Sono ormai 3 mesi che non sono più una mamma “allattona” o una mamma-mucca come dice qualcuno e sono settimane che penso a cosa scrivere perchè sinceramente non so nemmeno bene come sia andata…
Erano le feste di Natale, Diamante si è ammalata poco prima, io intorno alla Vigilia ho iniziato a tossire e poi dopo Natale è arrivata anche la febbre, sia per me che per mio marito. Erano notti atroci, mi alzavo tantissime volte per bere e prendere qualcosa per la tosse incessante e se non mi alzavo ero sempre nel letto con Diamante attaccata al seno che non voleva lasciare il capezzolo e urlava come una pazza se cercavo di staccarla o avevo bisogno di muovermi.
Da mesi ormai le chiedevo di “ciucciare bene”, proprio un po’ come era accaduto con Elettra: non sentivo più la calata e tenerla attaccata al seno di notte mi teneva sveglia e mi innervosiva, come se sentissi degli spilli, senza contare le solita costante posizione che mi portava ad avere formicolii alle mani e torcicollo… ma tenevo duro perchè volevo che questa volta fosse la bambina a smettere.
Invece complice l’influenza che quest’anno ci ha stremati, una sera le ho detto che saremmo andati a letto senza fare la ciuccia. La reazione dovevo aspettarmela, perché le mie figlie non amano i compromessi e se devono fare qualcosa che viene loro chiesto vogliono che sembri una loro decisione, anche soltanto 5 minuti più tardi, ma deve essere la loro ultima parola, non quella di un altro.
Così è successo che nonostante le mie proposte di coccola alternativa (abbracci, lettone, favola tutto insieme come al solito, oppure divano, fascia, dondolio, dondolio e cartone animato… tutto quello che sapevo le piacesse) lei ha rifiutato tutto lamentandosi e spingendomi via… ha deciso di fare quello che le ho chiesto ma ovviamente a modo suo: complice il fatto che fossero quasi le 23 in 5 minuti è crollata con la testa sul tavolo, con me vicino che la accarezzavo soltanto… a ripensarci mi viene il magone.
Mi sono sentita uno schifo, ma reduce da notti insonni, debolezza e malessere il mio cervello mi diceva che dovevo fare così… anche se il mio cuore protestava dentro urlando “nooooo!”. La sua ultima poppata l’ha fatta quel pomeriggio, con 3 anni 7 mesi.
Nella notte si è svegliata solo una volta, le ho ricordato che mamma e tetta erano malate e lei si è girata dall’altra parte senza fiatare, accoccolandosi con la schiena contro la mia pancia, io l’ho stretta a me e da lì tutto è cambiato.
Nei giorni seguenti la richiesta di “ciuccia” è subito diminuita e al mio “adesso non si può, mamma sta male” lei non ha quasi mai protestato, ci abbracciavamo forte e poi tornava a giocare; io e mio marito siamo anche stati d’urgenza in ospedale a fare le radiografie ai polmoni per via della continua tosse e febbre, Diamante è rimasta a casa con la sorella maggiore e al nostro ritorno mi ha chiesto se ero ancora malata per poter poppare, ma poi la cosa è andata scemando, come se nulla fosse.
Non è cambiata, è rimasta una bimba serena, felice, con i suoi momenti di crisi mattutina quando non vuole mettere certi indumenti per uscire o pretende che solo io possa porgerle le scarpe e non la sorella, ma insomma è tutto come prima… forse assurdamente anche meglio.
Le cose non sono andate come mi immaginavo e come speravo di fare con questa terza bambina… come sempre del resto. Probabilmente lei era pronta da un pezzo, aspettava solo che fossi io a decidere per lei? Io non so se ero pronta, non credo di esserlo ancora: infatti quando mi chiede ancora di provare a ciucciare dicendo “vediamo se sono ancora capace” non riesco a negarglielo… e fa esattamente come prima di Natale, mi mastica un po’, ride sotto i baffi e poi se ne va e a me va bene così.
La tristezza più intensa deriva dal pensiero che non sarò MAI PIU’ una mamma allattona, non sarò mai più neo-mamma, non avrò gravidanze, parti, momenti intensi di nascita e amore puro e nemmeno allattamenti prolungati in cui godermi l’essenza di un cucciolo d’uomo… sarò “solo” una mamma.
Mi manca non allattare più perchè credo di essere nata per questo: avere dei bimbi piccoli da accudire nonostante le difficoltà e allattarli alla luce del sole, sempre, senza paura dei giudizi, dimostrando che si può fare, che è la cosa migliore per il bambino, per la società, che se qualcuno dà fastidio deve solo girarsi dall’altra parte.
Allattate mamme… allattate voi adesso senza paura, seguite il vostro istinto e non sbaglierete mai.