la rana d’oro C’era una volta in un paesino sperduto nei pressi della regione di Carirnevile una rana dal guscio dorato la cui particolarità è che era l’unica al mondo con un manto tanto luccicante, che la faceva sembrare d’oro. A causa di questa sua rarità veniva ricercata da tutti, soprattutto perché il suo valore era inestimabile. Questa rana d’oro di nome Fairy aveva capito di essere braccata da tutti coloro che sarebbero stati felici di fare una fortuna e si nascose in uno stagno pieno di insidie per l’uomo. Un giorno un ragazzo di nome Stefano, esile e affamato capitò da quelle parti attraversando la fitta foresta piena di insidie e si ritrovò in quel laghetto sperduto e disse: ” Oh, ecco qua il laghetto che tanto ho agognato, finalmente posso dissetarmi, non ce la faccio più, ho camminato per giorni e giorni e sono sfinito. La rana, all’udir di quelle parole dal fondo del lago disse:
Fairy: Ciao
Stefano: chi è che parla?
Fairy :abbassa lo sguardo e guarda nel lago
Stefano: o mio Dio, una rana dal manto dorato… che addirittura parla.
Così la rana cominciò a dialogare con lui dicendogli che aveva udito le sue parole e che le dispiaceva per la sua situazione ed a un certo punto esclamò:
E’ un pò che parliamo e vista la tua bontà d’animo voglio farti dono di un regalo: prendi questa conchiglia e ogni volta che esprimerai un desiderio quello si avvererà, però fa molta attenzione, non dovrai parlarne con nessuno altrimenti ti trasformerai in un riccio di mare e non tornerai più un uomo. Inoltre, se io vedrò che farai le cose per invidia la conchiglia perderà il suo potere e tornerà ad essere un semplice mollusco come tanti altri. Ora va; recati verso est, troverai un terreno con una casa che ho provveduto a realizzare per te, la riconoscerai perché ha il tetto a forma cilindrica di colore blu e rammenta, @nessuno dovrà venire a conoscenza del mio nascondiglio e di me@.
Il ragazzo ringraziò la rana d’oro che era stata tanto gentile con lui e le disse che il suo segreto sarebbe rimasto tale per sempre. Poi fece come gli aveva detto la rana. Stefano, salutata la rana, si incamminò e ad un certo punto , come aveva detto la sua simpatica amica, trovo la casetta dal tetto a forma di cilindro. Apri la porta e vi entrò trovando una tavola imbandita di cose prelibate, un letto comodo dove riposare, e un confortevole salotto con all’interno un bellissimo camino grazie al quale poteva scaldarsi quando avesse cominciato a fare freddo. Il ragazzo cominciò a lavorare duramente e sfruttò il terreno che aveva dietro la sua casetta piantando alberi e piante di ogni genere. Furono talmente tante e gli produssero così tanti prodotti, che in breve tempo diventò il più importante fornitore dei paesini limitrofi. Il ragazzo si dimenticò della conchiglia fino a che un giorno una bufera di vento spazzò via tutto quello che aveva realizzato con tanta fatica e lui ormai anziano non riusciva più a fare tutto da solo. Per fortuna si ricordò del prezioso regalo e pensò fosse giunto il momento di vedere le sue potenzialità. Allora disse :
“conchiglia vorrei la mia casa uguale a prima ma leggermente più grande, con una stanza in più per coltivare i miei ortaggi e una persona che mi stia accanto e che si possa occupare del raccolto al mio posto. La conchiglia a quel punto, in men che non si dica, realizzò il desiderio del vecchietto che fino a quel momento, buono e disponibile con tutti, in tutta la sua vita non ne aveva mai avuto bisogno. Ottenuto ciò Stefano di nuovo esclamò :
“conchiglia conchiglia vorrei che in paese, nella città di Carirnevile ci fosse una casa grande grande con tante stanze in modo da poter dare una casa a tutti i bambini e alle persone bisognose e vorrei che non gli mancasse mai nulla.
La conchiglia, visto il suo altruismo, esaudì all’istante il suo desiderio. Infine Stefano disse:
“conchiglia mi piacerebbe che quando io morirò tutto rimanesse al ragazzo che fino ad oggi mi ha aiutato e che tu torni dalla rana d’oro”.
Stefano dopo qualche tempo scomparve e il ragazzo, che fino a quel tempo lo aveva aiutato, continuò a portare avanti il suo lavoro passandolo alle generazioni future mentre Stefano, non morì, come voi lettori potete immaginare, ma tanta era stata la su generosità e disponibilità in tutta la sua vita, che ottenne la più bella delle ricompense: infatti andò a far compagnia alla rana in quel bel laghetto diventando un bellissimo delfino per il desiderio della rana d’oro che aveva avuto ragione a fidarsi di quel ragazzo, dall’aspetto povero, ma tanto ricco di cuore. Stefano rimase nei cuori di tutti coloro che lo avevano conosciuto e amato e è per questo che vi ho narrato la sua storia.