La giovane è tornata a scuola e alla polizia ha detto: “Studio perché voglio cambiare vita. Non voglio sposare un uomo che non conosco e non amo”
Era stata promessa in sposa a uno sconosciuto di dieci anni più grande di lei. Una studentessa torinese di origini egiziane, 15 anni, è stata allontanata dalla famiglia, su provvedimento del Tribunale dei minori, e inserita in una comunità. La giovane, che per evitare il matrimonio combinato aveva tentato il suicidio tagliandosi le vene dei polsi, si è confidata con una compagna di classe che l’ha convinta a rivolgersi alla polizia.
La ragazzina: “Voglio studiare e cambiare vita” – In Italia da sette anni, ora la 15enne ha ripreso ad andare a scuola. I poliziotti che sono andati a trovarla la descrivono come “felice” e “serena” e lei sembra avere le idee chiare. “Voglio studiare perché voglio cambiare vita. Non voglio sposare un uomo che non conosco e che non amo”, ha detto alle forze dell’ordine.
La madre: “Spero torni presto a casa”– “Mia figlia non ha mai tentato il suicidio. Ho fiducia negli assistenti sociali e spero che torni presto a casa”. Questo l’appello della madre della quindicenne di origini egiziane che il Tribunale dei Minori di Torino ha affidato a una comunità perché promessa in sposa a uno sconosciuto. “Io volevo che mia figlia studiasse”, aggiunge la donna, 39 anni, che non parla italiano. Un racconto, quello della donna, rimasta vedova lo scorso luglio, che differisce in tutto da quanto ha accertato la polizia. “Volevo studiasse – insiste la madre, che vive con gli altri tre figli, tra cui due bambine, in una casa alla periferia di Torino -. Il matrimonio si sarebbe celebrato soltanto quando avrebbe terminato di studiare. E mia figlia era felice e consenziente”.