Anna-dai-capelli-rossi

Anna dai capelli rossi

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Anna dai capelli rossi

Anna ragazzina di 6 anni  perde i suoi genitori e, fin da tenera età  viene a conoscenza di un mondo  che per un bambino di quell’età  sarebbe dovuto rimanere  un vero e  proprio  mistero. Anna deve  badare a 5 bambini ancor pi piccoli di lei da una signora che poi morì anche lei e , la povera bambina viene adottata dalla  famiglia calbert due persone  non molto giovani ormai.

Anna è una bambina molto allegra e vivace  che riesce a farsi amiche persino le piante gli alberi  gli abeti dandogli persino  dei nomi.

Marilla, donna buona ma austera all’inizio non la voleva  poichè loro  per continuare il loro lavoro agricolo avevano chiesto un maschietto invece arrivò questa  fanciulla tutte lentiggini rossa di capelli esile che non sapeva mai stare in silenzio. Tuttavia  Marilla si affezionò ben presto alla bambina che a suo dire aveva una fantasia  molto vasta e sempre secondo la donna  doveva cercare di tenere a  freno, ma lei stessa  notava in Anna  delle  grandissime doti e  per tale motivo  le diede un istruzione e le cuciva periodicamente degli abiti fatti a mano  per renderla sempre  presentabile agli occhi di tutti  coloro che abitavano nelle  vicinanze.

Metiuw  al  contrario  della signora calbert  apprezzava  molto la fantasia e l’allegria della piccola Anna  tanto che, ci parlava molto iniziando a volte  discorsi  con argomentazioni  molto forti e notava come, pur essendo solo una bambina gli riuscisse a tenere  testa  dando a volte delle  risposte  che uno in realtà si aspetterebbe  da un adulto.

Intanto  gli anni trascorsero  velocemente e quella  bambina diventò una ragazza che  non ostante tutto  non perse mai quelle doti  che era sempre state parte integrante si lei. Ma la  vita si sà non è tutta rose e fiori  infatti. sulla  casa Calbert era appena avvenuta una disgrazia  Matiws era  morto a causa di un infarto tornando dai campi dopo una  giornata  massacrante di lavoro, tutti escluso nessuno si unirono al cordoglio  per la  prematra scomparsa del signor Calbert e Anna ancor di pi stette  vicino a Maarilla proprio come un figlio fa  con la propria madre dandole tutto il sostegno di cui necessitava e  questo Narilla  lo apprezzò tantissimo.

Anna gra<ie alla sua dedizione negli studi vinse  una borsa di studio rinomata si sposò ma non dimenticò ma il suo passato e la casa dal tetto verde che l’aveva vista protagonista di  mille avventure

Anna

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L’Avventura del principe Paolo

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paolo

nizia così l’avventura  del principe Paolo. C’era una volta nel regno di Storybrook un re famoso, per la sua crudeltà, e perchè voleva espandere il suo regno sempre di più nel tentativo disperato di soffocare il dolore che lo attanagliaava: infatti molti anni addietro, sua figlia, la principessa Angel, era stata rapita dalla demonessa Lilith, gelosa della sua leggendaria bellezza e portata nel suo inespugnabile castello. Subito il re aveva mandato spedizioni di soldati ad affrontare Lilith, ma tutti tornavano inesorabilmente sconfitti. In preda alla disperazione, il re aveva chiesto aiuto ai regni vicini ed aveva proclamato un editto, per cui, chiunque gli avesse riportato la figlia, l’avrebbe ricevuta in sposa insieme a metà delregno. Ma anche questo tentativo era fallito e nessuno dei valorosi principi che ci avevano provato, era mai tornato indietro. Ed il re, ormai impazzito di rabbia, aveva cominciato a scatenare la sua collera sui  paesi vicini, colpevoli a suo avviso di non averlo saputo aiutare. Ora in uno di questi regni confinanti e precisamente nel regno di Fantasia, vivevano un giovane e bel contadino Paolo insieme al suo amico falegname  Adrian, ed in poco tempo era diventati così abili da essere ritenuti nel loro campo i migliori del regno.

Una sera buia e tempestosa, fra lampi fulmini e saette, udì bussare alla porta e quando aprì si trovò davanti una vecchia mendicante vestita di abiti pulciosi che così gli parlò: ” Mio bel giovane abbiate pietà di una povera vecchia che si è persa e che sta morendo di fame e freddo”.

Paolo, che era un ragazzone dal cuore d’oro, così gli rispose: ” mia buona nonnina io l’accolgo volentieri, ma purtoppo sono molto povero e posso offrirle solo ciò di cui io vivo, un bel minestrone con le verdure che io stesso coltivo ed un confortevole giaciglio”. Ma la vecchia rispose che così andava benissimo e così si fermò la notte dai due giovani. La mattina, prima di andare via, la vecchina lo ringraziò e si rivelò per quello che era: “giovane Paolo io ti ringrazio per il tuo buon  cuore, e per questo  ti voglio ricompensare, in realtà io sono Ferny la fata e ti dono questa bacchetta magica che ti aiuterà moltissimo nel tuo lavoro nei campi; ti basterà dire il nome del vegetale da te scelto ed aggiungere bacchetta bacchetta crescete in fretta, e quando sarai a posto dirai bacchetta  bacchetta fermati in fretta”.

Inoltre lo informò delle vicende del regno di Storybrook e dell’editto proclamato dal re: detto questo scomparve in una  nuvola di fumo.

Il giovane contadino che aveva solo sentito parlare della leggendaria bellezza della principessa Angel, decise di incaimminarsi senza perdere tempo, preparate le provviste e sellato il cavallo partì assieme al fedele Adrian alla  volta del castello di Lilith. Cavalco per tre giorni e tre notti e la quarta sera mentre si stava per accampare sentì un latrato disperato. Subito accorso vide un povero cagnolino circondato da feroci lupi, prese un legno e lo incendiò lanciandolo contro le bestie affamate mettendole in fuga. Con suo grande stupore il cagnolino così gli parlò” grazie per avermi salvato la  vita,io grazioso barboncino  di nome Jen,  ti sono debitore e da questo momento ti seguirò nel tuo cammino, vedrai che i miei consigli e il mio aiuto ti saranno preziosi ed indispensabili”. La mattina dopo i tre compagni giunsero al castello di Lilith e subito portati al suo cospetto, si trovarono dinnanzi un imponente demone rosso sangue dotata  di maestose ali e  con una strana cintura formata da tre placche d’oro. Subito le dissero che avevano saputo dell’editto del re di Storybrook e che erano li per riuscire nell’impresa, la dove tutti avevano fallito. A queste parole il demone  fece una sonora risata e disse :” stà bene dovrai superare le tre prove che ti chiederò; se vi riuscirai la principessa Angel verrà via con te, ma se come tutti fallirai essa rimarrà mia prigioniera e  tu subirai la sorte di chi ti  ha preceduto facendo compagnia alle statue  che vedi qui fuori. Dunque, per prima cosa: vedi il campo arido e incolto là fuori? ora io esco ma al mio ritorno voglio che sia  diviso per coltivazioni, patate,carote,zucchine,fagioli,piselli,stasera voglio prepararmi un bel minestrone”.

Detto ciò dispiegò le ali e scomparve. Il giovane  contadino  cadde in preda alla disperazione ma  subito Jen gli ricordò che era il momento di ricorrere alla  bacchetta datagli in dono dalla fata Ferny. Il giovane così fece, e di fronte al campo incolto, disse: ” patate, bacchetta bacchetta, crescete in fretta” e quando la prima fila fu colma, disse ” bacchetta bacchetta, fermati in fretta.” Così ripetè la formula per tutte le colture, ed aveva appena finito quando un poderoso battito d’ali, annunciò il ritorno di Lilith. La demonessa, che già pregustava una nuova statua per la sua collezione, rimase esterrefatta, e non disse niente, ma una placca della sua cintura d’oro, cadde a terra e si dissolse, così Paolo ed Adrian andarono a coricarsi. La mattina seguente la nuova prova proposta da Lilith, fu ” Voglio che mi portiate la pietra Arcobaleno, che si trova in fondo al lago di Rocca Luce” e di nuovo volò via. Arrivato sulle sponde del lago il giovane si disperò perchè non sapeva come raggiungere le profondità del minaccioso specchio d’acqua e le insidie che vi avrebbe trovato. Lo distolse dalle lacrime il fedele barboncino, che disse: ” non disperare padroncino, è giunto il momento di ripagarti per avermi salvato la vita, e senza aggiungere altro si tuffò fra le onde e scomparve. Passato un tempo che al giovane sembrò interminabile, quando ormai disperava che avrebbe più rivisto il fedele compagno, il simpatico barboncino riapparve in superficie e fra i denti teneva proprio lei: la preziosa Pietra Arcobaleno. Così tornarono al castello di Lilith ed erano appena arrivati che ancora una volta comparve la demonessa. Stavolta diventò viola di rabbia, ma facendo uno sforzo sovrumano, prese la pietra senza dire niente. Ed ancora una volta una placca d’oro cadde e si dissolse.

Il terzo giorno, la prova proposta apparve fin da subito impossibile, veniva richiesto ai 3 compagni di portarle polvere di stelle. E dopo un’agghiacciante risata, scomparve nuovamente.

Stavolta Adrian e Paolo non sapevano cosa fare, l’impresa appariva disperata. Fu ancora una volta il barboncino Jen a proporre la soluzione e disse: ” Non disperarti padroncino, mentre cercavo la Pietra Arcobaleno, ho visto nel centro del lago un piccolo isolotto, e su esso, bloccato in briglie d’oro, incastonate nella pietra ho visto Pegaso, il cavallo alato, e secondo la leggenda solo una persona dal cuore puro potrà liberarlo e cavalcarlo. Così il problema sembrava risolto, ma arrivati sulle rive del lago, la disperazione nuovamente li colse, il lago era sconquassato da fulmnini che rendevano l’acqua insidiosa e terribile a vedersi. Perciò non sapevano come giungere sul magico isolotto ma a quel punto Adrian, il fedele compagno parlò così: ” Scusate, ma io che ci sto a fare? avete notato i boschi qui intorno? sono pieni di otttimo legname, ed io in questo campo sono il migliore, è giunto il mio momento di rendermi utile, costruirò una barca in grado di affrontare qualunque tempesta ed insidia”. Così il talentuoso Adrian costruì una splendida nave, che pareva invincibile ed inaffondabile, e a bordo di essa, i tre amici giunsero sull’isolotto. Quì si trovarono davanti Pegaso, esattamente come gli aveva raccontato il fedele barboncino. Il giovane contadino non ebbe difficoltà a liberarlo poichè in tutto il regno non esisteva persona dal cuore più puro di lui. A bordo del leggendario destriero i tre si diressero verso il cielo stellato per raccogliere della polvere di stelle. Stavolta appena la demonessa li vide con la polvere richiesta, cacciò un urlo agghiacciante, cadde l’ultima placca d’oro, ed ella scomparve in una nuvola di zolfo. Morta la demone, i tre liberarono la principessa, ma ella non voleva tornare senza i valorosi principi che erano stati pietrificati nel tentativo di salvarla. Ancora una volta fu il fedele Jen a suggerire di soffiare sulle statue la polvere di stella raccolta, e fatto questo esse si dissolsero lasciando al loro posto tanti bei giovani felici e sorridenti. Tornati tutti insieme al regno di Storybrook riportarono la principessa Angel edi principi liberati ed il re, al settimo cielo per aver ritrovato la figlia, depose l’ascia di guerra, e celebrò le nozze più belle che qualunque regno avesse mai conosciuto, e vissero per sempre felici e contenti.

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pierrot

Alla scoperta dello studio Pierrot

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LO STUDIO PIERROT

Lo studio Pierrot viene fondato nel 1979 dall’unione di un gruppo di ex professionisti appartenenti sia alla Tatsunoko production  sia della Mushi production. La prima opera con cui comincia a prendere una notevole importanza avviene  nel 1981 grazie alla collaborazione alla realizzazione delle animazioni  della famosissima e storica serie televisiva ” URUSEI YATSURA letteralmente  gente della stella uru da noi conosciuta comeLamù la ragazza dello spazio

.Ma è nel 1983  che lo studio pierrot  realizza  probabilmente l’anime più importante della sua carriera, non che marchio di fabbrica  ovvero MAHO NO TENSHI CREAMY MAMY letteralmente ( l’angelo della magia  creamy maamy ) trasmesso in giappone dal 1983 \84 conosciuto in Italia  come L’Incantevole  Creamy. Con quest’opera abbiamo non solo una nuova esplosione nel campo delmerciamdising. ma soprattutto  portano alla ribalta  una nuova tipologia di anime :

” IL MAHOU SHOUJO non è un caso che la mascotte dello studio  sua un clown: infatti compare sia nel logo che nel nome. Pierrot in francese significa appunto clown. Innumerevoli sono stati le opere arrivate in Italia: vediamo ora  quelle più famose e  conosciute

NILS HOLGERSSON ( anime fiabesco)
LAMU’ ( anime commedia fantastica)
LO STRANO MONDO DI MINU’
SCERIFFI DELLE STELLE  (anime robotico)
E’ QUASI MAGIA JONNY
PALLA AL CENTRO PER RUDY (anime calcistico)
DUE COME NOI ( anime di lotta tra bande rivali)
YU YU HAKUSHO (anime shonen lotta  fantastica)
HUNTER  X HUNTER
GTO
POWER STONE (anime lotta  fantastico)
SAYUKI LA LEGENDA DEL DEMONE DELL’ILLUSIONE (8 anime lotta fantasy)
SUPER GALS  TRE RAGAZZE ALLA MODA
MWE MEW ANICHE  VINCENTI
NARUTO
BLUE DRAGON

ma  noi  in questo articolo esamineremo solo le opere majokko ovvero dopo

l’incantevole Creamy

sull’onda del successo vennero  create

Magica Emy

 

                     ,Evelin la magia di un sogno d’amore,     

 

 

 

Sandy daimille colori,

  FANCY LALA

 

e ultimo  in ordine di tempo

Per urlteriori approfondimenti  vi rimandiamo alle singole schede  dove potrete trovare  le  recensioni. Vi lasciamo  con una curiosità: escluso  Fancy Lala (1998)  le altro  4  maghette, uscite tra gli anni (1983 \1986) sono state  curiosamente riunite  in un simpatico, quanto improbabile lungometraggio  dal titolo” Alien x – terrore dalla dimensione A( recensione  nell’apposita sezione)

Come al solito, noi di Animation Empire, spriamo per alcuni  di avervi fatto fare  un bel salto indietro nel tempo e nei ricordi  per altri di avervi incuriosito  riguardo un genere non più in auge e di avervi fatto venir voglia di approfondirlo e scoprirlo.

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boom del dell’animazione giapponese

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boom del dell’animazione giapponese

 ora vi vi racconteremo l’inizio  dell’animazione giapponese

animazione
anime

Anime:Nell’aprile del 1978 all’interno della trasmissione “Buonasera con… ” in onda su rai2, curata da Nicoletta Arton, e condotta dal quartetto Cetra, fa la sua prima apparizione in italia “Ufo robot Grendizer, ovvero Atlas Ufo Robot Goldrake. Per molti è un fulmine a ciel sereno, l’accendersi di una passione inaspettata: il prodotto è infatti decisamente nuovo ed accattivante, destinato a fare furore, a cambiare l’animazione vista fino a quel momento, ovvero la disney, a creare una folla di seguaci, ma anche a rispolverare la questione della miglior fascia oraria di trasmissione e dell’utenza migliore che ne avrebbe potuto usufruire, proprio perchè inizialmente veniva visto solo il lato violento ed immorale del fenomeno. Inizialmente, confrontandoli appunto con i prodotti disney e della warner bros, non era possibile ignorare la scarsa qualità dell’animazione, ma non era sicuramente questo il lato migliore dell’animazione giapponese, in quanto ciò che affascinava erano senz’altro lo stile e la trama innovativa, ma soprattutto colpiva il fascino dei personaggi, sia dal punto di vista psicologico che grafico, in quanto venivano presentate nuove tecniche, capaci di far superare i propri limiti. Utilizzando come base di partenza le  tecniche tradizionali dell’animazione, cosa usata soprattutto da Hanna & Barbera e il linguaggio dei manga il quale era una fonte inesauribile di soggetti e stili di ogni  genere, le case produttrici giapponesi applicano agli anime elementi importanti del mondo cinematografico: ad esempio alternando il campo lungo ad un primo piano , crea

animazione

 

ndo così  un piacevolissimo effetto dinamico oppure utilizzano la visione quadrangolare che fornisce allo spettatore  una riproduzione distorta dell’immagine, cosa che si rivela al quanto  funzionale agli scopi narrativi, vengono in fine ripresi molti movimenti di macchina quali  zoomate, panoramiche, dissolvenze , cambi di intensità di luce , tutte tecniche che non richiedono un supplemento di manodopera e un conseguente aumento dei costi  di produzione. E tutto questo  veniva eseguito  senza l’ausilio dio un  computer che fino agli anni 80 aveva solo la minima funzione di archivio per le  bozze.
Goldrake si presenta soprattutto come pietra  miliare  di  un mondo  fino a quel momento sconosciuto  ossia quello degli anime giapponesi  riferiti a i robot .
Dovete sapere  però  che Goldrake  non è il primo anime  giunti in Italia : infatti questo primato spetta a Heidi opera che la stessa Rai aveva presentato e mandato nell’estate del 1976, anime che aveva portato diverse innovazioni, fra cui profonde modifiche all’industria del giocattolo, la produzione di un libro per bambini, ed altri arricchimenti dell’immaginario dei più piccoli, non a caso da allora, Hedi è stato replicato numerose volte, ottenendo sempre uno strepitoso successo di pubblico.
Esiste però una sostanziale differenza tra i due anime infatti  Goldrake  nasce per il mercato interno giapponese al contrario Heidi che nasce  da un celebre romanzo  del 1880  viene  creato  con lo scopo di farne un prodotto  prevalentemente per un pubblico straniero.
Dobbiamo   riconoscere che i cinematografisti giapponesi hanno perfettamente centrato il loro obbiettivo, infatti, Goldrake e Heidi sono divenuti parte integrante dei nostri discorsi, delle nostre fantasie, di discussioni e di polemiche, infatti  ancora oggi   non possiamo far altro che ammettere  che quelle scene  conivolgenti e mozzafiato, quel turbinio  di immagini e suoni appartenenti alle sigle  per metà giapponesi e per metà italiane hanno sfidato il  tempo diventando un ricordo nostalgico della generazione ed emittenti  tv locali, quella che qualcuno ha successivamente chiamato  generazione Goldrake.
Quindi tale  approfondimento  nasce  dal  desiderio  di conoscere  più approfonditamente  un mondo  che quasi  senza  farsene accorgere  si è infiltrato nella nostra cultura influendo  sulle nostre scelte  di vita e modo di essere  cambiando radicalmente i nostri  gusti e la  nostra immaginazione.

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HAYAO MIYAZAKI

HAYAO MIYAZAKI IL PRINCIPE DELL’ANIMAZIONE GIAPPONESE

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HAYAO MIYAZAKI

Immagine

HAYAO MIYAZAKI
Hayao Miyazaki nasce a Tokyo  il 5 Gennaio  1941 è un  fumettista, un animatore, uno sceneggiatore, regista  e un produttore giapponese   di anime  riconosciuto in tutto il  mondo tant’è  vero che  ricevette l’oscar  per “la città incantata” , nel 2003 ed il leone d’oro alla carrira ( massima onorificenza per un artista), alla  mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia nel 2005 ,  fondò lo studio gibli  assieme al suo  collega e  mentore Isao  Takahata . Ora  che ha  appeso il pennello al chiodo la sua  eredità  è stata raccolta con ottimo successo  dal  figlio Goro Miyazaki  già  capace di fare capolavori  come ” i  racconti  di terra mare delò 2006  e la  collina dei pavari  del 2011″.
ma torniamo al  nostro  Hayao il quale  visse un infanzia molto  tranquilla , suo padre possedeva una fabbrica di  componenti  di aerei  tra  cui i  i  famosissimi  caccia 0.Questo  tipo  di attività  può  probabilmente  spiegare la  sua   grande  passuione  per il  volo e per le  macchine   volante come si può  vedere molto  chiatramente  attraverso opere  come  conan ragazzo  del  futuro , Laputa e Nausica  della vlle del  vento e tante altre .
Un  dranna che sicuranebte  lo afflisse e  che possiamo notare in chiave autobiografica sia in totoro  che nel recentissimo ” Si alsa il vento”è una tubercolosi spinale che colpì la madre facendola ricoverare  nel 1947  per 9 anni.

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HAYAO MIYAZAKI
grande appassionato  di manga e anime   dopo essesi laureato in scenze  politiche ed economia nel 1963 entrò a  far parte dello staf  di disegnatori  deylla toei,  come inizzi  nel 1971 assieme a takahata diresse alcuni episodi della primissima serie  di lupen 3 . NEL 1973  mIYAZAKI E TAKAHATA collaborano  con  la nippon animation al  famoso  progettoworld  masterpiece theatre progetto  che  consisteva nel  fare sei anuime traendo ispirazione da romanzi europei del  calibro  di “haidy ,Marco dagli appennini alle ande   che  si ispira al  famoso libro cuore e Anna dai  capelli  rossi.la  svolta avviene  nel 1978 con  conan il ragazzo  del  futuro   opera molto famosa in italia  ispirata al romanzo per ragazzi the  incredible tide di Alexander Key di cui Miyazaki furegista, character  designer, curatore  delle scenografie e  degli  storibard .
Dell’anno successivo è il suo primo  lungometraggio lupen III il  castello  di caglioostro. nel 1982 la  rivista animage  produsse il manga  nausica  della valle del  vento e  chiese a Miyazaki   di  realizarci sopra un’opera cosa  che puntualmente avvenne  nel 1984. Il  successo riscosso da questo  film permise a Miyazaki  di  fare il  grande salto, addirittura  riuscì a  fondare un proprio studio  di   produzione e  nel 1985  proprio  con l’amico Takahata  fondò il  famosissimo studio  gibli , un luogo  in cui i due registi  si sarebbero potuti esprimere dando libero sfogo alla loro  fantasia e alla  creatività protetti  da  necessarie coperture  finanziarie.
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elsa

Elsa la regina del regno di ghiaccio

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E questa  ve la racconto a  modo mio:

la storia di Elsa ora vi racconterò,

mettetevi comodi e  leggete16 - 1 ciò che io vi dirò

 

Elsa è  una bambina  che fin da piccola  capisce di essere speciale, non solo perchè è una principessa, ma soprattutto per i suoi straordinari poteri  che fin dalla tenera età le causeranno non pochi problemi.

Elsa però  non era sola, aveva una sorella di nome Anna a cui era molto legata e con cui  giocava sempre assieme. Fino a che , un brutto giorno la ragazzina inavvertitamente le lanciò un cubetto di giaccio colpendola in un occhio e a quel punto la piccola si sentì in colpa per aver colpito la sorellina minore che in quel preciso momento  rischiava la vita.

Anna tuttavia  si salvò grazie a dei troll  che  la  curarono guarendola definitivamente, ma a  causa di quel maledetto  incidente, le due sorelle  vissero in casa separate; l’una non doveva avvicinarsi all’altra.

Passarono anni e anni e Anna era sempre più convinta  che Elsa  la odiasse e non le volesse più bene, quando, un  giorno, le due si rincontrarono  per l’incoronazione della  sorella maggiore,  che doveva tener  celato il suo potere al mondo  intero.

Anche se Elsa era spinta dalle migliori intenzioni non riuscì a controllare i suoi poteri e, improvvisamente eccola provocare una tempesta di neve e lasciare dietro di se  un manto di ghiaccio; sconvolta  per aver causato tale disastro ed essere stata vista da tutti come un mostro, proprio a causa di quel dono che la rendeva  unica,  scappò via lasciando dietro di se desolazione e  paura  negli animi dei suoi sudditi di cui lei era diventata la regina.

ma si sa  come è la storia: si  ha sempre paura di ciò che è diverso, anche se  è semplicemente  un dono  datoci nostro malgrado.

La regina Elsa pertanto si trovò a vagare  da sola in cerca di solitudine, consolata solo dalla sua straordinaria passione per il canto. Andò così  fino a quando inavvertitamente da vita a  Olaf, un pupazzo di neve, interpretato magistralmente dal brande Enrico Brignano “attore teatrale e comico”.

L’ unica  cosa  che voleva la ragazza era essere guidata dal suo cuore, essere se stessa senza dover  mentire tenendo una maschera  che  la proteggesse dalla cattiveria ingiustificata del mondo nei suoi confronti.  La  cosa che voleva di più al mondo era  trovare la sua  identità, dimenticando il suo passato per poter rinascere a nuova luce, comprendendo  pertanto che era inutile fuggire ed era meglio affrontare il problema. Nella  rabbia di quel momento eresse un palazzo di cristallo  dove rintanarsi dal mondo , ma si sa, il sangue è sangue e Anna  era decisa a trovare  la sua amata sorella non capendo, ne da dove provenisse il suo potere, né  perché glielo aveva tenuto nascosto e tanto meno il motivo della sua fuga da lei e  dal suo regno. Ponendosi  questi interrogativi che le attanagliavano  la mente, si incamminò fino a trovare  il suo palazzo di cristallo e  lei, Elsa, più radiosa che mai, bellissima la quale risplendeva di una  vera luce  che emanava al contempo  felicità ma anche tristezza. Anna  che era  un peperino che non sapeva proprio tenere la bocca chiusa le fece talmente tante  domande,  che  la regina dei ghiacci si infuriò di nuovo  mettendola nuovamente in pericolo nel medesimo  modo di anni addietro mentre  le intimava di andarsene. Anna,prima di perdere i sensi, le disse che a lei non importava  del suo potere perché lei le voleva bene  per com’era e  che  non la  spaventava il  suo potere. Per Anna,  Elsa era e rimaneva  la sua amata sorella.

Anche questa volta Anna venne salvata dai troll  di cui lei aveva  un vago ricordo legato alla sua infanzia. Passò da li qualche  tempo ed Elsa tornò a casa  togliendo il regno di mano a degli invasori che in sua assenza e quella di Anna si erano impadroniti del castello.

Elsa ed Anna  ritornarono sorelle. Elsa si riprese  il suo regno e  la sua vita, questa volta  con la consapevolezza di  saper controllare il suo potere e  l’aver compreso l’importanza  di avere qualcuno vicino come appunto la sua amata sorella. Finito il primo tempo, se vi piace vi racconto anche la seconda parte.

elsa

elsa

elsa

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SailorMoon

Sailor moon prima serie

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La prima serie, , ruota intorno a Usagi Tsukino, simpatica ragazzina delle  medie, un pò  goffa e pasticciona , il cui destino viene segnato dall’incontro con una strana gatta parlante di nome Luna. Quest’ultima dona alla fanciulla  una spilla dai poteri misteriosi, permettendogli così di diventare una guerriera sailor.
Luna quindi  spiega a Usagi che il suo compito sarà quello di  riunire tutte e 5 le guerriere sailor e con il loro aiuto rintracciare  la principessa del regno della luna e  proteggere la Terra. Usagi così assume le sembianze di  Sailor Moon, la guerriera dell’amore e della giustizia, suo malgrado, si troverà faccia a faccia con gli emissari del della luna nera, il cui scopo è quello di trovare il cosiddetto Cristallo d’Argento,  misteriosa pietra dalgli immensi poteri, capace persino di risvegliare la regina Metalia.
Ad aiutare Sailor Moon si uniranno quindi altre guerriere: Ami  (Sailor Mercury), Rea  (Sailor Mars),Morea (Sailor Jupiter) e Marta (Sailor Venus). Quest’ultima in un primo momento scambiata per la famigerata Principessa della Luna.
Durante le loro battaglie in oltre  le cinque ragazze verranno spesso aiutate a dalla presenza di milord ,in realtàMarzio (universitario nell’anime e liceale nel manga).
In seguito si scoprirà la vera identità di  Sailor Moon e chi lei in realtà rappresenta, ma ovviamente non dico nulla, lascio a voi otaku il piacere di scoprirlo. E la stessa  identica cosa vale per la misteriosa figura che ha il nome di Milord: perchè appare sempre per salvare le nostre eroine nei momenti più critici? chi si cela dietro la sua maschera?
La prima stagione si concluderà con lo scontro finale tra le Guerriere Sailor e Metalia  divenuta potentissima, ma nonostante questo le paladine della giustizia vincono  lo scontro finale salvando la terra e  felici di aver portato a compimento  la loro missione primaria ossia quella di ritrovare la  principesa del regno lunare. 

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La rana d’oro

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la rana d’oro C’era una volta  in un paesino sperduto nei pressi della  regione di Carirnevile  una  rana  dal guscio  dorato la cui particolarità è che era  l’unica al mondo con un manto tanto luccicante, che la faceva sembrare d’oro.  A causa di questa sua rarità  veniva  ricercata da tutti, soprattutto perché il  suo valore era inestimabile. Questa rana d’oro di nome Fairy  aveva  capito  di essere  braccata  da tutti  coloro  che sarebbero stati felici di fare una fortuna  e si nascose  in uno stagno pieno  di insidie per l’uomo. Un giorno un ragazzo di nome Stefano, esile e affamato capitò  da quelle  parti attraversando la fitta foresta  piena di insidie e si ritrovò in quel laghetto sperduto e  disse: ” Oh, ecco qua il laghetto che tanto ho agognato,  finalmente  posso dissetarmi, non ce la faccio più, ho camminato per giorni e giorni e  sono  sfinito. La rana, all’udir di quelle parole  dal fondo del lago disse:

Fairy: Ciao

Stefano: chi è che parla?

Fairy :abbassa lo sguardo e  guarda nel lago

Stefano: o mio Dio, una rana dal manto dorato… che addirittura parla.

Così la  rana  cominciò a  dialogare con lui  dicendogli  che aveva udito  le sue parole e  che le dispiaceva per la sua situazione ed a un certo punto esclamò:

E’ un pò che parliamo e  vista la tua bontà d’animo  voglio farti dono di un regalo: prendi questa  conchiglia e  ogni volta  che  esprimerai un desiderio quello si avvererà, però fa molta attenzione, non  dovrai parlarne con nessuno altrimenti ti trasformerai in un riccio  di mare e  non tornerai più un uomo. Inoltre, se  io  vedrò  che farai  le cose per invidia la conchiglia perderà il suo potere e  tornerà ad essere  un semplice mollusco come tanti altri.  Ora va; recati verso est, troverai un terreno con una  casa  che ho provveduto a  realizzare  per te, la riconoscerai perché ha il tetto a forma cilindrica di colore blu e rammenta,  @nessuno  dovrà venire a conoscenza del mio nascondiglio e di me@.

Il ragazzo  ringraziò la rana d’oro  che era stata tanto gentile con lui e le disse  che il suo segreto sarebbe rimasto  tale per sempre.  Poi fece  come gli aveva  detto la rana. Stefano, salutata la rana,  si incamminò e ad un certo punto  , come aveva detto  la sua simpatica amica, trovo la casetta dal tetto a forma di cilindro. Apri la porta e vi entrò  trovando una tavola imbandita di cose prelibate, un letto  comodo dove riposare, e un confortevole salotto con all’interno un bellissimo camino  grazie al quale poteva scaldarsi quando avesse cominciato a fare freddo. Il ragazzo cominciò a lavorare duramente e  sfruttò il terreno  che aveva dietro la sua casetta piantando alberi e piante di ogni  genere. Furono talmente tante e gli produssero così tanti prodotti, che in breve tempo  diventò il più importante fornitore dei paesini  limitrofi. Il ragazzo si dimenticò della  conchiglia fino a  che un giorno una bufera di vento  spazzò via  tutto quello  che aveva realizzato con tanta  fatica e lui ormai anziano non riusciva più a fare tutto da solo. Per fortuna si ricordò del prezioso regalo e pensò fosse giunto il momento di vedere le sue potenzialità. Allora disse :

“conchiglia vorrei la mia casa  uguale a prima ma leggermente più grande,  con una stanza in più per coltivare i miei ortaggi e  una persona che mi stia accanto e che si possa occupare del raccolto al mio posto. La  conchiglia a quel punto, in men che non si dica,  realizzò il desiderio del vecchietto che fino a quel momento, buono e disponibile con tutti, in tutta la sua vita non ne aveva mai avuto bisogno. Ottenuto ciò Stefano di nuovo esclamò :

“conchiglia conchiglia vorrei che in paese, nella  città di Carirnevile ci fosse una casa  grande  grande con tante stanze in modo  da poter dare una  casa a tutti i bambini e alle persone bisognose e vorrei che  non gli mancasse mai nulla.

La conchiglia, visto il suo altruismo, esaudì all’istante il suo  desiderio. Infine Stefano disse:

“conchiglia   mi piacerebbe che quando io  morirò tutto rimanesse al ragazzo che fino ad oggi mi ha aiutato e  che tu torni dalla rana d’oro”.

Stefano dopo  qualche tempo  scomparve e il ragazzo, che fino a quel tempo lo aveva aiutato,  continuò a portare avanti  il suo lavoro passandolo  alle  generazioni future mentre  Stefano, non morì, come voi lettori potete immaginare, ma tanta era stata la su generosità e disponibilità in tutta la sua vita, che ottenne la più bella delle ricompense: infatti  andò a far compagnia alla rana in quel bel laghetto  diventando un  bellissimo delfino  per il desiderio della rana d’oro che aveva avuto ragione a fidarsi di quel ragazzo, dall’aspetto povero, ma tanto ricco di cuore. Stefano rimase nei cuori di tutti coloro che lo avevano conosciuto e amato e è per questo che vi ho narrato la sua storia.

rana

 

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once

once upone a time c’era una volta

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once  upone a time  c’era  una volta

once

C’era una volta, Once upon a time serie formata da 4 stagioni di circa 33 episodi ciascuno.
Serie che riscosse un successo inaspettato poichè pone gli spettatori dinanzi ad una visione del tema fiabesco completamente differente da quella che tutti abbiamo conosciuto, in quanto in questa saga, nulla è quello che sembra. La storia si dipana da un sortilegio scagliato dalla sovrana cattiva, Grimilde di Biancaneve, ribattezzata nella serie Regina, la quale decide apparentemente di lanciare questo maleficio a causa di un torto subito da Biancaneve, quando quest’ultima era solo una bambina: scopriremo solo col prosieguo della saga che questo è solo un pretesto e la punta dell’iceberg. Il sortilegio scagliato da Regina trasferisce tutti gli abitanti del mondo delle fiabe nel mondo reale, e più precisamente in una cittadina chiamata nella serie Storybrook, ma in realtà essa è il paese di Steveston a pochi km da Vancouver. La grande particolarità di questa città  è che non esiste sull’atlante, non si può trovare se non se ne conosce l’ubicazione e  tutti gli abitanti hanno perso a causa del maleficio tutti i loro ricordi della loro precedente esistenza e vivono come se nulla fosse mai stato. La protagonista della saga è la Salvatrice, una donna di 28 anni di nome Emma, che ignara di tutto ciò, sarà l’unica in grado di poter rompere il sortilegio scagliato anni addietro e si scoprirà solo seguendo la serie il motivo per cui è in grado di far ciò, ma l’unica condizione è che lei creda nella magia e nel mondo delle fiabe. Per farla venire a conoscenza di tutto ciò è necessaria una convocazione. In tutto questo ricopre un ruolo fondamentale Henry, il figlio da lei dato in adozione 10 anni prima e nel frattempo adottato proprio da Regina, l’unica insieme al Signore Oscuro Tremotino, che ha mantenuto i propri ricordi. Da qui si succedono molte avventure che li vedranno protagonisti, ma ovviamente non vi vogliamo svegliare molto, lasciandovi come al solito la curiosità di approfondire. Vi diciamo soltanto che i personaggi non saranno mai quello che vi aspettate: infatti pensereste mai che Peter Pan possa essere uno dei cattivi e di contro che Capitan Uncino, ( magistralmente doppiato da Francesco Pezzulli, voce storica di Leonardo di Caprio) divenga dalla seconda serie in poi uno dei protagonisti buoni?
Ruiscirà Emma a credere nella magia, in ciò che gli racconterà il figlio perduto ed in questo modo a salvare tutto il villaggio annullando il perfido sortilegio? Lasciamo a voi la visione, sperando con queste poche righe di aver suscitato in tutti voi la curiosità e, perchè no, la stessa passione che cattura lo spettatore fin dalle prime scene, incollandolo alla poltrona. Vi diciamo solo che questo è capitato anche a noi, e ci siamo divorati l’intera saga in poco più di un mese.
Dal canto nostro possiamo solo consigliarvi la visione di questa serie, poichè ha come autentici punti di forza un’ ambientazione a dir poco meravigliosa, un cast eccezionale, un doppiaggio straordinario, una trama estremamente coinvolgente, una saga che lascia senza fiato, fino alla infinita sequenza di colpi di scena che porta ad un imprevedibile e sconvolgente finale.
Pronti? In arrivo per voi e per approfondire album ed episodi
3 2 1 gooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo

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Malefica

malefica: la storia che non vi aspettate

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malefica: la storia che non vi aspettate

RECENSIONE SU MALEFICENT

la  vera storia di malefica

LASCIATE  CHE DI NUOVO VI NARRI UNA VECCHIA STORIA,E SI VEDRà QUANTO BENE LA CONOSCIATE : CON QUESTE PAROLE UNA STRAORDINARIA CLAUDIA CATANI, GIA IN ALTRI FILM VOCE DI ANGELINA JOLIE IN DIVERSI ALTRI  SUOI MOVIES, CI INTRODUCE IN UN MONDO SPETTACOLARE E FATATO DOVE,  COME SI NOTA FIN DALLE PRIMISSIME BATTUTE, NIENTE è QUELLO CHE SEMBRA, FINO A UN TOTALE RIBALTAMENTO DEI VALORI:INFATTI LA PROTAGONISTA MALEFICA NON

SOLTANTO NON è LA STREGA CHE NELLA CELEBREE FIABA DE “LA BELLA ADDORMENTATA NEL BOSCO” LANCIA LA MALEDIZIONE DEL FUSO CHE TUTTI CONOSCIAMO CON LA SEMPLICE SCUSA DI NON ESSERE STATA INVITATA ALLA FESTA PER LA NASCITA DELLA PRINCIPESSA  , MA ADDIRITTURA LA PROTAGONISTA ”MALEFICA” ,CHE TUTTI RICORDIAMO COME L’INCARNAZIONE  DEL MALE, VIENE INVECE  RAPPRESENTATA COME LA Più POTENTE DELLE FATE CHE PRONUNCIA LA SUA CELEBRE  MALEDIZIONE DEL  FUSO SPINTA DALLA VENDETTA IN SEGUITO AL COMPORTAMENTO EGOISTA E MESCHINO DI COLUI CHE NORMALMENTE è L’INCARNAZIONE DELLA BONTà  E DEL “BENE” NONCHè  DELL’AMORE. OLTRE A QUESTO, IL RIBALTAMENTO DEI RUOLI PROSEGUE, CON LA NASCITA DELLA PRINCIPESSINA, SIA PER QUANTO  CONCERNE IL RUOLO DELLA BALIA, CHE NON è QUELLO PREVISTO, SIA PER L’INUTILITà DEL PRINCIPE AZZURRO, CHE NOTORIAMENTE IN TUTTE LE FIABE è LA SOLUZIONE DEI PROBLEMI, FINO A PORTARE LO SPETTATORE A 2 REAZIONI: LA PRIMA CHE INCONSCIAMENTE STA FACENDO IL TIFO PER LA PRESUNTA “ CATTIVA” E GODE QUINDI DELLA SCONFITTA DEL VERO “ MALE”, LA SECONDA RIFLETTE SUL FATTO CHE IL VERO AMORE è…COME AL SOLITOIL MIO INTERESSE è SOLO QUELLO DI INCURIOSIRE ED INTRIGARE, NON SPOILERARE TRAME O DARE GIUDIZZI, PERCIò LASCIO AL NOSTRO AFFEZZIONATISSIMO LETTORE IL PIACERE DI CAPIRE QUANTO HO SCRITTO ANDANDOSI A GUSTARE LA DOLCEZZA E L’INCONTENIBILE  BRAVURA DELLA JOLIE NEL SUO DOPPIO RUOLO: PERCIò TUTTI AL CINEMA A VEDERE MALEFICENT, ED AL  VOSTRO RITORNO VI ASPETTO TUTTI QUI PER ESPRIMERE, OPINIONI. CRITICHE E CHI Più NE HA  Più NE METTA. ALLA PROSSIMA DAL  VOSTRO AFFEZIONATISSIMO POLYMAR  BUON DIVERTIMENTO A TUTTI

 

 

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