Petrolio penalizzato dagli ultimi dati USA sugli impianti

Comincia all’insegna di nuove difficoltà, la settimana del petrolio. Stavolta a dare un colpo alle quotazioni dell’oro nero ci pensa il report reso pubblico da Baker Hughes. La società di servizi americana ha infatti reso noto che il numero di piattaforme petrolifere attive negli Stati Uniti è aumentato di altre quattro unità, a quota 432. Si tratta della sedicesima settimana consecutiva in cui questo valore è in crescita.

Il report Baker Hughes stende il petrolio

petrolioSi spiega anche così il motivo per cui la quotazione del petrolio registra nuovamente un calo. Sui mercati internazionali, il future sul Light Crude al Nymex cede lo 0,14% a 50,28 dollari al barile, mentre il Brent all’IPE di Londra sale dello 0,58% a 50,1 usd/b (dati della piattaforma di copy trading eToro).

Va detto che sul mercato del petrolio ci sono diversi fatto che fanno pressione. Ad esempio l’apprezzamento del dollaro. Il petrolio infatti è scambiato in valute statunitensi, e quando il dollaro diventa più forte, rende la materia prima più costosa per i trader che operano in valuta diversa.

C’è poi sempre di fondo la questione dell‘accordo raggiunto dai paesi Opec. Un accordo che però già sembra vacillare. I livelli di produzione continuano ad essere sempre più alti, e finché non ci sarà il prossimo meeting a Vienna, le buone intenzioni dei produttori Opec non si tradurranno mai in qualcosa di concreto. L’instabilità sul mercato è quindi destinata a continuare.

Petrolio penalizzato dagli ultimi dati USA sugli impiantiultima modifica: 2016-10-17T15:03:12+02:00da nonsparei

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