Banca d’Australia, rimane la view accomodante ma sul taglio dei tassi ora frena
La scorsa notte si è riunito il consiglio di amministrazione della banca centrale d’Australia, la RBA. L’isitutto di Melbourne ha deciso di confermare il costo del denaro allo 0,75%, facendo altresì intendere che questo livello potrebbe rimanere anche nei prossimi mesi. Tale decisione era ampiamente attesa dai partecipanti al mercato.
La view della Banca d’Australia
La banca centrale sostiene che l’attuale livello del tasso di interesse è coerente con gli obiettivi di crescita e occupazione, nonché con il raggiungimento dell’obiettivo di inflazione fissato dalla RBA. Tuttavia, ancora una volta ha confermato di essere pronta ad allentare ulteriormente la politica monetaria, se necessario, e che è ragionevole aspettarsi ancora un lungo periodo di bassi tassi (a causa di fattori sia globali che nazionali). Questo approccio ha ridotto le aspettative di mercati riguardo a un nuovo taglio nel meeting di febbraio, visto che è ritenuta un po’ più ottimistica delle precedenti.
Spinge il dollaro australiano
La reazione dei mercati è stata di premiare l’aud – il dollaro australiano – che è salito sui massimi di 3 settimane contro il dollaro spostandosi oltre la media mobile trading ponderata. Già nella giornata di lunedì la valuta australiana era cresciuta, sulla scia dei dati macro positivi cinesi, che hanno ridotto i timori di una frenata globale. Oggi invece l’Aussie ha infranto il massimo a 0,6858, che resisteva dalla prima decade di novembre. Appena un paio di sedute fa, la coppia Aud-Usd era sul minimo di sei settimane.
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Dati macro a sostegno dell’AUD
In generale però, il dollaro AUD è salito contro tutte le altre valute più scambiate, anche grazie al sostegno di alcuni dati macroeconomici positivi. Vi sono infatti ulteriori segnali di inversione di tendenza nei mercati immobiliari consolidati. Ciò è particolarmente vero a Sydney e Melbourne, ma anche i prezzi in alcuni altri mercati sono aumentati di recente.