persone che amiamo di più,

per portarle nell’eternità…

Chiedi loro di evitare, superare o ignorare, ma mai,

non per un secondo, chiedi di dimenticare.

Possiamo ingannare gli altri,

ma sapremo sempre cosa c’è nel nostro petto,

che sia il ricordo di ciò che è accaduto,

o il semplice desiderio di ciò che avrebbe potuto essere.

Oggi sono il mare,

sono l’onda,

sono la brezza senza di te

Lanciarti qualcosa,

oggi sarebbe troppo.

Ma io taccio.

Un brivido gli percorre la schiena per un istante

e si avvolge nel suo cappotto mentre i suoi passi

lo guidano verso la riva dove lo aspetta una donna magra e minuta.

I suoi lunghi capelli ondeggiano giocosamente nella brezza.

I suoi occhi gli sorridono maliziosamente come in quel primo

incontro tanti anni fa che a malapena ricorda

quando lei non esisteva nella sua vita.

La vede ancora come allora, bella, vitale, sorridente.

Nota a malapena i sottili solchi intorno ai suoi grandi occhi.

Le sue labbra sono ancora morbide e il sale in bocca

continua a placare quella sete che a volte lo soffoca dentro.

Le sue dita sottili gli sfiorano il viso in una carezza

che calma la sua anima tormentata e quel desiderio

che lo ha sempre attraversato…

Non possiamo tornare indietro nel tempo e diventare cacciatori-raccoglitori.

Dobbiamo imparare a lavorare entro i limiti della nostra biologia.

Nel campo della politica, la risposta più razionale alla nostra debolezza

gerarchica è decentralizzare il più possibile il potere.

Individui carismatici, forti e astuti aumenteranno in ogni popolazione

e avranno influenza sulle persone,

ma non c’è motivo per cui il loro potere debba

metastatizzare e diventare canceroso, demenziale e corrompendolo

mentre abusa del pubblico. Nonostante le lezioni del 20° secolo,

il potere politico, soprattutto negli Stati Uniti,

tende a diventare ancora più centralizzato,

una tendenza che ha un disperato bisogno di essere invertita.

Altrettanto problematico è l’accumulo di potere nelle entità corporative,

che sono soggette alla tirannia tanto quanto i politici,

ma che sono ancora più astute,

Tuttavia, nella “vita naturale” c’è di più della politica.

L’evoluzione sta iniziando a guidare la medicina più che negli anni passati:

ora ci stiamo rendendo conto che lanciare bombe antibiotiche nelle nostre viscere

non è la linea d’azione più saggia data la nostra dipendenza da alcune

specie batteriche per processi di base come la digestione.

Alcuni ricercatori suggeriscono che i nostri corpi hanno bisogno di batteri “ostili”

al loro interno solo per dare qualcosa da fare al nostro sistema immunitario:

altrimenti, attacca il proprio corpo. Oppure prendiamo questioni di dieta:

proprio come un gatto non se la passerebbe bene con l’insalata,

o un cane con il plancton o un koala con qualcosa di diverso dalle foglie di eucalipto,

così non se la caverebbe bene con molti dei moderni “cibi” che riempiono

la drogheria negozio.

Negli ultimi anni è sorto un movimento dietetico ‘paleo’,

che sostiene che le persone dovrebbero mangiare ciò

che ci siamo evoluti per mangiare: carne, frutta,

Molti dei problemi che affrontiamo sono causati dal nostro tentativo di vivere come

qualcosa che non siamo, come creature in un mondo di nostra scelta.

Non possiamo cambiare drasticamente le nostre condizioni di vita e aspettarci che le

conseguenze siano marginali.

Creiamo un ambiente pieno di cibo finto e nessuna opportunità per lo sforzo fisico

per cui i nostri corpi sono stati progettati,

quindi ci chiediamo perché l’obesità e il diabete sono aumentati vertiginosamente.

Permettiamo ai bambini di mantenersi eccessivamente stimolati con i giochi sui tablet,

o li costringiamo a stare seduti in una scatola per sette ore al giorno ad ascoltare in

silenzio, quindi etichettandoli come affetti da deficit di attenzione.

Forse è il nostro modo di vivere, non noi stessi, ad essere disordinati.

Forse se ai bambini venisse insegnato il modo in cui si sono evoluti per essere istruiti –

sul campo, attraverso l’esperienza – e giocato mentre si sono evoluti per giocare,

pelle a pelle con compagni di gioco fisici: non sarebbero fasci di nevrosi.

Forse se gli adulti trascorressero più tempo l’uno con l’altro e con le loro famiglie,

e meno tempo occupandosi di lavori che producono profitti per altre persone,

o bloccati nel traffico, non sarebbero facili segni di depressione e religioni energiche.

A dire il vero, non so cosa significhi, del tutto, vivere in modo naturale.

Ho alcune idee, motivo per cui mangio cibo vero, ho votato libertario

alle ultime elezioni e pratico una vita semplice. In astratto, posso solo dire:

vivere in modo naturale è abbracciare la nostra umanità,

proteggerci dalle nostre debolezze mentre ci godiamo

l’esperienza di essere umani.

Perché il tuo sorriso era il sole che fioriva di rosa sul mio petto,

esalando l’amore che era custodito in me,

traboccando e profumando la nostra vita che diventava due in comune!

Perché è leggero, buono, colorato e piacevole amarti, mio colibrì.

Il mio fiore che bacia il dolore, addolcisce il passato e ravviva la bellezza

di essere noi in una passione senza pari!

Anima colorata che brilla nelle mie risate,

quando ci sei vicino o semplicemente perché ci ricordiamo.

La mia vita che è diventata la tua,

dal momento in cui la tua mano sudata ha incontrato la mia pelle,

da allora canta un canto lirico di continua narrazione

in un presente senza tempo, facendoci vivere per scrivere

questa storia che non avrà mai fine.

E ‘inverno…

Il vento si sta portando verso la mia pelle..

Il sole, sembra rinunciare alla lotta..

ma come ogni re ha bisogno della sua gloria,

appare timido, come i suoi tiepidi raggi..

che illuminano la strada buia dove sono,

dove la sua debole luce guidano i miei occhi ,

come un faro nel bel mezzo di una tempesta di lacrime salate..

mi fermo docile a guardarmi in un vetro.

.la mia immagine riflette l’anima

che non riesco a nascondere..

in questo..

inverno solitario nel mio cuore.

Ti porterò nei miei sogni,

Ho bisogno di te,

così come la ballerina ha bisogno di volteggiare nell’aria..

e il cantante ha bisogno del pubblico,

il forte.. bisogno del tuo abbraccio..

fino ad affondare in te come un onda in mezzo al mare..

© A.D.G. (Continua..2008..)

Molte volte prendiamo decisioni e facciamo cose che non riguardano solo noi,

ma anche coloro che ci circondano.

Semplicemente non siamo in grado di vederlo.

Un giorno stavo pensando mentre guardavo un film,

che in tutti i film che ho visto c’è una terza persona.

Una terza persona che soffre tutto il tempo, ma viene messa in secondo piano.

Ora, le azioni del personaggio principale sono fatte in modo tale

da renderlo felice.

Ma, oltre a questa felicità intrinseca, ci sono vittime collaterali.

Ci saranno sempre, oltre alla partita perfetta,

altre persone che hanno sofferto a causa delle loro decisioni.

Accanto a un criminale che uccide a sangue freddo, ci sono sempre i suoi parenti.

Come deve sentirsi un bambino sapendo che suo padre è stato incarcerato per stupro?

Come si sente la madre quando sa che il ragazzo ha ucciso sua sorella perché la odiava?

Vedete, qualsiasi decisione che prendiamo influisce su coloro che ci circondano.

Se scegliamo di lavorare in un campo che mette a rischio le nostre vite,

scegliamo automaticamente di mettere a rischio la vita delle nostre famiglie.

Se scegliamo di fare di tutto per ottenere qualcosa, calpesteremo le altre persone.

Se scegliamo di utilizzare altre persone solo per raggiungere la persona desiderata,

puoi immaginare quante soffriranno giusto?

Eppure, la cosa più dolorosa è che, sia nel film che nella vita reale,

le vittime collaterali hanno un ruolo secondario.

Poiché il personaggio principale è felice e ha raggiunto il suo scopo, il film finisce.

La domanda è: “che dire delle vittime collaterali?”.

Come finisce il film, la vita per loro?

Non sto dicendo di vivere le nostre vite come vogliono gli altri,

ma cercando di non ferire gli altri.

Dobbiamo essere consapevoli che ogni decisione che prendiamo e ogni azione

che facciamo, non riguarda solo noi,

i personaggi principali della nostra vita, ma anche i personaggi secondari.

E poi, cosa si deve fare?

—

Non c’è niente da temere, il destino è stabilito, la fine è vicina”.

Spaventata, ho abbassato la testa e ho ricominciato a piangere.

Sono passati due giorni e la mia angoscia aumenta ogni secondo

che passo all’interno di questo letto.

Senza mangiare o bere una goccia d’acqua,

mi sento più debole di quanto non fossi già.

Improvvisamente, sento.

Tutti iniziano a urlare disperati,

non sapendo cosa fare e come agire.

In mezzo alla confusione guardo mia sorella

che mi ha rivolto le vecchie e sagge parole e la abbraccio,

pur conoscendola bene, so che è meritevole quanto me di vivere,

forse sarà l’ultimo abbraccio di questa nostra vita,

ma sarà un abbraccio sincero ed emotivo.

Ora, sento da vicino ciò che pochi secondi prima di morire si percepisce,

questa angoscia che prende il mio petto,

il desiderio di piangere e scappare da qui,

non voglio morire così, è molto doloroso per me.

Non è giusto fare questo a una persona

che non ha fatto del male pagando la sua vita

con tanto bene per tante anime bisognose di aiuto…

Mi è caduta come una goccia di pioggia tra i capelli,

mi ha soffiato sul viso come una leggera brezza oceanica

in un tardo pomeriggio, mi è apparsa all’improvviso

come un’occasione passata per sconosciuta dal destino.

Un sorriso, una porta per la mia felicità, uno sguardo,

un modo per sentirmi più vicino a te stesso.

Guidandomi da leggere note musicali

morbide e lente rilasciate dal tuo discorso

morbido e adorabile.

Chi mi ha ascoltato ha pensato

che fosse tutto ciò di cui avevo bisogno,

fino a quando ho capito che nulla di tutto ciò esisteva,

fino a quando ho capito che le persone non possono

cambiare con la nostra volontà,

fino a quando ho guardato dentro di me

e ho capito quanto fossi ipocrita

cercando di cambiare qualcun altro,

senza prima guarda la mia anima

e dì che ho davvero bisogno di cambiare.

 
Forse questo è crescere, autovalutazione,

un’auto-caricatura con protagonista

un volto scolpito attraverso

i nostri migliori concetti lanciati al prossimo.

Leggera e dolce menzogna fantasiosa

di una persona fatta da noi stessi.

Applausi per noi, applausi a tutto ciò

che creiamo e siamo intorno alle bugie.

Come nelle storie senza una fine scritta,

immagino i nostri inizi di felicità e gioia.

La passione che circonda il mio corpo,

è la stessa che in passato mi ha ucciso in lacrime,

per paura di trovare un’anima in comune con la mia.

Entra, prendi un tè, siediti sul mio letto,

sdraiati e riposati, ho spazio per te tra i miei cuscini.

Appoggio la mia testa sul tuo petto

cantando una canzone lirica,

facendo portare la marea la tua barca

senza meta e senza vela, contro il mio Molo.

Segui le tre stelle disegnate su di te,

affinché tu possa raggiungermi.

Seguili, sono qui, ti aspetto.

Perforato il cervello che sembra vivere
nelle viscere di un pozzo senza eco.

Frammento di punti interrogativi
che distorce la ferita aperta.

I serpenti serpeggiano attraverso l’
ultimo canale delimitato senza acqua dove cadere.

Tesori senza attraversare o capitanare
spade che brandiscono contro il tempo per annientare.

Le fauci di bronzo ululano silenziosamente il
mio sorriso anche senza fiorire.

Fiammeggiare la bandiera della sopravvivenza
sotto il mio squallido caos in costruzione.

©

Loro sono tanti, rumorosi.

Loro sì, sembrano dei professionisti.

Sembrano marinai di mille navigazioni.

Devono aver incontrato corsari e marosi.

Devono aver fatto mille battaglie.

Nero,profumato e denso il caffè scorreva dalla macchinetta nella tazzina.

Un lampo nella mente e quel nero ha preso forma.

Guardandomi tra le ciglia socchiuse hai sussurrato

“mi vuoi?”poi,

distesa sul divano e poggiata sui gomiti,

hai cominciato a muoverti lentamente,

facendo ondeggiare il ventre e i fianchi fino al seno,

in un osceno candore.

Sapevi che quel tuo ondeggiare mi ipnotizzava,

proprio come una serpe con la sua preda.

Ma sapevi anche che poi sarei stato io

a condurre il gioco e l’ avrei fatto a modo mio .

Si ti voglio, ma ti voglio …distesa su quel tavolo,

accanto alla tazzina di caffè fumante, il caffè può aspettare..io no.

ora, senza mai smettere di guardarmi negli occhi,dimmi cosa vuoi che faccia

O vuoi che continui ad assaporare la tua pelle-

usando la bocca e i denti, le mani , le dita e le unghie

-alternando momenti di dolcezza a momenti di furia

quando il tuo corpo e le tue movenze

urleranno e chiederanno di farlo – ,sul ventre,

sui fianchi,su quell’ ombelico perfetto,

Dimmelo… adorabile femmina… guardami negli occhi e dimmelo…

e mentre il tuo corpo obbediva sottomesso al mio,

ho visto in fondo a quella tazzina la mia mente prigioniera della tua.(———–)

Legata..in questa attesa…-in un Peccato Ingordo-