Esplode un nuovo modo di abbronzarsi proprio nel Paese baciato dal sole. Una moda, più che un modo, in realtà. Si chiama “marquinha” e consiste nell’abbrustolirsi sotto i raggi UV con del nastro adesivo sistemato ad hoc sulla pelle. Ma non c’è niente d’improvvisato: questa tecnica, infatti, è un vero business. L’idea è di Erika Romero, imprenditrice di 34 anni che ha fondato “Erika Bronze” (lo scorso anno le ha fruttato circa 25mila dollari in una sola stagione). La sua attività è una terrazza nel quartiere Realenzo, nella parte ovest di Rio de Janeiro. La Romero apre le porte alle 6 del mattino perché orde di donne si mettono in attesa del loro lettino. In cosa consiste, dunque, la marquinha?
Mentre qua da noi le donne fanno di tutto per scongiurare i segni del costume e ottenere un’abbronzatura omogenea, in Brasile ci tengono perché il sole lasci il segno sulla pelle e si intraveda dai vestiti, su fianchi e décolleté. Ora pensiamo alla carnagione tipicamente latina: difficile immaginare segni bianchi da bikini. Eppure, è proprio quello che rincorrono le signore che si piazzano sulla terrazza di Erika. L’unico modo per raggiungere questo effetto, a quanto pare, è realizzare un micro bikini con del nastro adesivo sulla pelle. Il materiale, infatti, non lascia passare nemmeno mezzo raggio di sole. Consideriamo poi che l’esperta consiglia di stendere la protezione solare con un fattore non più alto di 15 e soltanto prima dell’esposizione (nonostante la “cottura”, poi, duri circa tre ore).
I medici insorgono evidenziando i risvolti negativi di una tendenza che sta diventando abitudine: non solo, come sappiamo dalla notte dei tempi, un’esposizione prolungata e con scarsa protezione fa male alla pelle, ma il nastro adesivo, proteggendo soltanto certe linee, non fa che riflettere i raggi amplificando l’effetto. E parliamo di un Paese in cui il cancro della pelle rappresenta il 30% dei tumori maligni registrati.