Il 1 Maggio, Festa dei lavoratori; una ricorrenza ufficiale che si celebra nello stesso giorno in Italia e in molti paesi del mondo. Festa oramai alle porte e domani tavole imbandite con tanti alimenti sfiziosi e come da tradizione, immancabili due cibi caratteristici dalle origine antiche: le fave ed il pecorino.
Ma cosa sappiamo di questi due alimenti?
Si conoscono descrizioni sulla tecnica di produzione del Pecorino che risalgono al I secolo a. C.; è un formaggio che si ottiene dal latte di pecora, particolarmente ricco di acidi grassi volatili ossia delle sostanze che conferiscono a questo alimento il sapore deciso e l’aroma caratteristico. Sicilia, Sardegna, Lazio e Toscana sono le regioni italiane di produzione, dove nella stagione primaverile è consuetudine consumare questo formaggio con le fave fresche di prima raccolta, giovani e tenerissime. Le fave, già conosciute prima della data convenzionalmente attribuita al Diluvio Universale (3000 a. C.) appartengono alla famiglia dei legumi. I romani ne facevano grande uso tanto è vero che una delle famiglie più importanti nella storia di Roma, i Fabi, prendevano nome dalla fava (faba).
100 g di fave fresche apportano:
84 g di acqua, 5 g di proteine, 4,5 g di carboidrati e solo 0,4 g di grassi e forniscono circa 50 kcal;
al contrario il pecorino è un alimento altamente energetico e 100 g contengono:
34 g di acqua, 29 g di proteine, 32 di grassi e solo 0,2 g di carboidrati e forniscono circa 400 kcal.
Sono due alimenti che si sposano bene, non solo dal punto di vista del gusto, ma nutrizionale infatti la miscela proteica fornita dalle fave, di valore biologico non eccellente, si completa con le proteine nobili del Pecorino; inoltre lo scarso contenuto di grassi delle fave non appesantisce la notevole quota di lipidi fornita dal formaggio. Notevole è l’apporto di calcio (circa 700 mg/100 g di Pecorino). Se si aggiunge del pane e della frutta, fave e pecorino possono rappresentare un piatto completo che può sostituire un pasto.
Dottoressa Silvana Nascimben
Dottoressa Martina Comuzzi