Costo del denaro, la Turchia conferma i tassi ma Erdogan pressa
Il meeting di giugno della banca centrale della Turchia si conclude come previsto con una conferma del costo del denaro al 14%.
L’istituto centrale per il momento ha deciso di non assecondare le richieste del presidente Erdogan, che all’inizio del mese aveva annunciato l’intenzione di continuare a tagliare il tasso di interesse per spingere la crescita.
La CBRT, Erdogan e il costo del denaro
Il sultano turco da sempre si è dichiarato contrario ai tassi di interesse alti. Inoltre è sostenitore di un assurdo pensiero in base al quale i tassi bassi contrastano l’inflazione. Già diverse volte ha licenziato i governatori della banca centrale perché non si allineavano al suo irrazionale pensiero.
Bisogna infatti sottolineare che le pretese di Erdogan sono assolutamente incoerenti rispetto alla situazione che vive la Turchia, dove l’inflazione ha raggiunto un livello spaventoso del 73,5% a maggio. Un livello che non si vedeva dal 1998.
L’inflazione
La Banca Centrale turca sostiene che l’inflazione sia frutto delle contingenze momentanee, soprattutto riguardanti i rincari energetici. Secondo la CBRT presto comincerà un processo disinflazione, quando tornerà il sereno sul fronte internazionale.
Nel frattempo dopo aver effettuato tagli ai tassi di interesse per 500 punti base dal mese di agosto, la Banca Centrale è da un po’ che si è fermata, ma sembra non avere alcuna intenzione di alzare il costo del denaro per contenere l’inflazione galoppante.
Annotazione: uno dei modi per analizzare il comportamento di una valuta è tramite il Fractal trading.
La Lira perde quota
Intanto la lira turca continua ad essere debole sul mercato valutario, e chi segue strategie trading con indicatori sa bene di cosa stiamo parlando. Il cambio USDTRY è su 17,3, in prossimità dei massimi di 6 mesi. Durante l’anno in corso la valuta turca ha perso il 25% del proprio valore rispetto al Dollaro Americano. Sembra essersi esaurita l’efficacia dello schema di garanzia dei depositi in valuta Nazionale, che Erdogan aveva attivato proprio per proteggere il valore della lira turca.