Quando la mucosite diventa perimplantite ossia attacca l’osso alveolare che sostiene gli impianti dentali

I-Brush, progettato dalla casa coreana NeoBiotech, è uno strumento molto semplice, simile ad uno spazzolino monociuffo ed efficace nel ripulire la superficie degli impianti dentali che sono stati attaccati dalla perimplantite la quale minaccia l’osso alveolare che li sostiene.

Quando la mucosite diventa perimplantite ossia attacca l’osso alveolare che sostiene gli impianti dentali a cui è connessa la protesi fissa, l’unica cura possibile fino a poco tempo fa era l’intervento chirurgico per esporre la superficie degli impianti stessi e decontaminarla, dai batteri responsabili della patologia.

Tecnicamente la procedura prende il nome di debridement implantare.

L’operazione, anche se di microchirurgia, è sempre un intervento chirurgico che presuppone un alto stress per i tessuti coinvolti e per il paziente che vi si sottopone.

Dopo vari studi, ricerche e test, sono apparsi sul mercato alcuni strumenti come la fresa Tigran Brush e lo stesso i-Brush che hanno lo scopo di asportare il tessuto contaminato dalla superficie dell’impianto dentale (sempre più rugosa o porosa al fine di indurre e migliorare il processo di osteointegrazione, quindi l’effetto ritentivo) e, allo stesso tempo, eliminare lo strato osseo necrotico e rammollito, il tutto senza rovinare la superficie implantare ne causare danni ai tessuti nelle immediate vicinanze.

Caratteristiche di i-Brush

  • Realizzato con setole in acciaio inossidabile (elimina così le possibili infiammazioni dovute a residui plastici o metallici lasciati nel sito operatorio dagli strumenti manuali);
  • Può essere impiegato in quei casi in cui non si ha sufficiente spazio per gli strumenti standard (in molti casi elimina la necessità del bisturi per aprire lembi);
  • Non graffia la superficie implantare facilitandone il mantenimento;
  • Ogni i-Brush è strettamente monouso;
  • Venduto in confezioni sterili da 10 i-Brush, deve essere utilizzato immediatamente dopo l’apertura del blister che lo contiene e, dopo , l’uso, gettato.

Oltre a questi nuovi strumenti, oggi, la decontaminazione della superficie implantare e dei tessuti limitrofi per la cura della perimplantite, oltre che meccanica, può essere realizzata anche grazie all’impiego del laser.

Per i lettori che desiderano approfondire l’argomento abbiamo preparato un articolo specifico “Laser per curare la perimplantite”

Quando la mucosite diventa perimplantite ossia attacca l’osso alveolare che sostiene gli impianti dentaliultima modifica: 2018-10-22T02:49:06+02:00da seonik