l mio buongiorno domenicale si apre con i versi della poetessa americana, scomparsa nel 2019, Mary Oliver. L’ho scoperta nel mio girovagare tra la poesia del mondo, dove non finisco mai di scoprire e stupirmi.
La sua poesia è chiara, immediata, priva di orpelli abbellitivi: il suo è uno sguardo sul mondo del quale percepisce la scintilla creativa. Leggerla è ritrovare il senso trasparente delle cose, la direzione giusta e le risposte ai tuoi interrogativi. Una poesia di profonda spiritualità, disarmante nella sua verità, tanto che bastano pochi versi per sintetizzare stati d’animo che raccontano voragini, camere oscure dalle quali si può uscire.
Il viaggio
«Un giorno, finalmente, hai capito
quel che dovevi fare e hai cominciato,
anche se le voci intorno a te
continuavano a gridare
i loro cattivi consigli;
anche se la casa intera
si era messa a tremare
e ti sentivi alle calcagna
l’antico contrasto.
“Sistema la mia vita!”,
gridava ogni voce.
Ma non ti fermasti.
Sapevi quel che andava fatto,
anche se il vento frugava
con le sue dita rigide
giù fino alle fondamenta,
anche se la loro malinconia
era terribile.
Era già piuttosto tardi,
era una notte tempestosa
la strada era piena di sassi e rami spezzati.
Ma poco a poco,
mentre ti lasciavi alle spalle le loro voci,
le stelle si sono messe a brillare
attraverso gli strati di nubi
e poi c’era una nuova voce
che pian piano hai riconosciuto come la tua,
che ti teneva compagnia
mentre t’inoltravi sempre più,
di buon passo, nel mondo,
determinata a fare
l’unica cosa che potevi fare;
determinata a salvare
l’unica vita che potevi salvare.»
(Mary Oliver – Il Viaggio)
L’Utilità della sofferenza
mentre-dormivo-ho-sognato-questi-versiuna-persona-che-amavo
ultima modifica: 2021-12-12T17:39:30+01:00da lorifu