“Sei hai una gamba importante eviti di mettere le calze a rete”

Emma: "Basta body shaming! Ragazze vestitevi come vi pare, siete perfette" | People

Un concetto semplice espresso in maniera diretta e un po’ rude. Ma tant’è, così si è espresso Davide Maggio a proposito dei look esibiti da Emma Marrone durante le serate di Sanremo. Come sempre la bionda salentina non le ha mandate a dire, e ha replicato: “Buongiorno dal Medioevo. Non mi interessa commentare queste cose, un bodyshaming scorretto e noioso, ma voglio intervenire perché mi rivolgo alle ragazze, specie le giovanissime: non ascoltate commenti di questo genere, vi dovete amare e rispettare per come siete e soprattutto vi dovete vestire come vi pare“.

A costo d’apparire politicamente scorretta, hanno ragione entrambi: il primo perché ha portato all’attenzione di tutti una verità incontrovertibile: calze a rete e spacchi richiedono gambe bellissime – e mi fa specie che gli stylist di Gucci si siano risolti in tal senso. La seconda, invece, ha fatto bene a replicare duramente, a difesa di tante ragazze interessate da insulti spiccioli. Ma il problema resta: o vietiamo i commenti sui social, dimenticando tuttavia che critiche asperrime hanno interessato le star di ogni epoca, oppure rieduchiamo gli adolescenti. Nel frattempo confidiamo che Emma e compagnia bella imparino ad accettare il palcoscenico per quello che: applausi e fischi.

Il monologo sul razzismo di Laura Cesarini

Razzismo, Lorena Cesarini in lacrime: «Ho scoperto di essere nera dopo essere stata annunciata al

Giusto ieri lodavo di un mio amico la leggerezza, la stessa leggerezza che, per altri versi, un comune mortale appena un po’ impegnato si aspetterebbe dal festival di Sanremo. E invece no, la regola non scritta di quel palco che un tempo era pieno di fiori è: vuoi ascoltare le canzoni in gara? bene, accomodati, però beccati pure un pippone che nella serata di mercoledì è stato affidato a Lorena Cesarini, affinché ricordasse a tutti che il razzismo non è cosa buona e giusta. Ora, quest’attrice misconosciuta ha tutte le ragioni del mondo, essere insultata da quattro idioti che tra l’altro hanno ripreso concetti che hanno fatto il loro tempo (“È arrivata l’extracomunitaria“, “l’avranno chiamata per lavare le scale“), non è esperienza gratificante, e tuttavia insistere col vittimismo non paga più. Raccontarci la favola che un palco che attrae una platea vastissima può cambiare, seppur in minima parte, la coscienza di qualcuno, serve a cullarsi nell’illusione che in fondo questo è un mondo in cui è bello vivere. Non è così, e se lo è te ne accorgi solo quando gli imbecilli dormono.

Foto: Lorena Cesarini con una copia del libro Il razzismo spiegato a mia figlia di Tahar Ben Jelloun da cui ha letto un brano.