Fallimento del Monte Paschi

Per quel che riguarda la Banca Monte Paschi di Siena, per mesi, un bail-out era sembrato probabile; per settimane, inevitabile. Il 23 dicembre è diventato realtà. Monte dei Paschi di Siena, terza banca in Italia e in Europa   più travagliata, ha annunciato di aver chiesto l’aiuto dello Stato.
La Banca centrale europea (BCE), supervisore del Monte dei Paschi, aveva dato fino alla fine dell’anno per trovare € 5 miliardi ($ 5,2 miliardi) a patrimonio netto, ma i tentativi della banca per raccogliere il denaro dal settore privato è fallito. Paolo Gentiloni, il nuovo primo ministro d’Italia, ha detto che “oggi rappresenta un punto di svolta   e una rassicurazione per i suoi depositanti e il suo futuro”.

Questa è la speranza. i problemi della banca toscana ci sono stati  per anni. Nel 2007 ha sconsideratamente comprato Antonveneta, un’altra banca italiana, da Santander in Spagna per € 9 miliardi in contanti; più storie di cattiva gestione sono emersi da allora. Monte dei Paschi ha già avuto due salvataggi statali, e cresciuta di € 8 miliardi di emissioni di azioni nel 2014 e 2015. le sue  sofferenze sono pari a un terzo del suo libro. Nei test di sforzo europeo di quest’estate, si è classificato 51 ° di 51 istituzioni. L’anno scorso il suo valore di borsa è sceso del 88%, ad un insignificante € 440m. Alcuni € 14 miliardi in depositi sono stati ritirati nei primi nove mesi dell’anno. Questa settimana, la banca ha detto che la sua € 11 miliardi di liquidità sarebbe durata solo quattro mesi.

Un piano di salvataggio, messo a punto dai banchieri a J.P. Morgan e Mediobanca e presentato nel mese di luglio, prevedeva lo scarico di € concorrenza di 27,8 miliardi,  di crediti in sofferenza in un’entità separata e ricapitalizzazione della banca detersi con € 5 miliardi. Il denaro doveva essere sollevato in parte attraverso un volontario  debito per equità e in parte attraverso la vendita di azioni, di cui il più grande pezzo sarebbe andato ad un  fondo di  investitori più probabili del Qatar. Il piano è stato sempre guardato come un campo lungo, e le sue possibilità sono colate a picco dopo la sconfitta del predecessore di  Gentiloni, Matteo Renzi, col referendum sulla riforma costituzionale del 4 dicembre. La conversione ha raccolto € 2,5 miliardi, ma l’emissione di azioni non è riuscita.

Il 21 dicembre il Parlamento italiano ha approvato una legge per istituire un fondo € 20 miliardi per garantire liquidità o di rafforzare il capitale per le banche che ne facciano richiesta, come da allora ha fatto Monte dei Paschi. Il governo ha elaborato un decreto per delineare come tale intervento potrebbe avere luogo.
I dettagli devono ancora essere compilati, ma alcune cose sono chiare.