Mascherine ffp2 a scuola: 26 milioni di troppo per dispositivi inutilizzabili

Mascherine FFP2 gratis a docenti e alunni, le fornirà il commissario Figliuolo: addio ai “pannolini” che nessuno voleva - Notizie Scuola

Come si può avere fiducia in un Governo che non riesce a gestire il costo delle ffp2 da utilizzare a scuola, e che oltre a essere ingiustificatamente costose sono anche inutilizzabili?

Come denunciato da dirigenti e associazioni, i dispositivi di protezione individuale sono troppo piccoli, almeno due centimetri in meno rispetto agli standard, con lacci fissati tramite spillatrice. Francesco Paolo Figliuolo è stato messo sotto accusa anche da Attilio Fratta, presidente nazionale dell’Associazione Dirigenti Scuola, che ha parlato di un danno erariale enorme per l’acquisto della mascherine: “Un lotto da seimila mascherine è il minimo per una scuola di media grandezza. Queste costano 0,75 centesimi mentre sulla piattaforma Mepa della Pubblica Amministrazione sono vendute a 0,20. Considerata la differenza di 0,55 euro ovvero 3.300 per lotto moltiplicato per 8 mila istituti scolastici si arriva a 26 milioni di euro”. 

Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, ha rincarato la dose: “Il prezzo massimo fissato dal protocollo è ben superiore a quello praticato dal mercato libero, oltre che a quello reperibile su Mepa. Se il fondo di 45,22 milioni di euro previsto dall’articolo 19 del Decreto-Legge 4/2022 fosse gestito al meglio, anziché essere vincolato al protocollo, si potrebbero realizzare economie utilizzabili, ad esempio, anche per l’acquisto di dispositivi migliorativi della qualità dell’aria dei quali tanto si è parlato di recente“.

Ieri mi sono ritrovata in un covo di no vax, ovvero in un esercizio commerciale come tanti. Dall’esterno nessuno lo direbbe tale, l’unico campanello d’allarme (ma davvero siamo arrivati a questo?) è che i gestori non indossano le mascherine. Confrontarsi con i no vax e i no green pass, e lo dico da vaccinata, significa ascoltare persone che sanno ribellarsi. Mentre il 90 per cento degli italiani ha piegato la testa alla vaccinazione, che per certi versi ha funzionato, almeno nell’immediatezza della contingenza storica, e bela a riguardo dei rincari di acqua e luce, quel 10 per cento di irriducibili si mette in gioco nonostante i controlli della polizia urbana che nella mia zona sono all’ordine del giorno. Non temono di pagare le multe, e ancor meno temono gli sguardi torvi e le proteste dei clienti,  convinti che “siamo ancora in emergenza”. Il lavaggio del cervello ha funzionato alla perfezione per molti di noi. Ne avremo contezza quando sarà troppo tardi.

Celentano bacchetta i talk show che non lasciano parlare i no vax

Basta con la dittatura dei talk show contro i no vax": l'appello di Celentano

Diciamolo subito: dopo un anno di polemiche sulla necessità di vaccinarsi, e la conseguente caccia agli irriducibili, Adriano Celentano ha scoperto l’acqua calda dicendo in un video: “Basta con la dittatura dei talk show sui no vax. Cari conduttori, avete il compito di essere amorevolmente imparziali tra chi si vaccina e chi non si vaccina“. Però. Già duro con Enrico Mentana che ha escluso categoricamente di dar voce ai no vax, questa volta il molleggiato generalizza, ma non dimentica di lodare Veronica Gentili conduttrice di Controcorrente, programma in onda su Rete 4, e la giornalista Maria Giovanna Maglie che se non altro si aprono al confronto. Celentano non è un eroe, siamo in tanti a pensarla come lui, ma gode di grande visibilità, e dunque un grazie glielo dobbiamo. Qualcuno deve pur cantargliele ai dittatori di cartone dei talk show e anche a chi, aggiungo, se ne frega bellamente dell’incostituzionalità del green pass.

Mentana: “Quando si parla di salute non si può ragionare come al Bar Sport

Enrico Mentana, l'uomo delle maratone da record | TV Sorrisi e Canzoni

È giusto evitare di dare spazio in tv a chi ha posizioni antiscientifiche? Secondo Enrico Mentana sì, e l’ha detto a chiare lettere sui social e su la Repubblica. Chi, a tal riguardo, ha parlato di una deriva censoria come fosse una novità, si è sbagliato di grosso perché da sempre la tv generalista è molto oculata negli argomenti da proporre, e soprattutto nel modo in cui proporli, e ora si accoda il tg di Mentana, il quale alla domanda:

Perché nei talk anche della sua rete, la 7, i No Vax sono ospiti fissi?“, risponde diplomaticamente:
Perché secondo chi li invita dovrebbero rappresentare un diverso parere. Ma sulle modalità del loro impiego ognuno risponde della propria professionalità“.

Ora, supponendo che i no vax abbiano torto marcio, non è questo il modo per affrontarli e affondarli; escludendo lo zoccolo duro costituito da coloro che si oppongono in maniera drastica alla vaccinazione, allo spettatore medio andrebbero dati in pasto i dubbiosi e gli indecisi, mettendoli in difficoltà con un contraddittorio formato da esperti. Ma poi a che pro? Molto meno faticoso censurare tutti quelli che potrebbero mettere in pericolo l’ordine costituito protestando in piazza o confabulando su Telegram (davvero pericolosi!), soprattutto ora che il super green pass è una realtà.

Per inciso: c’è molta più saggezza al Bar Sport che non in tv.