“Dove sento il cuore” Mattia Cattaneo

-VITA, AMORE, DOLORE, MA TANTA SPERANZA-


1943. La Seconda Guerra Mondiale è agli sgoccioli e i partigiani come Bruno, lottano contro quel nemico che fino a qualche tempo addietro era loro alleato.
È la memoria di Eva, però, che ci riporta indietro nel tempo: è attraverso i suoi ricordi e la sua voce che il lettore segue la trama del romanzo “Dove sento il cuore” di Mattia Cattaneo.

"Dove sento il cuore" di Mattia Cattaneo

“Dove sento il cuore” di Mattia Cattaneo

Eva, ormai anziana, vedova e con i sentimenti imbrigliati nel cuore, lascia che la sua mente torni a quei giorni, quando un gruppo di giovani partigiani si prese cura di lei. Una bambina, certo, ma anche l’attenta spettatrice di una vita di coraggio e sacrificio dove l’amore e il dolore si intrecciano come facce della stessa medaglia.

Perché Bruno, conosciuto dai suoi compagni come Neve, lotta per liberare la sua patria dall’oppressore al di là della Alpi, ma lotta anche per poter sopravvivere e costruirsi una vita con Vittoria, la donna che ama.

La guerra, però, non è mai il focolare sereno dove si possa coltivare l’amore, anche se i tempi sono bui e il futuro incerto. Basta che il cuore palpiti per scoraggiare la morale e i pregiudizi di una donna che ha amato al di fuori del matrimonio? E qual è il prezzo da pagare per una scelta così audace?
E se l’amore fatica a districarsi fra le radici della ragione, il dolore è sempre in agguato, mettendo alla prova anche i cuori più saldi.

“A volte si è permeati dentro da un profondo vuoto, dolente e silente.”

Vite che si intrecciano come i fili di un arazzo di cui nessuno conosce il disegno, dove spesso il vero nemico è quello che coviamo nel cuore. È così anche per Karl Unterbeiden, l’ufficiale tedesco che entra nella vita di Bruno, Eva e Vittoria con la freddezza di chi deve eseguire degli ordini, ma con il cuore in grado di palpitare anche per chi non lo ricambia.
Ma un segreto è celato nella vita stessa di Eva, un tassello che il destino ha sottratto nella trama di vite altrui per restituirlo quando era giunta l’ora della verità.

Il romanzo di Cattaneo parla dei sentimenti che nemmeno il tempo può obliare, soprattutto se la vita ha posto davanti degli ostacoli che hanno reso il cammino amaro. Lo stile dell’autore è fluido, impregnato di forza che conferisce nei suoi personaggi e la loro sorte.
Cattaneo sceglie di inserire più punti di vista nella narrazione di un evento, fatto che può confondere essendo il cambio di registro troppo immediato. E’ una tecnica, tuttavia, che permette di vedere attraverso più “occhi” come si è svolto un avvenimento ed è ovviamente lasciata al lettore la sensazione piacevole o meno per questa scelta.

Lo sfondo delle vicende è un tripudio alla bellezza nostrano di Como e dei suoi dintorni, dove la natura si fonde e confonde con l’uomo: un mondo devastato sì dal dolore della guerra, ma che si rigenera attraverso il tempo che tutto fa dimenticare.

I sentimenti, il dolore, l’incertezza che ogni guerra porta con se regalano anche qualcos’altro a queste pagine: la speranza, la signora vestita di verde che mette tutto a posto.

Buona lettura.

 

 

 

Recensione “E le stelle brillano ancora” di Mattia Cattaneo

41Zgj5a6dQL._SX322_BO1,204,203,200_

Un paese immerso nella natura, un passato difficile, un forte legame che proietta ombre misteriose dietro si sé. Soprattutto, però, l’amore, quello forte e duraturo che hanno i legami veri.
Tutto questo si può trovare ne “E le stelle brillano ancora”, il romanzo d’esordio del bergamasco Mattia Cattaneo, un lavoro che ha tutto questo e molto altro nelle sue pagine impregnate di sentimento e forza. Elementi che caratterizzano la protagonista Elsa, un avvocato che sfugge dalla vita stressante di Berlino; una ragazza giovane già investita dai dolori dell’abbandono materno e quelli di matrimonio naufragato da poco.
Nella sua ricerca di pace e relax c’è un solo posto dove può andare: Schwerin, un caratteristico paesetto tedesco dove l’energica Hildergar vive, portando avanti la fattoria di famiglia. Una donna forte, molto più che una semplice nonna, che ha cresciuto Elsa dove l’abbandono della madre in circostanze poco chiare.

A Schwerin la protagonista fa un tuffo continuo nei ricordi di cui la casa sembra impregnata; e se il passato è prepotentemente palpabile, anche il presente ha sfumature da non sottovalutare. Come quelle che caratterizzano gli eventi di quei primi giorni nella casa d’infanzia.Elsa dovrà chiarire il mistero intorno a Luwdig e alle sue pretese sulla fattoria; dovrà capire cosa Hildergard le ha nascosto in tutti quegli anni e dovrà affrontare un nuovo sentimento, quello per Thomas, conosciuto nella fattoria della nonna.
Così la fuga dal caos cittadino si rivela per la protagonista un momento cruciale e di svolta nella sua vita: cosa c’è dietro il velo del passato? Cosa accomuna il burbero Luwding e sua madre? Perché Elsa è crescita da sola pur avendo una nonna che dichiara di amarla più di sé stessa?

Ne “E le stelle brillano ancora” si parla, sì, di sentimenti, ma anche di legami forti, quelli che scavano dentro di noi per restarci fino alla fine. In un’atmosfera pacifica dove la natura ha un forte influsso sugli animi dei personaggi, anche la Storia si ritaglia un suo pezzettino: gli eventi della seconda Guerra Mondiale e del Muro di Berlino estendono le loro radici fino ai giorni in cui è ambientata la vicenda, divenendo parte importante nel passato della protagonista.

 È un romanzo che si propone di fare chiarezza nel cuore e nel passato di Elsa, ma anche di trasmettere al lettore la forza incastrata nelle pieghe dell’amore incondizionato, quello legato alle persone care. “La famiglia è la patria del cuore” diceva Giuseppe Mazzini: un pensiero che riassume e caratterizza queste pagine in maniera esaustiva, regalando al lettore un forte senso di calore fino alle sue ultime pagine.

Buona lettura.
Qui potete acquistare il libro:
Amazon