Il Cifrario di Playfair ovvero l’evoluzione del Vigenere

Salve a tutti! In questo articolo parleremo oggi del Cifrario di Playfair, una evoluzione del quadrato di Vigenere.

Vediamo di capire come funziona.

Innanzitutto esso consta di una matrice quadrata 5 per 5. Si sceglie una parola-chiave e la si scrive all’interno di detta matrice avendo cura di omettere le lettere che si ripetono. Poi si completa la matrice con le lettere rimanenti. A questo punto occorre dividere il testo in chiaro in digrafi. Così che per esempio il testo LE TRUPPE SBARCHERANNO A BARI diventi LE TR UP PE SB AR CH ER AN NO AB AR IX. Se la parola chiave è ESEMPIO PLAYFAIR otterremo OSHGXEISLKOCRNOHCWHALCOCPZ.

La sicurezza di questo codice è decisamente più alta rispetto a quella del Vigenere perché sono possibili 600 digrafi che complicanno non poco l’analisi delle frequenze.

Arrivederci al prossimo articolo!

Il Disco Cifrante di Leon Battista Alberti…qui le cose si complicano…

Salve a tutti. Oggi sono qui a parlarvi del Disco Cifrante di Leon Battista Alberti, un metodo più complicato da violare del Cifrario di Vigenere di cui prossimamente torneremo a parlare.

Bene! In cosa consiste questo Disco Cifrante? Esso è costituito da due dischi concentrici rotanti uno rispetto all’altro. Uno contiene un alfabeto ordinato per il testo in chiaro e l’altro un alfabeto disordinato per la cifratura.

Vediamo di capire come funziona esattamente. Innanzitutto lo scorrimento degli alfabeti avviene per mezzo di lettere chiave inserite nel crittogramma e può essere usato in due modi permettendo in ogni caso la sostituzione polialfabetica con periodo irregolare.

Nel prossimo articolo parleremo di un cifrario ancora più complesso: IL CIFRARIO DI PLAYFAIR

Oltre il Cifrario di Cesare…Il Cifrario di Vigenere

Salve a tutti! Proseguiamo nel nostro viaggio nell’arte della criptografia parlando di un cifrario un poco più complicato di quelli precedenti: il cifrario di Vigenere.

Questo cifrario fa uso di 26 cifrari di Cesare ordinati in una matrice quadrata.

La codifica del messaggio avviene tramite la scelta di una parola-chiave.

Supponiamo che il messaggio da cifrare sia RAPPORTO IMMEDIATO e supponiamo che la parola-chiave sia VERME. Basterà trovare la lettera R nella prima riga, trovando la relativa colonna. Poi bisognerà trovare la V di VERME nella prima colonna, trovando la relativa riga. Si effettua l’incrocio e si ottiene la lettera da usare.

RAPPORTO IMMEDIATO diventa dunque MEGBSMXFUQHIUUEOS.

La debolezza di questo metodo consiste nel fatto di essere un insieme di N cifrari di Cesare. Per cui trovata la lunghezza della chiave il crittanalista saprà quanti N cifrari di Cesare sono stati usati e applicherà loro l’analisi delle frequenze. Inoltre se per semplicità viene usata una chiave pubblica resterà davvero poco da fare al crittanalista. Se invece la chiave è privata vi sarà il problema della intercettazione della chiave.

Nel prossimo articolo un metodo un poco più sicuro: IL DISCO CIFRANTE DELL’ALBERTI.

Rottiamo….voce del verbo rottare…

Salve a tutti! In questo secondo articolo riguardante l’arte della criptografia vorrei parlarvi di un altro tra i cifrari più pop(olari) del nostro tempo. Il cifrario ROT-13, il cui uso a dato origine al verbo ROTTARE. Dove mai viene usato, vi chiederete, questo cifrario?

Esso viene usato nelle riviste di enigmistica ed è, insieme al cifrario di Cesare, uno tra i cifrari più facili da decriptare.

Vediamo ora in cosa consiste:

Molto banalmente ogni lettera dell’alfabeto in chiaro viene spostata di 13 posizioni in avanti.

Per capirci, la frase SALVE A TUTTI diventa FNYIR N GHGGV.

Come capirete anche questo cifrario è facilmente crittoanalizzabile grazie allo strumento delle analisi delle frequenze, tema su cui presto scriverò un articolo a parte.

Non mi resta che salutarvi e dirvi l’argomento del prossimo articolo: IL CIFRARIO DI VIGENERE.

HAL 9000 ovvero Il cifrario di Cesare al cinema

Salve a tutti! Per inaugurare questa nuova serie di articoli sulla criptografia e sulla steganografia vorrei parlarvi di uno tra i più pop(olari) metodi di criptografia: il cifrario di Cesare.

Partiamo dall’inizio! Perché qualcuno dovrebbe usare un cifrario? La risposta è semplice: lo fa affinché le informazioni che scrive se intercettate non siano comprensibili a chi le intercetta ma solo al destinatario legittimo del messaggio.

Cesare ebbe l’idea di questo cifrario proprio per assicurarsi che la sua corrispondenza privata rimanesse appunto privata.

L’idea di Cesare consisté nello spostare ogni lettera dell’alfabeto latino di tre posizioni in avanti.

Per capirci, la frase ALEA IACTA EST diventava DOHD NDFZD HVZ.

Questo semplice sistema criptografico fu ritenuto inviolabile per secoli fino a quando la crittanalisi non si dotò dello strumento delle analisi delle frequenze.

Ma veniamo al titolo di questo articolo. HAL 9000! Provate a spostare ogni lettera in avanti di una posizione ed otterrete….