Perché usare i pannolini lavabili

Con la prima figlia Sophia, come spesso accade, mi sono lasciata molto condizionare da usi e costumi della società moderna e, con mio rammarico, credo di aver sbagliato su molti fronti.

Durante la seconda gravidanza, ho iniziato ad informarmi molto bene sotto diversi aspetti e, quando la mia pro-zia mi chiese cosa desideravo come regalo per la nascita della bambina, ho chiesto i pannolini lavabili.

Dunque vediamo perché:

I pannolini lavabili sono definiti pannolini ecologici. Infatti i pannolini usa e getta fin dalle fasi iniziali della loro produzione (consumo di cellulosa, consumo di acqua ed energia e utilizzo di sbiancanti chimici e materie plastiche per la produzione) sprecano risorse e inquinano l’ambiente. Per produrre pannolini usa e getta per un solo bambino si richiede una quantita’ di cellulosa pari a circa 10 grandi alberi. Riempiti di feci e urine, essi costituiscono il 20% circa dei rifiuti nelle discariche. Ogni bambino produce all’incirca una tonnellata di questi rifiuti difficili da trattare e non biodegradabili. Il loro tempo di decomposizione, variabile da 200 a 500 anni, aumenta in condizioni di carenza di acqua e ossigeno, condizioni che alcuni genitori riproducono volontariamente, richiudendo ogni singolo pannolino in un sacchetto di plastica. La loro degradazione rilascia nell’ambiente sostanze chimiche nocive, tra cui sodium polyacrilate, tributyl-stagno (TBT), diossina, xylene, ethylbenzene, styrene, isopropylene.

Utilizzare pannolini lavabili è invece una scelta rispettosa dell’ambiente nel quale i nostri figli dovranno vivere. I consumi idrici ed energetici dovuti al lavaggio dei pannolini lavabili in lavatrice non sono significativamente superiori a quelli del ciclo vitale-produttivo dei pannolini usa e getta. Lavare i pannolini con lavatrici ad alte prestazioni energetiche, a carico pieno e a temperature medio-basse, ed asciugare all’aria anziché in asciugatrici meccaniche, consente di spostare anche il bilancio idrico ed energetico a favore dei pannolini lavabili. Lavare pannolini in modo ecologico fa risparmiare risorse non rinnovabili e riduce l’emissione di anidride carbonica in atmosfera!

Salute del bambino
I benefici dell’uso di pannolini lavabili anziché pannolini usa e getta sulla salute del bambino sono molteplici e relativi a: (1) migliore traspirazione delle zone genitali, (2) evitata esposizione a sostanze chimiche potenzialmente tossiche, (3) mantenimento della posizione ottimale per il corretto sviluppo dell’articolazione delle anche, (4) migliore percezione delle funzioni fisiologiche.

(1) Traspirazione – Secondo una ricerca tedesca i pannolini usa e getta, essendo rivestiti da un film plastificato, impediscono la normale traspirazione della pelle. I ricercatori hanno infatti stimato un aumento di temperatura di 1°C su bambini che utilizzavano pannolini usa e getta, rispetto a bambini che indossavano pannolini di cotone. Questo risultato ha destato preoccupazione, in quanto il surriscaldamento dell’area genitale pare essere correlato a infertilità maschile.

(2) Composti tossici nei pannolini usa e getta – I pannolini usa e getta sono sostituiti da composti sintetici con effetti tossici. Emissioni nocive per il tratto respiratorio sono state dimostrate in uno studio su topi di laboratorio. Nell’esperimento, gli animali, esposti a varie marche di pannolini usa e getta mostravano sintomi riconducibili all’asma, e irritazioni di occhi, naso e gola, mentre l’esposizione a pannolini di tessuto non produceva alcun effetto.

Il sodium polyacrilate, componente dei gel superassorbenti, può assorbire fino a 100 volte il suo peso in liquidi. A causa del suo forte effetto disidratante, è collegato all’insorgenza degli eritemi da pannolino.

L’uso di pannolini lavabili evita che le delicate parti genitali dei bimbi vadano a contatto con sostanze chimiche utilizzate per la produzione di pannolini usa e getta, con potenziali effetti nocivi per la salute.

(3) Mantenimento di posizione ottimale per le anche – L’ingombro di un pannolino lavabile, variabile da modello a modello, è mediamente superiore a quello di un pannolino usa e getta. Questo da alcuni genitori viene visto come un potenziale problema, ma non è affatto così! I pannolini lavabili non procurano alcun impedimento ai movimenti nei bambini più grandicelli, e nei neonati sono addirittura più indicati degli usa e getta, poiché mantengono meglio divaricate le gambine, aiutando il corretto sviluppo delle anche. La lussazione congenita dell’anca, che colpisce soprattutto le bambine di razza bianca caucasica, viene infatti affrontata già nelle prime settimane di vita utilizzando un doppio pannolino o una mutandina speciale o, nei casi più gravi, un apposito divaricatore. Usare pannolini lavabili già dalle prime settimane di vita favorisce quindi il normale sviluppo di questa articolazione.

(4) Percezione delle funzioni fisiologiche – La sensazione di “sederino asciutto”, tanto promossa dai produttori di pannolini usa e getta, è di fatto innaturale. Il bambino che indossa pannolini lavabili viene invece messo in condizione di associare la sensazione di bagnato al fare pipì, favorendo l’insorgere del controllo delle funzioni fisiologiche e l’abbandono anticipato del pannolino.

 Assorbimento pipì: l’assorbimento nei pannolini lavabili varia a seconda del modello, del tessuto e del livello di mantenimento del pannolino stesso. Può essere quindi inferiore, paragonabile, o anche superiore all’assorbenza di un pannolino usa e getta. Va però ricordato che l’assorbenza di tutti i pannolini lavabili può essere regolata e aumentata, con l’aggiunta di appositi inserti assorbenti, fino a trovare l’assetto idoneo per il proprio figlio e per i diversi momenti della giornata. Cosa non possibile con i pannolini usa e getta, la cui assorbenza è costante e non controllabile.

Risparmio per le famiglie: un pannolino lavabile acquistato nuovo costa mediamente 13 €, a partire dai 2 € circa dei più economici prefolds, fino ai modelli più costosi di pocket o all-in-one che arrivano a 25 € circa.

Considerando che (i) per un utilizzo esclusivo di pannolini lavabili occorre un kit di almeno 15-20 pezzi, e (ii) ad eccezione dei pannolini a taglia unica che accompagnano il bimbo dalla nascita al vasino, occorrono almeno 2 o 3 kit completi di pannolini per ogni taglia, la spesa-pannolini per i lavabili è dell’ordine delle centinaia di euro. Il genitore che compra pannolini usa e getta invece spende complessivamente di più, in quanto un bimbo in media consuma settimanalmente un pacco da 10€, il che significa almeno 500 € annuali. Pertanto, la famiglia che utilizza pannolini lavabili risparmia almeno la metà rispetto alla famiglia che acquista pannolini usa e getta per 2-3 anni. Pannolini ecologici usati acquistati di seconda mano e pannolini ecologici auto-prodotti, ovviamente, consentono un ulteriore risparmio rispetto a pannolini acquistati nuovi. Nel caso di utilizzo degli stessi pannolini per altri figli, inoltre, il risparmio conseguito usando pannolini lavabili aumenta proporzionalmente al numero di figli!

Per concludere posso dirvi di aver fatto acquistare alla pro-zia un pacco da 15 pezzi di Popolini http://www.popolini.it/ taglia unica regolabile, con mutandina esterna impermeabile di 3 diverse misure e aver utilizzato a supporto i miei vecchi ciripà. Poi nel tempo ho comprato altri pannolini usati, trovandoli su Kijiji e altri nuovi in offerta da una casa inglese che produce prefolds, spendendo davvero poco.

Proponendo il vasino alle mie bimbe fin dalle prime capacità di star sedute bene e utilizzando i pannolini lavabili (che appunto lasciano al bambino la fastidiosa sensazione di bagnato), la mia seconda bimba Elettra ha tolto il pannolino a 19 mesi (e intorno ai 24 anche di notte) e la terza, Diamante Adele, a 17 e mezzo (e di lì a pochissimo anche di notte).

Un enorme vantaggio per mamma e bambino, aggiunto al risparmio per la famiglia ed agli accorgimenti per il mondo che lasciamo ai nostri figli.

C’è solo da sbizzarrirsi nel trovare il pannolino più simpatico e comodo e tramite le pannolinoteche presenti in tanti paesi è possibile prenderli in prestito per mesi oppure provare i vari modelli per acquistare poi in proprio il più congeniale alle esigenze di mamma e bebè.

 

Il mio pane fatto in casa

Una delle mie passioni più recenti è il pane fatto in casa.

Premetto che forse sembrerò un po’ ridicola ai vostri occhi perché abito proprio sopra ad una panetteria, che produce il pane in proprio e che oltretutto lo fa buonissimo!

Ebbene, io e mio marito adoriamo il pane fresco e spendevamo davvero parecchio per avere il nostro pane preferito ogni giorno e non pane comune, ma pane ai semi di sesamo o semi-integrale o tartarughe croccanti fuori e morbide dentro… circa 3 euro al giorno per 6 pagnottelle!

Dunque un giorno mi sono svegliata e ho chiesto al caro Babbo Natale l’impastatrice (o che dir si voglia http://www.alimentipedia.it/planetaria.html), per fare il pane da me e risparmiare, oltre che guadagnarne in salute se pensiamo ai pani confezionati che a volte capita di acquistare.

Ho iniziato con delle semplice farine che si trovano al supermercato, meglio se per pane nero, con bustina di lievito di birra incorporato, come ad esempio la Spadoni http://www.molinospadoni.it/prod_e13.php, con cui è davvero semplice preparare del buon pane fresco in tempi abbastanza brevi e con le forme desiderate (io ad esempio utilizzavo la terrina a ciambella per torte).

Poi un giorno un’amica mi ha passato un po’ della sua pasta madre (o pasta acida): da tempo ne sentivo parlare, ma avevo sempre rimandato a pensarci seriamente perché avevo sentito che, produrla da zero da sé, dà spesso problemi di muffa, si deve buttare tutto e ricominciare ogni volta. Sostanzialmente il modo più semplice di procurarsela è farsela passare da qualcuno o trovare chi la “spaccia” tramite i social o siti di ricette per pasta madre (http://pandipane.blogspot.it/).

Ebbene, non credevo affatto di riuscire ad ottenere del pane o qualsiasi altro prodotto da forno commestibile, con quell’impasto molliccio e puzzolente! Invece, dopo i primi tentativi un po’ malriusciti (ma comunque dal buon sapore!) ecco che panifico senza lievito di birra da ormai 5 anni e non solo pane di diversi tipi, ma anche focacce e pizze, fette biscottate, crostini, taralli…

PROPRIETA’ E BENEFICI DEI PRODOTTI CON PASTA ACIDA

Paragonata alla produzione di pani e dolci con lieviti utilizzati nella panetteria e pasticceria commerciale di larga scala, la produzione che utilizza il lievito naturale richiede un notevole numero di ore di fermentazione in più, oltre che un’abilità superiore, e il risultato è un prodotto ricco di buchi, con una crosta elastica e compatta, dalle innumerevoli proprietà salutari.

I lieviti presenti naturalmente nella farina sono molto meno concentrati di quelli commerciali e per questo motivo sono meglio tollerati dagli individui che reagiscono sfavorevolmente ai contenuti eccessivi di lievito presenti nei pani più comunemente in commercio. Di conseguenza, tra i benefici della pasta madre sono certo da considerare la migliore tollerabilità e digeribilità.

La lenta fermentazione inoltre permette la crescita e lo sviluppo dei batteri benefici (lactobacilli). Questi batteri producono acidi lattici e acetici, e sono proprio questi acidi che preformano un notevole numero di funzioni benefiche:

  • permettono all’organismo un maggiore assorbimento di sostanze nutritive essenziali quali calcio, magnesio, ferro, zinco, antiossidanti, acido folico e altre vitamine B;
  • riducono il livello di acido fitico;
  • modificano o eliminano le particelle proteiche che possono innescare l’intolleranza al grano e la celiachia;
  • agiscono come conservanti naturali; producono amino acidi e acido γ-amminobutirrico (GABA) in grado di migliorare il valore nutrizionale dei prodotti. Per esempio, in 150 grammi di Pane di Matera IGP fornisce la dose minima giornaliera per diminuire la pressione in individui moderatamente ipertesi. In genere, i prodotti realizzati con la pasta madre sono privi di additivi artificiali, lieviti commerciali, emulsificanti, ingredienti acidificanti, conservanti e una vasta gamma di enzimi spesso aggiunti nei prodotti da forno realizzati su scala industriale.
  • Il pane a lievitazione naturale genera anche un maggiore senso di sazietà post-pasto e la sua acidità garantisce un abbassamento del contenuto in micro-organismi patogeni del cibo con effetto benefico sulla flora intestinale.
  • Negli individui diabetici, il pane fatto con il lievito naturale causa un minore aumento dei livelli di zucchero nel sangue e una minore produzione d’insulina, grazie ad un indice glicemico pari alla metà del pane tradizionale. Il glutine viene completamente decomposto e di conseguenza risulta virtualmente innocuo, non causando alcun problema per i celiaci.
  • In genere, i prodotti realizzati con la pasta madre sono privi di additivi artificiali, lieviti commerciali, emulsificanti, ingredienti acidificanti, conservanti e una vasta gamma di enzimi spesso aggiunti nei prodotti da forno realizzati su scala industriale.Quindi perché non COMINCIARE SUBITO a fare il pane in casa?

UNA RICETTA VELOCE

250 g di lievito madre

230 g di acqua

20 g di olio extravergine d’oliva

600 g farina 0

2 cucchiaini di sale

1 cucchiaino di miele

Sciogliere il lievito madre (rinfrescato il giorno prima http://le-ricette-della-nonna.blogspot.it/2012/04/rinfresco-della-pasta-madre.html) con l’acqua, il sale, il miele e lo zucchero, quindi aggiungere la farina e mescolare fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo che si incorda sul gancio dell’impastatrice.

Quindi togliere l’impasto dalla planetaria, appoggiarlo su un piano liscio (io uso una tovaglia cerata unta d’olio) e fare una serie di pieghe per 5/6 volte (http://profumodilievito.blogspot.it/2007/10/le-pieghe.html), quindi mettere sulla teglia del forno, coprire con un panno molto umido e lasciare a forno spento fino al raddoppio (ci vorranno circa 4/5 ore ad una temperatura sui 28°, altrimenti anche di più).

Riprendere l’impasto, schiacciarlo con le nocche delle dita e fare altri 5/6 giri di pieghe (aiutarsi con le mani unte d’olio se l’impasto è appiccicoso) e rimettere a lievitare nuovamente fino al raddoppio, fare una incisione a X sulla pagnotta, quindi accendere il forno a 180° circa con un pentolino d’acqua sul fondo e infornare quando caldo, spruzzando ogni tanto di acqua le pareti con un diffusore e cuocendo fino a doratura desiderata (30/40 min circa).

Otterrete un pane profumato, con una crosta molto croccante e morbido dentro, da mangiare sul momento o tagliare a pezzi e congelare quando è freddo per i giorni successivi.

Buona panificazione!