Marzo 2018: Carmen Consoli – MEDIAMENTE ISTERICA (1998)

Mediamente isterica

 

Data di pubblicazione: 27 ottobre 1998

Registrato a: Due Parole Studio (Catania)

Produttore: Francesco Virlinzi

Formazione: Carmen Consoli (voce, chitarre, basso, piano elettrico), Massimo Roccaforte (chitarra elettrica, cori), Santi Pluriventi (chitarra elettrica, cori), Enzo Ruggiero (basso), Salvo Cantone (basso), Leif Searcy (batteria), Robert Baldi (piano elettrico), Gionata Colaprica (percussioni), Salvo Distefano (chitarra acustica), Mauro Spina (percussioni)

Tracklist

Besame Giuda

Besame mucho

Puramente causale

Sentivo l’odore

Autunno dolciastro

Ennesima eclisse

In funzione di nessuna logica

Geisha

Eco di sirene

Quattordici luglio

Anello mancante

Contessa miseria

L’ultima preghiera

Una donna con la D maiuscola

La terra di Sicilia partorisce la sua sirena ammaliatrice in Carmen Consoli, dotata di uno stile vocale particolarissimo e di una attitudine che spazia tra il rock, il folk, la tradizione e la musica etnica. Come il maestro alchimista Franco Battiato, anche Carmen Consoli è figlia della terra dell’Etna, e la sua personalità innocente e nello stesso tempo minacciosa, il tuo temperamento aggressivo e fragile, la rendono sin dalle sue primissime apparizioni come una delle icone rock italiane degli ultimi tempi.

Il suo interesse per la musica va fatto risalire alla sua infanzia, quando Carmen impara a suonare la chitarra, e crescendo si cimenta con le cover di grandi artisti in spettacoli con gli amici, cimentandosi poi man mano nella scrittura di brani originali.

La sua prima apparizione ufficiale risale al 1995 quando si presentò a Sanremo Giovani con il brano Quello che sento, superando la selezione per l’accesso al Festival vero e proprio. Qui vi porterà l’anno successivo il brano, inserito nel suo disco di debutto Due parole, Amore di plastica, scritto a quattro mani con Mario Venuti, ex voce dei Denovo. Pur ottenendo un buon ottavo posto al Festival, il brano non ottiene particolari consensi commerciali, complice anche la scrittura ancora acerba di Due parole. Carmen ci riprova l’anno successivo portando sempre al Festival un più robusto Confusa e felice, ma in questo frangente il brano viene eliminato dalla competizione, ma per l’artista catanese arriva il successo vero e proprio (confermando che i critici del nazionalpopolare baraccone sanremese non sempre hanno una capacità di lettura critica attenta e lucida). Il secondo album, che prendeva il nome dal pezzo sanremese, evidenzia una crescita nella scrittura non indifferente, e un suono ruvido e aggressivo che non era patrimonio del disco precedente. Il tour a supporto del disco diventa particolarmente stimolante dal punto di vista creativo a tal punto da portarla ad incidere il suo terzo, che col tempo si rivelerà una delle espressioni massime non solo della sua carriera, ma anche del rock femminile italiano.

Mediamente isterica si presenta con un suono ancora più robusto, denso di immagini forti e di una eccentrico femminismo (la donna con la D maiuscola) vissuto tanto in maniera personale quanto come riscatto storico e sociale della figura della donna in senso pieno. Carmen non ci sta ai compromessi e alle sottomissioni, evidenzia lo stile di vita ora straordinario, ma ora anche particolarmente soffocante della vita di provincia, fatto di pettegolezzi, omologazione coatta, etichettature sociali e disprezzo del diverso, e propone una vita dove la libertà di sporcarsi le mani sono viste non solo come tendenza alla trasgressione, ma anche come rivendicazione di una giustizia vera (leggasi anche le sue successive riflessioni sulla mafia). Nello stesso tempo Mediamente isterica impone definitivamente Carmen Consoli come figura del tutto nuova per la scena nazionale come moderno incontro tra rock, pop e canzone d’autore, nello stesso tempo tradizionalista e anticonformista.

Il disco si apre con una provocatrice Besame Giuda, allungata con la coda di Besame mucho di Consuelo Velazquez, personale appropriazione della propria personalità di fronte ad un mare di possibilità. La metafora della sirena, messa in copertina, rappresenta lo spirito più vero della sua personalità, spesso congelato e messo in vendita al mercato del pesce, proprio perché spesso i veri nemici dell’uomo sono i suoi ego. E Carmen Consoli qui rifiuta di vendere sé stessa, ma rivendica il suo essere “una donna con la D maiuscola”. Puramente casuale è una canzone in cui si attacca frontalmente qualsiasi ipocrita convenzione sociale, il rigore e i falsi valori. Il disco poi presenta una manciata di brani duri e acidi come il dramma erotico di Sentivo l’odore, la conturbante Geisha, l’inno apocalittico di Eco di sirene e la riflessione languida e drammatica sulla caccia alle streghe de L’ultima preghiera. A queste si alternano soffici ballate come Anello mancante, Quattordici luglio In funzione di nessuna logica o Autunno dolciastro. Particolare menzione per Contessa miseria, decadente riflessione su una donna che vive nella solitudine e nel tentativo disperato di riprendere in mano la sua giovinezza perduta.

Storie al limite dell’assurdo e quadri di desolati scenari umani sono l’anima di una musica che vuole spaziare tra tutte le attitudini possibili, con una personalità forte e decisa nel non nascondere affatto le ferite e le debolezze. Il resto della sua carriera vedrà un approccio alla pop song che al rock granitico preferirà la canzone d’autore, l’ammiccamento alle sonorità latine e alle tradizioni etniche, ma mai svendendo il suo particolare candore e la sua minacciosa personalità agli interessi d’industria. Le sue storie sono sempre duali e anticonformiste, e la sua attitudine via via sempre più raffinata, non nasconde il latente tormento che cova nei meandri della coscienza. E questo manifesto rock tutto al femminile, in Italia, continua ad esercitare il suo fascino sinistro come l’ammaliante eco di una sirena!

Non più bambina impertinente, o almeno non del tutto, Carmen Consoli si riconferma creativa, coraggiosa e spiazzante: un’inafferrabile anomalia in ambiente artistico che troppo spesso tende, purtroppo, a premiare la mediocrità

(Federico Guglielmi)

Marzo 2018: Carmen Consoli – MEDIAMENTE ISTERICA (1998)ultima modifica: 2018-03-08T11:41:39+01:00da pierrovox

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