TUTTI PAZZI PER RIACE PAESE DI CONFINE

riace non si arresta

La notizia degli arresti domiciliari per Mimmo Lucano ha smosso tutta l’Italia. E’ un atto senza precedenti che dimostra come questo governo si muova contro tutto ciò che è solidarietà e fratellanza, per continuare a creare quel muro di paura tale da permettere di mandare avanti quelle politiche sovraniste e di chiusura che mai in Italia sin da quelle leggi razziali del 1938 si sono potute emanare. Riace è un paese di confine. Confina con la Siria, il Kurdistan, il Libano, l’Afganisthan, la Somalia, l’Eritrea, l’Etiopia. E’ un paese sospeso in aria, un ideale che unifica tutti coloro che credono nel bene di tutti. Mimmo Lucano ha creato questa utopia, questo sogno nel quale tanti vi si sono riconosciuti. E’ l’Italia che tutti vorremmo, senza odio, senza guerre, senza divisioni. Chi viene a Riace, chi vi resta solo per qualche giorno e parla con la gente del luogo, con gli immigrati, con i contadini che vendono la frutta, i commercianti dai quali si compra il pane, la pasta, parla con i baristi, si rende conto che Mimmo ha creato in ognuno una speranza, un futuro del quale lui è consapevole, e che non può garantire, in quanto è solo un prigioniero del suo stesso sogno, circondato dai conflitti creati dal potere, dalla mafia, dagli odiatori. Lui lo dice, io non sono niente, sono un semplice cittadino come voi che si è trovato ad essere sindaco per caso. Mimmo non vuole il potere, imbraccia le armi della ragione e della convinzione per far capire che quello che lui stesso ha messo in moto è una macchina della quale noi tutti siamo ingranaggi senza saperlo. Riace è un luogo dell’anima. Dove si sta bene solo passeggiando e perdendosi per le viuzze del paese. Ogni casa ha un’anima, ogni vicolo, ogni pietra, riporta all’antico ma anche al futuro. Sono le grida dei bambini che ti riportano al presente. Ti circondano, ti prendono per mano, vogliono salire in braccio a te, ti tirano i baffi, i capelli, ti rubano gli occhiali e devi inseguirli per riprenderli. I loro nomi ti si stampano nella mente e non te ne liberi perché loro vogliono stare con te , vogliono giocare con te e non piangono quando cadono a terra e si sbucciano un ginocchio. Si rialzano e continuano a correre. Alex Zanotelli questa estate ha portato loro due enormi piscine da mare e in quella piazza sembrava stare in un acquapark. Non li fermavi a Fevo, Aman, Omar, Robin, Ramos,David, Jonathan, Anderson, Philip, Esmeralda, Eman. Neanche Salvini ci sarebbe riuscito. Poi Mimmo li ha riuniti in giunta e ha fatto votare loro una delibera che richiedeva 40 migranti prigionieri della nave Diciotti. A Riace diventi bambino, riscopri la tua innocenza, dimentichi quello che eri e pensi a come siamo piccoli con le nostre cattiverie quotidiane. Per questo non riesci ad allontanarti da Riace, non riesca ad andartene senza sentire quel magone dentro te stesso, tipico dell’emigrante che va al lavoro all’estero. Ma lui è nato qui, è vissuto qui, va via per la disperazione, tu sei di passaggio eppure senti lo stesso dolore, la stessa assenza e lo stesso vuoto  che subito conquista il tuo cuore e vorresti ritornare subito. Di questo oggi si nutre il sindaco Lucano, che ha messo la sua fascia appesa ad un chiodo e con la quale i bambini giocano come se fosse un aquilone. Il potere sa di tutto questo. Sa della popolarità di questo sindaco che ogni giorno viene invitato da Tv per interviste, in convegni, dibattiti, incontri, che lui rifiuta, dicendo a tutti, il mio posto è qui, venite voi, qui. Un sindaco che quindi con cerca di apparire, di mostrarsi, che vuole portare avanti la sua figura, per un secondo fine , sul quale tanti fanno pensierini elettoralistici. Non lo vedrete mai in una lista , se non in quella del suo paese. Perchè lui pensa solo al suo paese, alla sua gente, agli ultimi della terra, ed è solo con loro che desidera rapportarsi. La sua è una lezione a tutti i politicanti di professione, a quelli che fanno parole non seguite dai fatti. E’ per questo che Riace , il sindaco Lucano in particolare, non piace a tanti e non solo a Salvini che lo ha definito uno “zero”. Se ne inventano tante contro di lui, i suoi detrattori, specie quelli della locride che vorrebbero mettere le mani sul territorio riacese. Un territorio lasciato da Lucano, vergine,pulito,  senza costruzioni nè brutture ( quelle che  si vedono sono antecedenti al suo arrivo) con spiagge e parcheggi liberi. Un territorio che fa gola a tanti e che Lucano difende come difende la comunità riacese così come quella degli immigrati. Il suo modello, il suo pensiero, se adottato da tutti quei sindaci che dicono di essere con Lucano diventerebbe una vera e chiara risposta alle politiche razziste e non solo, ma anche una risposta alle cementificazioni, alla predazione del bene pubblico , ai ponti crollati, ai disservizi, alla fine della pace sociale.

 

TUTTI PAZZI PER RIACE PAESE DI CONFINEultima modifica: 2018-10-03T05:53:43+02:00da sciroccorosso