Il supplì è un alimento completo di carboidrati, proteine e grassi e pertanto può essere considerato un “piatto unico” in grado di soddisfare le esigenze energetiche e nutrizionali di un pasto.
Un supplì apporta mediamente 200 calorie ed ogni individuo, in relazione alle proprie necessità, può consumare due o tre supplì per realizzare un pasto equilibrato assumendo così dalle 400 alle 600 calorie.
Tuttavia per completare il pasto, si consiglia di mangiare anche una porzione di verdura o di frutta fresca di stagione. Infatti i supplì sono carenti di fibra alimentare che in tal modo viene apportata dai vegetali.
Se preferisci consumare i supplì come antipasto, prima di una buona pizza, puoi arrivare ad assumere anche 1200 calorie in un solo pasto e quindi ti consigliamo di recuperare l’eccesso energetico con una bella passeggiata o mangiando di meno il giorno successivo.
Se invece stai seguendo una dieta ipocalorica dimagrante è preferibile sostituire un pasto con uno o al massimo due supplì e una porzione di verdure. In questo modo non supererai le 300/500 calorie.
Per i più curiosi riportiamo di seguito lo “Studio della composizione chimica e del valore energetico dei supplì” un lavoro scientifico svolto in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Ricerca per la Nutrizione e gli alimenti e pubblicato sulla Rivista “Il Policlinico”.
STUDIO DELLA COMPOSIZIONE CHIMICA E DEL VALORE ENERGETICO DEI SUPPLÌ
Dott. Marsilio Cappelloni, Dott.ssa Emilia Carnovale, Dott.ssa Martina Comuzzi,
Prof. Pietro Migliaccio, Dott.ssa Silvana Nascimben
Estratto da Il Policlinico – Edizioni Luigi Pozzi
Introduzione
In gastronomia viene definito supplì una crocchetta di riso, variamente farcita con carne, rigaglie e mozzarella, la cui preparazione e distribuzione è attualmente caratteristica della città di Roma e, in generale, dell’Italia centrale. E’ un alimento diffusissimo e disponibile nei bar nelle tavole calde, nei ristoranti e nelle trattorie con il nome di “supplì al telefono” in quanto la mozzarella o la provola fresca, che fanno parte del ripieno, durante la cottura fondono facendo il tipico “filo”. Si presenta come una polpetta di forma allungata, dorata e croccante che deve essere servita calda per gustare al meglio i suoi ingredienti.
Nasce come “riutilizzo” del risotto avanzato, conseguenza di una cultura gastronomica povera e restia allo spreco. La sua ricetta ha radici antiche e risale ai primi dell’Ottocento con la venuta dei Francesi di Napoleone a Roma. Infatti il termine “supplì” deriva dal francese “surprise” ovvero “sorpresa”, facendo riferimento al “ripieno”.
Spesso ai supplì vengono assimilati gli arancini che hanno preparazione simile essendo anche essi a base di riso e fritti e tuttavia sono molto diversi non solo per dimensioni ma anche come condimenti e ingredienti. Meriterebbero uno studio a parte.
Data la diffusione e la frequenza del consumo di supplì nelle diverse circostanze, si è ritenuto utile effettuare una ricerca per definire il valore energetico e la composizione in macronutrienti.
Materiali e metodi
Il supplì, essendo prodotto artigianale, varia notevolmente non solo come dimensioni ma anche come tipo di condimento. Pertanto la fase più delicata dello studio è stato un campionamento tale da poter rappresentare un valore medio dei prodotti presenti sul mercato.
Sono stati prelevati più campioni in diversi esercizi commerciali del comune di Roma, scelti a caso.
Il personale, i proprietari o i gestori dei locali in cui sono stati acquistati non erano al corrente dello studio.
I campioni acquistati sono stati suddivisi in tre pool in base al loro peso: pool A corrispondente ai campioni di peso più alto (mediamente 97 grammi), pool B per i campioni con peso medio di 80 grammi e pool C per i campioni più piccoli, di peso medio 67 grammi.
In ciascuno di tre diversi esercizi commerciali sono stati acquistati 6 campioni. I campioni di ogni singola provenienza sono stati pesati e poi omogeneizzati in modo da costituire i tre pool utilizzati per lo studio della composizione chimica ed il valore energetico.
E’ stato poi costituito un pool unico di tutti i campioni che è stato utilizzato per la determinazione della composizione in acidi grassi e del contenuto in colesterolo.
La determinazione dei nutrienti è stata effettuata seguendo i metodi AOAC2. In particolare l’acqua è stata rimossa in stufa a 105°C fino a peso costante. Le proteine sono state ottenute determinando l’azoto totale con il metodo Kjeldahl e moltiplicando la quantità di azoto per il fattore di conversione 6,25. I lipidi totali sono stati estratti con etere etilico dopo idrolisi acida e dosati utilizzando il metodo Soxlhet. I carboidrati sono stati determinati come amido (espresso come polisaccaride) e come zuccheri solubili (espressi come monocaccaridi). I dati relativi alla fibra alimentare sono stati ottenuti con metodo enzimatico-gravimetrico. Le ceneri sono state ottenute per incenerimento del campione in muffola a 520°C e fino a peso costante.
L’energia è stata espressa in cal e kJ. Per il calcolo dell’energia sono state seguite le raccomandazioni di §Greenfield – Southgate (1992) (non si è tenuto conto della quota di energia derivante dalla fibra). I kJ sono stati calcolati sulla base dell’equazione: 1 kcal=4,184kJ.
I risultati ottenuti sono stati espressi sia per 100 grammi di prodotto che per porzione.
Risultati e conclusioni
Nella tabella I è riportato il contenuto in nutrienti ed energia per singolo supplì, facendo riferimento al peso, cioè 97 g, 80 g e 67 g. E’ riportato anche il valore medio dei tre pool corrispondente a 81 g.
La tabella II riporta invece la composizione chimica e il valore energetico per 100 g di supplì.
Esaminando i dati della composizione in micronutrienti si nota subito la prevalenza di carboidrati prevenienti essenzialmente dal riso, l’ingrediente essenziale del supplì. L’apporto proteico non è elevato, tuttavia è completo di amminoacidi essenziali e non essenziali in virtù della presenza nell’impasto del ragù di carne o delle rigaglie e della mozzarella. L’apporto lipidico e sicuramente la frazione che può rappresentare maggiori variazioni tra i vari prodotti disponibili nei vari esercizi commerciali, in relazione alla qualità della frittura. Per ottenere un supplì croccante, buono e non intriso di olio è necessario, infatti, utilizzare degli accorgimenti importanti relativi ad esempio alla temperatura dell’olio di frittura e al tempo di cottura.
La composizione in acidi grassi è riportata nella tabella III; gli acidi grassi presenti in quantità più elevata sono l’acido oleico e l’acido linoleico. Il colesterolo, proveniente dagli ingredienti aggiunti, è in quantità modesta.
L’elaborazione dei dati ha permesso anche di calcolare l’apporto calorico dei mini supplì, frequentemente presenti nei cocktail e negli happy-hour. La tabella VI riporta la composizione chimica e il valore energetico di un supplì e di un mini supplì.
Pertanto i supplì possono essere considerati un “piatto unico” completo di macronutrienti. L’apporto energetico di una porzione è pari a circa 200 calorie e quindi due supplì sono sufficienti a soddisfare le necessità caloriche di un pasto. Essendo poveri di fibra alimentare si consiglia di finire il pasto con una porzione di verdura o di frutta fresca di stagione.
I risultati della presente ricerca permettono di utilizzare questo alimento nella prescrizione di diete normocaloriche o ipocaloriche personalizzate in modo che risultino più gradite e meno monotone.
Si hanno poi dati scientifici certi che possono essere utili nei corsi di educazione alimentare a livello regionale o provinciale.
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