Mercato obbligazionario, quali conseguenze ci saranno con Draghi premier?
Quando si decide di investire sul mercato obbligazionario, occorre guardare anzitutto a due fattori. Il primo è il tasso di interesse, il secondo è l’andamento dello spread. Entrambi sono sotto la lente di ingrandimento, dopo che in Italia è stato affidato a Mario Draghi il compito di portare avanti un nuovo Governo.
Draghi e il suo effetto sul mercato obbligazionario
Dal punto di vista del mercato obbligazionario, che effetto può avere l’era Draghi?
E’ fuor di dubbio che l’arrivo a Palazzo Chigi dell’ex Presidente della BCE, quello che ha salvato l’euro con il celebre “whatever it takes“, ha creato un clima di grande attesa sui mercati finanziari. Del resto non è un caso se il giorno seguente la nomina, la Borsa tricolore ha imboccato la via del rialzo con forte decisione.
Lo spread
Ma si sono mossi anche i mercati obbligazionari, con un aumento del prezzo soprattutto di quelle a tasso fisso. Mentre lo spread – ossia il differenziale di rendimento tra titoli di Stato Italiani e tedeschi – è tornato a scendere. Vuol dire cioè che per le mani forti e deboli trading è meglio vendere i titoli tedeschi per comprare quelli italiani. In quest’ultimo caso, viene reso più appetibile l’investimento sui titoli di Stato nazionali, e in definitiva il valore delle nostre obbligazioni governative sale.
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Tassi bassi, a lungo
L’altro elemento importante sul mercato obbligazionario sono i tassi, in particolare l’indice Euribor. Siamo in un contesto nel quale il tasso è straordinariamente basso. Il tasso Euribor a 3 mesi è infatti sui minimi storici. Questo funge da stimolo soprattutto per le obbligazioni a rendimento fisso, mentre penalizza quelle a tasso variabile. Tuttavia occorre muoversi tenendo conto che se è scontato che i tassi possono ancora scendere, la domanda cruciale è quando torneranno a salire. E questo dipende dalla rapidità della ripresa economica dopo il Covid.