Recarsi a fare la spesa e incontrare grandi artisti dello scenario locale e internazionale può sembrare impossibile, specie in una piccola realtà come la mia regione del Trentino – Alto Adige, eppure è possibile ed è accaduto proprio questo lunedì 16 Aprile con Luigi Penasa e l’artista decoratore rotaliano Gentile Polo.
Navigavo con il mio carrello della spesa fra coloratissima frutta e verdura all’Eurospin di Lavis quando sento un “Guarda chi c’é!” con un entusiasta Gentile Polo che svolta un bancale per stringere la mano ad un colosso dai tratti del viso severi ma sorridenti.
Certo, come direbbe mio fratello Damiano, è facile sembrare giganti vicino ad un metro e sessanta centimetri di donna, comunque ho parcheggiato il mio carrello della spesa e, con passo felino, mi sono avvicinata con discrezione nella speranza di poter assistere al colloquio.
Con mia fortuna il signor Gentile Polo con un sorriso si è accorto della mia manovra e mi ha chiamata con un cenno e presentata al collega Luigi Penasa, artista dell’Associazione d’Arte Andromeda di Trento.
Penasa si interroga in campo artistico sul tema dell’identità e sul peso dei legami sociali dell’individuo e lo fa tramite ritratti evanescenti, in cui si focalizza l’espressività degli occhi o delle mani, che spiccano su sfondi apertamente decorativi, come antiche carte da parati, realizzati a stampino oppure a collages.
“… si tratta di un processo non governabile, io mi ritrovo a seguire istintivamente tempi e modi non codificati ne riconducibili alla mia sola volonta’. Ora mi pare che questo mio “modo di rifiutare un modo” senta il bisogno di riordinarsi, di risentire empaticamente il proprio tempo riandando a figure senza tempo”
(Intervista a Luigi Penasa, in UnDo.Net del 24 Febbraio 2012)
Lo stesso Stefano Zanella scrisse:
L’opera per accostamento di pezzi rimanda a un difficile ma anche ironico lavoro di ricomposizione, di ricerca di identità. E lo stesso rapporto tra (pezzi di) figura e (pezzi di) tappezzeria è allusivo: uno smarrimento non è necessariamente un dramma, ci si può elaborare una filosofia di vita, in cui far tesoro, per sé e per altri, di tentativi parziali di dare un qualche ordine (un qualche “cosmos”) al caos.
Niente di definitivo, s’intende. La figura è una presenza leggera, il dettaglio dello sguardo sorprendentemente vivo e trasparente entro un volto volutamente esposto a slittamenti, a sensazioni di sfocatura e instabilità, talvolta sormontato da corna che aggiungono altre stratificazioni simboliche e lontane mitologie.
Da diversi anni però non tiene una personale, infatti ha confessato al suo amico Gentile Polo che in tempi di crisi come quelli attuali è più economicamente conveniente dedicarsi all’insegnamento che non all’Arte in sé.
Il desiderio di esporre comunque è latente e lo dimostra la confessione al collega Gentile Polo che non gli dispiacerebbe esporre i lavori, che conserva ben arrotolati, sul pavimento di una galleria per offrire al pubblico una lettura più partecipata ed emozionale delle opere. Questa ammissione ha fatto sorridere comprensivo l’amico Gentile Polo, che l’autunno scorso ha anticipato il collega esponendo alcuni carteggi preparatori delle opere esposte durante la bi – personale “Zapige” tenuta dal 14 al 31 Ottobre 2017 con Sabrina Broll presso l’Area Archeologica di Palazzo Thun in Trento.
http://www.studio-martorelli.net/category/mostre-vernissage/
Accomiatandosi alfine i due artisti Luigi Penasa e Gentile Polo si sono scambiati i dati e una speranza di poter collaborare di nuovo in un prossimo futuro.