Computer quantistici e legge di Moore. E’ possibile superarla?

Salve a tutti! Oggi vorrei parlarvi di una notizia che ho letto stamattina.

 

Pare che la DARPA americana abbia deciso di investire un miliardo e mezzo di dollari per superare la legge di Moore e ottenere così la supremazia mondiale sulla potenza di calcolo di un computer.

 

Attualmente il primato spetta alla Cina.

 

Ma andiamo con ordine. Che cosa è la legge di Moore? Tale legge dice semplicemente che la potenza di calcolo di un computer raddoppia ogni circa due anni. Ma prevede anche un limite massimo oltre il quale la potenza di calcolo di un computer non può più crescere.

 

Ebbene! Con l’avvento dei computer quantistici si è pensato che fosse possibile aggirare tale legge. Questo perché un computer quantistico usa i fotoni al posto degli elettroni. Vi sono in gioco ben altre particelle.

 

Se gli elettroni possono esistere solo in due stati, 0 e 1, i fotoni possono coesistere in un’infinità di stati compresi tra 0 e 1. E’ facile dunque intuire come questo aumenti la potenza di calcolo del computer.

 

Ma per il momento vi è il problema di fare funzionare i computer quantistici a gravità terrestre.

 

Tuttavia supponiamo che si arrivi a breve ad una soluzione a tale problema.

 

Sembrerebbe così che la legge di Moore sia infranta.

 

In realtà in questo caso essa andrebbe semplicemente riscritta quanto al limite massimo dello sviluppo della potenza di calcolo del computer.

 

Vediamo perché. Molto semplicemente sappiamo che anche i computer quantistici devono basarsi su dei supporti fisici ed esiste un limite alla miniaturizzazione di tali supporti. Un limite invalicabile.

 

Tale limite è la distanza di Planck. Per capirci, più i supporti fisici diventano piccoli e più tenderanno a rispondere alle leggi dell’infinitamente piccolo.

 

Ma a quel punto non si comporterebbero più come atomi o molecole ma come fotoni. Il computer cesserebbe di funzionare.

 

A disposizione per ogni chiarimento

 

Alla prossima puntata!

Condensati di Bose-Einstein

Salve a tutti! In questo articolo vorrei parlarvi del passo gigantesco che è stato fatto per la fisica quantistica grazie ad un esperimento condotto presso la stazione spaziale internazionale.

 

Ebbene, è stato prodotto per la prima volta nello spazio, in condizioni di micro-gravità e freddo prossimo allo 0 assoluto, un condensato di Bose-Einstein di rubidio.

 

Ma che cosa è un condensato di Bose-Einstein? Semplicemente è uno stato della materia in cui gli atomi e le molecole non si comportano più come atomi o molecole ma come fotoni.

 

Sulla Terra i condensati di Bose-Einstein duravano al massimo qualche secondo, nello spazio sono durati fino a 10 secondi.

 

In pratica abbiamo trasformato la materia in luce. Luce che può essere ritrasmessa da un laser.

 

A sua volta tale laser può agire su di un supporto fisico per ricreare il piccolo oggetto trasformato precedentemente in luce.

 

Si chiama teletrasporto fisico della materia e per adesso funziona solo sulle brevi distanze (siamo nell’ordine delle poche decine di metri) ma è di sicuro un gran passo in avanti.

 

E voi che ne pensate?

 

Arrivederci alla prossima puntata!