#testdrive #DaciaDuster Bifuel divertente alla guida anche in montagna

Le parti a rischio in un materiale plastico robusto brevettato dalla Casa

Giustamente performante anche in salita anche nel modello da 100 CV

Nuovo Dacia Duster è il modello che ha fatto decollare la Casa ora del gruppo Renault facendolo distinguere per l’armonizzazione dello stile essenziale e deciso, ormai iconico del SUV sostenibile fuoristrada ma capace di soddisfare le necessità di un uso quotidiano, familiare, di lavoro… Duster, come abbiamo accennato, è nato nel 2010 ed è stato rinnovato una prima volta nel 2017,mentre sta arrivando un nuovo restyling, ed è divenuto un icona del SUV a portata di tutti.

Un frontale dalla verticalità accentuata, i passaruota dai bordi ampi, il grande e comodo portellone posteriore per migliorare l’accessibilità a una capacità di carico importante soprattutto abbattendo i sedili posteriori, si propone anche con una amplificata visibilità con i finestrini laterali che si estendono con uno stile armonico dalla parte anteriore verso la coda. Molte le parti non verniciate, che nascondono benissimo eventuali graffi o traumi e non perdono il colore originario, come le protezioni laterali della sottoscocca e dei passaruota, gli elementi che richiamano il marchio, i triangoli del paraurti anteriore e l’avvolgimento del paraurti posteriore che sono in Starkle, un nuovo materiale particolarmente robusto progettato dalla Dacia. Così ora Dacia

IMG_0092 IMG_0093 IMG_0094 IMG_0097 IMG_1024 IMG_1028 IMG_1038 IMG_1029 IMG_1043 IMG_1082 IMG_1107 IMG_1306 IMG_1317 IMG_1335 IMG_13721 IMG_2218 IMG_2238 IMG_2251 IMG_2255 IMG_2263Dacia Duster è protetta dai piccoli urti e dai graffi su tutti i lati.

È stata posta attenzione anche al confort interno, anche con la sistemazione del display centrale da 10,1” che è collocato nel campo visivo del conducente e inclinato di 10° verso il guidatore.

Ma ritorniamo al nostro test drive: circa 1300 km di autonomia dichiarata (un dato che non si discosta molto dalla realtà con una guida regolare) prima la benzina poi il GPL, o viceversa ovviamente, perché entrambi i serbatoi hanno una capacità di 50 l e ci consentono di compiere meno soste al distributore. A meno che, con l’uso, per questione di costi, non vi innamoriate del viaggiare a GPL, e in tal caso sarete agevolati dall’indicatore del livello che fa parte del cruscotto come l’indicatore del livello della benzina (c’è anche l’indicatore del consumo istantaneo), e all’esaurimento del GAS la Dacia Duster Bifuel attiverà automaticamente l’alimentazione a benzina permettendovi di proseguire fino al distributore che eroga anche GPL. Ormai sono sufficientemente diffusi anche lungo le nostre strade. Se deciderete di ritornare al GPL una volta riempita nuovamente la bombola, a un costo davvero conveniente, basterà agire sul comando integrato sul cruscotto.

Non ci resta che provarla in montagna.

Partiamo in modalità ECO, quella più risparmiosa, fa calare un po’ le prestazioni ma non in modo così drammatico come capita su certe vetture, tanto che lo potremo usare anche per dei tratti di montagna.

ECO ottimizza i consumi in modo intelligente, perché non agisce soltanto sui consumi e sulle prestazioni, quindi sul rendimento del motore, ma anche sulla climatizzazione che pochi sanno ma influisce sui consumi, come sulle prestazioni. N realtà sulla Dacia Duster, pur essendo spinta da un motore di 1000 cc da 100 CV non risente eccessivamente, a differenza di altre vetture della stessa categoria, dell’accensione del clima. Selezioniamo la funzione di guida ECO con il comando a tasto vicino al cambio, dove c’è quello per disattivare lo Start&Stop, quello per le luci di emergenza e il controllo delle telecamere a 360°, che ci sarà utile nei percorsi fuoristrada quando cercheremo di esagerare. Il cambio della Duster Bifuel è molto pratico e rapido negli innesti.

Cominciamo la nostra nuova sessione di test a Brugnera (Pn) per andare a trovare un vecchio amico e compagno di serate enogastronomiche alla scoperta delle eccellenze del territorio. Lui è una di queste nel pordenonese, perché la sua antica cioccolateria Citron, lui è Bruno Citron, è una realtà storica nella realizzazione di prodotti di cioccolata di altissima qualità.

Lo apprezziamo in montagna dove iniziamo la salita in modalità ECO, poi, visto che finora ci eravamo divertiti sulle strade extraurbane agevolati anche dalle gomme performanti montate da questo modello per consentirci di apprezzare l’indole sportiva di questo SUV, riportiamo il comando in modalità NORMALE, facendo quello che farebbe la maggior parte degli automobilisti dopo avere avuto soddisfazione già dalle prime rampe.

Infatti Duster Bifuel conferma la sua agilità e la grinta anche in salita e nel misto. Anche il sistema frenante è all’altezza di quest’auto che possiamo definire vivace oltre le aspettative. Così proseguiamo il nostro viaggio anche questa volta paghi di avere scoperto un’altra auto divertente, e confortevole. Ah, dimenticavo, è bifuel: risparmiosa!

La tappa in montagna però ha non concluso il nostro test, perché a valle fitti banchi di nebbia ci permetteranno di mettere alla prova i fari della Dacia Duster Bifuel, che come si vede dalle foto sono stati a loro volta promossi.

#charlieinauto3/384   #provavintage

#testdrive Con #DaciaDuster ‘byfuel’ si sceglie anche in corsa l’alimentazione

Sul diffuso modello della Casa rumena ora di Renault impianto Gpl di serie

L’aumento delle richieste e pronuncia Corte dei conti Ue su Green deal

Dacia Duster l’avevamo già provata, la ricordate? Questa volta la novità è importante e attuale: testiamo il modello bifuel. Ovvero, la Duster è disponibile con il suo motore termico a 4 tempi alimentabile sia a benzina che a gas, ovvero a GPL o Gas propano liquido. È un’opportunità intrigante quella che ci è offerta dall’Ufficio stampa della Casa che fa oggi parte del gruppo Renault ed è nata in Romania, perché considerate le frequenti variazioni, più spesso in aumento, del prezzo della benzina come del gasolio, la diffidenza seguita dal distacco degli automobilisti dal progetto globale di elettrificazione dell’automotive ha modificato il corso della storia per l’economia del settore auto, costringendo già alcune Case a ridimensionare i progetti di elettrificazione della gamma di vetture da mettere in vendita. Inducendo altre a chiudere stabilimenti dai quali avrebbero dovuto essere immesse sul mercato dell’auto centinaia di migliaia di veicoli.

A mettere in chiaro la situazione a livello istituzionale e comunitario ha provveduto la Corte dei Conti europea, certificando che le politiche per l’auto ‘pulita’ da emissioni è troppo in salita e occorre conciliare il Green Deal con la sovranità industriale, ma soprattutto con l’accessibilità economia dei consumatori.

Ovvero, ha decretato che al momento, e così stando le cose anche in un futuro plausibile, non è sostenibile il processo di elettrificazione dell’automotive.

È per questo che

le Case automobilistiche stanno ripensando i loro ‘business plan’

e le catene di produzione e mentre ritornano a spingere la promozione delle versioni con motore termico dei loro modelli, le soluzioni alternative ritornano a fare breccia nell’attenzione del grande pubblico come dei lettori più attenti dell’evoluzione del mondo delle quattro ruote.

Così ritornano d’attualità le auto che sono alimentabili anche a GPL, combustibile fossile che a differenza del Metano non ha subito né dovrebbe subire aumenti di prezzo esponenziali. Molti mezzi commerciali montano già anche l’impianto a Gpl, che si può installare in qualsiasi momento della vita dell’auto.

Pochi sanno che secondo i tecnici, l’abbinamento migliore dell’impianto aIMG_2042 IMG_2046 IMG_2047 IMG_2048 IMG_2050 IMG_2052 IMG_2052 IMG_2058 IMG_2061 IMG_2057 Gpl con il motore a carburante tradizionale, che in conseguenza del costo attuale diviene quello alternativo e rappresenta la riserva per l’avvicinamento al distributore di gas più vicino, è quello diesel, con il quale il Gpl assicurerebbe il rendimento migliore.

Che cosa distingue la Dacia dalle auto a benzina e anche a Gpl che abbiamo provato finora? La Dacia Duster bifuel monta, su questo modello, l’impianto a gas di serie.

Per questo dispone anche dell’indicatore del livello di riempimento della bombola-serbatoio, che nelle vetture sulle quali l’impianto è stato montato dopo la messa in strada del veicolo è rappresentato dal classico interruttore a pulsante rotondo sul quale risaltano quattro led colorati di verde a serbatoio pieno, che diventano rossi man mano che il gas si esaurisce.

Dacia Duster è un fuoristrada robusto e confortevole prodotto dalla casa automobilistica rumena dal 2010, e riprende il nome con il quale veniva commercializzato in diversi Paesi tra i quali il Regno Unito il fuoristrada rumeno ARO 10. Nel settembre del 2017 è  stata presentata la nuova serie al Salone di Francoforte, arrivata in Italia nel 2017. Questo modello è già ulteriormente modificato e migliorato anche nell’estetica, e viene commercializzata nelle versioni con allestimenti diversi: Access, Essenzial, Confort e Preciso.

#charlieinauto3/383  #provavintage

#testdrive #Renault #Megane e tech per la puntata numero 300!

218 CV, peso contenuto, rigenerazione a palette equivale a sicurezza

Veloce, affidabile e performante la prima full electric della #Renault

Più crossover che Suv, secondo alcuni punti di vista. La Megane E tech electric segna la svolta decisa dal Ceo De Meo che punta alla totale elettrificazione della gamma di auto prodotte. A cominciare dalla Mégane, che con l’accento sulla e si legge diversamente da come eravamo abituati a fare con i modelli precedenti. Riepilogando, full electric, 218 CV, lunga 4 metri e 20 cm, compatta nonostante sia proposta come Segmento C, ha un passo interessante, 2,68 m, ed è bassa, perché la sua altezza è di 1,50 m. Il design è slanciato e armonioso, ma è anche aggressiva anche grazie alle ruote da 20”. Anche all’interno la sensazione che si percepisce è derivata dall’impostazione innovativa. Priva di bizantinismi, si presenta con uno schermo da 24” a forma di L che coinvolge subito la nostra attenzione. Auto bassa, seduta bassa, con la finestratura sottile che incide anche sulla visibilità posteriore, tanto che lo specchietto retrovisore è stato finalmente sostituito da un efficace schermo alimentato da efficacissime telecamere. Nonostante l’accumulatore sia alto soltanto 11 cm, è capace di 60 kWh e assicura una buona autonomia. Cross over d’accordo, però ciò che ci interessa di più e la sua capacità di essere performante e sicura sull’asfalto, anche in montagna. in effetti lo sterzo diretto, l’elevata insonorizzazione dell’abitacolo, l’eliminazione dei rumori ci permette di gustare le potenzialità dell’impianto Harman-Kardon di bordo e ci possiamo concedere, nel trasferimento, di dare un paio di ‘sgasate’, visto il tipo di vettura sarebbe meglio dire due ‘scariche’ che portano alle ruote i

218 CV portandoci da 0 a 100 km/h in 7,5”, anche grazie al peso contenuto

rispetto alla media, ovvero di 1636 kg. questa elettrica è a trazione anteriore, di conseguenza la guida veloce fa molto riferimento sulle ruote anteriori. In discesa la tendenza è accentuata dall’effetto frenante del sistema rigenerativo, del quale è possibile regolare l’intensità con le leve paddle sul volante. Questo comando rende davvero divertente la guida della Megane e tech electric. Provate a pensare a quanti km sono trascorsi sotto le ruote, ma anche quanta carta, ora sostituita dallo schermo e dal mouse, è passata sotto le mani dei progettisti, dalla prima uscita della Megane, nel 1995. La guida molto precisa, il motore elettrico scattante come dovrebbe essere con questa potenza, e

un’auto maneggevole, con ben 26 controlli di sicurezza e anticollisione.

La tentazione di scollegarne qualcuno è forte. Ci proviamo e il concetto sicurezza, alla guida della nuova Megane non cambia. È maneggevole e risponde correttamente alle sollecitazioni. A ogni buon conto alla Renault hanno pensato anche a rendere accessibile e ‘guidabile’ in sicurezza anche la loro prima auto elettrica, che, si sa, per antonomasia se non affrontata con esperienza può non essere capita facilmente. Prima del test finale ci prepariamo in totale relax, attivando il massaggiatore che è presente in entrambi i sedili anteriori. Ovviamente tralasciamo il fatto che la Megane e tech è in grado di adattare velocità e guida in caso di cruise control alle condizioni del traffico, della strada, ai cartelli stradali, perché dovremmo aprire un capitolo sulla guida autonoma che tratteremo con cognizione di causa quando ci capiterà l’occasione per un test. Teniamo conto del fatto che in caso di necessità, se occorre potenza per una manovra d’emergenza,

la e tech è a disposizione anche se abbiamo attivato la funzione ECHO,

quella per il risparmio della batteria: lo ricordiamo, basta schiacciare a fondo il pedale. Finalmente, ecco la salita: la ripartenza dai tornanti è rapida, e ci conforta la guida precisa di uno sterzo che non fa che amplificare la sensazione di sicurezza data dalle ruote grandi. Ecco, forse il segreto è rinchiuso proprio in questa scelta progettuale e di allestimento: le ruote di grandi dimensioni che pur con una superficie di contatto per forza di cose maggiore, hanno quel pizzico di effetto deriva, di elasticità tale da rendere la Megane elettrica più docile, almeno nell’impressione al volante, di altre auto provate. In discesa? Beh, con il sistema di rigenerazione della batteria a palette al volante è puro divertimento. Sapere che è sufficiente gire sulle palette per aumentare la rapidità della decelerazione rende la guida in discesa molto sportiva. Se poi alle sensazioni di sicurezza nella guida veloce si aggiunge la sicurezza che questo stile di guida oltre a farci risparmiare i freni amplifica la nostra autonomia anche recuperando l’energia consumata all’andata, in salita, allora l’appeal tra il conducente e l’auto è assicurato.

#charlieinauto3/300IMG_0970IMG_0939IMG_0933IMG_0934IMG_0940IMG_0974IMG_0977IMG_0979IMG_0981IMG_0984IMG_1013

#provavintage 

#testdrive #Megane e tech concentrato di tecnologia avanzata

#testdrive #Megane e tech concentrato di tecnologia avanzata

La Renault elettricIMG_0858 IMG_0859 IMG_1008 IMG_0906 IMG_1014 IMG_4989 IMG_5168 IMG_5170 IMG_5172 IMG_5173 IMG_5177 IMG_5192 IMG_5236 IMG_5088 IMG_5090 IMG_5091 IMG_5092 IMG_5092 IMG_5100 IMG_5107 IMG_5111 IMG_5114 IMG_5132 IMG_5192a a suo agio tra le strade collinari da Fagagna al Forte di Osoppo

Completa la dotazione dei sistemi di sicurezza dell’auto francese

Assistenza alla guida di ultima generazione: è uno degli elementi distintivi della Megane e tech, l’auto elettrica europea che punta all’alta qualità dei contenuti, e dei servizi, delle attenzioni al conducente e ai suoi passeggeri. Per ottenere questo risultato mette anche in campo brevetti innovativi, che garantiscono risultati concreti a problemi vecchi come lo è, ormai, l’automobile. Poteva essere venuto in mente anche a voi, ma a sostituire lo specchietto retrovisore interno con uno schermo HD che trasmette anche ininterrottamente le immagini che una telecamera a 180° riprende alle spalle dell’auto non ci aveva provato nessuno. Si, proprio quello specchietto che dovete regolare ogni qualvolta salite alla guida di un’auto per voi nuova, e che ha causato la bocciatura di più di qualche candidato o candidata all’esame di guida. Così, salite a bordo della Megane e tech, e invece di regolare lo specchietto vi trovate di fronte uno schermo ad alta risoluzione con tanto di regolazioni e comandi per rendere più semplice e sicura la vostra manovra in retromarcia. L’uovo di colombo, venduto qualche anno fa per corrispondenza come un gadget accessori, che fa il suo ingresso nella produzione di serie. Per la sicurezza in movimento Renault ha applicato sulla e tech l’Active driver assist. Un sistema che mira ad adattare l’auto al traffico. Infatti la velocità e mantiene la distanza di sicurezza rispetto al veicolo che precede. Nel contempo si occupa del mantenimento del centro della corsia da 0 a 170 km/h. In caso di traffico la Megane si ferma e riavvia automaticamente.ma se questo è un sistema che equivale al Cruise control’,e va oltre. Perché dispone anche dell’Intelligent adaptive cruise control che agisce sul freno quando la distanza dal veicolo che precede è troppo ridotta, sull’acceleratore quando la strada si libera. Individua anche le caratteristiche della strada tra le quali la presenza di traffico e di rotatorie per regolare in anticipo la velocità. I fari a LED Adaptive Vision con la loro funzione fendinebbia integrata regolano automaticamente la forma del fascio di luce per adattarne l’effetto alla situazione del traffico e alle condizioni meteo. Anche la commutazione dei fari, tra gli anabbaglianti e gli abbaglianti avviene automaticamente tramite una telecamera che analizza i flussi luminosi in funzione delle condizioni di illuminazione e del traffico. Infatti si sta facendo sera e proviamo tutte queste opzioni, mentre diviene interessante, viaggiando, la considerazione che la Megane e tech risente di meno della guida ‘improvvisata’. Ovvero, le sue potenziali caratteristiche di performance e autonomia non variano sensibilmente se al volante sale un conducente meno esperto nella guida di auto elettriche, pratiche che presuppone la conoscenza di alcuni elementi importanti della guida in modalità E. La scorsa settimana ci eravamo lasciati salendo al colle del Castello di Fagagna (Ud), ma vi riproponiamo alcune immagini suggestive e significative. Sempre sui colli morenici del Friuli, anche se sulle sue origini gli esperti sono ancora in disaccordo, il colle del Forte di Osoppo, che si erge accanto al letto del fiume Tagliamento. Da lassù, oltre alla valle del fiume si può ammirare Gemona del Friuli, una vista suggestiva anche all’imbrunire della cittadina semidistrutta dal terremoto del 1976 e ricostruita com’era e dov’era.

#charlieinauto3/299

#provavintage

#testdrive : #Megane e tech Renault alta tecnologia per la sicurezza e il confort

L’elettrica europea performante ma anche stabile e agile alla guida

#testroad sui Colli morenici fino a Fagagna e al Castello panoramico

Una vettura elettrica europea per contrastare un dominio di mercato che sembrerebbe monopolizzato dalle Case orientali? Il monopolio delle batterie e dei materiali per realizzarle non si trova in Europa, ma la ricerca delle Case che hanno fatto la storia dell’automobilismo anche sportivo, in poco tempo ha spinto la tecnologia del ‘vecchio‘ Continente molto avanti. In questi giorni siamo a bordo della Megane e tech, una media della Renault dai contenuti decisamente interessanti. Abbiamo detto del motore che eroga 218 CV ovvero 160 kW. L’accelerazione l’abbiamo provata ripartendo da casa e è tra i 7 e gli 8 secondi da 0 a 100 km/h. Oggi faremo un giro su strade normali per capire la reale autonomia della Megane elettrica.  Quella dichiarata è di 470 km. Ciò che ci interessa è capire se e quanto recupera nel corso della guida, ma lo vedremo più avanti.

Nelle modalità d’uso ECHO e COMFORT risparmia l’utilizzo della batteria ma non esclude funzioni. In ogni caso non limita le potenzialità dell’auto che continua a essere disponibile per ogni manovra. Nel senso che schiacciando l’acceleratore con una pressione normale la nostra guida sarà sempre fluida e la Megane risponderà a quanto le chiediamo. C’è però un trucco da conoscere, leggendo le istruzioni o provando a spingere di più sul pedale: premendo ulteriormente si passa alla funzione più veloce e l’auto diviene quasi completamente performante. Quindi, in caso di un sorpasso da fare d’improvviso e in sicurezza, c’è. Ma andiamo per ordine.

È una berlina compatta in stile crossover, dalla linea morbida ed elegante, nel contempo sportiveggiante. Le ruote da 20” le conferiscono ulteriore importanza, ma anche sicurezza e confort nella guida. Nella carrozzeria sono presenti inserti dorati che la caratterizzano ulteriormente.

Ci avviciniamo e scopriamo che quando ‘sente’ la nostra presenza apre le porte segnalandocelo con l’accensione delle frecce, che in coda fanno parte dei fari con effetto 3D iridescente.

Anche i fari anteriori sono a strisce Led ben visibili con una linea luminosa che attraversa il muso. Saliamo a bordo e l’abitacolo è studiato con accorgimenti ergonomici per mettere a proprio agio il conducente e il passeggero.

Il sistema di infotraitment con display centrale di alta qualità è dotato di un sistema multimediale ‘openR link’ con Google integrato: ovvero permette di configurare fino a 5 account per utilizzare le app personali senza dover collegare il telefono. Per viaggiare in questo caso non ci accontenteremo di poco perché ci pensa il sound system Harman Kardon a regalare 410 W con 4 tweeter, 4 woofer e un sibwoofer con un’esperienza immersiva a chi è a bordo e assieme alla tecnologia Quantum Logic Surround propone cinque ambienti sonori configurabili.

Anche in viaggio con la Megane e tech siamo avvolti nei sistemi avanzati di sicurezza di assistenza alla guida, che sono ben ventisei, mentre le tecnologie di assistenza avanzata alla guida sono 8. Ma non lasciamoci condizionare e andiamo su un bel misto.

La Megane e tech è molto stabile e nel contempo maneggevole,

ed è la differenza che ci potremmo attendere da un’auto elettrica di ultima generazione. Probabilmente il mix generato dalla batteria ultrasottile da 60 kWh e il motore elettrico compatto permettono di ottimizzare il peso, allungare il passo dell’auto, disporre di un pianale completamente piatto con il baricentro molto basso. Il tutto si riflette positivamente anche sullo spazio di bordo, ma anche sul peso, che è di 1620 kg, un ottimo risultato nella sua categoria.

Leggendo la descrizione tecnica dell’auto scopriamo che è dotata di un sistema che regola automaticamente la temperatura della batteria e del motore, e questo le permette di assicurare le migliori prestazioni in qualsiasi condizione, nell’estate più calda come nel gelo dell’inverno. Condizioni nelle quali solitamente le auto elettriche vanno in sofferenza.

Bene, considerate che di questa vettura elettrica francese ci resta ancora molto da dire. Quindi, proseguiremo l’approfondimento dei dettagli nella prossima puntata. Ora dedichiamoci a un tour sui rilievi dei Colli morenici friulani.

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#provavintage

#testdrive: #Renault Megane e-tech performante con un’elettronica avanzata

EV60 crossover elettrico compatto da 218 CV e 300 Nm di coppia

Bene insonorizzato consente di apprezzare i trasferimenti in pieno confort

Tra le auto elettriche, ci mancava la prova di una vettura europea. Così la proposta della Renault Megane e-tech ci ha subito incuriosito. Dai primi test drive di auto elettriche, anche se effettuati pochi mesi fa, la tecnologia, lo sviluppo dei progetti, le novità frutto di test e ricerche hanno permesso di creare modelli interessanti. Anche se nel frattempo sono venuti a galla orientamenti nuovi e diversi sul modello di propulsione che ci trasporterà nei prossimi decenni, questo modello della Renault ci conferma lo sforzo in atto anche da parte delle Case tradizionalmente votate ai motori endotermici, come il principale marchio francese.

Per certi versi, per taluni utilizzi e utilizzatori, data l’evoluzione del progetto mobilità elettrica, anche l’auto ‘a batteria’ comincia a raggiungere la sua plausibilità.

Occorre innanzitutto che sia sostenibile, poi che offra prestazioni adeguate, che offra una buona gamma di servizi e assistenti alla guida che rendano la mobilità sicura e veloce.

Quindi, parliamo di contenuti, o come recitava qualche Mister del calcio anni ‘60, ‘andiamo sul fisso’. Il ‘fisso’ parte dall’osservazione che la Megane e-tech può essere spinta anche da 218 CV, il che ci anticipa performance interessanti. Ma cominciamo dall’utilizzo cittadino.

È un SUV compatto, anche se spazioso all’interno anche grazie all’adozione di una batteria super-sottile che occupa poco spazio, e nonostante l’impressione che rilascia all’osservatore, di auto adeguate dimensioni, confermate dalla spaziosità interna. Megane e-tech è l’erede della Megane nata nel 2015, e accoglie i passeggeri con interni molto curati.

Per essere sicuri di disporre dell’energia elettrica necessaria per ritornare a casa, andiamo a caccia di una colonnina di ricarica per ripartire con il ‘pieno’ di energia. A Milano non è difficile trovarne, a patto che siano libere. In passato ci era successo di trovarne di non accessibili per la mancanza di civismo di altri aut0omobilisti, i quali avevano parcheggiato sugli stalli riservati. La colonnina è da 22 kW a corrente alternata e al ritorno, quando recupereremo l’auto dopo la cena troveremo la batteria rigenerata completamente. Megane e-tech si può ricaricare anche dalle colonnine a corrente continua da 130 kW.

Come abbiamo scritto, l’assistenza alla guida è molto avanzata. Infatti, il sistema di bordo, multimediale avanzato progettato da Qualcomm e LG, riceve gli aggiornamenti anche via web che trasmette al navigatore, il quale calcola le soste per la ricarica facendoci scegliere l’operatore desiderato, ma indicando anche già il tempo necessario per la ricarica completa, ovvero quanto tempo di sosta servirà per ripartire rigenerati. Uno dei vantaggi di questo sistema sta nel fatto che ci permette di valutare se prolungare la sosta forzata per la ricarica completa, o caricare un po’ la batteria per proseguire ‘operazione più avanti, verso la nostra meta, guadagnando sul tempo complessivo del trasferimento.

Ma veniamo ai dettagli tecnici: la coppia massima non è male, ed è di 300 Nm, mentre la velocità massima è forse limitata a 160 km/h. ma ecco l’autonomia dichiarata, che è di 450 km. Come sappiamo ormai dipende molto dal piede del conducente, dalle caratteristiche della strada, dalle condizioni climatiche, dal carico dell’auto che pesa 1636 kg, mentre il consumo medio dichiarato è di 13,3 kW per 100 km.

Beh, ora è il momento di parcheggiarla, con il sistema automatico o con l’esaustivo sistema di telecamere di bordo.

#charlieinauto3/290

#provavintage   IMG_0994 IMG_1002 IMG_0943 IMG_0934 IMG_0916 IMG_0906 IMG_0881 IMG_0983 IMG_1009 IMG_5014 IMG_0858

#testdrive: full-hybrid con l’avvio demandato al motore elettrico – e in salita?

In montagna la Renault Arkana E-Tech Hybrid 145 RS-Line non delude

Una marcia fluida e sicura anche sullo sterrato

Abbiamo scritto che la Renault Arkana E-Tech Hybrid 145 RS-Line dispone di un motore aspirato di 1.600 cc abbinato a un originale sistema full-hybrid già collaudato dal 2020 su altri tre modelli della Casa francese. Abbiamo anche scritto che la partenza avviene nella modalità elettrica. Ora il dubbio qual è? Non abbiamo ancora visto che cosa succede in salita. Quindi sveliamo questo arcano. Siamo già stati in montagna ma ci siamo occupati di altro. Quindi, scegliamo una strada poco trafficata in direzione di un altipiano della dorsale del Monte Cavallo, facile da raggiungere perché in poche decine di minuti ci porta dalla pianura pordenonese al Cansiglio, passando da Friuli Venezia Giulia al Veneto, e che quindi si arrampica con decisione sulla montagna. Siamo su strade ‘nuove’, così ci è d’aiuto il sistema di ripetizione dei cartelli stradali. Ma ecco le prime rampe. Proviamo subito la partenza in salita. Pensavamo a un ‘brivido’ elettrico, invece quasi subito è partito il motore endotermico, assistito però dalla

parte elettrica che ci mette così istantaneamente a disposizione 145 CV,

una potenza complessiva che per quest’auto è sufficiente ad assicurarle uno spunto interessante anche in salita. Il cambio a 6 marce selezionabile anche manualmente ci è d’aiuto per una guida più sportiva su questa  SUV crossover sviluppata da un look da berlina di categoria superiore. Prima di iniziare la salita abbiamo attivato l’opzione Sport delle funzioni del motore, che è quella che agisce sull’assetto, irrigidendolo, e aumenta le performance del motore, e la differenza si sente, rispetto alla modalità Eco, quella per incrementare l’intensità della ricarica e l’effetto frenante ed è utile soprattutto in discesa. Certo, in salita non possiamo pensare di accedere al sistema ‘My sense’, la modalità più green dell’auto, ma la grinta in salita non le manca e Arkana si conferma brillante. Ci eravamo dimenticati di raccontarvi anche che l’Arkana in prova disponeva di un sacco di opzioni. Per esempio la possibilità di modificare la resistenza e la demoltiplicazione dello sterzo sempre a seconda della modalità di guida prescelta. Modalità che, e anche qui possiamo agire sulla personalizzazione, è collegata alla possibilità di modificare le luci interne e la configurazione del cruscotto. Tra le chicche per coccolare chi è a bordo, assieme ai sedili anteriori riscaldabili, come il volante, e regolabili elettronicamente, un sensore che valuta l’inquinamento dell’aria e concorre a pulire costantemente il flusso che entra nell’abitacolo. Ah, ecco finalmente uno sterrato, di quelli lisci e scorrevoli. Ci consente di verificare che anche in queste condizioni

l’Arkana E-Tech RS-Line è affidabile e sicura, ovvero è sincera

nelle reazioni anche in presenza delle sollecitazioni alle quali l’abbiamo sottoposta. Ecco che si apre davanti a noi l’altipiano: ora ci possiamo godere il panorama alpino, ma prima di giovarci della serenità silente del bosco, ancora un po’ di buona musica con l’ottimo impianto  Bose di bordo.

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#testdrive: ibrida con la tecnologia F1 Renault e il design da categoria ‘premium’

Arkana Suv coupé full hybrid che percorre anche 20 km/l

È il risultato della capacità di ricaricare rapidamente la batteria al litio

con Un’auto all’insegna della sostenibilità? Sembra sia proprio così, visto che la Renault Arkana E-teck RS Line, grazie ai due motori elettrici che affiancano la spinta del motore 1600 (1.598 cc, 4 cilindri, 16 valvole) a benzina, portando la potenza a 145 CV, oltre a rendere la vettura francese giustamente performante per l’utilizzo sulle strade di ogni giorno le consentono una percorrenza decisamente interessante. Abbiamo già visto che in città, nella metropoli lombarda come nei centri abitati, percorre oltre 21 km con un litro di benzina, che è più del doppio rispetto alla versione mild hybrid dello stesso modello. Quindi, al vantaggio di non dover essere collegata alla colonnina di ricarica, a casa come in strada, offre quello sensibile di costare di meno negli spostamenti. Qual è il suo punto di forza? La ricarica in decelerazione, ovvero quando alla guida siamo costretti a decelerare e a frenare spesso, a causa delle condizioni del traffico. Oppure in

montagna, non tanto in salita, quando alla nostra batteria da 230 V sarà

richiesto uno sforzo supplementare per alimentare i due motori elettrici con poche occasioni di ricarica visto che la decelerazione avviene per forza di gravità, semplicemente rilasciando il pedale dell’acceleratore, quanto in discesa. Ma per ora parliamo di strade extraurbane: raffrontando nuovamente l’Arkana e-tech che è full hybrid con la sua ‘sorella’ mild hybrid si va dai quasi 20 km percorsi con un litro di benzina contro i 16 km. Stiamo parlando del motore a benzina aspirato che eroga 91 CV, ed è coadiuvato dalla trasmissione automatica Renault, mentre i motori elettrici sono alimentati dalle batterie da 1,2 kW/h. Per favorire l’effetto ricarica, che tra l’altro se utilizzato completamente consente di viaggiare gestendo soltanto il pedale dell’acceleratore, c’è la trasmissione automatica

senza frizione: è la multimode E-Teck che dispone di 15 combinazioni

diverse. Vediamo che cosa succede in montagna, con questo Suv coupé che la Casa della Losanga definisce un modello ‘Suv-versivo’, parafrasando il vocabolo sovversivo. Il motivo sta nel fatto che è il primo Suv coupé realizzato da una Casa generalista, mentre finora questo tipo di vettura era costruito soltanto dai marchi definiti ‘premium’. In salita, abbiamo detto che si comporta bene, perché i due motori elettrici (il brevetto deriva dall’esperienza della Renault nella F1) le assicurano quella spinta in più necessaria per ripartire dopo i tornanti o accelerare quanto basta nei tratti dove la pendenza aumenta. In discesa ci si può divertire a lasciar frenare a lei. In questo caso la ricarica della batteria in decelerazione ci consentirà di aumentare sensibilmente l’autonomia. Una curiosità sui siti di produzione di quest’auto, che vi capiterà di confondere con vetture simili di due case europee della stessa categoria: alla sua uscita era prodotta a Mosca e a Busan, nella Corea del Sud, è già stata prodotta in migliaia di esemplari ed è destinata a 46 mercati diversi.

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#testdrive : #Arkana e i segreti da scoprire come la tecnologia elettrica da F1

La full hybrid #Renault viaggia per l’80 % in elettrico: -40 % di benzina

Una tecnologia silenziosa con due motori per raggiungere i luoghi protetti

La Arkana? C’è un luogo in Friuli che sembra sia stato creato per provare quest’auto avveniristica: il Castello di Arcano, a Rive d’Arcano. Un sito che cela elementi della storia del Friuli e dell’intero Nordest. Costruito a partire dal 1161, fu voluto da tal Leonardo, esponente della famiglia reale di Croazia, che infatti mise nello stemma del maniero la bandiera croata. Inizialmente sulle rive del fiume Corno, fu spostato in cima alla collina ad Arcano Superiore. Dopo quella del Patriarcato friulano, passò anche sotto la dominazione di Venezia. Quello che ci interessa, oltre al sito ridente e all’atmosfera bucolica dell’area in parte sui Colli morenici, sono le strade che dovremo percorrere per arrivarci. Strette e nervose, spesso in saliscendi, ci permetteranno di ricaricare autonomamente la batteria di questa Renault ricca di alta tecnologia e di elementi innovativi. Per esempio, adotta la tecnologia e-tech ibrida, che risponde adeguatamente alle esigenze di questo Suv sportivo, ed è in grado di ricaricare autonomamente la batteria semplicemente viaggiando nel misto, sfruttando un particolare rendimento energetico consentito dalla tecnologia derivata dalla F1. Come stiamo riscontrando, la motorizzazione ibrida ricaricabile, ovviamente a benzina perché è questo l’attuale orientamento delle Case a seguito delle imposizioni schizofreniche comunitarie, la rende sostenibile, e pur concorrendo all’efficienza del motore tiene conto della necessità di usare parsimoniosamente il carburante. In città, come abbiamo verificato,

è in grado di spostarsi in modalità elettrica fino all’80 % del tempo

impiegato in movimento, proprio grazie alla tecnologia mutuata dalla massima Formula. È quindi ideale per spostarci in zone come i colli morenici del Friuli, ricche di biodiversità e con la presenza della fauna selvatica: qui vicino, per esempio, nidificano le cicogne. La Arkana e-tech full hybrid è decisamente sostenibile. Assicura infatti un risparmio fino al 40 per cento sui consumi di benzina rispetto al motore tradizionale e riduce conseguentemente le emissioni. Perché è full hybrid? Perché la batteria se la ricarica da sola in decelerazione, e non ha bisogno di essere collegata alla rete, né a quella domestica, e tantomeno alle colonnine di ricarica. Un risultato che raggiunge in movimento, ricambiando con una impagabile sgravio all’impegno del conducente: attivando la modalità B, ovvero ‘brake’, è sufficiente rilasciare il pedale dell’acceleratore perché lei freni da sola, fino a fermarsi, facendo nel contempo risparmiare la corrente della batteria. Non è il caso di questo viaggio, ma uno dei vantaggi immediati dell’auto elettrica, nell’Arkana si apprezza in modo particolare: è l’istantaneità della partenza, ovvero scarica immediatamente tutta la potenza sulle ruote. I propulsori, o motori sono due, entrambi elettrici, per

una potenza complessiva di 145 CV affiancati da un cambio intelligente

multi-mode. Ci troviamo ora immersi nello scenario collinare, e la Arkana scorre soffice verso la meta. Non a caso il suo nome ci ricorda un enigma da risolvere per poter proseguire sereni. Arcana, dunque, come il castello di Arcano Superiore che andiamo a raggiungere, posto in un luogo dominante ma nascosto. Arkana, perché sono ancora numerosi i segreti da scoprire e lo faremo nelle prossime tappe. Eccoci arrivati: la sua sagoma è inconfondibile, perché, nonostante sia stato seriamente danneggiato nella rivolta contadina che insanguinò il Friuli nel 1511, ha conservato le sue caratteristiche dell’epoca medioevale, con le torri merlate, i contrafforti interni, la doppia torre-porta, le torri di vedetta e il mastio imponente, ed è tra i più grandi dei manieri esistenti.

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#testdrive : full hybrid la E-tech RS Line Arkana della Casa della losanga

La berlina della Renault più avanzata è performante e sostenibile

Numerosi i contenuti e i servizi di assistenza alla guida

La transizione ecologica passa anche attraverso l’introduzione di nuove modalità di motorizzazione dei veicoli, ritenute meno inquinanti. Non stiamo qui a disquisire sul fatto che il diesel inquini più della benzina, considerazione che abbiamo già visto non essere fondata, né a capire se per produrre l’energia elettrica necessaria per muovere per un anno un veicolo elettrico si produca più o meno inquinamento rispetto a quanto ne deriva da un motore a scoppio.

Ma siamo di fronte a una fase di cambiamento importante,

indotta dalla situazione contingente, dalla crisi dell’energia, da un contesto economico che è mutato, nella quale le nuove tecnologie consentono di ottimizzare il rendimento e le potenzialità dei propulsori tradizionali. Per esempio, utilizzando un motore endotermico assieme o assistito da uno elettrico per ottenere una spinta maggiore o percorrere grazie a questo tratti più lunghi senza bruciare carburante, quindi senza emissioni. Un passaggio da una tecnologia a un’altra, quella ibrida, interessante anche perché oltre ai fattori legati all’inquinamento, al momento la benzina è divenuta meno costosa del gasolio, alle auto elettriche o ibride è consentito accedere anche al cuore del centro delle città. Dalle parole ai fatti…per vedere e potervi spiegare come stanno le cose, questa volta saliamo a bordo

di una full-hybrid, ovvero la Renault Arkana E-Tech Hybrid 145 RS Line.

È realizzata da una importante Casa automobilistica, quella principale della Francia, e ciò fa pensare che la ricerca applicata sia stata consistente. Arkana è una comoda berlina a quattro porte di classe media o fascia C, sulla quale è montato un motore aspirato a benzina da 1.600 cc. Il sistema ibrido adottato su Arkana è diverso dagli altri finora testati su #charlieinauto: valorizza la modalità stop&go nel traffico cittadino, perché la partenza da fermo avviene sfruttando soltanto il motore elettrico, che rimane attivo fino a 30-40 km/h e va oltre se non si richiedono all’auto prestazioni maggiori. Tale sistema viene montato già dal 2020 su altri tre modelli della Renault. L’abbiamo visto all’opera nel centro di Milano, città alla quale fa capo il parco stampa per il nord Italia della Casa della losanga: per fortuna in modalità elettrica l’Arkana emette un suono elettronico di avviso per i pedoni e i ciclisti, evitandoci il rischio di investimenti per attraversamenti improvvisi. Diamo subito un’occhiata alle caratteristiche principali

dell’auto: è a trazione anteriore con motore da 145 CV,

ha una buona spinta in accelerazione e dispone di due modalità di guida: B, che attiva la ricarica in decelerazione, funzione che svolge con efficacia e rapidità; D è la classica funzione sportiva che irrigidisce l’assetto e migliora le prestazioni del motore. La trazione è anteriore e il cambio è a 6 marce. Ma ritorniamo al posto di guida: il cruscotto è interamente digitale e avveniristico, con a sinistra l’indicazione del tachimetro e dell’autonomia, al centro i dati sull’utilizzo dell’auto, la ripetizione dei cartelli stradali e le indicazioni della guida, che è assistita, a 360 gradi. Oltre a tutto questo ci sta anche una mini-rappresentazione dell’auto con illustrato il tempo di frenata necessario per evitare la collisione con il veicolo o l0ostacolo che ci precede. Tutto questo al centro del cruscotto, perché a destra c’è l’indicatore di utilizzo del sistema ibrido che si chiama ‘My Sense’. È lo stile ecologico, simboleggiato da una foglia verde, e il suo compito è confermare che si sta ricaricando la batteria in decelerazione, se e quando ciò avviene, o se si sta utilizzando la batteria per dare più spinta al motore. Ma ci sono ancora tante cose da raccontare di questa Arkana e-tech RS Line, full-hybrid, dai contenuti elettronici e di intrattenimento, ad altre soprese. Ma ormai si è fatto tardi ed è il momento di trascorrere qualche ora nelIMG_2295IMG_2296IMG_2596IMG_2297IMG_2307IMG_2330IMG_2324IMG_2327IMG_2368IMG_2382 capoluogo lombardo, prima di rientrare, nel cuore della notte, e proseguire il nostro test drive.

#charlieinauto3/273