Inaugurata ieri, 29 Giugno 2018, la bi-personale LOME – DANGELO nell’ambito della rassegna ARTE E RIFLESSIONE GIURIDICA che dal 14 Aprile propone mensilmente artisti diversi presso il Castello di Pergine.
Parcheggiato ai piedi del sentiero che conduce al castello, l’artista Gentile Polo ed io ci siamo inerpicati lungo la scalinata che attraversa il bosco su fino al maniero.
Il Castello di Pergine è uno splendido maniero sorto sulle basi di un insediamento romano e sorge sul colle Tegazzo, tra i bacini del Brenta e del Fersina.
Le prime testimonianze scritte sono tardive e risalgono al 1177 d.C.
Appartenne per lungo tempo ai Duchi d’Austria, poi passò ai Signori di Padova fino al 1531 d.C. quando il Cardinale Bernardo Clesio riuscì a riscattarlo e farne proprietà dei Principi Vescovi di Trento, che lo resero un importante esempio di architettura militare gotica.
Agli inizi del ‘900 il maniero venne venduto ad una società tedesca che lo adibisce ad albergo connesso di ristorante e bar.
Tra i fruitori del nuovo servizio divenne famoso l’educatore e filosofo apolide Jiddu Krishnamurti (Madanapalle, 12.05.1895 – Ojai, 18.02.1986), che vi soggiornò dal 18 Agosto fino al 28 Settembre 1924 con un folto gruppo di seguaci per meditare e prepararsi spiritualmente.
Del Castello di Pergine Krishnamurti scrisse:
“A Pergine io e mio fratello trascorremmo una delle estati più felici, e quando lasciammo quel luogo d’una bellezza ideale, eravamo soliti parlare del nostro soggiorno, del distante lago e delle montagne coperte di neve. Una nuova vita cominciò per noi tutti al castello di Pergine …” (Introduzione a “Towards Discipleship”, 1926)
Krishnamurti insegna che la libertà non consiste nel poter scegliere ma è pura osservazione senza temere di essere puniti da terzi. La libertà va trovata nella consapevolezza senza scelta della nostra vita e delle nostre attività quotidiane.
Dato che le nostre azioni si fondano sull’esperienza, che è acquisita nel tempo, l’uomo resta schiavo del passato, ma se diveniamo consapevoli del nostro pensiero e delle nostre azioni e cogliamo il distacco fra pensatore e pensiero, fra chi sperimenta e l’esperienza stessa, saremo giunti alla pura osservazione.
Quando riusciamo a negare tutte le barriere che il pensiero ha generato psicologicamente, solo allora c’è amore, che è compassione e intelligenza.
In suo onore gli artisti LOME e DANGELO hanno quindi organizzato la mostra al Castello di Pergine, svolgendo il loro omaggio pittorico fra la sala d’entrata, con la splendida colonna ottagonale che conserva ancora tracce degli stemmi nobiliari dei vari occupanti, le cantine tutt’ora in uso e, salendo l’alta e torta scalinata in pietra, la sala del trono ed le antiche cucine oggi adibite a ristorante, bar ed elegante sala da pranzo.
Proseguendo lungo la scala a chiocciola si giunge al secondo piano, l’antico piano abitativo che ospita la Sala del Vescovo, quella del Principe con splendidi mobili intagliati originali e la bella Sala del Balcone dove si può godere il panorama della valle e quella sui giardini del castello.
In queste sale sono allestiti gli approfondimenti sul progetto “Arte e riflessione giuridica”, brevi biografie degli artisti e dei legali dello Studio Chelodi e Bertuol, che finanziano e introducono gli eventi, gli alberi genealogici delle famiglie nobiliari che si sono succedute nella proprietà del maniero ed una documentazione fotografica del soggiorno di Jiddu Krishnamurti.
La bi-personale di LOME e DANGELO ha avuto luogo nei giardini del castello con la presentazione dello Studio legale Chelodi – Bertuol e Associati e dell’attuale Presidente dell’Associazione FIDA Trento Barbara Cappello che, viste la prestigiosa locazione e partnership, non ha potuto non presenziare all’inaugurazione dei suoi associati.
L’inaugurazione è proseguita con la narrazione di alcuni aneddoti da parte del Sig. Dangelo riguardanti altri casi di legali che nella storia hanno supportato gli artisti.
A seguire, alcune poesie della pedagoga Annachiara Marangoni tratte dal volume Nerooro hanno dato spunto all’Avvocato Chelodi di accennare ad alcune riflessioni giuridiche su Poesia ed Arte.
Al termine una breve performance di Lorenzo LOME Menguzzato che ha eseguito alcuni accordi ed ha sparso fiori di lavanda e terra rossa su una tela bianca, ha distribuito piccoli mazzi di lavanda nel pubblico e, rivolto ai legali presenti, ha affermato:
“No, non esiste un Diritto della poesia. La Poesia è un diritto. Dovremmo tutti fare più poesia perché spesso ne manchiamo, ad esempio quando non ci accorgiamo della bellezza poetica della Natura.”
E come ogni inaugurazione si rispetti, a ravvivare gli animi si è proceduto ai festeggiamenti con brindisi e deliziose tartine.
Stupenda l’ambientazione, piacevoli le performance anche se la mancanza di un microfono rendeva un po’ difficoltoso l’ascolto, di ottimo gusto come sempre l’allestimento della mostra affidata alle abili mani del nostro Nicola “NICO” Cicchelli.
Fra le piccole cadute di stile da notare la battuta di una delle responsabili del castello che, alla vista degli ospiti costretti ad assistere sotto il sole cocente, ha fatto notare di non aver tenuto conto dell’inclinazione solare e che la prossima volta avrebbe invitato gli ospiti a dotarsi di occhiali da sole…
Anche la solita battuta di spirito dell’Avvocato Chelodi di decurtarmi il cellulare qualora lo riprenda pubblicamente con il gentil sesso, ultima delle quali la sua capo ufficio misteriosamente ieri sera degradata a “segretaria” (caduta di grado o di stile?), non è delle più eleganti, tanto più che molti fra il pubblico presente hanno scattato foto e ripreso con video la serata, ma non sono rimbrottati da alcuno.
Le inaugurazioni sono sempre un calderone di personalità curiose, a volte simpatiche, altre altezzose altre ancora ambivalenti, del tipo che ti ignorano per tutta una serata mentre ti abbracciano e si sperticano di complimenti in altre occasioni se ti vedono particolarmente elegante o in compagnia di qualche personaggio “IN”.
E’ l’umanità concentrata in un singolo evento e trovo significativa l’osservazione di LOME, per cui dovremmo tutti guardarci più attorno e imparare a vedere la bellezza e la poesia di ciò che ci circonda.
Per tutti coloro che si salvano dallo stress delle inaugurazioni ma desiderano godersi la mostra, noi dello Studio d’Arte Gentile Polo vi consigliamo di visitare il Castello di Pergine (Via Al Castello 10, Pergine Valsugana – Tn, Italia) o contattare gli addetti ai lavori scrivendo a: info@castelpergine.it o chiamando direttamente il seguente numero: +39 0461 531158.
Con dispiacere sono mancata all’inaugurazione, ma oggi fortunatamente edotta sulla storia, sul passato soggiorno di Krishnamurti, della presenza artistica di Lome e Dangelo, della poesia e del pubblico tutto, baciato dal benefico sole…ma non trovo il periodo di permanenza della mostra. Perduta?
Un saluto
Salve, la mostra faceva parte di un ciclo di incontri voluti dallo Studio Giuridico Chelodi Bertuol presso il Castello di Pergine, e durava circa due settimane come da programma esposto nei volantini ufficiali distribuiti anche in rete. Buona Giornata!